L'Unità - anno VIII - n.43-44 - 30 ottobre 1919

uccloo. Due altri provoratorl sono stati feriti. I carabinieri, che nel millcno,·ecentotrcdici assi• stettero i etti alle violenze della malavita, e~·• durante la r:ssa del di•iassctte ottobre corrente brillarono per ·a loro a!tscnza, sperando nella vnt\lria di. Rt Nicola loro alleato, si :;0no S\·C• gliati do~ la sconfiUa dell'amico, e proccde,.do ad arrciti in massa, comindando dai capilega e dai membri della Commissione Elettorale. Nel millenovccentotre ..ici i membri della Com– missione Elettorale fu1ono impediti con le vio– lenze dal partecipare alla nomina degli scru– tatori. Nel millcnovecentodicianno\·e si appro– fitta di una ris.:,aper arrestare sempre i membri dcll:i Commiss:onc Elettorale, disorganiz:r.are le leghe, e ottenere per altra Yia i medesimi ri– sultati. Se i miei seguaci non si difendono, i caribinierl lasciano gli altri padroni di minac– ciare, violentare, impadronirsi del paese. Se si difendono, i carabinieri non arrestano i rissanti dell'uno e dell'altro partito, ma lasciano libt:ri pr◊\'OCatori e si fanno gu'dare da questi nel procedere ad arresti, che h .. 1,;,) non di punire i colpevoli, ma d1 01,organizzarc la massa del contadini ed esdudere dai seggi gli scruta·ori del mio partilo. Le ripeto che io non Intendo pronunciare una sola parola di paci– ficazione finchè l'autorità governativa continua a rh-elarl!librutalmente partigiana. Spetta a Lei la responsabilità di quanto può av\·enire nelle prO!,!)lmcsettiruaoe. GAETA..'.0 SALVEML~l. Nitti a Satvemini ::o ottobre. Al P1of. Gaehmo Safrtmù,i - Da,i Le confermo che ho dato disposizioni ri– gorose perchè sia evitata ogni violenza. Ho già mandato a Bitonto lsp:.:ttore Generale P. S. per Indagare su fatti denunc.iati. l lo de3iderio .,opratutto che non ci sia da alcuno \'iOlenza; e che ogni tentati\'O di :,Opraffa:i:1onesia im– pedito da qualunque parte veng;1, Nl)'TI,.,· Una lettera del prof. Salvemini RiprM14ci'amo 11usla ltlltra Jmbblicalfl ml « Cor, irre ,le/la Sera ,. del ,6 ollohrt: Sig11orDirti/ore, Mi rh•olgo alla sua lealtà perchè Ella mi perm~ta di rettificare alcune affern1a:r.ionicon– tenute in una corrhiponden1.a da Bari pubbli– rata dal Corri'tre d,1/a Sua ciel 20 ottobre. I.e premetto che sarà la prima e l'ultima \"Ol– ta, che manderò rettifiche alla stampa per quanto sarà messo In cilcolazione sul mio conto nelle prossime settimane; ma per una volta tanto, ml sar:\ lecito dimostrare in che modo certe notizie \·engono diffuse. Si comincia con I' affem1are che sono noti gli cpl,;odi di t-angue, che si deplor~rono nelle elezioni elci 1913 frn I partitanti del Salve– mini e quelli del Cloffrese. l\la non si spiega che le violen1.e furono commesse tutte contro I miei segnaci. Nessuno di questi 'Subi con– danni) per violenze serie commesse nel perio• do elettorale, Cinque furono processati per violenza e oltraggio alla forza pubblica e ar– restati o costretti :1.llalatitanza, e cosi messi fuori ctrcolazi'lne nel periodo elettorale; ma ad elezioni finite furono assolti; e la SCntenza del Tribunale di Bari, 38 novembre 1ç,t3, de• plorò come « arbitrarla • e • violatrice delle garan1.ie statutarie,. l'opera del Commi-.sar:o di P. S. che ordinò gli a1restl. Viceversa il pretore di Bitonto, n.vv . Stampacchia, iniziò d'ufficio un procedimento penale contro 37 srguacil '1el candidato Cioffresc. fra cui un nipote del candidato, du~ agenti di città non Identificati, e molli pregiudicati, sotto il titolo di associazione a delinquere • per essersi in più di cin1ue persone, tulte annate di grossi bastoni, associati allo scopo di percorrere le pubbliche vie di Bitonto, commettendo delitti contro le peri1one « ali' Intento di terrorizzare la città, f:l.\'orendo in tal modo l 1 ele1.ione del ca:i.clid.ito ClofTrese•· Il condottiero di que~la associazione a delinquere era un certo Nicola Ungaro, nominato Re Nicola o !il Tignoso. Questi sono i fatti nella loro integrità. Il giudice Stampacchia, per avere osato ini– ziare un p:-occsso cli quel genere, fu trasferito dall'on. Giolitti in un Comune del Piemonte,. e si dimise. li processo, affidato ad altre mani, andò per le lunghe, finchè una delle solite :.mnistie non mise la spugna. su ogni cosa. Venne poi la Giunta delle elezioni, e dichiarò che nel collegio di Bitonto tutto era andato come l'olio, su relazione cli u~a Commissione d'inchiesta, in cui un deput.tto socialista uffi– ciale, l' 011. Montemartini, fu messo a rendere anche questo iservizio alla oligarchia. gioii,– tiana. Questo precedente è necessario per com– prendere i fatti rc<..enti. I quali sono intro– dotti nella notizia accolta dctl Corrùrt col proemio che « a Bitonto esiste una sezione dell'Associazione combattenti, che è mal di– aposta ad accettare il prof. Sah'cmini come condidato elci combattenti, prescelto dalla Se– zione di Bari •· Ma la \'erità .ntera è che la Sezione combattenti di Bitonto, sorta circa sci mesi or sono con un migliaio di soci, e sendo stato il suo Consiglio i:waso da avversari della mia candidat ra, ha perduto via via tanti soci che si è ridotta ad un paio di centinaia; ed è stata, dopo gli ultimi fatti, sconfess1ta ufficiai. mente dall'Associa1.lone na1.ionalc. La corrisponden1.a racconta che:« Ieri sera (18 ottobre) mentre rincasavano il presidente dell'A.sc.octazione del combattenti e il vice•pre– sidente, furono fermati da alcune persone, fra cui il dott. CarboQara, il prof. Carbonara, tale Pastorena e due contadini, i quali li aggredi– rono con norlosi bastoni. Il segretarlo dei com• battenti, travenando poi la piazza principale insieme con i suoi compagni, fu fatto segno a colpi cli ri\'oltella che si suppone siano partiti dai locali In cui si trovavano gli av\·ersari. A que1,tl colpi accorsero gli amici degli aggrediti che impea:narono una lotta \'Ìolenta con gli aggressori. li capo della. Lega cont:-.dini ag– gredì con un pugnale certo Ungaro, combat• tente, il qliale è stato operato di laparatomia. Vi s no anche altri cinque feriti. Sono stati operati numerosi arresti ». [n questa parte clelln corrispondenza sono compresi in un unico racconto due fatti av\'e• nuti, l'uno la sera del 15, e l'altro l.:1sera ciel 17. Per la rissa della sera del 15 ottobre, ù falso che vi sia stato impegnato il presidente dell'Associazione cC\mbattcnll; questi è perso· na rispettabile, per quanto mio avversario po– litico, e non ha mai partecipato a prO\'OcaziC\ni come quolla contro cui i miei amici Cc,rbQnara dovettero re1gire. Nella rissa furono impegnati 11vice-presidente e il !i-egretario della Sezione combattenti, di q1•ella beninteso che è ridotta a duecento soci dopo la emigrazione di 700 miei amici, e che è stata sconressata da11'As• sociazlone Nazionale, Quanto alla riMa del 17 ottobre, la corri– spondenza accennando al .: certo Ungaro> fe. rito a morte nella risaa,_e morto il 19 ottobre,. si limitn a chiamarlo « combattente », ma non dice che combattenti cc ne furono in entrambi i cn.mpi: e che questo e certo Ungaro» com– battente è precisamente Re Nicola il Tignoso, condottiero dei bastonatori dei contadini nel• 1 1 ottobre del 1913 1 processato per associazione a delinquere dal giudice Stampacchia per le sua gesta del r91,1. condannato moltissime vol– te per reati molteplici, insomma il protago• nista della malavita di Bitonto. La \'erità intera dei fatti è la seguente: La Sezione elci combattenti cioffresisti (ri– dotta a 200 soci, dopo l'emigrazione di 700 miei amici) ha preso posi1.ione contro la mia candidatura: ed è nel suo diritto. Essa il 5 e il 15 ottobre ha pubblicato contro di me dei manifesti pieni di insolenze \'Olg:ui, accusan– domi di essere un turlupinatore cli folle perchè « Jico che il pane si dovrebbe vendere a 20 cent. e lo zucchero a 10 » (a questo è ridotta la mia campag·1a antiprotezionista!): e anche questo è nel suo diritto. l\l t non è ratto per calmare gli animi. E neanche svno fatte per calmare gli ani• mi le minacce indh•iduali. Ricordi, signor di– rettore, i fatti dell'ottobre 1913; ricordi che durante quel mese la poll:da fu cieca e sorda per i reati, che si commettevano clamorosa– mente per le strade e che mossero il gicdice Stampacchia a impiantare un processo per associazione a delinquere; ricordi il trasferi- rn• ., e le dimisjioni del giudice Stampacchia. l'd1onistia, la convalidazione della elezione c!opo un'inchiesta come quella di cui innanzi ho parlato. E dica lei, <la uomo d'onore, che cosa debbono fare oggi i miei amici, quando sono minacciati. lo lo so, e l'ho detto e mi as:::umo la responsabilità di a\'erlo detto: non proYocarc mai gli avversari, ma rispondere ri– solutamente alle pro\·ocazioni senza bclusione di mez1.i. 1 E la forza pubblica che cosa. dovrebbe fare? Evidentemente, tenere gli oc<..hie gli orecchi a1>erti su tutto e verso tutti, senza distinzione di partiti, e intervenire immediatamente contro i pro\'O a tori, prima clu i prov«ali simo m11.si nd 6iv,O o di /a,,.·,C11si haslt:mare o Ji fnf'si g,i,. sh·:i'a do ù. La poliz a. in.somma, deve abban• donare il metodo usato nel 1913 di lasciare «carta b'anca • ai mazzieri, imen·enendo solo quo.ndo gli ag~rediti si difendono, 1>ero.rre– stare gli.... aggrediti : metodo che ru o-ser– \•ato in azione a Bitouto e a Molfetta e de• nuncinto al paese da uomini come Ugo Ojetti, Giuseppe Lombr.rdo R:idice, Umberto Zanotti Bianco, Leonardo Cambinl, morto per ferite in guerra con medaglia d'argento al valore militare, Giuseppe Papalconi, primo provve– ditore agli studi nel Trentino congiunto al– l'Italia. Ebbene la sera del 14 ottobre, Ungaro Do– menico, fratello di Re Nicola, proce:ssato :tn– che lui l er ac:soc;..izione :l. delinquere nel 1913 e opportunamente amnistinto, annunzin agli insegnanti Bisceglie Onofrio e Stelloni Nicola che si rip..:teranno i fotti del 1013; e comin– cia con minacciare 1 1 operaio Ca:,tellano Ni– cola, scambiandolo per tal Di Capu:1. r cara– binieri non vedono, non odono, non sanno nulla. Il m"todo ckl 1913 ritorna t.li moda. r .. :1. sera del 15 ottobre il mael!ltroCiovanni Carbonara e il dott. G:ovanni Carbonara ed altri miei amici sono regolarmente pedinati e minacciati. Il Carbonara, eh' è un gig:mtc, ed :mch• lui combattente, questa \'Olta non :-.egueil metodo della resistenza passiva, da me predicato nel 1913 e rlfiut,1tv oggi; ba:,tona uno dei provo• calori, che è dichiarato gnaribilc ln 20 giorni.• Ma mentre nel 1913 un rnio eletto1e pOlCes– sere bastonato e mandato a letto per 126 gior• ni senza che i carabinieri ne sapessero nulla.; mentre nel 1913- lo attesta Leonardo Cambini -i m;eiclettorl erano bastonati ;1ddiritturasotto il naso dei delegati, del carabinieri e dei que– sturini sen1.a che questi si mo\'essero, questa \'Olta la bastonatura toccata ad un mio a\•ver– sarlo sveglia ad 1111..•atto i carabinieri. I pe– dinatori e minacciat,Jri si \rasformano in testi• moni di accusa. E sulla fede di queste accuse il Carbonara e i suoi amici sono processati, nientemeno, per aggressione a mano annata. Due di essi fam1c1 pa, le della Commissio11eltl– lornlt, rhe dn.•t 110111inart gli rcrulalori ai stg,gi. La sera del 17 ottobre, U!jcendo dalla Ca– mera del la\·oro, il contadino r-Iicl1eleColetta, mio amico è ferito con un colpo di rivoltella. li feritore è visto da tulll, denunciato da tutti. Ma i car,,blnierl sono as3enti. 11 primo feri– mento Incoraggia gli aggressori. Si ha il cosi– eletto t' sp.1.ratorio », cioè lo sparo di mo'ti colpi di rivoltella, fatto più per intimitlirc che per ucchlere. Tra gli sparatori e' è Re i\icola, e una guardia municipale che per e~ere pii.i sciolta nei movimenti si libera della sciabol:•. I carabinieri sono sempre assenti. Ma i miei seguaci si difondono. Re Nicola prende una coltellata, come quelle che i con- 1adinl hanno imparato a dare sul Carso. In tutto quattro feriti: due per cla-,cun partito. Ora !ti che i carabinieri si svegliano. E nella notte cominciano gli arresti. Nessun arrestato fra i seguaci di Re Nicola: i miei due seguaci feriti, evidentemente, hanno tentato di suici– darsi senza riuscirvi. E souo arrestnti. Al1ri diciotto sono arrestati, fra cui dieci della Lega dei combattenti. Uno, Puti,6nani Nicola, era assente da 22 c,iorni dal paese la sera in cui 3\'\'enne il fattaccio; tornò a mezzanotte da Trinitapoli, in compagnia di amici: fu arre• stato anche lui: 1110 i a11d1e lui 11,rm/Jrodella """"11's11"outelellorolt. E' arrestato Tarantini Gae– tano, a cui quel giorno era morta lu figlia, e che do\'eva a\"ere altro per il c:1po che anelare a far la guerra a Re Nicola. E' arrestato il il pres. della Camera del La\"oro. E' arrestato l'avv. Emanuele Morea, affinchè sia ridotto ali' impotenza I' 3\'\"0C'atoet.e si o.:cupe1ebbe degli accusati stando sul luogo. E contro tutti si eleva accusa di a..ssociazione n delinquere .... affiuchè a nc.!Suno sia possibile ottenere la li... bert.\ pro"·"isoria, finchè r innocenza non si.i pro\·atJ. I carabinieri arrestaao secondo le in• dicazioni degli amici di Re .Xlcob. Se fo.s,e iltato ferito a morte, non un notorio presiud:– cato, ma un prindpc del sangue, non si dareb– bero tanto da f.irc. Il loro scopo è di disor• ganizzare le Leghe e la Commissione eletto– rale, thc de\'C nominare gli scrutatori al seggi, arrestando gli uni e inducendo a rendersi la• titanti gli altri per l.1 paura clegli arresti. Fra ~li arrestati c'è \'ito Marrone, a.oche lui della Commibione tlettorale. Si dice che 1• U,'.garo lo abbia accusato di esse e il suo feritore. Se è cosi, è giu~to che s·a arrestato e proce~to. In Corte d'Assisi. dimostreremo chi era J' ucciso, perchè era difficile trattarlo colle buone maniere, e quali precedenti ciel• torali avesse. Ma è lecito - si domnnda - arre!):tare in ma,;sa a casaccio uomini incen• surati, non per reprimere un reato, du 110nsi i vol1110 prttttnirt, ma per disorganizzare un intero partito <licontadini, prh•andolo dei capi? Se i miei seguaci non re.ii! )tono sono bMto– nati e costretti n non votare. Se resistono, sono arrestati, e peggio ancora \'edono arrestati i loro capi e i loro fiduciari. Quc:tti sono I fatti, Il giudizio alle persone oneste di tutti I par• titi. Le qu.tli, però, non po.s.s..mo dare un giu– dizio esatto se I fatti sono alterati. Nella seduta del 20 ottoLre il Consiglio pro,·inciale di Dad, ha \'Otato all'unanimità il seguente ordine del giorno: « li Consiglio pro· vinciale di Terra di Dari, rccl;ma che le auto– rità go\'crnati\'C, rompendo una lunga tradizio– ne di vioknze da esse organiz,:1te 1 assit urino libertà di ,·oto a tutti i partiti. • Quest'ordine del giorno, \'Otato, ripeto, al• l' 11no11ùmìi J d.il Consiglio provincia.le , n- n è stato pat.blicato dal gi male di Bari, che è considerato come ufficioso del Goveino e della Prefettura: non è jtato tra~messo, finora, a nessun giornale italiano. Forse non ne sa niente neanche l'on. Nitti. Ebbene l'on. Nittl lo legga. E si regoli in conseguenza. Sarà tanto guada• gnato per la no:,tr:.\ provincia, per l'Italia e anche per... l'on. Nltti. Perchè guaggiù si cam– mina su un vulcano, Ier i rico1di del 1913 e per le abuudini di violc.nza contratte durante la guerra. E gravi fatti po~no ;i wenire, di cui quelli di Bitonto possono essere il semplice prodromo, se tutte le autorità go\'ernative non abbandonano i \'Cechi metodi elettorali, e i,e le popolazioni, a\'cndo perduto ogni fe<lenella giustizia ufficiale, saranno costrette ovunque, a somlglianz.'\ di quell<l di Bitonto, a farsi giustizia da s!, come in certe concii1.ioni è un diritto e un dovere per ogni uomo che !:iia uomo. G. SALVBMINI, Nulla dies sine Ente Chi fon\ ormai il 1..·cnsimento degli Enti nazionali nonchè autopoml? Ahbi:11110 appena salutato il l eto e\'ento che ci don:iva un Ente Analfabeta, e si ode già il vagito dcli' Ente Forestiero. E mentre spenta l'un, l'.tltro matura. Da molti anni - scri\'e il Afnsoggtr() - l'As~iaiione per lo Sviluppo de!la Burocra– zia.... ah, pcnJ')natc la distrazione! - l'Asso– ciazione pcl Movimento dei ForC!!tieri, nei suoi conJress:, 3\'eva domandato che lo Stato in– ten•c :nb.se ad intcgr:are l'azione degli enti pr • vati (e minuscolo) con l' istitu1i ... ,ne di uu ufficio statale, CCC'. ccc. Co·u11lel'l,ìli. ecco giunta finalmente l'ora propizia. SI nomina, manco a dirlo, la sua brava Commissione Reale, presieduta dal grande critico (a p ,role) della burocrazia, on. l\leuccio Ruini, la quale ùlchiara opportuno istituire un Ente specia'e (E maiuscolo) ed autonomo per l'incremento delle industrie impicgntistiche .... e dàlli ! - turistiche, con 1:i rg!1i mezzi e « con caratter..e e sistemi di gestione rapidi ed indu– striali •· Con queste due parole si ottiene la sanatoria del colto pubblico, di facile con– tentatura, e la nuova dre(ldnoughl (« niente paura »') burocratica è varata. La Commis!)ione Reale, per parte sua, dopo a\'ere « in poche settimane ,. presentato al Go• verno lo schema dei provvedimenti pili urgenti, ha figliate tre sottocommissioni, le quali con• tinuano a ponzare per partorire altri congegni « rapidi e industriali »....

RkJQdWJsaXNoZXIy