Unità proletaria - anno III - n. 13 - 8 luglio 1974

,.. ., .. surrogando un più complesso di- rica di generazioni di militanti, zione e della organizzazione dels= sulla storicità del proces- sono liquidati dall'«intellettuale• la classe operaia in una situazioso storico - ohe il 1967 non è Gramsci alla stregua di un mise- ne 1ecnologicamente sviluppata, il il 1924 o il 1930; gli si può ri- ro lascito di una « mediocre rac- rifiuto del giudizio positivo sull' spondere ad esempio che nemme- colta di mediocri articolucci da industrialismo impHcito nella conno il partito socialdemocratico di giornale quotidiano•· cezione del blocco storico progres. Tanassi non è più quello di Mal- Pertanto in Gramsci si cercherà sivo, nascono al di fuori della teotti; gli si può rispondere che inutilmente una analisi a livello tradizione gramsciana ed hanno i i comunisti stessi non fanno un delle forze di classe, quando inve- nomi di Morandi e di Panzieri mito di Gramsci di cui lasciano ce la si avrà a livello degli schie• come riferimenti obbligati, unitacadere le posizioni tattiche per il ramenti politici, a livello del mente ad alcune sperimentazioni ritmo di sviluppo del suo pensie- « problema della direzione politi- concrete in alcune concrete situaro. ca nella formazione e nello svi- zioni di classe di questi ultimi aozio~!i1\a'!: 1 \u~~~~t~ta 8 tori;i~;t luppo della nazione e delllo sta. ni. tuzionale? In Gramsci il concet- to moderno in Italia•· Jn Gram- Gramsci è un comunista del peto di rottura rivoluzionaria viene sci si cercherà inutilmente Ja sto- riodo della Terza l nternazionale. sostituito da quello di rivoluzio- ria della classe operaia, del movi- In questo ambito egli ha assunto ne a due tempi, di rivoluzione mento operaio e socialista, della una propria originale posizione senza rivoluzione. Cioè al con- organizzazione di classe, dell'ac- che noi siamo in grado di definire cetto sinteticame~te . unita'!o. di I cumulazione capitalistica, dello politicamente e storicamente. lotta come orgamzz~z1one, d( 1~11-sviluppo industriale, della condi. Gramsci è quindi un uomo di u- !ulo come_ potere viene _sost1tu1to z:one e organizIBZione operaia, na fase del comunismo interna- •\ mec_camsmo progres~1vo della del rapporto tra rivoluzione in- _ionale, un classico oramai del n_vol11Z1onae due tempi che p~-1 dustriale e .organizzazione opera- marxismo degli anni tra le due g,a sulle pren:1esse della conqu1- ia. 1 n Gramsci Si cerc.:ierà invano guerre cui tutti proficuamente sta d~lla maggioranza dt:lla classe l'esam delle teorie di classe e I' possono ricorrere. Generazioni di opera_ta e della conquts~a ~Ila elabor;,ione di una teoria di clas- militanti si sono nutrite di Gram- ~aggtoranza nella ~mbmaz1on_c ,e come democrazia e come pote- I sci e ancora continueranno a fard, potere. L!' « lotta dirette per (I re operaio. lo. Ma se per conformazione potere• è runessa a un non deft- . . mentale e politica Gramsci è nito secondo tempo che dovrà na• S,_e ~atto un : parallelo tra lo chiuso nella propria epoca, il scere necessariamente dal raffor- st ~~to d, Gramsci sulle f~rze mo- gramscismo è però vivo e operanzamentp organizzalivo e politico tric, che determmano 11 blocco . . . del partito comunista. Le stessa storico risorgimentale con la ana- te poht1ca':'eme. . Lo dimostra, Internazionale fece a Gramsci cri- lisi di Lenin sullo sviluppo del senza t1e~ 10 J.' a&lj,unte, i;e c~~~ ti.che di org3?izzativi~mo: « Non capit~lismo in Ru~sia. Ecco un e: ~~f 0 r~~: ~on fat~~o; cuhura s~ può conqmstare pnma la ma?- semp,o a contano. In Gramsci ma diventa un fatto politico degioranza della classe oper~na non c'è traccia dell'influenza né . . . grazie alle misure di organiz. de Lo sviluppo del capitalismo in termmante; lo_dimostrano_ !n mo: zazione e poi condurla alla Jot- Russia, né de La situazione del- do_macroscop\CO e ~efm1t1vo__gh ta•. la classe operaia in Inghilterra né sv,lup~t che 11 pensiero po_ht1co In Gramsci n0n c'è però so!o de;[a IV Sezione del l.,ibro I del gra~c,ano ha nena prassi ~el una concezione dottrinaria e gia- Capitale. 1 movimento comumsta mternaz,ob. d 11' • • • nale. co ma e orgamzzaztone, .m,a e Gramsci sposta l'indagine del ~n:sente pure q~el meccamc.smo rapporto tra sviluopo del capitàhptCO ~I marx,smo ~ella Terza Jismo e formazi0ne della classe Intern~1onale che discende d~ operaia e della sua organizzaziouna__v';'tOne del_ patere per st ~d~ ne alla sovrastruttura interpartitipolillet success1v1. Il meccaruc1- . . smo che in Gramsci opera nella C:t e mterclass1sta ~el blocco _stoconcezione della conquista della "?O e dell~ egemom~. li pe~s,ero maggioranza della classe operaia d1 Gr<1msc1è. a~r~1to per mtero e del rafforzamento preliminare dalla « stona d ltaha •. nel mende! partito, troverà poi altre fi. tre è trascurata la storia della gurazioni storiche nella teoria del- classe operaia ritenuta subalterna la scalarizzazione del potere: pri-- e eterodiretta rispetto al giacobima la lotta per la democrazia del no politico, il partito, il blocco governo operaio e contadino, poi storico. Quindi in Gramsci non la lotta per i-I socialismo; prima la solo non c'è la traduzione italotta per la cacciata del fascismo liana delle analisi sulla fonnazioin un secondo tempo la lotta per il potere; prima la lotta per una nuova maggioranza ... Gramsci è vivo e operante. A Gramsci guardano in modo particolare i comunisti del blocco orientale che sono alJa ricerca di una variante liberale (non strategica) allo stalinismo; a Gramsci guardano i comunisti dei paesi occidentali alla ricerca delJ'anello di sutura tra frontismo e rivoluzione democratica per i paesi a capitalismo avanzato; a Gramsci direttamente o indirettamente si rifanno quei partiti comunisti soggetti all'imperialismo che sono alla ricerca di una linea di storico del PCI dopo Gramsci (o dopo Bo.rdiga per ohri) con U!l procedimento ,puramente ideolog,. co in base a una analisi filo og,ca dei linguaggi oppUTe in base a uno g;udizio di valore sulla lcgiLtimità dei gru,ppi dirigenti. Si fa oertamente un grosso ".!'- spiacere a queste minoranze rag• gruppandole sollo oatego~ie cvn1uni quando vivono e si nutrono di odi tenaci e di sottiJi distinzioni. ma mi sembra che l'ossai:.ira verter.cale sia data ance<"l!ed esse dalla comune coocezione bur=tali,iana del gruppo dirigente come asse centrale di un movi• mt,.to operaiio. Al gruppo dir, gente centris:ta, degenerato, vien~ contrapposto un altro, anzi a1 - ~ri gt.i:..:ippi di'r!genli, esp.ulsi dallo apparato partitico ma sulla linea del marxismo-lenimsmo e ,u questo nuovo albero genèaJog;co viene creata ucra nuova mitolor)a. Viene z.nzi res:pinta come una degenerazione econom.:sticistica, una metodologia di analioi concreta della organizzazione e dello svi'uppo co'.lettivo del mo•,i. mento. E sk:come anohe le piccole storie hanno la loro ;ronia può capite.-e di vedere il tentativo da pn1e di qualcuna di queste m:norar.ze di darsi una base operativa metl<;:ndo in circolazione queste tesi all'interno di un movimen10 che nasce dal S'U:pe>romemdoi quel co:r.uni1!1lloe ohe trova una continuità storica nella dialeHioa uoitaria con la classe operaia e !t· sue espe,i,enze storiohe e non i11 al'eanze di vertice o nel pilo•aggio di dirigenti. E' vero: qua11<io vedremo una analisi concreta in una siLuazione concreta fattia da!le diaspore comuniste? Dalle relazioni al convegno di Caglia"i e dalle oritiohe che a sinisLra del POI sono state fatte a queste ~elazioni risulta un deoominatore comune ohe riconduce alla medesima radice buro.,taiiniana maggioritari e minoritari del comunismo itahlano: l'asse,1u - significativa per chi poi "1preca la qualifica di leni.nist.a - d; una concezione del potere come RIMASTI ? ECCOVI I QtJATTFlO CHE VI Sl'ETTAHO ! Cioè al concetto di rottura ,;.. voluuonaria cne è implicito in una concezione di potere operaio viene sostituito il concetto di processualità progressiva_ Non bisogna lasciarsi distrarre in Gramsci dalle affermazioni sulla preliminare necessità di una trasformazione molecolare dello Stato nella prima fase della lotta. perché questa concezione di un processo dal basso è contro il meccanicismo blanquista di Bordiga e nella direzione di un allargamento e della funzione egemonica del partito. L'approdo teleologico della rivoluzione e del potere in Gramsci non è il soviet ma il blocco storico progressivo. (...) ne della grande industria e del proletariato industriale ma ancora meno sarà possibile rinvenire tracce degli sviluppi cui le lotte del proletariato organizzato hanno portato le indicazioni metodologiche marxiane e leniniane. alleanze nazionali e di avanzata r organizza2ione di classe. Ciò si democratica in alternativa alla gnifica che per gli uni lo sbocco guerriglia. delle lotte sarà poi necessariaPer la prima volta in questo mente legale e panlamentare e dopoguerra si è posta l'alternati• p~,:-gli arJtri che al loro paternaliva per Gramsci o al di là di smo risulta facile essere verbalGrarnsci (che non è contro Gram· mante a sioisl"'8 del POI ma =-· sci). Gramsci oggi non unifica tamente molto più difficile, anma divide il movimento operaio, che se solo veroa1mente, essere a nel mentre può rappresentare la ù>isLra dei problemi ,-eali del mo. piattaforma per la sua unificazio- vimento a<peraio. Il classismo in Gramsci Il classismo per Gramci e per la generazione terzinternazionalista del comunismo italiano è sj. nonimo di corporativo, di subalterno, di massimalismo verbale. Cio che ha rappresentato la definizione e la organizzazione di una politica di classe per la generazione che viene storiaunente e politicamente dopo l'esperienza delle gestioni burocratiche del potere, gli è estraneo. Il classismo per Gramsci è la visione circoscritta degli interessi della propria classe, l'incapacità di « fare polJtica •• di avere soluzioni accettabili per un vasto arco democratico; classismo è la visione che lega l'operaio ella propria categoria, la incapacità del partito di mobilitare un fronte nazionale di forze democretiche; classismo è il socialismo di Lezzari, il massimalismo di Serrati, l'esperienza dell'occupazione delle fabbriche. Il classismo deve cioè superarsi nel popolare e nel nazionale per darsi una coscienza da costruttore di stati. Lo sforzo gigantesco per la organizzazione di un movimento di classe in Italia, l'eredità stoSi è accusato Gramsci a questo proposito di essere « provinciale• e « idealista•· on è con questo spirito da lettore di Weber o da lettore di Bordiga (che ultimamente è diventato sinonimo di marxista) che un militante impegnato nei problemi di direzione del movimento operaio attuale può rivolgersi a Gramsci. Le insufficienze che oggi si rilevano in Gramsci non risultano certamente da una sociologia che si limita a registrare la condizione operaia o da una ortodossia filologica che fa la predica al movimento operaio. Le insufficienze che noi oggi vogliamo mettere in luce in Gramsci sono rivelate dalla necessità del movimento operaio di elaborare una linea rivoluzionaria specifica per il proletariato con tradizione di lotta nei paesi industrialmente avanzati: dalla necessità di avviare preliminarmente un'analisi a livello della struttura di classe, a livello della organizzazione nei luoghi delle produzione, a livello quindi di una teoria di classe e del potere operaio. Indicazioni di lavoro in questa di.rezione non ci vengono né da Gramsci nè dai gramsciani. Una metodologia a livello della condine a destra. E' da notare che se la critica L'internazionalizzarsi del gram- amendoliana si esercita coo sucscismo, il supporto offerto a for• cesso contro l'illuminismo di queze politiche impegnate nel dibattL st;: minc.-anz.e, essa mosLra la tento che divide il movimento ope• denza ad ign=re dignità cri1'ca raio internazionale hanno posto e autonomia poliLica ahla politica in crisi sia le riscoperte del Gram- unitaria di classe. S'ntcmo di usci consiliare o del Gramsci alter- na menta>.ità centrista, buro-magnativa allo stalinismo, sia le teo- P.;oritaria in diffico1tà sul terreno rie, applicate alla sua interpeta- cli una teoria ohe la contesti ali' zione, della degenerazione e del- interno del dinamismo de.Ila clasla rivoluzione tradita. se operaia e delJe 9Ue organizzaSe il• movimento operaio itali a• zioni; in difficoltà su1 teC'reno di liano dopo il travaglio decennale una tec.-ia unitaria di crlarsse ohe del 1956 ha scelto le due strade con.,i:bri rl mOV'imento neo la della politica nazionale-popolare controfigura dell'apparato ma una e della politica unitaria di classe, creazione colletti-va autono,r.a, che attorno a queste due scelte pul- si nuLre di scienza e cli sponllalulano però sette verbali cond<in- neità (ohe non è &p0ntaneismol, nate « e vivere il presente con le sempre potenzialmente in fieti, categorie del passato ~ e che inve- diverso anohe se unitario coo il ce della indicazione di una ter- suo gruppo dirigente. za via, rappresentano la testimo- u., concezione di olasse che nianza storica della rottura della µ:-ende a mebro dello svriJuppo di equazione tra partito comunista un movimento non le ,avventur" e avanguardia rivoluzionaria. interburooratiohe dei gruppi diriLe tesi sullo stato degenerato e genti ma la organizzazione di sulla llirvokiriooe tradita già ap- classe, ;J suo grado di ma!Juraziolicate aH'URSS sollaliniana,trovano ne di anti-Stato, aveva trowto nel ora, nella crisi dell'ap-para1o co- '56 un i)Unto di rifenimento stomunista, traduzione sul coa-po rico e teorico oella concezione e Bibliotecaginobianco 3 ndla e9pedenza del G~amsci cons]iare del '19-'20. Era u11 nifer:• mento che io ritengo sbagliato su} piano dell'analisi storica, ma che polùiicamente e ideologicamen-re apriva una ricerca nuova nel movimento operaio dopo Sta. lin. li riferim~nto a Gramsci era g:ustificato dalla c-icerca di ancoraggi storico-ideali neilla din,- zione di una teoria di classe di frcote allo 9bandamento post--srn• lininno e al paralle!o accenwarsi di teorie demo::ratich.e o sociaJdemoC<'lltiohe all'interno del movimento oparoio. Esso s, ricollegava in quel momento politico, MC05ti• tuendo un ~r-co di continuità nci ritmo di sviluppo dei Cln e dci CdG e in genere con la tematica morandin:na della organizzfl• zione di classe come forma em. brionale di ,potere statuale di olasse. Nell'as;enza di un movimento rea.le nuovo che facesse proprie genocalizzandole quelle indicazioni, l'utiiizzazionc di Gramsci sem~ brava ruperta a sbocchi al di fucc·i del corso storico del' suo partito per quanto all'interno della realtà del movimento operaio. li passaggio della Sin.istra Sooialista dalla posizione di conrei;- le a quella di pznito diede unifi- , cazione e gcneralizzaziooe polilica a questa dcerca per una domocrazia opera!a. mentre contemporaneamente gli sviluppi ulteriori del dibattito e que'li delJa lot• t:a politica ev·idooziavano la componente cosùtuzicrnrle e antifascista del gramscismo. Certameme a qlleslo proposito le posizioni oll'interno del PCI sono a11ca.-a flui.de. Una figura complessa e arnlhe ambiva!en le come quella di Gramsci può incornggiec-e varie inlenpretazioni. La int.er,pretazione corretta discende però non da una rilettu.ra filologica su categorie del passato, ma dallo svruoppo che g gl'amscismo ha av-uto nel movjmen to che ha genernto. La lettuN! storicistica ohe Amendola ha dato di Gramsci come p·iattafc,.,ma i<leolc,gico-poli-tioadi una nuova maggioranza ant;fascista è diff:iciolmente contesllabile ,perché appunto A· mendola ha preso a asse di sv,: luppo la creazione collettiva del I ' partito e non le avventure ideali dei gruppi dir.igenti. Questa interpretazione può subire al massi.mo correzioni e arricchimenti di contenuto ord.inovista, ma non certo una ~ipmsa delJ'ordinovismo che rovesci !a linea maggioritaria. Alcuni anni fa, con ,il rirvelarsi di una ccmponoole di sinistira «ingraiana » all'interno del PCI, f,u I avanzato il tcntaLivo di collegare una ,azione autonoma di s'oislra comunista con la ripresa dell'or• dinovisrmo. Questa inte,,pretazione storiografica era esclusa dal convegno di Oagliatri ed è <1srente dal dibattito odier.no su Gramsci. E' possib;,Je avanzare oolo ipotesi sul valore di un conCronto che in~ressava non solo correnti interne al PCI, ma anche quanti nel movimento operaio seguono il ,rivelarsi di processi di neo-associazione tra gruppi omogenei. A mio avviso però quella posizione metodo1ogioa si ttascinav<1 residui di mentalità minoritaria quando chiudeva il dibaUlito all'intarno del partito (e ail'interno de.I problema del N!pporlo tra militante e ,partilo) e .-ifiutava il confronto su uoa ,posizione unitaria. Questo è il •punto cnuciale da risolversi da una ccrrente di sinistra comunista. Ari pc-ocesso di disar-ticolazione apertosi nel movimroto operaio fa ora seguito la r,icerca di ,u11anuova unità nella fusione tra omogenei. Questa nuova un,ità deve poggiare non sulla somma di -apparati dirigenti ma sulla ooganizzazione dei dati nuovi della realtà a livello degli schieramenti politici e della situazione di c:lasse. n fenomeno si evidenzia su piano naziooale e int.ernaziomde E' spezzata l'equiivalenza tra avanii;uardia e pa~tito comunista, il dato oggetti'1o cui sono stati sacrificati traguru-di e contenuti nel frontismo. Non è ,più possibi• le oggi chiudere la risoluzione doi problemi del movimeo1o ri-vO:.Uzionario ne.I quadro della polemi• ca interna comunista.

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