Unità proletaria - anno III - n. 13 - 8 luglio 1974

4 Una nuova unità a destra del movimento operaio va avanti nel nome di Gramsci. A questa unità di vertici e di accordi diplomatici va contrapposta una unità di classe, che abbia come premessa la distruzione delle mitologie comuniste del passato, che faccia uscire le sinistre comuniste dalle posizioni contestatorie - e quindi in bloceo entriste, siano esse interne o esterne al partito - cui le congela il centrismo e le facda componenti vitali del procesche la ,ringhio,ità venbale colloca fallacemente a sinistra. E' stato ottenuto ~omunquc ,t risult,ato di distruggere il parallelismo instaurato dalla egemonia culturale del pairtito comunista tra gramscismo e marxismo nella specificità di una situazione di capitalismo maturo. Gramsci nella iraduz,ione di Togliatti è stato il dittatore della oul,tura di sinistra e della tecria marxista per un ventennio e non è stato certo fa. oile supera,-e questo stadio senz.a Per reazione esso ha genera!o una corrente di mate,dalismo sciootista che fa del marxismo non una scienza della lotta di classe ma una scienza dottrinaria e qundi dell'intellettuale marxista non un militante di classe ::ibe promuove con la sua azione il processo reale di sviluppo, ma un intellettuale che studia i probleblemi dal punto di vista marxfata o leninista e che da questa altezza fa la predica all'altro da sè, al movimooto. Data e luogo Aivere discussa la matrice teorica e politica dell'egemonia gramsciana e contemponaneamente avere rifiutata la posizione di chi somma lo scientismo idealista al meccam01smo illuministico delle sette comuniste ha significato porsi metodologicamente e politicamel7te al di là dei temuni di stalin-ismo,.antistalinismo, uscire dalla contestazione all'inter- ,,o della coincidenz.a, OC'mai meta- del Congresso fi~ioamente data, tra rivoluziOJY ~ partiti storici marxisti-leruni.st" •ha significato riscoprire quei mo- Come molti compagni avranno già letto sul «Manifesto», il congresso nazionale del PdUP si terrà (anziché a Roma il 12-14luglio, come annunciato ' menti di potere di classe nel cor. po storico del movimento, le teorizzazioni e le forae ohe rompendo con una tradizione pluridecennale ponevano in ternnini nuovi il problema della un.ità dialettiva I, tra 1'a1•anguardia teorica e il mo- I vimenlo reale (...). Questo ri. suhato non sarebbe certamente stato possibile con uno sforzo filologico, se la ricerca toorica politica non fosse stata sostenuta dalla verifica e dalla sperimen. tazione del movimento reale, o almeno di una parte del movi. mento reale ,a livello italiano e internazionale. nell'ultimo numero di « U. P. ») nei giorni 19-20-21luglio a Firenze, al Palazzo dei Congressi (via Valfonda, a 100metri dalla stazione). to di rinnovamento. C'è un assalto oggi al gramscismo da parte delle correnti comuniste di sinistra, per appropriarsene l'eredità o per liquidarlo, che rappresenta però un aspetto delle difficoltà di una loro autonomia politica, perché o pensano di poter surrogare il movimento anziché promuoverne il processo reale oppure si disperdono in striature di sinistra che non si definiscono strategicamente. Oltre Gramsci L'organizzazione di una teoria di classe che si pooga i .proble mi del] porore oltre Gramsci sta subendo un ,periodo di ods.i <ll oresoenza. Essa è seru:'•altro ·in -ri tardo ,rispetto allo stadio ,politico e ooganh:z.ativo cui è giunto il movimento e soppo~t-a ancora :,, iparre i coniraccolpi della fase disgregaHva. M suo fianco in<llltre qperano ancora il. peso e l'equivoco delle eterodossie comuni.stl! Bibliotecaginobianco rompere con il movimento operaio e senza finire su posizioni verbali quando non anticomuni ste. • Questo è stato un grand;;: risultato - anche se ancora alla fase dislruttiv,a -, ohe le giovani generazioni del marxismo oggi si trovano davanti e ohe non so in quale misura valubano compiutamente non avendo esse co.nosciuta la complessità deilla si1uazio11e creata dallo stalinismo italiano c.he era un misto di settarismo e democrazia, di Zdanov e di Turati, di rigore buroonatico e di rJassismo pater1nalistico. Politicamente intento a ricerca ,re nella storia italiana la funzione dei vari gruppi sociaIi nella lotta e nella aJleanu per le libe,·. là democratiohè; teoricamente eclettico, aperturista e acculturatore questo marxii.-010gramsciano era ridotto a commentare hi prassi, a reifller,pretanla anziché distruggerla, a 1trov.a.re rie motrivazioni e le giustifioa2lioni deille. scelte del ,gruppo dirigente maggioritario. Per quooto riguarda il nostro paese, personalmente ritengo ohe all'interno del movimento operaio italiano con la elabcx-azione della politica unitar.a di classe si sia tentato di offrire un esempio di dialettica rivoluzionaria ohe garantisce il legame deUa ricerca teorica e della sperimentazione di lotta con fa mutevole situazione di classe e con la tradizione e la massa. Si tratt·a n:::turalmente di una lotta e di una ricerca nel suo corso che ha però già al suo attivo li risultato di non poter essere surrogata da tentativi di tipo partigiano che non hanno ,la forz.a di trasformare una gueroiglia provata e di disturbo in direzia,e politica. L'esperienz.a di questi anni è stata esemplare in proposito, anche a livello di sperimentazion:i nuove rispetto alla toadizionale matrice comunista. La nascita di gruppi intellettuali e ,politici in rottura con le dire:z,ioni ufficiali dei partiti è stata iflizialmente se non altro ,I rivelarsi di ll<1 sintomo positi.vo: lo sbriciolamento del blocco ellean. z1suco degli intellettuali gran1sciani in seguito alla crisi delto stalinismo, il parallelo venir meno delle parole d'ordine delle sette comuniste tradizionali sulle ultime generazioni inteHettuali, ma anche l'avvio della ricerca cli una nuova unità dell'organizz.azione i<ltellettuale attorno ai terni della realtà di classe della seconda rivoluzione industriak. Quella che però doveva essere una parentesiJ' « una tattica nuova • - come la definì Panzieri - I destinata a chiudersi con la ri• costruzione politica dell'unità di classe. si è invece ossificata oelia gestione di opinioni e di es,.erienze di sodali. Questa è la realtà odie,, I ,. lo. gorata rispetto alla iniziale impostazione data da Panzieri a una metodologia d'avanguacdia che mirava in prospettiva alla coinc;- denz.a con il movimento reale: da una parte gruppi che sono più propriamente esperienze editoriali burocraticamoote gestite o ohe fanno del giornalismo operaio o che scambiano il sabotaggio con forme di lotta politica d'avanguar. dia; dall'altra parte una situazione a livello del movimento organizzato che stenta a portare a generalizzazione politica le sperimentazioni e le ipotesi di lavoro senoriali e locali, una situazione in cui permangono residui della mentalità minoritaria e demoor~. tica ereditala dal frontismo. Il gramscismo aveva garantito la organizzazione e la unificazione politica della cultura di sini. stra attraverso l'istituto de1la Commissione culturale. L'intelletruale organico era burocratir.-&- mente organico con il po:rtilo e con le alleanze tattiche del parito. La concezione burocratica del rapporto partit°"lasse domina anche la conceziooe gramsoian11 dell'intelleuuale organico. L'isti• tuto della Commissione cultur3le si è logorato infatti sul contenuto nazionale-alleanzistico e sul tipo di rapporto tra intellettuale : partito, ricerca e militan1,a su cui poggiava. L'intellettuale marxista oggi è di fronte al problema della ricomposizione unitaria di teoria e prassi del movimento anche a !ivello della organizzazione culturale e d~I ruolo deU'intelJettua·e nel movimeoto di classe. La breve esperienz.a di Raniero Panzieri alla Commissione cultuc-ale av.>va avv.ato una esperienza di dialettica unitaria che garantiva autono. mia di elaborazione elle espcnenu decentrate e settoriali e nello stesso tempo la loro unificazione a livello politico. Aveva cioè avviato un tentativo di riorganizzazione culturale P<l6ti!l'amscia, 13 ambizioso che poggiava centrolmente su Qondo operaio e decentralmente, tra l'altro, su orgam o gruppi come Ragionamenti. Op, nioni, Problemi del socialismo e parzialmente Rivista siorica Jd socialismo. L'organizzazione per grup1>i non è da considerarsi in sé neg•- 1,va, lo diviene quarulo ciascun gruppo proponendosi come nuova organizzazione, come sintesi <li tec<ia-prassi, nella inc,.-pac:tà poi di diventarlo anchilosa e perennizz,a la frantumaziooe e la disgregazione, ideologizz.a la ricerca L'organizzazione 1)Cr gruppi in una nuova imposctazione del raoporto un.tarlo con il movimento può offrire a,rzi lo schema esemplare d'una crganizzazione delh cultura e della teoria che pogg; su organi auoonomi di base e eh·! quindi porti a questo livello ,a concezione generale della dem~ orazia e del potere operaio. Nelle more attuali la organizz1zione culturale gramsciana ha Sù· turata la propria crisi e nel convegno di Cagliari ha mostrato I• sua attuale capacità di • fare po litica•, di fare ,passi concreti nella impostazione di una concezion~ del potere come nuova maggioranza. In parallelo si è fatta più chi,. ra la incapacità di comestazi0t,e e di alternativa delle varie • sirnstre •• ohe discende dalla loro frantumazione polit_ica, dalla loro posizione • ideologica », dal loro • utopismo ,. astratto dal rapporto dia'lettico tra scopo finale e movimento. Le due cose si condi.zionaio. L'essere verbalmente a sinistra dei partili significa essere entristi nel senso più limitato del termine, essere cioé anticipati e condizionali da quella tem.1tica e da quel compcrtamemo che si vuole superare. E' stato raggiunto l'obiettivo importante di aver mostrala l3 fa:Jacità di una equazione oggi tra partito storico e avanguardia rivoluzionaria. Una concezione e una prassi unitaria sono mvecchiate e morte; bisogna porsi il problema della ricostruzione di una unità dialettica tra movimento e avanguaro.ia, che può rinascere sotto altre forme. Taviani e Serantini L'ON. TAVIANI HA DETTO Che gli ideali di civile convivenza •non ci hanno mai fatto valutare le vite umane sulla base delle ideologie professate•; che la vita umana •è un valore che supera qualsiasi divisione di parte•; che egli cons'dera grave e intollerabile cii fenomeno della violenza politica•. MA CHE COSA E' STATO FATTO, ALLORA, PER RENDERE GIUSTIZIA AL COMPAGNO FRA CO SERA TINI Ucciso in seguito alle feroci percosse di un gruppo di po_ lizziotti mentre il giovane anarchico era solo e inerme? Sono passati più di due anni dal fatto e il caso giudiziario, per quanto ci consta, si è completamente arenato a causa della reticenz.a dei poliziotti interrogati. Anche la violenza della poli-zia è violenza politica, la p1u esecrabile perchè •protetta• s'stematicamente dall'omertà e dalla negligenza dei capi. Quando ii] compagno Serantini fu uociso nel modo bestiale attestato dalle perizie, ministro dell'Interno era Rumor. Taviani, dunque, sa a chi rivolgersi per fare giustizia se !e sue pa_ role non sono consue~a aria fritta. ..

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