L'Unità - anno VIII - n.51-52 - 25 dicembre 1919

I gruppi di rinnovamento J,o coatitN°z"ioHe del « Gruppo pm·lame-n.– (art tltl Rbutotamento Nazionale>. ha dc– te,·mùtnlo in. 1nolte <!ittù, d'Italia mi ,,iovi– nituto per la, formazione di « gl'uppi dì. rinnovtnile1tto », ohe si propongono di fun– zio1ttiro come sezioni rli wn nuovo partito politico. l~ molU soci della « 1.,ogademoo·t'a– tica pel t·innovamcnto cl.ella vita, italiana :+ ci 4e1·ir:01,o pc,· chiederci che Cosa farcì la 1,o~tra Lega, di fronte a q1UJ1to 11wvi111e1tto. • A q1<.esta domanda, 1'.oiorediam,o che ab– bia il diritto di ,·i,pondere solamente la t'iu– Nione 9e11erale dei soci clella Lega. Perciò crtdiimto 8i debba te,u,re al pi,ì prut-0 que- 1ta rif,Kione: e i11, attua, per chiarire k idee, apt'ianw ltJ oolouHo del ,watro giornale alla dilfCuuioxe. Frattanto, sarà l>eltetene,. prue1tti i 1n<>– tiiJNet1ti di orgat1izzazion.e, t,ia 1'ia. t:Ae si 111aH.ift1ta,w 1 oonaidcrandoli come sintmni di "'"' bùwyno 1tp0ttla'Ht:O olu: ce,·ca le sue 1'ie. A iitolo di MOnme1tUlzio11e,duxq1te, ripro• fl1<ciamo que,ta intereaaante cfrcolare, fra i cui firmatari rioo1101oùimo anche alouni dei 1100;, m.igliori, che la 1&01tra Lega 00100 'ltel– l' Umb,-ia. l.,a recente formazione del Gruppo par• lamentare dì rinnovamento nazionale, il programma. e l'opera dell' AssociaZione Combattenti, i' azione della • Lega De– mocratica. per il rinnovamento della po– litica nazionale» IJaono chiaramente mo– strato che esiste in Italia un'ardita cor– rente riunovatrioe - al di fuori di tutti i vecchi partiti politici - che, se saprà raccogliere e fondere le forze giovani e aane della nru:io11e, potrà rapidamente attuare uu programma di riforme, pQJ'· tare, in breve, 111 nazione ad un riassetto economico o politico, ed avviarla verso un'epoca di libertà, di la,·oro e di civile progrease. 11 ,OruJ)po purlawentoro di rinnova– mento, esponendo il suo programma, ho. fatto voti «< che l'Associazione Nazionale dei Combattenti, non alterando il suo attoule ordinamento por ciò che rignar– d11, l.e 11;ue Rpccioli fnnzioni cli assisten~a morale ed economiea ai eombattenti cd alle loro famiglie, si facci& sollecita ini– ziatrire della costituzione di un nool'o partit-0 politico, aperto Il quanti ue ne– t"ettiuo il programma•· Ed infatti, la co– etitnzione definitiva. tli un nuol"o partito politico, do\"ri\ cSRero opera dei giovani, rbe dalla lunga e tragica realtà della perrs, banno tratto una accresciuta fede nei deqtioi d' Itali!\ ed una più esatta co– St.'ienza dcWopern. dn compiere per attuare un profondo rinnovamento politico o mo~ raie nel noetro pn.cso. Perciò, mentre u.ttendiamo che dal Congresso dcli' A88ociazione Combatten– ti, sia presa l'iniziativa della costitu– zione definitiva del nuovo partito, uel quale si fonderanno le altro nuove cor– renti riuoovutrici, poicbè tale congresso dovrà ancora tardare, e non si può far J)RSR&request'ora. lasciando indisturbato lt> correnti politich~ dissolvitrici o rea,. zionarie del paeae che, abbandonate a sè stesse, porterebbero la nazione ad un rtlr– pido o irreparabile regresso politico ed eeonomico, riteoi11mo urgente iniziare im– mediatamente un'opera di propaganda, <'he prepari, anche uella nostra, regione, PorgarJizzaziono del nuovo partito po– litico. Tanto J)iù ò urgente quest'opera, poi– chò so i combattenti sono giil inquadrnti, in gran parto nelPAssociazione Nazionale e nderiranno al uuo,·o partito, occorre riunire coloro cho, pur nou aVWido com– battuto, hanno compreso come i vecchi pnrtiti siouo fnlliti completamente per t'rrori. J>ill ebe d'idee, di metodi e di persone. Questa nuovn corrente politica., alla tp:inle app~uteninmo 1 ba giù netto.mente òelinento il suo programma di attuazione immediata. o crediamo utile riportarlo per quanti non ne n, essero esattn conoscenzn. L'UNITA Coloro che lo npprovnoo, se sono com– bnttenti, s'iscrivano alPAssocinzioueJ~a ... zionale e ùttJii1t,o 0011temporm,ea11umte la loi·o aduione alla MOatra azione politica: se non sono combattenti, e' inviino la loro ade– sione. JiJ poicbè - ad inizioro il lavoro pre– paratorio di orgauizztizionc - si è deli– borato di pubblicare al più presto un giorualo intitolato J/ Jlùmo·va111ento cho esprimn, queste i<lec, si chiedono fin da ora azionj per il flnuuzin.monto. · Perugin, 18 dic~mbre 1919, Ji'JlA-NO>'.SCO ABBOZZO - FAO· 8'.l.'0 ANDREANl - ALDEl~TO M. ANDREA ..N'I - GIOVANNI CLElO;NTl - CARLO FAC\A - )[ARI.L'IO GUARDA.BASSI - Gumo LUPATELLI - CEL- SO RANIEJU, Le adesioni sono raccolte dal segre– tario del Grup1>0 promotore, Celso Ra– uieri, Piazza Dunti, Perugia. Il Governo burocratico I trattori burocratici. Durante la guerra, il Ministro dell1Industria inviò agli Stati Uniti un funzionario cultore di studi attuariali e statistici, ad acquistare dei tra/lori agri'toli, di cui, in quèl momento, si aveva assoluto difetto In Italia. L'ottimo fun– zionario si mise alt' opera ad acquistare dei trattori delle più diverse marche e tipi, ma data la sua incompetenza in fatto di mecca– nica in genere e di macchine agricole in ispe– cie, acquistò dci,tipi di trattori, che se si adat– tavano bene alle pianure sterminate del /i1r– uie1I, non si prestavano affatto ai terreni ac– cidentati, sassosi e resi.stenti di gran parte delta nostra penisola. Gli acquisti ascesero ad una cifra complessiva di duecento milioni! Naturalmente I trattorJ furono smontati per essere spedili in Italia e data la intelligenza e vigilanza burocratica, furono spediti in vari pezzi distribuiti e caricati su navi diverse. Cosi avvenne che, durante il vlaigio, alcuni bastimenti furono silurati, in modo che giun• sero in Italia molti trattori incompleti, che sono rimasti inutili:u.ati e si sonb venduti a prezzo di ferro vecchio, perchè non era pos· sibilc fabbricare in Italia I pezzi mancanti. Il più bello fu quando la burocrazia ministeriale do\·è comunicare al Comitato Internazionale per gli approv,•igionameoti delle materie prime, con sede a Londra, il fabbisogno annuo di petro– lio, occornmte all'Italia per far funzionare tali lrallon ! ... Considerato che ogni trattore con– sumava, per ogni giornata lavorativa, 6o litri di petrollo, ·le oche rou1ane del :Ministerodel– l'Industria, molliplicarorio ()o Ìitri per 365 giorni cd il prodotto per il numero del tra/lori, ele• vando cosi la richiesta del petrolio ad un nu– mero fantastico di litri. GP inglesi, che si dice non sappiano ride• re, questd volta risero di cuore e risposero al nostro Ministero dcll' industria, che tutto il mo– vimento petrolifero del mondo non sarebbe bastato per il trasporto del petrolio occorrente ai trattori agricoli italiani! La nottra burocra– zia centrale comprese finalmente la gaffe e corresse l'errore! ... (dal La,~,.. di Genova, 9 nov. 1919). la contabilità burocratica. Un commendatore del Ministero del Te• -soro veoue mandato ad Udine, dopo l' anni• stizio, pc~ condurre un'inchiesta sulla famruia Cassa Veneta dei prestiti, ed accertare l'entità dei valori emessi da questa Cassa nelle terre Invase. Il • prefoto » commendatore, installa• tosi a Udine (100 lire di Indennità al giorno) fece lunghe e minuziose indagini, alla fine delle quali accertò in modo inconfutabile, e i risul• tali delle sue ricerche consacrò in un elabo– rato memoriale, che la Cassa \"eneta a,·e,·a emesso due miliardi di carta moneta:. Senonchè ulteriori risultanze, non meno in• confutabili delle conclusioni commendatoriali, stabilirono che i valori di emissione della Cas– sa Veneta erano stati in tutto ài 72 mtlioni. Differenza di pochi soldi. Ma e' è dell'altro. Un gio,·ane ufficiale, di passaggio a Vienna per un incarico militare ebbe la peregrina idea di domandare, così. tn paswnl al Ministro austriaco delle Finanze. quella steasa co:>3,per la quale il Ministro italiano del tesoro a,-e,·a incomodato per al– cuni mesi un commendatore, e le tasche dei contribuenti per pagare a questo la lauta in– dennitù. E il Ministro austriaco a chi osa"a chie– dergli tanto, senza nominare commissioni, e senza neanche essere commendatore, rispon– deva: « Non vuole sapere altro? l\Ia si figuri! 71 milioni». Ora quel commendatore, che dette pro,·a di tanta sagacia finanziaria, è gtato preposto all' organamento finanziario di un Istituto in ,ia di formazione, che dovrebbe s,·olgere una funziooe di importanza sostanziale nella ,·ita economica e sociale del nostro dopo guerra. Si dice che il Ministro del Tesoro lo atr bia ficcato lì, per liberar:,ene. in un modo qualunque. (Dallo stesso giornale). Il riso burocratico. Il raccolto del riso incominciato in agosto è ormai finito da un pez1.o, ma sul mercato non è possibile vedere ancora la prez}osa vi• vanda così in uso presso la popolazione del• l'Alta Italia. I signori pilatorl di riso Per paura che' i calmieri impedissero loro di guadagnare al).. bastanza escogitar<1noanch'essi la istituzione di un Consorzio. li commissario dei consumi sotto lo specioso pretesto di provvedere ad un approvvigionamento normale fin dal 21 agosto nei giorni della monda, emise un decreto per il funzionamento del nuovo organismo che da allora ,solo oggi muo,·e stentatamente i suoi passi. li motivo di tale ritardo fu prima di tutt:, li serie di appetiti che ha destato il miraggio dei posti nel Consiglio a cui è annessa una lauta prebenda forse superiore a quanto può rendere una ricca è fiorente pileria. Fu isti• Ìuito ~apprlma un Consiglio amministrativo pro\'visorio guidato da un militare tutt'altro che specialista; vennero poi delle contestazioni sulla validità delle elezioni da cui si astennero parecchi del più influenti pilatorl. Passò quin• di un tempo prezioso per la l;l\·orazione che appena in questi glom: (' cominciata. Intanto i pr~zzi sono S.'l1iti a dismisura perchè il 5 o,·. dc,·e essere passato alla riserva, il 5 per cento ali' interesse del capitale ,·crsato dai pilatori, il 15 per cento sugli utili agll amministratori; lire 15 al q.le ali' erario, ed in più le spese dei Consorzi. Con tutto questo bagaglio di percentud.li e di tas:,e, il rl,o che co~ta al pilatore dopo l:1 la\'orazionc circa So lire al quintale e po· trebbc essere veoduto al grossh,ti, alle coope– rative ed agli enti comunali a lire 85-90 e quindi al pubblico :t meno di una lira al chi– logramma, viene venduto al consumatore a non meno di lire 1.30, ammesso che il rivenditore sia onesto. In quest() modo i pilatori pompano dalle tasche del pubblico, sono la veste di rego• lare e moderare il mercato, diecinc di milioni in questo modo si è aggiunta una tassa sulla pot'era gente e sopra un alimento di primis• sima necessità. Questa che denunciamo è una fra le tante inqualificabili gesta del Sottosegretariato ap– pro,•,;gionamenti e consumi, che da un po' di tempo in qua sembra divenuto il centro di tutte le camorre. (da La Libtrl(, com11u1eialt>2q no,•. 1919). 11 formaggio burocratico. li formaggio grana "iene requisito a L. 550 al quintale, grazie agli organismi governativi 1 si vende al dettaglio a L. 9 1 20, Cosi avviene per altri formaggi. E si osserva malinconica• mente dai negozianti, e con ragione, che men• tre essi si contenta\'ano di 10 e 15 lire al quintale, oggi il sottosegretario ai consumi. i consorzi e loro dipendcnx:c guadagnano circa 400 lire al quintale! In mercato libtro ~i cr3. già giunti a ridur– re il burro a 13 lire al chilo. LIGoYemo è ioten·cn,uto a farlo ribawrc a 12,50. e ecco che il burro è tutto sottratto aJ consumo nor• male e venduto di contrabbando a 18 e 20 lire il chilo. 251 Eppure questo burro che il Go\'emo pre• tende,·a vendere .t I 2,50 1 gli costava '-010 L. 9.50 ed esso lo ,·endeva a favore della po~ ~!azione con solo il 30 per cento di utile! (da La liberlà <om»ureiàlt, 30 nov. 1919). la verità burocratica Il Commiss.1riato dei consumi afferma che il Consorzio merluzzi ha dato utili non note• voli. Ora questi utili .9ùl\O stati di 5.039.849,I7 sopra cinque milioni di en/nìnl,I (dallo stesso giornale). Il grano burocratico. In questi ultimi anni gli agricoltori si sono dibattuti fra mille difficoltà per avere grano da seme dai posti di origine ad ~ tempo op– portuno. Gli ostacoli molte \'Olte ~i sono presentati insormontabili: lungaggini burocratiche: azione nulla. anzi spesso negativa.da parte delle Com• missioni di requisizioni cercali; mancanza di mezzi di trasporto vincoli, e limitazioni ùi ogni genere. Gran parte dei Consorzi agrari e delle Associazioni agricole :malgrado proteste e re– clami, hanno dovuto ridurre enormemente il •loro commercio dei grani da seme, con grande scapito della ·produzione. Qucst' anno siamo alle solite I Non solo Il Governo non "si occupa nè si preoccupa di rendere agevole il problema, ma continua nella sua opera di limitazioni stupide e di burocratizzazione del commercio della semente. Che dire poi della im1ossibilità dei tra– sporti e delle enormi difficoltà che frappon– gono le ferrovie? E intanto il grano da ,eme manca. E non si semina o si semina In ritardo. Gli agricoltori strepitano i I conaorzi prote• stano e reclamano; i produttori•venditori se la prendono colle Commissioni. Tutti ,d'accordo contro il Governo! (da La u1labn'a, 25 novembre 1919). Le <lifese dei siderurgici Net «Sole» del 16 e 17 dicembre sono comparsi due arliboli In difesa dCll 1 lnd1,1stria ~iderurgica. minacciata di morte dall'opera an- ./ ., tipatriottic.t. dei soliti teorici dell' t!Conomia pura, ignari del btSOgnireali del loro paese. Abbiamo letto con vivo interesse i due articoli, ·non pcrchè !tuppon~imo di poter es– sere convinti dei noatri errori; ma pcrchè in questi giorni di troppo rapide conversioni (è divenuto liberista anche Filippo Carii!) e di troppo sommarie ,ondanne dcli' industria del ferro: abbiamo cominciato a dubitare della bontà e della solidità della noslm troppo fa– cile cd insperata vitt()ria, e avremmo visto volentieri che gli avversari affacciassero degli argomentl nuovi, tali da obbligarci ad una seria revisione delle nostre precedenti affer– mazioni e da porre un freno all'eccessivo sem– plicismo dei nostri nuovissimi alleati. Ma in realtà nulla di tutto questo abbiamo trovato nelle difese dei due articolisti, I quali. quasi si fossero data l'intca..1. 1 non han saputo mettere innanzi che i due argomenti più vieti e più vittoriosamente confutati : le grandi be– nemerenze cioè dcli' industria siderurgica nel periodo di guerra, e la sorte dei c,,r/e,,,,1a ope• rai che il trionfo dei liberisti condannerebbe alla disoccup.uione e alla fame. Per essi è un assioma che la guerra mon– diale è stata combattuta per il (erro della Lorena e che la nazione più ricca di ferro è destinata alla vittoria cd al dominio del mondo. Come sia possibile conciliare questa tesi con la sconfitta della Germania, che non solo era la prima potenza siderurgica d'Europa, ma ai suoi giacimenti avca potuto aggiungere quelli ricchissimi del bacino di Briey, ed alle sue industrie metallurgiche quelle del Belgio e del Nord-est della Francia, non è questo un af. fare che li riguarda. Per conto nostro non ritbciamo a vedere quafe rapporto ci possa essere fra que1ta filo5ofia materialistica, o meglio siderurgica, della storia e la questione doganale che ora ci appassiona. Perchè il rap• p<Jrto cl fosse bisognerebbe dimostra re che i dazi protetti,•! h11nla \'Ìrtù di far nascere il

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