La Voce di Molfetta - anno II - n. 1 - 7 gennaio 1951

6 LA -VOCE DI MOLFET·TA 7- Gennaio 1951 M-OL'FETJA ·SPO R.T DA UNA SETTIMANA ALL'ALTRA r volta,. sono di due nature, complementari si,· ma diff~renti · nella concezione e nel-: --------------;; · l'attuazione, Uno è il presupposto· del Ogni partita f orta elementi nuovi che vogliono essere valutati e discussi alla luce della critica serena ed obiettiya. , Noi siamo amareggiati per la sconfitta di Martina, ma non ci abbandoniamo a disperazioni .inutili e a recrimina~ioni de– bilitanti a carico di singoli e di tutti. Da parte nostra il consiglio del mezzo sistema .{da non prendersi come . chiodo fisso, ma dà adottare in qu~lle partite che J lo richiedano) con l'indicazione del ter– zino Altomare, doveva avere quella ner cessaria elasticità che al tecnico ·non può _e non deve sfuggire; , Del resto il nostro consiglio, dopo le ·sconfitte di Matera e Foggia·, si è mo- strato efficiente contro Potenza. . e--... Però, mentre affermiamo che la difesa, con o senza· il terzo terzino, ha sempre svolto il suo compito. non possiamo ·dire altrettanto per l'attacco. · , Confermiamo ancora una volta il · no– stro giudizio su· di esso : molto ricamo, molto_ virtuosismo di spostamento di palla molto ... cincischiamento sotto la rete avver– saria, .. rari~sim~ reaiizzazionj {non é da tener conto i 16 palloni contro il Mono~ poli) per difetto di tiro in porta o per. scanso di r~sponsabilità ·dir~tte. Relazioni· verbali e scritte dicono che a Matera, Foggia, Pòtenza, Martina, la nostra squadra, con 4 o con 5 giocatori all'attacco, ha dominato, giocando molto tempo in campo avversario. Con quale ·risultato ? con le sconfitte.· Dopo Martìna noi bollia~o di· antispor– tività la condotta di gara 'di Altomare .e· _di La Forgia. Scartando il sistema della multa, che riteniamo controproducente, richiamiamo i dirigenti agli opportuni provvedimenti. Insistiamo ancora una volta sulia orga– nizzazione del ·C0mitato tecnico della so– cietà. Milli nella sua posizione di giocatore . allenatore .non. può reggere. Milli deve badare s9lo a giocare e, al massimo, a collaborare c0n un buon alle– . ilat~re. Egli non può ~eguire i difetti dei suoi ,compagni di· attacco ; nòn può consigliare gli adattamenti ·tecnici sul campo, essendo impegnato nel _proprio gioco. · Intanto un fattorè ·nuovo suscita in ·noi speranze positive per il risultato finale: gli aventiniani scendono a discutere. . Bene f è la prima fàse. Vuol ·dire ·che l'amarezza per la scon– fitta e il desiderio per le prossime vitt~- rie hanno toccato i precordi del lo.ro . piano tattico prima ·della partita, l'altro è _sentimento sportivo che è il preludio della l'adattamento di -tale presupposto alle con- seconda faie : la partecipazione attiva, la dizioni ambientali. la collaborazione fattiva. Quest'ultimo può modificare o annullare · Per noi non- è giunto ancora il mo- addirittura il precedente sia p1ima che du– mento per lanciare il nostro appello, ma rante lo svolgimento della partit~. Sia esso_ siano sicuri gli aventiniani _che, se · non il mezzo sistema, sia esso il sistema quel si risolvono ~ dare la loro collaborazione complesso imponderabile ma intmt1vo o se, peggio ancora, si attardano· in una durante lo_svolgimento della competizione, critica deleteria, lanceremo contro .loro il tutto d~ve essere tentato ~agli accorgimenti nostro anatema che, non si facciano illu.;. pratici del competente responsabile. sione, sarà il marchio d'infamia• che li . Come abbiamo spuntato la nostra lanci~ - bollerà per sempre. fOntio gli aventiniani, cosi l~nciamo la nostra Per ora additiamo l' antisportività µi freccia contro quei- dirigenti e soci che Calò Giuseppe. I~nn~ supporre là"Ìoro· defezione in caso di Egli, chiamato- a far ritorno nella com- ritorno 9ei vecchi sportivi ora in disparte~ pagine, ha anteposto delle condi'zioni inac~ s~' 1 forP. animo è ·qe~ole· a tal_puntq cettabili che, praticamente, sono ·un rifiuto.· da coltivere ast~os~tà pe~s~~~li, senza tener Per noi questo è segno di poca serieta. conto della meta _pij raggiunger~, noi con~ Siamo fiduciosi che all'anateòna non - sigliamo· loro .di n~n .qièttere. bastoni . fr~ si giungerà, poichè gli aventi.niani capir-·· le·· r~Òte ·della concordia e lasciar~ che ranno che ·questo attardarsi· iù posizioni tÙtti ~ t~ntativi s~a~~ ·'réalizzati. · ·' personalistiche, oltre ad essere ·antisportivo, Al Bre~idente, Cav. ,~ngelo Ranieri~ e per loro stessi .amarezza e s~orno. · indirizziam~ un appello di oculata . con"'. Attendiamo, p~rciò, il doveroso gesto siderazion~ ~u tutto qua~t~ andiamo seri-: di rinunzia alle astiosita personali, ed il ge- vendo. · · · · · · · neroso spontaneo slancio alla collaborazione. . Egli pu~, perch~ capace, . fondere fo Gli Spatlotri · con la sconfitta di 'Mar- ·forze sportiv~ disgregat~ e porre i termin~ tina nulla hanno perduto ; essi soqo sem- gi~sti affinch~ scompai~110 queste crepe ~i pre sulla· pedana di .lancio e pos.sono far . sapore indi~~ipuale pet H pene della no~tré\ sentire la grande vitalità che - è ~~l loro squadra. complesso.- - lnton10 ~ lui sono le sjmpatie di tutt~. · · Inutile recriminare sui giocatori, sugli gli · sportivi ~~ Molfetta che sanno legger"'. attuali dirigenti, sulle persone· piu ?, meno gli in· viso l~ ~marezze· delle ingiustificat~ responsabili. \ s~onfitte, F orz~, Cav. Ranieri, gli sportivi · Ora il problema è uno ed urgept~; o aUe~dono da Lei l!opera· risanatrice. - si risolve adesso o mai più : la squadra F qrza Mp}fetta, forza Sparlotti, le pros~ ha bisogno di un comitato più tecnico che sime prove ~aran~o il colla~do del vostro_ la diriga ~ sappia· adattare i dovuti_ prov~ valore e la c~rtezza del~e nostre fiduciose vedimenti che, ~ome abbiamo detto altra 1 _ prev1s1oni: CURIOSIT A' DIALETTALI gre9 eligghie : si dic~. del rumore sordo prolungato e confu5:o prodotto dal parlare e dal muoversi di molta gente unita insieme. E' una parola dal ritmo imitativo che in italiano non ha un corrispondente preciso e può valere brusio, brulichio, e chiacchie– riccio messi insieme. sqaaquagghià : parola d'uso scherzoso che significa il ridere a più non posso. ,In ita– liano si può tradurre in mQlti modi~ ma -letteralmente vale disfarsi, spappolarsi,. scio– gliersi, dalle risa e perciò' anche scompi– sciarsi; infatti la parola è, coniata su sqaag– ghià, squagliarsi, con ritmo iterativo ono– matopeico. · Esiste in italiano l'espressione ridere sq~acqueratamente ma l'avverbio al-: · lude. ad un aI{r~ eff~tto _delridere, analogQ a quello cui si riferisce il nostro vocabolo I, I« • • e cqe si ritrova in un'altra parola dialettal~: sq,aagghiat?edd~ qett. ~ ~guagliatello ») che. vuol dire Io . spa v.ento, la tremarella con le sue ~e{ aiive conseguen~e corporali, dov~ . I . . il••• solvente nQn ~ più if riso ma la paura . ' " 4 ,I ~ ' •• pechìcchiere; p~r!atina, scilinguagnok. Voce .poramente onomatopeica deIIa stessa serie del1' italiano chiacchierare. Si confronti anche il nostro chiach'iedde - persona dappo– co, che perde il tempo in chiacchiere. pecaezze : frate laico •. Etimologicamente è da bigotto con scambio di suffisso come nell'aretino bigozzo. farfarel/O

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