L'Unità - anno VIII - n.51-52 - 25 dicembre 1919

'JNC Il processo e.lieliminazione. Eliminato da tuH\ scuola, l'alunno, d1ùmqut 11;/i sm, i o6hli- 1t•,1i,, n J>aJsnrt ad una di quelle "' iAferiori in graduatoria •, fino a tro\'arc il !IUO lh·cllo in (1uclla k.uofa da cui riuscir.i a prt.ndcre il suo • diploma di uscita •· La graduatoria non è artificiosa. Essa viene dettata dal bisogno, che ti mondo ha, dello r,pecialc professionista eh' essa produce, (dal– \' offerta, cioè, sul mercato economico) e potrà quindi variare da periodo in periodo. Ma tcn– tlerà. forse, in ultimo, a stabilizzarsi secondo I., difficoltà della preparazione (numero dei gradini della gradinata). E per fiuarc il posto 11pcttante a ciascuna scuola, non ci sar.t bi• ~sno. come a prima vls1a potrebbe apparire, di ricorrere a 1tatl1tichc riguardanti le varie profoytonl. Tale po110Marebbe Infatti Indicato dal relativo numero d' iBcriiioni. (Pcréhè la liCuola sarà più o meno nmbita, a seconda della « offerta >). Lo Stato, cui non è lecito Ingerirai per mochficare que1ti valori, fa però un' ecceslonc riguardo agl'iMegnnmcnti, man. tenendo costantemente l'offerta per questi al dt,opr• di ogni altra. Lario lmpte10 di borse di studio. Ma, pcrchè le scuole piÌl ,e :uubite • siano l\lla portata di chiunque, non ba.. tu che ognuno abbia facoltà di concorrere. Occorre pure che thl rlctce ·nel concorao guadagni • ipso facto• I mezzi per poter proscgulre e cioè per dare nlla famiglia la po11>ibilltàmateriale di fare a mene, del suo lavoro mentre egli continua ne– gli studi. Tale problema va ritolto con un C>laurlcnte uso di borse di 11udi'o. In que.!lto modo lo studente comincio già a « guadagnarsi In vita» durunte il pcrlorl(I (anii per mezzo) degli otudi, Il figlio del proletario ha cosi l'op– po~tunità di guadagnarsi un'educ.tzlone di va• lore economico proporzionato nl suol meriti. Mentre il figlio del capltaliila, ti cui padre ha pagato le tane che hahno rellO J)()Ulbilel'cdu• cailone dell'altro, hu In po11lblli11\, se merlte• vole, di re■titulre al padre lo spese n111ià'pn1t , ptr I' td11,at1'o11e di ,,,,,bnlt16. In questo moèo invece cli distruggere In rlcchcua a vantaggiu ~elt1 lntcrà società, come farebbero certi sociallstl aenu testa, la si im• piega ' MU/frio di ,.11,: Blsopa adottare Il sistema del concorso, per tutte le promozlon I. Ora ù evldèntc che Il fonf.ionamento di questo dlstema s•Impernia complctnmente sulla rlgoro,lssima cernita dei « meritevoli ». E que– sto è Importante non solo in quapto introduce un concetto di glu1ti1irt ,ociale, ma anche pcrch~ Implica un arresto dell'attuale tendenza ad agevolare l'avanzamento della mediocrità. Concretando : s' impone In modo assoluto di abolire il presente sistema di « esame di ~mfficicnza », li cui risultato è che su mille c:i1- diclati, ad esempio, ali' nvvocntur.1, ne (iC~CO• no ()99! E bisogna a questo sistema sostituire dovunque quello del ,011,orso per un certo numero limitato di promozioni o ammissioni. Quanto più ambita (cioè « in :!IÙ nel1a gra• duatorla •) sia la scuola, tanto più do\,rà es-, 1erc difficile entrarvi, rimanervi e ritenere la dlchlaraidone di idoneità, e tanto maggiore dovr1\ essere l'entit;\ dclle 1 bol":!lc di studio. Ed ecco In ragione dclln mia « graduatoria ». Essa ~ervc per dare un criterio nel gn,rl,mre le borse di studio relatl\'e al vari corsi, in modo che ptoletario abbia non solo la possibilità, ma ,,ddirittum il tornaconto, sin d,1 principio, di 1,,.-oncorrere per prendere il • diploma di uscita» di massimo ,·alore economico, per q11a11/o l11n1--o sia il relalitv, corlO d, slurli. In 411:uesto sistema In « bocci.ltura » acquia ~tn un significato assai grnve; perchè vuol dire « CS'iere esclusi dal proseguire in quel dato ramo di studi t. Gli esnmi di concorso, allo scadere di determinati periodi, do\·ranno quindi venir fatti seriamente, non come le bu(– fon~llc odierne. Ed Il giudizio sul valore di uno :,tudente dO\·rà essere dato su di un complesso Ji prove accurate - orali e scritte - fatte durante l'esame; in cui andrà pure tenuto oonto del lavoro eseguito durnnte il precedente periodo di studio. Bisogna aiutare le scuole private. I lo parlato finora dell'ingerenza dello Stato, 1.,m,e se si tratta-.sc •oltanto delle scuole di L' Cl\lTA Stat11. Il bhtcma, in\ece, ,1on ~lo non dc,c cacludere, ma de,·e aiutare cd incoraggiare lo ~viluppo della scuola privata. In quCJto modo: quando I!,) .studente è riuscito 1n un concorM>, egli ha la facoltà cli prooegulrc gli studi di una qualunque delle ~ole, - prh•ate o dello Stato - che preparino per 11 concorso SUCtt!• sho riguardante quel dato ramo di studi. F. :,e la scelta cade su di una data scuola privata, lo Stato oltre a pagare :1110 studente la borsa di studio, versa alJa scuola una 4; quota » per l'educazione dello ~:udente, durante il 1ucces• :.ivo periodo di studio. In tal modo 11 ~·ienea ittabillre una vera e propria concorreni.a fra le , arie scuole private e lo Stato. Le I rime, gareggiando per offrire la preparazione più breve, o più completa po~slblle per un dato co~cor10, cercheranno di fare prOAelhi per ftU3• <lagnare queste « quote ». E lo Stato, se vorrà limitare il numero di tali quote, dovrà curare un alto grado di cfficicnz.a 11elleproprie scuole. Mentre Il giudizio sul valore relath·o delle va• rie 'i(;Uolc viene rila.sdato a1 miglior giudice: l'opinione pubblica. Il giorno, in cui venga applicato un simile bistema, i clericali non possono più adoperare la finta della • scuola libera », percht! le loro scuole ,•engono· ad essere non solo tollerale, ma per.sino (fin dove l'opinione pubblica lo richieda) sussidiate dallo Stato! E d'altro canto, m quanta le predette « quote » forni• scono, a chiunque voglia prenderne l' ini.%iath'a I mezzi per Il mantenimento d'una scuola, la Massoneria non ha più ragione di ten.cre il monopolio clericale della scuola printa. I concorsi vanno raul a cura dello Stato. E la scelta delle Commissioni csnminatrici clov'essere lasciata largamente al sorteggio, m modo da impedire che le abitudini camorristi– che, che ci deliliano 1 finiscano In pratica col produrre cffettì diametralmente opp<►-,ti a quelli che si cercano! Educazione del carattere ed I Colle1I. Questo sistema ha il merito di pre~cntarsi mirnbllmonte all'cducar.iono del carattere. In C!JJO v'è, Infatti, una nota predominante: la lotta. Dal giorno, in cui lo 1tudente si pre– senta nl suo primo COIJCOfSO cli entrata, fino a quando ric.sce a prendere il diploma di Ulclta, egli (de\·e lott:1rc in continua concor– renza coi suol (Ompagni, '""' l 11,/111 t•ùa rta t. E, come nella vita reale, egli deve imparare a dominare le passioni dell'invidia e della pre: potenza, che accorupagn:mo la lotta. Ilo sentito dire da molti che il carattere può essere coltivato soltanto dalla religione. Non lo credo. La religione può es:!IC:rc un fattore deter• minante a favore od anche a danno del carattere dell'individuo. Ma non è (.ittorc inerente alla de– finizione del carattere, che, può, nei' riguardi dell'educazione, definirsi scmpliccmentè come quel complesso di sentimenti nati e radicati ncll' uomo per effetto di :1ver conquistato la (OS(l'tn:,1 della propria v,ìa comt In 111/a di' 1111a pnrle (muìaria) della socie/li. Avrà più carattere chi più profondamente avrà compre:so questo, e cioè il mi'gli'orc1iladino. È dunque all:t co– scienza di questo semplice fatto che dC\"C tcn• dere l'educazione. Pc1 ciò è il collegio che meglio vi si presta. (Non certo nel senso in cui si ~ \'Cnuto a con• siderarlo qui in Italia: che questi non si chia• mo collegi, ma reclusori I) Intendo per f( Col• lcgio » l'ambiente in cui si :Jvolge tutta la vi:a di un certo numero di educandi. Ed appunto pcrchè In C$SO si !,·olge cemplctamente la loro vlt:t, il Collegio si può riguardare come un piccolo esempio della SocicL\ umana, con tutti quel doveri, diritti, difetti e pregi, la. cui giu– sta compressione significa hl formazione del carattere. In esso si può ottenere che gli stu– denti abbiano la massima libertà comp.1tibile con l'adempimento <lei vari dO\'cri imposti dalla loro convi\·enu. F. per ottenere questo occorre l'abolire questi esseri medioevali !'!tlpendiati che servono a • mantenere la disciplina ,.. Jl collegio, quea sta piccola societ:\, dcv' ei,scre t1ulot0tvnmlo. Debbono essere i più aUlorcvoli fra I ,-agazzi stessi ~cl :1.\'Crcl'incarico dì mnntenere la di– sciplina. Ed ecco subito C\1identecome si possa s\'ilupparc il senso della re~ponsabilit,\ e del dO\Crc. La scuola deve essere una comunità autogovernata. I ~cficl lncre.nti al si>tcm> del collegio ,1 poi,.,,,ono per,) facilmente btcndere alla :tCUO:a a frcquenz.a diurna. Ba.sta occupal"'I dcli' in• uen i;iornata dello studente anche, e ior9C maggiormente, nelle ore fuori classe: e creare istttuztonl d1 ogni genere, che Implichino una organluaztonc cd una disclpllnn - organiz– zazione e <llM:iplinache devono essere curate dagli studenti stessi. Si dovrebbe rcodcre, per esempio, obbligatorio per ogni giovane di a1r pa.rtenerc almeno ad una Auoclulonc di Di– battito - sia ,clentifica. sia lcucraria. sla ar– ti.stica, ~la politica, sia sociologie,.. com' egli prcferilce - pur di garantire un quaM■'II in• tcrc.ssc Intellettuale al di ruori del • programma scolastico ». Come pure do\'rebbe e»cre obbli– gatorio di appartenere ad un'Associazione spor~ tiva, la,cinnclo .inche qui libertà dt scelta circa il g:er.crcdello • ,)port >. (In special modo darei lmporta.nt.a ai giuochi collettivi e violenti, i quali Insegnano ad un tempo ditl.iplina e c<r raggio e servono come potente antitodo all' oz.io cd al vizio). Ed In que1te attività non meno che negli studi. gl' Insegnanti, partecipando, non come direttori ma come soti delle Associazioni stua denteschc, hanno il modo ed il do\'e1e d' in– fluire acciocchè lo studente diventi un • buon cittadino ». l n un simile ambiente il 1en10 del• l'onore, il ri'lpetto della lcalt1 e del coraggio, Il disprezzo del falso e del ,-Ile, l'amore del prossimo (- spirito di cameratismo •) di\'en– gono forze reali, e non più ,,uote locur.loni retoriche. In ultimo bisogna notare che queste « co,. munità 1cola~tichc "' dann? la pos~bilità di misurare il valore morale olue a quello intel– lettuale. Segue' rhc si potranno e quindi de>a vranno eliminare non solo I « bocciati • ma ancht I deficienti ""'ralmtnlt. Tu1.1ebelle cose, mi dirai, cara lln1M 1 ma « Scuole in aria • ! Ebbene, non pretendo che Il 80gno si avveri tutto di un colpo. E prim.i di lasciarti, voglio scendere alla pratica. Chiudo, perciò, con un programma di mbure succes– sive, che, applicate sia pure a distanza di tempo l'una dall'altra, rapprctentano cla!tehe– duna un grande passo avanti, e finirebbero, riteogo, col portare la radicale ttas(ormazionc volutn. 1. - Aumentare enormemente I~alari de– gli ,insegnanti, contemporancarnente mettendo a concorso tutti i loro posti, da quello del maestro elementare alla cattedra unlveNitula, allo sr.adere di dati periodi di tempo (ad esem• pio: ogni dicci anni). Jl. - Dare S\'iluppo alle scuole agricole, commerciali ed industriali cd alle ~ole di arti e mestieri. . Ul. - Abolire P « Esame d'idoneità» e sostituire ovunQue il concorso, limitando for– temente I posti (specialmente nella facoltà di Ciurb,prudenia !....). IV. - btltuire un c~mpleto sistema di borse di studio a beneficio anche delle scuole p·ivate. V. - Obbliga,rc ogni cittadino a prendere almeno un « diploma di uscita > da una delle vnrlc scuole. VI. - lncoraggiare attivamente qualsiasi fontla di libera organizzazione stndente:.cn che abbia lo scopo di promuo\·erc: a) la dl5Cussionc preparata - e cioè pre.• ceduta da uno '-tudio dei problemi in que– stione - in modo da sostituire alla retorica il ragionamento ponderato ; b) lo sviluppo di ogni forma di « Mport », <hmdo la prcforenza ai g:iuochi collenivl vio• lcn tI (« mens sana in corpore sano »). Comprendo bene. cara Unild, ripeto, quanfo po~ .. a sembrare as.-surùoche. Immaturo cd ine• sputo come sono, ti scrivo su di una questione intorno alla quale stu3iosi di sociologia. uomini d' ingegno prima e dopo Socrate, si ~no :..cer– vella ti: e che in passati tuoi numeri hai trat– tato in modo cosi pratico ed esauriente, b.1san– doti su di un lungo .ed obbiettivo studio del problema. ~la il fante, con tutta la sua ignorant.a 1 è :!lpcssoottimo giudice delle azioni dei suoi su• pcriori - azioni di cui egli è talvolta vittima! An:ilogamcntc, proJotto imperfetto - e (or,,,c \1ttima - delle scuole odierne, oso pe'llJ&.re che p0Ss1no non essere per te dd tutt prhe d'interesse le conclusioni. a cuJ, ~nn :ikoni sembianza dcli• ncccss.,ri.l preparazione di studio, no giunto in ba.se agU ultimi ~nni di vita pratica. in cui la mia generamone è 5Uta prematuramente lanciat·a. L."l migliore scusa di queste rtghc :,U, nella firmn: lltL~ Sn orss. P. S. - Rileggo, e 10 'accorgo sempre più quanto inadeguato sia il mio tentativo di ren– dere.... l'idea. A rbchio, pcrc.lò. di riu,cire ancora p1l\ prolisso, debbo tentare di chiarire un JlOMibilecqul\'OCO. Intendiamoci bene: ho \·oluto archhcttare una frn tante roue soluiioni: ed intru·edo già le grandi, mll non Jnsonuontabill, difficC'lllA lm• plicate, cd I molti diretti. Ciò che suggerliCO oon vuol C5SCfeoulla di ta5$ativo o di tecnico o che non sta paasibllc. anzi blsopd>O, qi mo– dificazioni per acqulitarc la prabcltà, l'clastl• cit.'\, la J>015ibilitàmateriale di attuadone che la mia lncspericnu non mi pone in grado dt dare. Ma non è quC1to che ha pcoo. Bramo piuttosto di provocare la critica. e di in,·ltare gli eventuali critici a discutere .... fra di loro. Pcrchè non basta dire, e •:eco un problema Importante •· ~la bisogna continuare a battere e ribattere per mantenere vh-o in eao I' inie. resse. La mia \'UOI essere più che altro una protesta. E protc,to pcn:hè vedo che la Immediata attualttà di problemi, come quello del liberi– smo, come quello" burocratico, come quello della rappresentansa propor&lonale. .• o della costituente ..., ra si che la e tirannia dello •Pii• :do • tmpon,a ,di far cadere in NCOnda lin~ quello dcli' cducadone, ti quale viene co,l im– pllcltamente ad e-re considerato come di mi• nore urgenza agli effetti del momeoto rh·ola– t.ionario in cui viviamo. Eppure non è cosi. Atua,..,..., ali'qduca• zione ~h:mto poti-il,·enlre compreaa la tragica urgenza di abbattere il protezioniamo e la bu• rocra,ia. E le modalità della oelealon•dei p vernanti con la proponionale, o meno, o coo una costituente, Intesa ID uno od un allro dei vari modi in cui la si \'llOle intendere, pobODO a\·ere uo'lnOucnu tratcurabile sulla bontà del gu,·emo rispetto a quella che non abbia In ciò l'educazione del 'popolo governato. Dunque ft\")D è un problema accademico questd - e, nem– meno n<"lmomento che attraversiamo, politica– mente meno urgente di alcun altro. È parlando con operai e contadini analfa– beti che chi scrive si è reso conto quale im• mensa importanza vi annettano proprio ccloro la cui educazione è stata pi~ trucurat& - , delittuosamente - e, al contrario di quoto molti 11tohl btruiti credano, quale profonda coscienza CS!Iabbiano della sua portata. L'esercito d~gll « unitari ., - del « partilo lungiveggentc che non la dà ad intendere » - innalzi dunque la bandiera politica deWedua cazlone ~ialc. Ed arruolerà con ciò gran parte delle mane che. nella loro appas,ionua ricerca d1 glusuzia, conlinueranno altrimcn1I, per reazione contro la leggerezza e cecità dei cosidetti «partili dell'ordine,. ... (ovvero:« della camorrf\ e della paura »I)... a gettao.i nelle braccia così poco degne di accogllcrle 1 dei socialisti ufliciali - lontani dal sospettare che questi non meno che quelli debbono la loro esistenza allo spudorato sfruttamento dcll'lgno· ranz.a popolare. M. S. ..., GLI ABBONATI, che desiderano un cambiamento d'indirizzo, DEBBONO ac• compagnare la domanda con TRENTA CENTESIMI per la spesa di stampa della fa– scetta. ..., .te ..., ;;., .cti -,, ..., Si può aiutare l'" Unità" pagando subito /'abbo11a111e11to, sen;a aspd· tare so/lecita;io11i, che richiedono ingenti spese postali e rendono più grave il lavoro dcll'amminis1ra1jont-

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