L'Unità - anno IX - n.5-6 - 29 gennaio-5 febbraio.1920

danza, con la quale si fa spreco di apparati telefonici in quaiunque ufficio pubblico. C'è poi la cuccagna dei J.>Ubbliciesercizi. Que-,ti rappresentano tanti introiti in meno per l' nmministrazione telefonica. Non vien me1;,:K1, è vero, il telefono a disi osizione del pubblico a scopo di lucro diretto, ma per ,·idam, ai d1cnti, agli avventori e... a quelli che non lo sono. Cosi lo Stato paga una forma di ,tdomt commerciale. Il sistema del fo,fail incoraggia alle tele– fonate inutili e ozio:.e !- Quante volte la gente non a,·endo che forc di meglio, si attacca al telefono per chiamare Caio o Sempronio e conver ..are ! T,mto si paga sempre lo stesso! Si aumenta co,i il la,·oro del personale, e si O::ttacolano le comunicazioni veramente ne– CC:barie, facendo dare il segnale di occu– pato. E nc~uno ha cura di raggruppare co– municaziooi di\·cr~ in una sola telefonata. per aHc\·larc il servizio e per contribuire, per quanto è nell'utente, a renderlo meno peg– giore. Giu·Ho e conveniente, dunque, anche nel– l'in tcressc dell'abbonato, sarebbe che la ta– riffa a forfait fosse spstituita da quella a con• tatore: ognuno paghi in ragione di quello che telefona. Tutti i predetti inconvenienti sareb– bero automaticamente eliminati, e si otter- L' U~IT,\ rcbbc la invocat..1.maggior d1ffusione del ser– vizio, pcrcht: allora si potrebbe venderlo a un prezzo inferiore a chi !>eoc serve di meno. l\la, si potrebbe domandare, se le co~ stanno così, perchè mai l'Amministrazione dei telefoni non si deride ad adottare il !:iistema del contatore? Ragioni tecniche e finanziarie lo impedi– scono per ora. Le Centrali che attualmente funzionano in Italia, appartengono nella mag– gior parte a sistemi piuttosto antiquati. Si vanno finalmente impi,ullando anche da noi (e già funziomlno in parte a Roma e a Ge– nova) le centrali automatiche. dLllequali gli A– '11trùa11i si su-vo,10 già da 1111 lrmlemnO. Pare che sia negli intendimenti del Go\erno di so~tituirle alle \·ecchie centrali: Il che, M! non altro, ap– porterebbe per lo meno il vantaggio della eli– minazione delle commutatori~te. Or non è pos– sibile trasfNmare gli attuali apparecchi multi· pii applicando il contatore. Questo ~i potrebbe già fare per gli apparecchi che funzionano a Roma e a Genova. Ma non se ne fa nulla. Sicchè pare che non si \·oglia abbandonare l'andazzo fioora seguito! Qu~ndo a vverr,\ che il problema sia affron 4 tato con criteri larghi nella sua integrità? F. DE Ruvo Firenze, d:sdicembre t919 ('J, "'" s,,.,. fhrtllort, Toi-nato ieri l'altro notte da un lungo ..,iaggio fuori d'Italia, wltanto ieri &era lessi una lettera a me del collega Gaetano Sah-e– mini, riferentesi a un foglietto an1Jnimo con– tro lui. Perchi:: ora, mentre ml acclngc\·o a ri– spo:idcre al Salvemini, leggo nella 1Vaziow un accenno al foglietto e a me, eventuale testi• ruont in un inchiesta <:he si annuncia pros– sima, mi affretto a pregare Lei della pubbli– cazione di quanto !legue. Durante la guerra non ml sono mai tro– vato in condi,done di cono~cere precisamente ciò che fosse accadut1J o accad~se del Sake– mini. Soltanto In via indiretta seppi che per ragioni di Mtutc egli era stato esonerato dal ser\·izio militare. Che tale esonero, trattand~i di pcrson-a quale è il Sah-emint, desse origrne a commenti, ben s' intende. Per parte mia nou ho rnai partecipato a pettegolezii; e tanto meno, occorre dichia– rarlo?, contro un collega. Un'anonima sconcezza Non vedo quindi quale te~timonianza po– trei o dovrei addurre in proposito. E sono certo che il Sah 1 enimi dimostrerà facilmente Pcrrorc in cui caddero coloro che della. Sùa condotta militare giudicarono sfa,·ore,·ol– mente. Con piena i,tim;t mi dico li 10 dicembre 19t9 fu inviato a molti deputati, presso la posta della Camera, un foglietto dath1ografalonnqnimo, H qu3le, a parte altre scempiaggini Ingiuriose, che non meri– tano constdcrazJonc di sorta, conteneva le se– guenti affermazioni precise : 4' Trovatosi in linea al principio della « guerra e giunto il momento del :>ericolo, il « volontario di guerra Gaetano Salvemini ab– « bandonò il posto, voltò le spalle e si diede • a fuggire. li capitano Dc Laville. vedcn– -« dolo scappare, gli puntò contro la rivol– « tella, ma fu trattenuto dallo sparargli ad– • dosso da un collega vicino. Gaetano Salve– « mini ebbe perciò a subire un processo mi– « ht.arc. cd evitò una condanna - che avrebbe « dO\'UlOessere di fucilazione - facendosi -« dichiarare e quindi riformare quale infermo « d1 mente. Per testimonianze in proposito e rtvotgcrst al scn. Guido Mazzoni, a Cri– • ~polto Crispolti, redattore del lJfessag,gero, « a Enrico Corradini e a Forges Davanzali « dell'Idea nai,Onale. » Di questa diffamazione, una parte può es– -sere dimostrata falsa col semplice documento seguente: Croce Rossa Italiana Ospedale territoriale « Petrarca ~ Padova Biglietto d'uscita °Registro degli Infermi (mod. ,) N. 366 Reparto Medico Letto N. 106 Malattia Artrite gottosa Successione morbosa Salvcmlni prof. Gaetano, sottotenente 12 I fant., classe di leva 1873, figlio fu Ilarione e di Emanuela Turtur, nato il 8 -9- 18j3, in– scritto di leva nel Comune· di Molfetta, cir– condario di Barletta, ccc. ecc., entrato il 24 no– vembre 19J5 dall'Ospedale da campo 240 della IJ( Armata, uscito il q dicembre 1915 _JLr deds1011edella O»nmisnOne Sa11ilan'a Cm– /raie, ,1,e lo ha n(onosciulo offe/lo da arln'"te got– tosa, giudicandolo permanentemente non ido– neo ai ser\'fzi mobilitati nè territoriali nè sedentari, r~casl a Firenze, Lungarno Ve– spucci 12 B [I Capo Reparto CA:-.tURRI Quanto al processo militare. c'è forse bisogno di dire che è inventato di. sar.a plar.ta? pretesi testimoni Siccome gli autori del foglietto indicavano quattro testimoni delle loro sconcezze, occor– reva interrogare questi testimoni, per "edere se fos."e possibile risalire da essi ai respon– -sabili della dattilografia anonima. ~\ questo scopo pregai gli amici, deputati .Mauro Angioni e Guido Bergamo, perchè si recassero prcs~ i signori Crispolto Cris?Qlti, Enrico Corradini, R. Forges Davanzati. a inter– rogarli se confennasscro in tutto o in parte le notizie contenute sul foglietto anonimo, e in caso affermativo da quale fonte le a– vesscr mai attinte. Ecco il resultato' della pratica. Roma, 16 • 12 • '919 Caro Salve111ù1i, in riferimento alla lua del 12 corr., con la quale cl davi incarico di recarci dai si– gnori Marchese Crispolto Crispolti del Afes– saggLro, prof. Enrico Corradini e prof. Forges Davanzati dell'Idea JVauOnolL per chieder loro se confermavano, In tutto o in parte, e in quella o In altra fòrma, le diffama.zionì con– tenute nel noto foglio anonimo dattilografato - ti informiamo che nessuno del tre è a co– noscenza diretta dei f<!tli, ma li appresero da altri : i signori Corradini e Crispolti dalla viva voce del seuatore Mazzonl. Questi ultimi due, Infatti, dichiararono che se avessero appreso le accuse a te mosse per scienza propria o, comunque, per via di seri documenti, non avrebbero esitato un istante a renderle di publico dominio, servendosi del loro giornale. Inoltre, tanto i signori Corradini e Forges Davanzatl, quanto il signor Crispolti si tro– varono d' accordo nel deplorare l' indegno mezzo, cioè il foglio anonimo, col quale dette accuse furono divulgate. E nostra opinione che per potere risalire agli eventuali responsabili, sia necessario in– terr"gare il senatore Mazzonl e il Capitano De La Ville, del quale si fa cenno nel foglio anonimo. M.ARJO A.NGIO?l.'l Guroo BERGAMO Effetto immediato di questa prima inchie– sta fu che, ouc giorni dopo, alcuni giornali quotidiani pubblicarono la notizia .che il t: Gruppo parlamentare del rinnovamento ~ fa– ceva una inchiesta sul mio conto per le gra– vissime accuse di cui ero fatto segno, mentre la inchiesta la facevo io per ricercare gli au• tori della diffamazione ! Il senatore Mazzoni Frattanto io scrivevo personalmente e di– rettamente al senatore Ma1.zoni, mio antico maestro e attuale collega all'Istituto Superiore di Firenze. ripetendo la domanda già fatta fare ai tre giornalisti romani: .se, cioè, con– fermasse in tutto o In parte il racconto ano– nimo e, In caso affermativo, a <1uale fonte lo a\·esse attinto. E poichè la 1Vazione di Carlo Scarfoglio dava la notizia della pretesa inchie– sta, a cui io sarei stato sottoposto, il prof. bhzzonl inviò :tlla JVoz,One del t9 dicembre !a seguente dichiarazione : Suo de,.mo Gumo ll.Azzos1 Comuolcandomi la dichiarazione, il prof. :\Cazzoni l'accom1>a:Oò colla seguente lettera : Caro 0,/ltg.i, Le accludo un ritagliv della .1.\0::,0,u di stamane, che Le ~piegherà im,ieme il ritardo ~io a risponderle e la vera condizione mia rispetto alle accu~ che m maniera deplore– ,,olissima Le sono state mosse e che Ella non durerà fatica a confutare. La cosa mi ha ad– dolorato e ferito. Il fatto che io Le sono stato doppiamente collega come soldato e come professore spiega l'accenno a me nel foglietto; ma c'è pure della gran malvagità in que.no mondo. 19 dicembre 1919. L 'aff.mo suo Gumo MAzrox1 La dichiarazione pubblica e 1a leuera pri– ,·ata del prof. ~Iazzoni non spiega,·ano, come mi sembrava necessario, se e da chi il prof. ttlazzoni a\'esse avuto notizia proprio dcli' in• cidente raccontato dal foglio anonimo. Pre– gai perciò Ugo Ojettl e Piero Calamandrei di abboccarsi col prof. Mazzoni pet definire que– sto, che era per me il punto centrale della ricerca. li colloquio ebbe il rcsult.\to se– guente: Firenze, 4 gennaio 1920 Ca,-o collL$(1, Mi permetta, innanzi tutto, di esprimer– Le un po' dt rincrescimento perchè, a\·endo qualcosa da chiedcnni, in seguito alla mia lettera nella N~10ne e a quella privata a Lei, Ella abbia prcfCrito di pregarne 'due amici im·ece di rivolgersi direttamente a. me. A prescindere da ciò, eccole la conferma e gli schiarimenti da Lei desiderati. Il /1,llo sp«ijico osurilo nelfoglie/lo anonimo iOlo ho apprt10 so/1011/0 dal foglie/lo .,!,eeb/Jida Le,: Prima lo igneravo. Intorno all'esonero corsero voci confusa– mente, nella primavera-estate del 1916. Non rammento da che parte giungessero a me tali voci. Anche quando alcuno vi accennava, non fu mai tema che fosse trattato dinanzi a me in una lur.ga e specificata con\'e1sa1.ione. A distanza di tempo, e quale tempo ! 1 e data la noslra vita d1allora, le personali con– dizioni di spirito per la ferita e prigionia d'un mio figlio, e dato ciò rhe poi accadde di tanti fatti pubbl:ci e privati (tra i quali ultimi la mçrte per ferite di due miei fiorenti nipoti) è naturale che le rcminisccn,.e di quelle rapide \"Ocimi restinoscarseefiacche. Ammetto quindi di aver potuto partecipare allora, dico nella prima\'era-e!:itatc dd 1916 1 a qualche breve dialogo intorno a tale argomento : escludo di averne parlato in appresso . 21 E so, in qual.i,iasi cuo, di non a,·cr messo in quel di-.corfti un animo ~tile ver.;,o di Lei. Deploro altamente Il foglietto anonimo. Sono sicuro (come s<-ris!I nella 1\·a:,On:) che non le sarà d1!6cile dimo;trare l'errore ;n cui caddero coloro che della Sua condotta militare giudicarono sfa\'Orcvolmentc. li &uo dev.mo Gun.>0 MAZZONr Siccome io non i;ono stato mal U()neralo, ma sono fttatO nfon11olo j>tr orlnle gollo1a, manifestatasi nella umidità. e nella ,1ta dis?– giata della prima metà del novembre 1915 fra San ,~1artino e Sei Busi sul Car~, - ne consegue che po.!.)0 rL'tpann1armi ogni retti– fica di giudizi sfavorc,•oli, che sarebbero stat giustificati solamente se io avCS!i1goduto di un esonero, che non è mai esi,tito. Il capitano De La Ville Il capitano Dc La VIiie sarebbe preci• samente quell'ufficiale, che avrebbe voluto tru– cidarmi vedendomi fuggire. Interrogato una prima volta dall'on. Guido Bergamo, rilasciò la seguente! dichiarazione : L'on. deputato don. Guido Bergamo mi ha inoltrato un foglietto che mi riferisce sia stat,, ampiamente di:.tribuito alla Camera del depu– tulati, nel quale si fanno gravi accu!IC all'on. deputato Sah-emini circa la sua condotta come militare in guerra. Si accenna fra l'altro nel detto foglietto ad un episodio nel quale io lo avrei visto scappare dalla prima linea e lo anei minacciato con l'arma. Posso affermare per ricordarmene con chia– rezza che in una mamna del novembre o del dicembre 1915 1 ~tan.do in prima linea su una delle posizioni occupate nei pressi di Castel– nuo\·o del Carso dal 122° fanteria, di cw co– mandavo una compagnia, e mentre a\·e\'o dato ordin; rigorosl.ssimlpcrchè n~suno si muovesse dalla trincea per evitare facili identificazioni di bersaglio da parte del nemico, che molto ci molestava con piccola artigiierla, vidi cor– rere giù pel camminamento verso il comando dietrostante un militare. Credendo che fosse uno dei miei uomini che si allontanasse con– trariamente all'ordine dato, lo chiamai ad alta voce e \·edcndo che, pur avendomi inteso. continuava a correre a \'alle puntai verso d lui il moschetto in atto di minaccia, segui– tando a chiamarlo. Fu in· quel momento che il sottotenente .... Spagna - puglie,e - che mi era \•icino, disse : Quello è Salvcmini, la– cialo andare, non te ne curare .... E la cosa finì H. Richiesto dall'on. deputato Bergamo se io abbia riferito quanto sopra al sen. Mazzon1, al prof. Enrico Corradini, ho fatto presente di non aver il piacere di conoscere di, persona questi signori. CAR~O DI LA VILLE, Non essendo questa dichiarazione esente da formule per lo meno equivoche, dovetti pregare, il 29 dicembre, l'a,·v. Francesco Ca• rabellese e il prof. Franco Marano perchè in• vitassero il capitano Dc La Ville ad eliminare dal racconto ogni elemento suscettibile di op– poste interpetrazioni, o ad assumere netta– mente la responsabilità delle interpretazioni diffamatorie. Il colloquio, per un insieme di contrattem– pi, su cui non è il caso di soffcrmar:,i, non ha potuto a\·er luogo prima del 29 gennaio. Et..– cone il resultato: Per amichC\'Olc incarico dell'on. prof. Gae– tano Sal\'emini, noi, sottoscritti abbiamo nuo– \'amente mostrato al sig. Capitano Carlo De La Ville una Cf,?pia del foglietto anonimo diffuso tra i deputati e contenente accuse contro Sal– \'emlni, che fu già reso noto al capitano De La Ville dall'on. Guido Bergamo, a.I fine che egli avesse confermato o smentito i fatti ad– debitati al Salvcminl e specificamente quello, in cui il Capitano suddetto è indicato come spettatore ed attore, narrato nel passo del fo– glio anonimo cl.e si inizia con le parole: e tro• \'atosi in linea al principio della guerra ecc.* e termina con le altre e o è un \'iglìacco o e un pazzo». Avendo fauo rile\'are al sig. Capitano Di;: La Yille il chiaro ed inequh-ocabile significato specifico del fatto in quel passo narrato, gli l:-1

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