Unità proletaria - anno III - n. 14 - 22 luglio 1974

4 UNITA' PROLETARIA Lunedì 22 Luglio 1974 DIBATTITO CONGRESSUALE Crisi delle istituzioni e uouoaooosizio L'involuzione autoritaria delle istituzioni La crisi che attra\cn.ano oggi le istituzioni di potere nel noSiro Paese è certamente, per la sua profondità. una crisi senza precedenti nella uoria della Repubblica. Ouesta crisi è oggi esplosa come crisi del sistema poli1jco, espressione e prodotto della più ~ncralc crisi. economica e sociale. che in\cstc lo assetto borghese della società. Ma essa ha radici lon1anc. che occorre •"ere ben presc:nti per comprcndemc rauualc natu.n. Una caratteristica costante delle istituzioni del potere nel nostro Paese. dalla nascita dello StatJ repubblicano. è scmfC:<h1•~ ~•·10~-·=1r:\tr:t 1uzionalc e le loro strutture e la loro prassi reale. La Costituzione repubblicana ha configurato un modeUo di S1a10 libtral-dcmoctatic:o fondato sulla divisione dei po1cri e la supremazia del Parlamento, sul principio di legalità, sulla tutela del• le libertà civili e politiche. Ma questo modello è sempre rimasto un modello ideologico o ideale. cui ha corrisposto. per la sopra,"'·henza dell'intero Or• dinamento normati..,-o fascista e di rutto il \'ec:c.hio apparato burocratico e autoritario ereditato daJ vcocttio staio di polizia, un mutamento di fisionomia ma non di sostanza delle strutture i~tiruzionali del potere. Il nuo- \'O in\·olucro istiu.Wonale è \'C• nuto così a SO\'rapporsi a una realtà istituzionale rimasta profondamente impastata di fascismo. Le nostre leggi più importanti, il codice penale, il codice ch·ile. i codici di procedura, 1"ordinamcn10 giudiziario, l'ordinamento carcerario, le leggi di pubblica sicurezza, sono tutte leggi che portano la firma di Mussolini. L'apparato arnministra1ivo dclk> Stato e i suoi corpi separati - la polizia. l'esercito. la magi51ntura, le burocrazie ministeriali, le prefeuurc - sono rimasti totalmente inalterati, passando dal fascismo ad oggi senza soluzione alcuna di continuità sia negli uomini che nelle strutture. Nessuna riforma isciuWooale di ri.lie\·o è stata compiuta dal '-48 ad oggi, neppure dal centro-sinistra, che ha avuto la straordinaria capacità di propon-i e di sopravvivere a se stesso come formula di ge>- vcmo riformista senta riuscire a fare non solo le promes.se riforme di stnmura ma neppure le riforme di sovrascrunura. Fino al 1968. in condizioni ai rclati\'a stabilità sociale. quesca profonda divaricazione tn legalità costi1uzionale e strunurc reali del potere non ha costituito un moti\'O di crisi. Al contnrio essa ha rappresentalo in qualche misura un faccore di sostegno del sistema politi• co nella misura in cui il modello coscituz.ionale libcral-dcmocrat-ico ha potuto agire come copcrrura e come mistific_&Z;i<> ne ideologica e propagandi.suea della realtà. cioé come sua fai. sa coscienza e perciò quale potente fattore di induzione del consenso. Alla fine degli anni '60 La crisi è iniziata alla fine degli anni '60. allorc~ lo sviluppo delle Ione operaie e stu· dcn1csche ha da un lato conrcno il potere a reagire C?" la repressione antipopolare violenta. mettendo allo. scopeno in tutta la sua brutalità la sostanza autoritaria e fascista dell'on:linamcn10: dall'altro ha a,: ,·ia10 nel Paese un processo d1 politicizzazione gene':91c e. di crescita del lh·ello d1 coscienza delle masse che ha definiti• \amen1e incrinato la funz.ionc di mistificazione ideologica s:,-ol1a in passato dai principi costi• nzzionali liberal-borghesi S\"eiandone il carattere di facciata. Ma soprauutto, in questi anm. di fronte aU"in1cnsifiCAJ'$di elle lot• 1c di classe. ha pl"CSOravvio, come una spirale. un p~ di ulteriore in\'oluzione aucon• 1aria delle hti1uz.ioni che ha ancor più approfo.nd!t~ la contraddizione tra pnnctp1 e pra~ si ciel potere e sop~uutto_ il dis1acco tra istituzioni lcgah . e Paese reale. ~eppure il \'CCCh!o apparato repressi,·o e la \'cechi~ Jeialità fascista si sono !!1os1ra11 sufficienti a reggere t 1mpauo delle lotte sociali. Questa lega. liii. que:scc istituzioni. in ~•neo riescono ad au1oconscr,·ars1 e a svolgen il loro ruolo di soscegno dell'asse.no economi~ e ~ cialc in quan10 a~~1umo ~I loro caraccere au1on1ano e anu• de~:~ic:;ira1e im·oluli\'a. ha oggi raggiunlo il suo m~nno. fino 8 cambiare i connotai! scessi del poi ere. L'in\'oluz!one 00!1 si è verificata in moch •~pan• M:Cnci. con gros..~ modifiche isti1uzionali. ma aUra\·er:o. un proecs,sO sotternnco e stnsc1ante che si ~ csprnso secondo due direzioni: n una profonda mod.ificaz.ione della s1ruttura del potere politico che ha ormai perso ogni somiglianza con quella propria dì uno Stato di diriuo: 2) la crisi della legalità. non solo cos1ituzionale ma anche ordinaria. e l'adozione dell'iUegaH1à come prassi ordi• naria nella gC$1ionc del po1cre. La ristrutturazione del potere Il primo fenomeno. cioé la ris1runurazione del potere. si è manifes1a10 nella progressi\ a dislocazione dell"azione di go\·crno al di fuori della sfera del con1rollo politico e dcmocracico. cioé nello spostamento dei centri di po1cre dcc;isiona1e al di fuori delle sedi politiche istituzionali e nella loro sottra-- zionc a qualunque controllo ~ polare. Oggi le forz.c democratiche d"opposizione non sono più in grado di esercitare per \ia istiun:ionale alcun con1rollo diretto sul potere perché con il potere non hanno più alcun contatto diretto. Questa perdita di controllo politico sul potere ~ a,·,eouta in primo luogo attr.a\·crso il progre:ssi\'O esautoramento e de. potenziamento. in favore del po1ere escculi\·o. delle iscituzioni rappresenta1ive e in panicolare del Parlamen10. Il Parlamento. da anni. non legifera e non controlla. Soprauuuo in questi ultimi cinque anni. esso si è ridono a esercitare funzioni di micn>legislaz.ionc. corrispondenti a istanze e a sollcc;icazioni seuoriali e corpon11i,·e. laddo- \·c la funzione lcgislati\'a \ era e propria ~ ormai sistematicamence esercitata dal governo mediante decrcli-legge: quanto alle funzioni di controllo, ~ si sono ormai totalmente atn:> ftzZ.atC.. pu l'ormai siMemarico svolgimen10 e:uraparlamcnu1rc delle crisi di governo e per il caratlCr-c poeo più che rituale delle intCTTOgazioni e delle relative risposte. D'altro canto, questo poccre csecu1h·o c.,cnpartamcntare ,-iene rafforzandosi anche nei confronti del potere giudiziario, la cui indipen• denza. rimasca indiscussa fino a che la magis1ra1ura si limita• va a funzioni di micro--giustizia e si muo\eva in senso compa11amcn1e solidale con il po1cre eseeuli\·O e con i suoi apparati polizieschi. viene oggi fatta ogge110 di un actaccO senza precedenti per neutralizzare le sempre più frequenti azioni di disturbo intraprese dalla sia pur ristretta minoranz.a dei magistrati democratici: all'indomani delle inizia1i,·e dei pretori di Genova contro ministri e petrO• )ieri. ~ stata prcscncata uoa proposta democristiana di m·isionc dell'articolo 1()4 della Costituzione diretta a sopprimere la indipendenza dell'ordine giudiziario (progetto Bianco più 56). e sono stati annunciari progeui di legge che pre,·cdono la SOJ> pressione del potere di inizia. ch·a penale dei pretori e linquadramcn10 dei pubblici i\linisceri a!Je dipendenze del minis1ro della Cius1i:r.ia. Lo Stato forte Tale progrcssi\·o e.sautoramen10 del potere legislati,·o e di quclk> giudiziario significa la 1endenz.ì.ale soppressione. di falco. della di\isione dei po1eri. cioé del principale conno1a10 dello Stato liberale di diritto \·olu10 dalla Costituzion.?. E' già lo S1a10 forte. \la ciò che ~ più [:'8\C è che l'esau1oramcn10 degli altri po1eri de11o Stato non a\-viene in favore di un esecuti,·o di tipo cla.s.sico. ma di un esccuch·o in cui il potere ~ a sua rnha dislocato in centri di potere burocratici dominati da una logica tuua interna. di corpo. an1idemocratica. Esso eV\-ienc, insomma. in fa,·ore di un esccuti\·o polili• camcnte incontrollabile. che g<> \Cma cd agisce per corpi wpa- :'1iot°~~~: 1! ~~ir: I~=~: i servizi d"informa.:r.ione i ca rabinieri, che gestiscono la polilica interna e dell"ordinc pub. blico: la Banca d'Italia che del• 1a legge alla magioranza go-- ,·ema1h·a in politica economica. E· di ieri la pro\'oca1oria ammissione di Andreoui che i -40 mila fascicoli del SIFAR che ire anni fa il Parlamento a\·na ordinato di distruggere continuano ad essere conservali negli archivi dello S1ato: non è succes.so nulla. nessun generale è stato non diciamo degradalo ma neppure mandalo a casa: c~ì come nessun ufficiale del SI D e nessun funzionario di polizia del \tinis1ero deg_li ln1cmi è )l&lo souoposto a san• rioni per le conni\'cnu ,enu1e alla luce tra i loro uffici e la enorme re1e delle trame nere Bibliotecaginobianco s,iluppate!>i in Italia dalla ~,rage di piazza Fon1ana alla strage di Brescia. Il risuhato di questa frantumazione corporativa del potere in centri burocratici e in corpi ~parati è una sona di feudalinazione delle iscitu:r.ioni e un loro 101ale scollamen10 daUa sonanità popolare. Queste istituzioni so.no ormai totalmente incontrollate; non hanno più nulla a che \edere con iJ Paese reale: sono d.i..,.enutc, per la perdita su di es5e di qualunque controllo politico, delle escrescenze p2rassi1aric e mafiose.• permanente focolaio di fascismo. use agiscono nel seJreto. contro Culle le regole sulla pubblicità. perché il segreto è la sola possibile protezione alle oscure manone attta\'Crso cui si esercìta la loro azione di gO\efflO. \1a c"è un secondo fenomeno in cui si manifesta la crisi s1ruttur11le del potere e la sua involuzione antidemocratica: è la crisi della legalità borghese e il progrcssi.,.·o generalizzarsi dcUa illcgalicà come pras.si comune di go,·emo. Questa legalità borghese. profondamente inquinala di fascismo. non è più neppur essa sufficience aJ. resc-rcizio indisturbato del potere: ed allora la si \"iola. L'illegalità come sistema di potere E' un fenomeno generale. riscontrabile a lutti i Ji\elli istituzionali dello Scato. A lhello poli1ico-parlamenta.rc. o,·c la corruzione è di,·e-nuca regola e si è arrh·aci a \Cndcre leggi in fnorc dei pe1rolieri e di altri poc.en1a1ieconomici e ad insabbiare le relath·c inchieste. A Ji. Hllo govcrnath·o: il go,·cmo legifera ormai non solo in forma cc;cczionale ma anche in forma illegale. con dcc-reti-ltgt: che do..,.rebbero essere con\ cniti in legge dal Parlamento al sessantesimo giorno dalla loro emanazione e che sono invece sos1i1ui1i. alla scadenza. da altri dccre1i-legge (~ quanto avvenu10. per ~mpio. per il dcc;rtto sull"aumcn10 del prezzo della benzina~ rinnovato per la ccrza \'Olta il 20 giugno senza.C:$!iCre mai scato discusso dal Parla. me-nto). A livello iiudiziario e poliziQCO. O\'e il fenomeno ~ più vis105Q: basti pensare alle violazioni sistematiche degli s1essi codici fascisti nella re,. pressione giudiziaria del disscn-- so politico e della lolla di classe negli anni caldi dal "69 in poi: ai fermi illeginimi. ai mand:ni di cauura e di perquisizione immo1i,·a1i. as.sai spesso redaui su moduli a scampa; alle innumerc-YO!iviolazioni del principio del giudice naturale in tulli i grossi procc:ssi politici. sis1cmaticamcn1c sonralli ai giudici democratici e diroccati ai magistrati di provata fede reazionaria: alle violar.ioni del segreto isrrunorio commeue da• gli inquirenti 1u11e le \'Ohe che occorre..,.• creare il mostro di sinistra in prima pagina nei momenti più resi della , ita ~ litica del Paese. Il processo Valpttda sembra una summa. dall'inizio alla fine. di queste violazioni. E poi le conni,·cnze tra corpi dello Stato e fascisti nelle 1ramc nere: S\"iamcn• li delle istruttoòe. sottrazioni di pro\e, insabbiamenti di indagini. Sono sempre di quesci giorni le ri\·elazioni di Andrcot• ti sul fatto che Gianneteini. incriminato per concorso nella s1ra.g:cdi piazza Fontana, era un agente del SIO: che il SID. e poi lo stesso go,·erno. erano fin dal I970 al corrente del (auo che le bombe di Milano erano state messe da mani f• sciste. ma non ri1cnncro di in• ICt\ cnire per far cessare la pro,·ocazionc: che ancora il 510 e il go,·cmo. questo s1es.so go- ,·erno i cui membri hanno a\'U• to il coraggio di andare a piangtrc sui morti di Brescia. tuno ~pc,·ano rin dal '":'O sul tCT?t> rismo fascista con1ro cui oggi inn>cano l'unità nazionale an1if ~is1a. Questo sfacelo dclJe is1i1uzie>- ni liberal-borghesi. che Ya a- \&nli parallelamente alla loro riscruuunzionc autoritaria e nco-corpora1h a. è il prodotto direuo della crisi generale. cco.- nomica. sociale e poli1ica, che inHste il potere borghese. Più p~is.ame-nte. l'in,oluzionc iHituzionak: è la via aura,·cN-O cui una clas."c! politica dirigente marcia. scollegata dal Paese e imisa alle masse popolari. lenta di fronteggiare la propria cri~i sociale e poli1ica. .\ll"in\·oluzione autoritaria a li\ello is1i1uzionale corrisponde infani lo spoolamcnto a sini• stra del Paese a li\Cllo ~ia.lc. I due fenomeni sono conn~1. Il Paese \"a a sinistra. come dimos1ra la massiccia ,inoria deì •no,. nel referendum, la solle- \azionc antifascis1a e antidcmo. cristiana su tulle le piazze di halia all'indomani della mage di Brescia. la secca sconfitta della DC nelle e!ezioni urde e il p0terc si in,·oh·c in senso autoritario pen:hi gli \lene a mancare la sua ba-.c sociale. di con!'(:n~. E' questo 1'a.:;pe110nodale della cri~i. che è i,11iuzionalc in quanto è in primo luogo :;ociale e politica. Ciò che è in crisi, fondamentalmente-. è la rapp~ntati\·ità dei partiti borgh~i. e in particolart della Democrazia Cristio1na. E la cri~i è una cri~i di egemonia, ciOC del con!>Cn.soche la DC è riuscila a organizzare intorno • ~ in qu~ti trent'anni. dei suoi meccanismi di integrazione cor• porati\ia e di aggregazione clientelare. delle sue capacità di mediazione intertl&Sjista. La perdila dell"egemonia si manifesta in primo luogo sul terreno ideologico. Dal 1968 in poi il blocco sociale borghese non solo non si espande ma si di~grega. per l'incapacità di ~primere una direzione- ideologica credibile pur ~ mistificata e per il logoramento dri suoi \alori e dei suoi modelli di componamcnto. Da un Ja10 le lotte operaie e studentesche del 1968-69 ne hanno incrinato la compattezza, producendo al suo interno processi di emancipazione politica e di contcscaz.ione ancicapiialistica tra i etti tecnici e intclleuuali. tradizionalmente alleati dei gruppi sociali dominanti, e dislocandone frange consistcoti a fianco del mo- \ imenio opera.io. DaJl'ahro laco quelle st~ Ione, e da uhimo il referendum che \·ole\·a essere momcn10 di ricomposizione del blocco sociale con)Crntort, si sono ri\ohi contro la DC, ponendo in cfUi l'affidamento ideologtco che in ~ a, e uno larghi ::..1ra11del suo tradizlOnalc cleuora10 proletario e perciò il ~uo r.sp;:,ono egemonico con ~s1. In s«ondo lu0&0, la cri.si dell'egemonia e I• perdita del consenso da pane della DC si manifesta sul ttrrcno politico, come corue-guenz.a della progres- ~i,·a dispcga:r.ione della sua base sociale. La crisi economica. che ha colpito il ceto medio non meno della classe operaia. ha incrinato i , incoli di inte~ e di rappresc-ntati,ilà che qucMo a, cva con es.sa. La OC non ricsc.c più a lcgart politicamcn1e a ~ il )UO tradirionalc cd eterogeneo eleuoraco. di ceto medio. di contadini e di etti pafb!iti percM non riesce più, come in passato. a npprescn1amc e a mediarne gli eterogenei interessi. li risultato di questa crisi profonda dell'egemonia democristiana è la rottura del blocco sociale su cui ha riposato finora il dominio borghese e perciò un sempre maggiore distacco tra istituzioni di po1ere e loro ba.se sociale. tra Paese le-- gaie e Paese reale. tra classe politica dirigente e società ci- \·ile. E non è sohan10 la perdita di egemonia di un partito, la DC, ma la perdita di egemonia dei gruppi sociali dominanti E' proprio questo distacco e questa progrc»i\8 pcTdita di egemonia che t all"origi.ne del lcn10 e progressi\o proc.C1.)()di im·oluz.ionc autoritaria dello Stato che si è sopra illustra10. Entrati in cnsi l'egemonia e il consenso, la borghesia ha 5em• prc più bisogno. per mantenere la propria suprema.zia di dasse. di pasurc dalrtgemonia alla diua1un. dalla direzione al dominio diretto, dalla persuasione ideologica alla costrizione e alla fon.a. dalla legalità. all"il• le-gali1ào alla legalizzazione dc.l1·mcgalitl. t,;n procC:$50 imoluti\·o che in lanco può S\iluppani sul pia. no isti1uz.ìonalc in quanto manchi un'aJ1crna1i,·a politica di si• nistra. Giaccht di fronce a una crisi di egemonia della bor-,hesia. due potrebbero essere gli sboochi politici pOSSibili: o un"alternati\'& di sinistra. fondata sulla formazione di un nuo\'O blocco sociale egemonizzalo dalla classe operaia: oppure. in mancanza di un'1lccrna1i,·a di sinistra. la ristrutturazione au1ori1aria delle isti1uzioni. cioé il ricorso al g<> \emo fone più o meno mascheraio. la crisi della dcmocra. zia politic.l. che si ha appunto allorché la classe borghese ha perduto la capacità di gO\tr• nare con I 'qemonia e con 11 corue-nso e la classe operaia, o meglio le sue esprcuioni politiche, non l'hanno ancora acquistata. E' quest'ultimo lo sbocco politico della crisi che oggi sta nanzando: cd aunu proprio :dil!n~~t:1ni~~!e d/:: porsi come altcrnath·a di pote• re. cioé di trasformare in egemonia politica l'egemonia sociale che la cl~ opcro1ia si è \ cnuta ronquisundo in questi anni. Questo. appunto. è l'bJ)Ct· 10 paradossale della crisi. A linllo sociale il Pa~ Ya a 5-inistra, e soprauuno esprime una domanda e una ,olon1a ~nce di 1rasrormazionc e di aherna1ha an1idemocrisria.na: ma la possibilità dell'ahtmatha è fruscrata a lhdlo politico. \1cntre hl OC è in crisi e radicalizza i suoi caratteri integrali11ici. men• tre la borghesia sta anrnersando il suo momento di massima debolezza. mentre si registra il fallimento storico del c;cntro-sini.stra e si sono consumate cut• cc le possibilit.à trasformisciche del blocco sociale consc-n atorc - c;cntro. centro-destra e centro-sinistra. -, quesco sistema poli1ico ,·iene di fauo sorttllo dai partiti della sinistra parla• mcntare. Il compromesso storico è già praticamente- operan• 1c: giacché cn go,emo come quello che è usci10 dall'ultima crisi. con il suo incredibile progu:mma di rapina ai danni delle classi )noratrici, non durcTtbbe una sola senimana se ci fosse in Parlamento un'opposizione. unita e \'igorosa e nel Paese una rea.le e n1dicalc opposizione da pane dti sindacati. .--------------------------------, Certo, c'è il 1em>re non in• giustif,cato de-Jralternati\ a fascista. del colpo di Stato di tipo cileno. Ln terrore che è una Quaderni· 2 4; antifas.cismo comelottadiclasse SEVERE, BRANèA, D'ORSI, FOA, PROTTI, QUAZZA e altri lanuosvianistra e, edizioni savelli L 1.500 f!.M) E' uscito. dopo una lunga attesa, il secondo Uuaderno di Unità Proletaria dal titolo « Antifascismo come lolla di classe », che si ri• ferisce al convegno indetto dal nostro giornale l'anno scorso a Firenze. In questo volume sono raccolte le introduzioni di Viro Avan• tali e Daniele Proni, le conclusioni di Vinario Foa e gli intervenri e le comunicazioni di Ernesto Balducci, Antonio Severe, Giuseppe Branca, Francesco Chioccon, Giampiero Dell'Acqua, Giovanni Dc Luna, Angelo d·Orsi, Luigi Ferrajoli, Adelio Ferrero, Tommaso Lupi, Enzo iz.za, Guido Guazza, G. Russo Spena e del Soccorso Rosso di Siena. Il volume (di 216 pagine) costa 1.500 lire e può essere acquista· to nelle librerie. Le organizzazioni del partito sono invitate a rivolg~rsi al Centro Operativo per richiedere le copie (a prezzo scontato) da vendere in modo militante, costante ricorrente nella nostra storia politica. 'el 1964 l\enni giustificò la continuazione della collaborazione di centro-sinistra a un 11\·ellopiù buso di quella avviata con il precedente go- \ tmO. con la ncces:.ità di sal- \.._rc il Paese dal pericolo del colpo di Stato tramato dal generale Oc Lorenzo. Oggi il PCI ~a cedendo allo stesso ricauo. E' il $tgn0 che la smuegja della terucionc. al► mcntata dal 1968 ad oggi da tut• ti i go,·emi democristiani, ha finalmente pagato. e sta rea• lizzando il suo obbienl\·o ricattatorio nei con! ronti del movimento operaio. La campagna di antifascismo go\·crnativo. teJe..,-ish·o.e giornalistico che è seguita alla si:rage di Brescia e la s.copcrta impro\'...,isa di tante trame nere e di tante ccn1rali di terrorismo fino a ieri cohinte e protene hanno tulla l'aria di far pane di un prc.ciso disegno. Da un lato l'antila..scismo g0\Cf• na1h·o è moneta di scambio per il comproTOCS:!,oO per un· • op-- posizione di Sua \tacstà • da pane delk sinistre; dall'altro lato. e soprauuuo. la scopena delle era.me nere e le esplicite ammissioni di Andreocci sulle connf\·enzc tra (a.scisti t seni• zi segreti dello Stato e sul ratto che da quauro anni il g0\tmo è a conoscenza dei piani della e\'crsionc fascista. non sono alero che un mezzo per intimidire e ricauare il movimento operaio: per mostrare che il pericolo fascista e golpista csi• sce cd è un pericolo reale: che qualunque soluzione della cri• si economica. politica e isti:uzionale. qualunque ristruttura· zione del potere in senso aut<> ritario. qualunque compromesso o cedimento della sinistra. anche l'alleanza con i compii. ci confes.si dei golpisci e dei ter. roristi fascisti, è preferibile al fascismo incombente. E il cedimento si pro,pc:tta completo. ,on dobbiamo farci illusioni: il compromesso storico non significa oggi una soluz.ie>- ne della crisi in chia,·e riformistica, ma al con1rario il sostc-- g:no a una ristnmurazione di tipo au1ori1ario come condi.z.ione dtlla soprawh·enza di questo si~tema politico. Ogi non ci sono margini per negoziare da sinistra una sotuz.ione della crisi is1iruzionalt: di 1ipo riformisi-ico-democra1ico: non c'èspazio né p055ibilità di ottenere. in cambio di una collab<> razione del PCI o di una sua opposizione di,ersa, una democratizzazione sostanziale delle isticuzioni. Giacché il compromesso storico in tan10 ha un senso e-d è acctnabile pc,- la DC in quanco sena a farle superare la crisi facendone gesti• re le soluzioni imoluti\C alla 1ina1ra. E" si,:nif'icati)o. de,:li arretraci lh.-clli di ~ni possibile trai• ta1iva riformistica, che da qualche anno. e sopr1111u110in questi uhimi mesi. in pieno clima di compromesso storico. non solo non ii parla più di riforme ini1uzionali. ma sono all'ordine del gìomo le controriforme Fino a qualche anno fa si parll\"a della riforma dei codici fascisti. della sopprcs.sione dei n:ati d'opinione e sindacali: oggi siamo a do,erci difendere dall"in1roduzione del fermo di poliz.ìa. Per anni si ~ parlato della riforma dell'ordinamento giudiziario ,oluta dalla Costi• tuzionc: ogi ci ero, iamo di fror.te al p~euo di re\·isione costituzionale Bianco e alle pn:> p(bte di legge per la ~pprcs- ~ione del potere d"iniziati\·a dei pretori in materia penale e per ra~get1amen10 del pubblico ministero alrcsecutivo. Dal di• baui~o sulla pohzi~ e daff_obb1e1tno del ~uo da.armo. s1 e pl:S,),lti alJa proposta di leue Bartolomci. con la quale si autorizza la poli.zia a sparare contro chi sia sosp,euo di commct• 1erc un reato di rapina o di sequestro di persona. Siamo di fronte a un arretramcn10 generale del dibani10 politico sulle istituzioni. Dalle riforme si è passati alle controriforme; dai proizrammi di democratizz.azionc e dalle ri\cndicazioni rifonn~ scichc. alla difcs.a di questa legalità e dì queste strutture di pote-re pur inquinate di fascismo. E le concroriforme \·anno avanti, nel quadro di un generale disegno conuoriforml.!ili• co che è diretto a conferire maggiore stabiliti al sistema politico e- che non esclude la modifica della C0611ruzionc, prospettata oggi da più pani e in primo luogo dal Presidente dei. la Repubblica Leone che della Costitu:r.ionc dovrebbe: euerc il garante. Un csemptO ruence l costituito da.Ila 1C&nda.lou lesge su11·aumcn10 dei 1umin.i massimi di caru:rariooc prevmciva da • a 8 anni approuta silm.:r..ioumente I" 11 aprile di quesfanno con il v010 del PSI e del PCI: quasi un banco di prova del compromcuo st~ rico. Il PdUP e la crisi delle istituzioni borghesi La borghesia, che ~ perdente sul piano sociale. è dunque og- ~ \ incente sul piano politico. 11 padronato. che non è riusci10 a piegare il movimento opc-- raio sul suo 1crrcno. nella fabbrica, è in qualche modo riuscito a compromencrne e a paraliu.ame- le espressioni politiche. cioé i pani ti della sinistra tradizionale. !'{e è- risultata una dharicazionc tra il 11\"ello di cmcienza e la \ olontl di trasformazione esp~ dal movimento operaio e la diiponibilità alla rinuncia e al compromesso delle sue organizzazioni poli1iche di massa: tra movimento e dirc:r.ione del mo\·imcnto. E' la di,aricazjone che si ! manife. staia in Culli que5ti anni con l'aff(ffll.arsi dell"auconomia operaia e con te fonne di lotta e di organizuzionc da eua spontaneamente espresse. Il PdUP nasce dalla ronsape• ,·olczu di questa divaricuie>- nc: per inserirsi in essa e per riempirne il vuoto; per dh·eni. re, come è s1a10 deno, il • par• 1ito deU'autonomia operaia•. cioé la coerente esprC::SMone d il concreto strumento di questa sul piano politico. Se quato ,·ogliono es.sere il PdUP e la futura organu:za.z.ione che nascer¼ dalla sua unificazione con il ~1anifesto. risulta chiara quale dc\ e essere la posizione e il ruolo rispetto alla crisi in generale e a quella del-- le istituzioni in particola.re. Di fronte alla perdita di egemonia da parte del blocco borghese e alla crescita di capacità egemonica della classe operaia. il primo obbiecti,o di un partito non riformisia è quello di cootra• stare al mass.imo l'ipotesi del compromesso storico. in qualunque- forma esso si prospcni. e di far cresce.re in suo luoeo un blocco sociale di opposizione nella prospctti,·a, sia pure di lungo termine, di un"alterna1h·a politica a siniscra. Il compromesso scorico. si è detto. è oggi non solo una soluzione della crisi illusoria da un punto di \is1a riformistico. E' peggio. E" un cedimcnco in pura perdita della sininra in favore di una soluzione della crisi in chia- \ie 1endcnzialmcn1c in\'Oluriva: sul 1erreno economico. O\e r:s-- so non impedisce a quC!ilO go- \CfflO di affrontare la crisi facendola g:n.,are in1eramcnte sulla classe operaia con il duplice attKCO ai s.alari reali e all"occupuione: sul piano politico, O\C può dar modo al blocco borghese oggi in crisi di ri• comporre le sue interne lacerazioni; e infine a lh·tllo isti1w.ie>- nale. o,·e dà spazio ai progetti d1 in,oluz.ionc antidemocratica e illiberale delle istituzioni. Contrastare questo cedimenlo. tenendo apcna la cri!i dclrasseuo borghese- ma facendo crescere ad un tcmoo l'egemonia del mo,·imen10 o;,eraio e raf. forzandone le difese a lh·ello s«ialc è anche. d'altro ca.neo. il modo più efficace per scoraggiare tentazioni autoricarie o golpiste. Giacché il pericolo fascista non ~i combaue con la paralisi polilica e tan10 meno riccrcartdo l'alleanza con i complici dci fa..sc::;,tì.ma al contra• rio indiri:r.z.ando la l0tta al h,. )C15mo contro il suo \ero ohbienho. che t quello della ric1a trama di conni,enze tn l'e- ,·ersione fasci~t• e il sis1cma di po1e~ democristiano che l'ha generata e alimentata in funzione di aucodifcsa e di ricatto an1iopcraio. Ciò s.i,nifica: che una ,era azione an1ifascista de- ,e essere oggi anche un'azione an1idemocris1iana: e che la ic>la garanzia contro tcnta!1\ 1 reaz•o- (Concinua a P•I· S)

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