La Voce di Molfetta - anno I - n. 5 - 31 dicembre 1950

31 Dicembre 19 50 . a) siano residenti in Molfetta; b) non siano proprietari, né abbiano l'altro coniuge proprietano, di altro appar– tamento adeguato ai propri bisogni; e} siano disposti ad anticipare almeno il 25% della spesa; d) dovranno occupare personalmente, almeno per un quinquennio, l'appartamento loro assegnato; . . e) dovranno ammortizzare il m'utuo in non meno di cinque e in non più di trffliacinque anni; · 'I prob~emi inerenti al progett.o tecnico e alla domanda di concessione, potranno essere trattati una volta costituita la· coo– perativa, o anche prima, una: volta che Per I.a · nostra MOTOPESCHERECCI IH ACCIAIO . J L'odierno sviluppo tecnico· del naviglio da · pesca, pur precedendo in maniera di– sorganica, desta mer:iviglia, specialmente in chi pensa che, mentre il naviglio mi– litare e quello mercantile negli ultimi tre– c~nto anni hanno progredito fianco a fianco con la Meccanica e con la Metallurgia, il naviglio da pesca, che era rimasto fino a trent'anni fa nelle condizioni nelle quali e~a durante il Medio - Evo, sta ora fret– tolosamente riguadagnando il_tempo per– .duto. E' onesto da parte dei tecn1c1ncono– scere ed anche ammirare questo rapido progredire, ma è ancora più onesto rile– varne i difetti i quali consistono princi– palmente nel fatto che alla velocità con la quale si perfezionanP i motori corris– ponde ~na eccessiva lentezza nel perfezio- namento degli scafi. _ Ritengo che ciò sia dovuto non tanto agli armatori da pesca quanto ai costrut– tori di piccoli· scafi poichè questi ultimi non si sono ancora organizzati ed attrez– zati come i costruttori delle macchine marine; difatti, mentre i secondi ::-ipresen– tano sotto forma di grandi industrie mu– nite dei più perfetti mezzi di produzione, i primi esplicano an~ora la loro attività sotto. forma di artigianato; e siccome l' ar– tigianato si pratica multo più facilmente col legno che con i materi~li metallici, ne consegue che .oggi si vedano ancora, specie nei paesi dell'Europa meridionale, in connubio con perfetti motori, scafi an– tiquati in legno. Occorre pensare che la nave da pesca é nna nave le cui strutture sono assogget– tate a sforzi rilevanti per il fatto che essa non è- che un rimorchiatore veloce atto al rimorchio, in mari tempestosi. di reti che nelle presenti considerazioni dobbiamo immaginare stracariche ~i pesci, cioè in condizioni da offrire grande resistenza al rimorchio. j • LA ·VOCE ·DI MOLFETTA · 'si sia riunito un certo numero di persone aderenti. E' necessario che- il popolo ~appia; ven– ga infornato e guidato perché non tutti possono seguire la rapida produzione le– gislativa; questo é anche uno dei compiti della <<Voce di Molfetta» la quale, pur piccina di poche settimane, si accinge ·ad assclverlo. Si 'rivolgano perciò a questa « Voce >) di progresso e di slancio quanti vorranno spiegazioni e informazioni, e si raccolga intorno ad essa il primo nucleo di perso~ ne interessate all'iniziativa che ho la~ciato. Dott. Michele Azzo/lini - Procuratore legale da pesca . Ne consegue ·che le strutture di questo pasticolare tipo di nave debbano essere . quanto mai robuste, perfettamente colle– gate ed elastiche ad evitare che avven– gono deformazioni e lesioni pericolosi. Possono agevolmente gli scafi in legno soddisfare in maniera c·ompleta ed econo– mica a queste esigenze ? Per rispondere a questo quesito, cq– minciamo col fare un paralleto tra il legno e l' acciaio quali materiali. per co– struzioni di scafi. Il legno è che · il .fusto della pianta morta, cioè qualcosa di quanto mai ete– roge.::eo nella _sua composizione, ricco dt difetti organici, non esente da malattie · dovute alle cause più varie, di difficile conservazione, facilmente marcescibile, at- taccabile dagli insetti. · Si aggiunga a ques~o che il legno é combustibile, e che questo difetto· è · di capitale importanza quando si impieghi il legno nella costruzione di strutture desti– nate al trasporto di petrolio, motori termici e di impianti elettrici a tensione non piò bas~a ed attraversat~ da corrente di in- tensità rimarchevoli. Tutto ciò non basta : le · strutture . ID legno, sia a causa di incompleta stagio- natura (come sovente accade), sia a causa della loro naturale igroscopicità, so~o sog– getti a vanaz1oni di volume ed a rilevanti deformazioni. Non basta ancora: i collegamenti delle varie parti degli scafi in legno· vengono effettuati con perni di ferro, dei quali ben pochi ribaditi su le · teste, ma molti _semplicemente aHondati nelle strutture e, già, per questo solo· fatto, di efficacia non molto soddisfacente. Si aggiungano a queste considerazioni che il legno piu impiegato nelle costruzioni navali, è cioè la quercia, è rìcc~ di acido ., J. tannico, che· ha la proprietà corrodere il ferro e cioè proprio il metallo del quale . vengono fatti i perni di collegamento. ~l calafataggio degli scafi in_legno viene eseguito con stoffa catramata che_costitui– sce ~na tenuta stagna tutt'altra che per– fetta e é soggetta al noto rapido deterio– ramento che costringe , al suo periodi~o . nnnovo. .Aggiungiamo ancora che, data la ete- rogeità del legno, non. si può ·iiiai preci– sare il suo carico di sicurezza e che co– munque é risaputo .che, a parità di sforzi da subire, il legno .più forte è sempre enormemente meno sicuro dell'acciaio piu debole. Si consideri finalmente il costo e la disinvolta delle manutenzioni delle costru– zioni in legno. Considerando gli acciai e particolarmente l'acciaio normalmente impiegato nella costu– zione di scafi ordinari, ne notiamo l'omo– geneità, la naturale resistenza meccanica, l'elasticità, la facilita di· manutenzione e di conservàzione. Occorre inoltre tener presente che le strutture in ·acciaio vengono collegate · o mediante chiedature effettuate con chiodi calibrati, fresati e ribaditi fortemente sulla testa o; meglio ancora,. con la saldatura elettrica, che fa dei diversi pezzi. collegati . un pezzo unico. L'acciaio è incombustibile. L'impermeabilita degli scafi é assoluta. . 1n acCia10 Possiamo riassumere dicendo che i vantaggi tecnici degli scafi in acciaio su quelli in legno sono decisivi. Potrebbe, pero, nascere l'obiezione del maggior costo dello scafo in acciaio, ma a queste obiezioni si può facilmerite ris– pondere che la durata dello scafo in ac– ciaio è molto più lunga di quello in le– gno e che le spese di manutenzione e di riparazione dello scafo. in legno sono su– periori a quelle dello scafo · in acciaio ; per cui dividendo il .costo complessivo di costruz_ionee manutenzione per il numero degli anni di esercizio, risulta più econo– mico lo scafo in acciaio che quello in legno. E allora, considerati fattori 9i sicurezza e di economia che ·consigliano . gli scafi in acciaio, perché si indugia anc0ra? Rivolgo queste brevi consideraziooi ai nostri armatori da pesca ed ai nostri can– tieri navali con passione di. marinaio e di c'ost~uttore di Ilé\Vl. ·E' bene .che mi ascoltino~ specjalmente i secondi, prima che sia troppo tardi. ING. DOMENICO IANNONF

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