L'Unità - anno VIII - n.34 - 21 agosto 1919

- delicate e assai visibili al momento dello sparo - non erano per nulla riparate dal bom– bardamento. Inoltre le compagnie mitraglia– trici, specialmente negli ultimi tempi, non re– clutavano certo i migliori elementi. Per di più, da un mese e mezzo, molte di tali compagnie erano state ridotte << da posizione » anzichè da "<< manovra», ossia limitate alla semplice « se– zione tiro», con cinque o sei uomini per arma, .anzichè sedici. Il trasporto delle munizioni do– ·veva essere fatto dalle fanterie vicine. In pra– tica tale sistema, ignoto ai tedeschi runzionò molto male. Il Comanào supremo, abbiamo detto, non .aspetta va l'attacco su quel tratto di fronte. Inoltre non aveva neppure una compagnia mitragliatrici come riserva strategica. Pure verso la metà di .ottobre, ossia dieci giorni prima dell'offensiva che i tedeschi preparavano da un mese e mezzo, aveva provveduto a man– -dare alcuni rinforzi. Cosi in conca di Plezzo, di riserva alla 50" divisione, era stato mandato un gruppo alpino su quattro battaglioni, fatto -venire dalla Val Lagarina, e cinque o sei com– pagnie mitragliatrici, fatte venire dalla Carnia. Il 17 ottobre un altro gruppo alpino, su tre battaglioni, lasciava Tolmino, e si portava a Drezenga (Monte Nero) di riserva alla 43" di– visione. Quattro altre compagnie mitragliatrici lasciavano la Carnia, sguarnendo ancor più un fronte già sguarnitissimo, e si portavano al fondo Slatenik (Monte Nero). D:.ie battaglioni dal 9° bersaglieri erano inviati sulla linea del Pleka. - Ma erano rinforzi esigui: la linea Mrzli-fondo valle Tolmino restava colle forze di prima. Il comando del IV Corpo d'armata non a\"eva riserve proprie! p. p. (Il seguilo al prosst'mo numero). La riforma elettorale }~ stata varata., .finalmente. E, tutto -compreso, è risultata. assai meno imper– fetta di quanto le opposizioni palesi od occulto potessero far temere. IJ U1tità può essere contenta dell'opera propria. Questo giornaletto di « idealisti », di « profes– sori », di « dottrinari», ha dimostrato an– cora una volta di possedere il finto delle realtiì o delle possibilitiì assai più di certi « nomini pratici », che non ,,.edono un palmo al di là del proprio naso, e arri– vano sempre o dieci anni prima o il gior– no dopo. Con questo, non crediamo davvero di aver toccato il cielo col dito. Il Parla• mento ha funzionato finora. male, non solo pcrehè era eletto male, ma anche perehè era costruito in sè male; perchè accen– trava troppe funzioni, pretendeva dai de– putati una infinita dottrina, li aggravava di responsabilità, a cui nessun uomo po– trebbe toner testa. Corretto il primo ma– lanno, resta il secondo, che è il più pro– fondo e il più difteile a riparare. E pre– sto intendiamo affrontare anche questo problema: alcuni anni di stndi e di pro– paganda testarda, e poi, anche contro qnesta muraglia, noa intransigente cam– pagna di colpi finali. Nè intendiamo considerare la riforma elettorale come definitiva,. Essa ha alcuni difetti gravi, che occorrer:\ correggere senza ritardo, a.pproflttando dell'esperien– za., che se ne farà nella prossima lotta elettorale. Questi difetti sono tre. 1. - Il panachagc, scacciato dalla porta., è rientrato dalla finestra, sia pure attenuato. IJelettore dari\ il voto di lista e un voto di preferenza tra i candidati della sua lista: e fin qui va bene. Ma po· trà anche ùare alcuni voti individuali di preferenzii a eaudidati di altro liste. Cioè gli elettori di un partito contribuiranno a classi.ti.caro in ordine di merito i candidati degli altri partiti! Potrà darsi, per es., che il Partito Socialista Ufficiale presenti in provincia. di Milano una lista di dieci candida.ti, frn, cni 1'urati e Serra.ti, e tutti gli elettori del Partito voteranno disci– plinati per la lista senza voti cli prefe– renza., mettendo l'ordine stabilito nella lista ufficiale; ebbene alcune centinaia di L'UNITA clericali o di liberali poco leali, che pre– ferissero nella Camera, come meno peri– coloso, Sen·ati a Turati, non dovrebbero fare altro che dare i loro voti di prefe– renza a Serrati o agli altri candidati soci:1,– listi dello stesso colore, percbè Turati scendesse in fondo alla lista e minacciasse di non essere eletto. - A questo pericolo, i partiti cercheranno cli opporsi presen– tando solamente tanti candidati quanti sperano di far riuscire, in modo che il gioco delle preferenze non possa elimi– nare alcuni e favorirne altri. !\fa qua.le partito, per quanto bene organizza.te , può calcolare con sicurezza i rcsultati di una. lotta. elettorale a rappresentanza propor– ziona.le, 2. - Si è creduto cli limitare la tendenza. dell'elettore a dare voti di pre• ferenzn, individualo fuori della propria Ji– sta, stabilendo che questi voti e:x.-trava– ganti abbia.no anche il ,1alore di frazioni cli voti di lista. Dato per es. un collegio cli dieci deputati, l'elettore clericale, che dopo avere vuotato per la sua lista, dia un voto di preferenza ad un candidato socialista,, è avvisato che questo voto va anche a vantaggio della lista socialista come 1/10 cli voti di lista: cioò danneggia di 1/10 nella gara per la conquista dei quozienti la lista propria .. - :à:fa non è stato completato il sistema con la. clau– sola. che quel decimo di voto di lista, che l'elettore clericale di\,alla lista socialista, deve' essere sottratto dalla lista clericale. - Le conseguenze di questo sistema pos– sono essere gravissime. Un partito, per es. cbe conti in un collegio di 10 depn• tati 50 mila elettori, e che preveda l'af– fluenza di 100 mila elettori alle urne, può prevedere cli Conquistare cinque seggi se presenta nna mlica lista-, cioè so combatte lealmente. Ma il sistema adottato dalla Camera, permette al Partito di presentare non una lista sola, ma due liste, dividendo gli elettori fra le duo liste(quelli di dati co– muni per una lista e quelli degli altri comu– ni per l'altra), e moltiplicando artificiosa– mente i voti, col gioco dene:prefcrenze ex– tra.va gu.nti. Cioè il partito presenta duo listo: una di quattro nomi,eunacli due nomi, dando ai 40 mila elettori, elio voteranno la. lista di quattro nomi, la voce di asse– gnare un voto di preferenza individualo extra.vagante alla lista di due nomi e vice– versa dando agli elettori di questa seconda lista., l'ordino di dn.ru no voto individuale alla prima. Il resultato sarebbe che 11> prima lista avrebbe 40 mila, voti di lista, più 10 miJa voti individuali extra.vaganti, cbe corrisponderebbero a 1000 voti di lista; la seconda avrebbe 10 mila. ,,.oti di lista, più 40 mila voti individuali extra.vaganti, equivalenti a 4000 voti cli lista. I 50 mi– la elettori, insomma, peserebbero sul to– tale dei votanti come 55 mila votanti, e potrebbero sperare di vincere con sei nomi, anzi che con cinque. - Il giochetto avw verrà, nelle prossime elezioni, special– mente fra i deputati uscenti. Questi do– vranno per tùoenza dividersi in liste di– verse; in provincia di Cuneo per es., non è possibile che Giolitti sia portato nella lista clericale e nella lista socialista. !tfa il gioco delle preferenze extra.vaganti consentirà. a clericali e giolittiani di com– battersi per burla: gli uni e gli altri pre– senteranno lista incompleta,, e gli uni daranno tutti i loro voti di preferenza oxtravagauti agli altri, aumenta.odo arti– ficiosamente il loro peso a danno cli chi non parteciperà al gioco. 3. - Lo spoglio delle schede con– tinuerà. a.d avvenire nelle sezioni locali, anzi elle, secondo il sistema inglese, nel– l'ufficio centrale. Quindi, nelle sezioni dei comuni lontani dai grossi centri abitati, in cui non sia possibile ai partiti di mi– noranza. organizzare nn controllo oflìcace per mezzo <lei loro rappresentanti, con– tinuano ad essere. possibili i peggiori bro– gli nello spoglio delle schede, e nell'as– segnazione dei voti di lista e dei voti individuali. Basterà che l'integerrimo Pre– sidente della corte d'a1,pcllo, d'accordo col Prefetto della provincia, mandi a pro- sieclerc i seggi di una decina cli sezioni persone di fiducia del Prefetto, e che in questo sezioni non ci sieno nè scrutatori nè rappresentanti di un partito. perchè la elezione sia fatta da quei dicci presi– denti, cioè dalla prefettura, conteggiando i voti cli lista e i voti individuali, nel pomeriggio del lunedì, secondo le istru– zioni, che arriveranno telefonicamente dalla prefettura. Questo difetto delle vec– chie leggi è rimasto nella nuova legge. ed è il pessimo fra tutti: e dovr:\ essere eliminato nclÌa revisione, che della. legge si farà dopo il prossimo esperimento. UUN1.1•À . " Panachage ., Cara, Unità, Io non sono deputato. l\fa ho anch 1 io la colpa di non sa.poro che cosa vogliit. dire panaohage. Vuoi spiegarmolot UNO STUDENTE DI LIOEO. Non sn,pere che cosa vuol dire in fran– cese panaohage non è colpa. Colpa è darsi l'ariafcli:saperlo, infilando spropositi come il pa1t-6ohange del deputato. Panaohe in francese vnol dire pennac– chio formato dalla riunione cli penne di diverso coloro. Abito panaohé vuol dire abito variopinto o screziato. Cre.mapanaohé è la crnma di diversi colori. La lista elet– torale panaoliée è dunque la lista messa insieme con nomi presi da liste di diverso coloro. E panaohage è la contaminazione, la mescolanza, la mistura, l'intruglio fra ente di diverso colore politico. Si potreb– be anche tradurre, in termine cnlinario, con fritto misto. ì\la il termine italiano più adatto sembra contaminazione, so si vuol parlare in punta di forchetta, o mi– scuglio se si vuol parlare più alla huona. Lo « studente di liceo » non ci attri– buisca una grande dottrina perchè lo 11b– biamo subissato con nna cosl esauriente risposta. 1'ntta la nostra dottrina l'abbia– mo presa, in pochi minuti, senza fatica, dall'Enciclopedia del Larousse o dal di• zionario della lingua francese del Littré. IJU. Due pesi e due misure I giornali del 16 agosto hanno parlato cli un incidente avvenuto nelle vie cli Ber– lino fra quattro ulllciali italiani e la folla. Alcani passanti hanno insultato gli uffiw ciali gridando loro « maccheroni •· Un ufficiale schiaffeggiò l'insultatore. Si riunì la folla che minacciò gli ufficiali. La po· tizia li fece salire in un automobile che fu inseguita a sassate. Si tratta cli un fatterello di nessuna importanza, che si liquida in via diplo. matica con energia senza baccano, e a cui i giornali hanno fatto bene a non dare maggiore importanza, di quello cli un fatto di cronaca. Ma se l'incidente fosse avvenuto in Francia o in Inghilterra - e poteva be– nissimo avvenire - chi avrebbe tratte– nuto i giornali della Mano Nera siderur– gica o i Liberi Tancredi e i Mussolini e e i Bellonci e gli Scarfogli del un.ziona.– lismo .... rivoluzionario italiano, dal pub– blicare il fatto io prima pagina, n,carattori elefante, commentandolo in articolesse furibonde f ,Sudate. o fuochi, a preparar m.etalli/ Certa gcute ba durissima una guancia o ipersensibilissima l'altra. La J)e11,tscheZeitung ricevette da Zu– rigo il 2S luglio la seguente strabiliante informazione:.« Scheidemann è a Roma da otto giorni, dove intende proporre al Re cl'Italia, a nome del presidente Baner, on progetto cli alleanza offensiva e rli– difcnsiva. Il Re Vittorio Emanuele ba. domandato consiglio ai socialisti Turati e 'l'rcves; e dopo n,,,.ere esaminata la que– stione io tutti i suoi dettagli, l'ha sotto– messa, d'accordo coi capi socia.listi, g.lla decisione del Papa. Ieri ancora Scbcide– mann ebbe col cardinale Gnsparri, un lungo colloquio, al quale assistevano quat• tro cardinali, fra i quali Rampolla•· Il quale Ram polla è morto d1>parecchio! 179 La notizia. nmoristica. non ò stata nean– che riprodotta dai nostri giornali: ed è stato male percliò un po' cli buon sangue non è mai da disprezzare. J\Ia se un am– masso di corbellerie analoghe fosse st1>to pubblicato da un giornale fra,ucese e in• glcse - i giornalisti sono capaci di quello e cli ben altro in tutti i paesi - si può essere sicari che tutta la. nostra !tfano Nera siderurgica o nazionalista. .... rivolu– zionaria riempirebbe il ciclo di grida, in– dignate, perchè i francesi e gl' inglesi non conoscono l'Italia, non studiano l' I– ta-lin., non ammira,no l'Italia, non temono l'Italia, non adorano l' Ita,lia. .E il buon pubblico imbecille inghiotte e brontola e si adatta a inghiottire nuove spese militari e nuov·i decreti rea-li contro lo importazioni, perchè questo è lo scopo permn.nente di certe impersensibilità in– termittenti. Cronaca della Lega La Sezione d,· Catanzaro della « Lega demo– cratica per il rinnovamento della politica na– zionale » ha d/ramalo la seguente lel!era-circolare come suo pni110 allo di vita; Caro amico, Vi mandiamo il programma della Uga dt- 11wcratùaper il nimovammlo della politii:a 11azio- 11ale; e vi preghiamo di leggerlo con la mag– giore attenzione. Ammettiamo tutti che la Calabria è stata finora affatto apolitica, alla mercè di fazioni personalistiche, e senza influenza su l'attività generale dello Stato; e che questo fu ed è tuttora causa di danno e di vergogna. Sarebbe onesto ammettere anche che del danno e della vergogna non è responsabile il solo Governo: ente astratto su cui scaricano disinvoltamente le responsabilità proprie anche molte persone di carne e di ossa. E sarebbe doveroso cominciare ad agire - almeno ora, mentre, dopo tanto martirio e tanto olocausto e cosi enorme eredità di lutti, vanno disegnandosi nuovi rivolgimenti vasti e profondi - pérchè la nostra vita si affranchi di tutte le scorie e di tutte le nebbie e di tutti i vincoli rugginosi che l'hanno resa trista e cieca e accidiosa e impotente; perchè le nostre forze sociali acquistino consapevolezza dei tempi e di se steS:iee imparino a fondersi e a coordinarsi cosi da trasformare in lavoro utile tutta la loro potenza finora inerte o male applicata o dissennalamente sciupata; perchè la tenace vit!1-lità della stirpe, riconsacrata dalle contese vittorie dei nostri emigranti e dei no– stri combattenti, nei campi del lavoro e in quelli delle battaglie, rifiorisca e si affermi nuovamente vittoriosa, in patria e nella pace, nel campo intellettuale e nel campo morale, nel campo economico e nel campo politico. Però che solo in questo modo la re~ione e potrà conseguire il suo interiore rinnovamento, e potrà esercitare, su la vita della nazione a cui è legata indissolubilmente, quella Influenza che le spetti in ragione ciel suo nuovo valore. Per questa azione, - e pienamente con– sapevoli che essa esige fatica lunga, paziente, disinteressata, senza odi preconcetti e falsi ri– guardi e viltà opportunistiche; - noi abbiamo creduto di aderire alla UJ[a democraticaper il rtimovamento della politica nazionale e di fondare in Catanzaro una Sezione della Lega stessa. Il programma nostro è quello della Lega. È nostro pensiero fondamentale che, come nella realtà della vita la regione non esiste nè è concepibile altriment1 che come organo vivo dèl vivente organismo nazionale, così l'attività regionale e l'attività nazionale non possono svolgersi altrimenti che in funzione reciproca, e i problemi regionali non possono trovare so– luzione altrimenti che come problemi nazio– nali in funzione reciproca con tutti gli altri problemi nazionali. Onde è che - mentre riaffermiamo la sterilità 1 praticamente dimostra– ta, dalle diverse concezioni - affennino inoltre che l'organizzazione per la risoluzione dei pro– bl~mi regionali de\r'essere anche organizzazione per la risoluzione dei problemi nazionali; che il nostro interesse per i problemi nazionali non è dipendente dal solo fatto che come cittadini dello Stato siamo chiamati anche noi a su-

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