L'Unità - anno VIII - n.34 - 21 agosto 1919

problemi della vita italiana Direttore: GAETANO SAL VEMINI .,, Direzionee Amministrazione:Firenze, Via S. Zanobi, n. 64 .• Abbonamentoordinano annuo L. IO, semestraleL. 5.25 per Il Regno; Annuo per l'estero L. 15 .,, Sostenitore annuo L. 30, semestrale L. 15 .,, Un numero ,eparato ce,•/.20..,. S1pubblica il Sabato a ROMA e a FIRENZE.,, C. C. con la posta. Anno Vlll .M N. 34 .M 21 Agosto 1919 !)QMMARJO: la politica della carestia: // decreto rivelatore, G. LUZZATTO; La • vigorosa politica• dei prezzi, A. D' A.. ORE; Proteggiamo l'industria nazionale; La caria... ge;1eredi lusso/; Il monopoli~ del non far niente; Fare e disfare. - Maestri supplenti, ERRICO GAETANO. - L'on. Caso. - la rotta di Caporello: la guura non I. finita, L'UNITA; / _precedenti, n. P-; l trrore fondam_entale, "· P· • Lo schieramento, p. p. - La riforma elettorale, L'UNITA. - Panachage, L' u. - Due pesi e due misure. - Cronaca della Ugo. - Governo burocrattco, L. ALPAOO-NOVELLO. - Marxismo naziona– lista. - Vino cooperativo. La politica della carestia Il decreto rivelatore ln attesa che si" rcs" pubblica li\ nuova tabella. pror,1Ji1oria dei duzi doga– nali, preparata fra tnnto mistero, il de– creto 24 luglio sullo im1>ortazioni con– servn, anche dopo la. discussione, tutVal– tro eho esauriente, fattn.no in Parla.mento, tutta In. sua. importu.nzn, corno indice ri– velatore delle intenzioni del ministro Nitti in fatto ùi politica doganale. Perciò è opportuno esaminarne il contenuto e le tendenze. Son ci fermeremo sullo due facoltà pericolosissime concesse al Ministero delle Jlinanze cli nggiuugerc altro YOCi a quelle delle meroi proibite, o di concedere de– roghe, su domaucla degli interessati, sia in generalo per tnluuc merci e per deter– mimuo provcnienzr, sia per determinati contingenti complessivi. Ci occuperemo invece soltanto dt•lla. lista delle proibi– zioni, iu cui si puo gi:\ vedere delineata tutta In politic:~ doganale dcli' attuale ?liiuistcro. Se si escludono pochissime \·oci, come l'oro o l'argento l1worn.lo, lo pietre prc– zio~o, profumerio, giuocattoli, oggetti cl'ornnmento. acque minerali, alcool e H– t1nori, CSSC'nzoed olio oi,senzinli, corri– spondenti a vori consumi ,·oluttunri, che è opJ>Ortuuo limitare; - se anche si e8clndono nlrune altre, come il vino, le frutta sciroppnt(', 111, cioccohitn ed i mo– bili, per le quali il criterio professionale sembro. tuttlwiu. provnlC're snl criterio dc:lla limitnziono del nostro debito verso l'estero, per tutte le altre ,·oci (e son la grandissima muggiornnza) non \"'è dubbio po'i\sibilo: per esse non solo risulta con una. cviclenzo. ns'ioluta. il movente, che hn, ispirato il <lec-rcto, ma si vedo nncbe chia– ramente qunli sono le forze, cho deter1ni– norunuo nei prossimi 111esi P indirizzo della. nostra µolitif'n, do:;:annlc. se J~ re– sistenza. degli interessi opposti 1100 si fnr1\ più vivac•e. Gli interessi ngricoli non figura.no che in misura mininrn frn gli ispiratori delle proibizioni; vi flgnrano anzi direttamente per In sola voce del ~i1\o. e indirettameute, per riflesso cioè di un interesse indn– strinlc, por il sughero, lo cnuapn. cd il lino. La porte del Icono se lo son fotta le industrio, o frn, esso speeialincnte tre gruppi: le industrio tessili, le industrie chimiche, le industrie sidcrurf!i<'hc e mec– caniche. 11 primo posto spotrn questo ,-olta olle industrie tessili, le f1unli ottengono la proibizione di ogni importazione di ca– rrnpn, lino. jntn, ccl nitri \·egetnli filnmco– tosi: di filati, tessuti od nitri mmrnfatti cli lino, onnapo, juta o cotone; di lane tinte, cardate e meccaniche, di filati, tes– suti ed altri manufatti cli lana: di tela nrtiftoinle, di tessuti ccl nitri manufatti cli teli\. E' una vera. e propria. murnglia della Cinn, cli cui si circonda l'Italia, per im• peclire ogni tentativo di concorrenza ai nostri filatori e tessitori, e in prima li– nea ai nostri cotonieri. Cos\ l'industria tes~ile, cbo in novembre, subito dopo l'armistizio. J1a levato le pitì nlte strida per ottenere l'immediato ritorno nlla li- berti\ degli scambi, dimostra oggi io goal modo essa intenda la liberti\: libertà cli sottrarre al consumo nozionale una parte rilevante della sua produzione per inon– <lnrc i mercati dcli' Austrio, della Rnme– nin. e della Bulgaria; e nello stesso tempo libertà di strozzare con prezzi di rapina. il eonsumntore itnliano, ottenendo dal com1>i11.co11to governo In, proibizione di ogni concorrenza, straniera. Cos\ questi patriotti, che han tanto protestato con• tro il dumping germanico, ne imitano oggi l'esempio in forma cento volte peg– giore. Vengono in seconda linea le inclastrie chimiche: le quali. oer colpa probabil– mente dei tessili, non riescono ad otte– nere di incladere tra le merci proibite lo materie coloranti; ma si fnnno entrare, per un delicato riguardo nlPngricoltura, il solfato cli rame, e per In salute pub– blicn. un grande numero di prodotti far– maceutici. Più modeste, nlrncno ncll'upparcnza, lo industrie siderurgiche e meccaniche, si n.cC'ontentano di pochis8irno proibizioni: il ferro o l'acciaio scmil(Lvorn.ti, lo rotaie e le trl1VOrsine di ferro, lo ln.rnicre zincate, stagnate, il rame, l'ottono cd il bronzo grc~gi e semilavoro.ti , o fra, i prodotti Oniti dell'industria. meccanica lo sole mac– chino n~ricole, i trntt1lri cd i veicoli da. ferrovift. lifl\ t.lntc lo condizioni attunli dcli' in– dustrio, basta hL semplice proibizione t.l'importare il ferro e l'acci0,io semilaYo– rn.to per mettere l'industria meccanica libera. nlla mercè dei grandi gruppi sicle• rurjrici; come la. proibizione d'importare lamiere zincate e stagnato ser\·e a conso· lidnrc l'esoso monopolio dcli" .aragona. cl' [tnlin, che in cinque noni di guerra ba ~un.dugnnto milioni sn milioni senza in– ~rn,nclire i propri impiiutt,i e senza anmen• taro nffot,to ln produzione: o con questo iln,nno caorme di tante piccolo e grandi industrio ugricole, che hanno dovuto tn,l• voltl~ ridnrrc lo. loro produzione per la mnnranza o per i prezzi proibiti \-i dei recipienti <li latta. Sempre per hL vnntnlo armonia. fra io- 1lustria e u~rieolturn, gli Ansaldo e com– pn~ni, trasformatisi in grondi fabbricanti cli mncchinc ugricole e di trattori, ne fanno vietare ogni importazione dall'e• stero. )la il colmo dei colmi essi l'otten– gono eol fare includere fra Jo merci proi– bite lo rotaie, le traversine di ferro ed i \"Cicoli dl\ ferro,ic. Non arriviamo a sup– porre C'hC i1 divieto si estenda perfino al Ministero dei Tr:,sporti; ma anche am• messo ch'esso riguardi soltnnto le forro\-iO esercite da sooicti\ private, esso consern1, l'identico significato: perchè anche di 'IUClle linee il proprictnrio è lo Stato, ed in fondo è sempro lo Stato che risentirà i danni deJlt' mn~giori spese di esercizio o ùello. mnncnta rinnovazione del mate– riale. Lo Stato, che vieta" sè stesso l'acqoi• sto di materiali a condizioni migliori: ecco il simbolo dcliii situnzione :\ttnalo dello Stnto itnlinoo di fronte :i dnc o tre gruppi capitolistici colossnli. Le ri~poste degli on. Fcrraris. ,isoc– cbi e ~itti alle interrogazioni sol decreto n mentre sono qualche cosa. di penoso per l'assoluta. mnncnnza cli sincerità, che ti! otm. ispi1nte, e per Je <:outraddir.ioni fro. le t.lichinrazioni dei vari ministeri, son valse almeno a di:11ostrnre anche agli in• differenti 11uanto fossero fondate le preoc– cupazioni di chi bn visto subito in quel decreto il primo passo sulJn, via di una politica ultraprotezionistn. L'on. Fcrrnris ha tentato bcns\ di negare che il decreto eostituiscn, un indice dclln. politica doga– nale del governo; ma, meno rotto 1\.lln moralità parlamentare, non è nrri,•nto alla. disinvolturn. dei suoi colleghi, Nitti e Yi– soccbi: non ha. potuto prcsentnro quel provvedimento come una semplice tntela. della vnlnh~ italianai uon è nrrivato a. dire che si mira n difendere gli iuteressi dell'agricoltur:\. italiana. mentre si proi– bisce l'importnzione del solfato di rnmc, degli aratri, dei trattori o di tutte le mac– chine ngricole. ]fa finito per confessare solamente che egli si è proposto di di– fendere quelle industrie, come la siderur– gica, le quali si trovano in condizioni precarie. Bppure 1[1' interessi contrari n questa politicrL bri~untcscn. sono tnuto numerosi o di tantn portata, che 11011 <lovrcl>bc es– soro difficile remlcrli coscienti o organiz– zarli, e rompere col loro ninto la mostrno– sr• opprè 0 'lionc, <.:he avvilisco In. nostra vita politica ed economica. 0 INO LUZZ..\ TIO. La " vigorosa politica " dei prezzi Uon. Xii t,i li[\, spicgnto nlla. Ca.mera, 5 agosto, nel ,nodo che l!leguolo rngioni del »ecreto proilJizionista del 24 luglio: « La .e situazione. oggi ò <1ucstn.: noi abbiamo e una poten1. .n.di acquisto limitata e si:l.~ « perciò costretti a scc~licre tra lo merci * che dobbiamo comper:1rc nlP estero. Ora « i divieti 111nntcnnti nel cle<"rcto concer– ; nono primn, di tutto nlcnno merci di « lusso o per qnesto ò mio fermo propo– « sito proibirne nncho in seguito l'impor• « tnzione. l)i nitre merci contomph~te nel « decroto si hanno tnli quuntit1\ in Paese « che sarebbe delitto in questo momento , consentirne Pimportaziouc. 1'11flne. il de– « creto prende in considernz.ione In situa.– « zionc di alcune industrie, come lri siete– « rurA"iea, in questa fase di trnnsnzione. e So si vuole sopprimerle, 0011 quello con– < segucnze di disoccupnzioue e di disagio , in molti grandi centri inclusfrinli che « ognuno 1,uò prevedere'. si abbia il CO· « ro~gio di dirlo apertumentc :t! ln altri termini, le importazioni sono state vicinie: J) pcrchò e· ò sbilancio trn esporta– zioue e importazione; 2) pcrchb molte di quello merci esi– stono in n.bbondn.nz1\. in rtnlii\.; 3) pcrchò non si possono rovinare alcune industrio nnzionnli, senza provo– care la disoccupazione e il disagio in molti centri industriali. E' ,ero. Abbiamo una. bilancia com– mercinlc sfa,·orevolc: non riuscinmo, cioè, a pagare le importazioni con le nostre esportnzioni. Di qui i cambi nlti, o quindi un altro ch·mento d'inasprimento dei prezzi. :\la la nostra bilnacia commerciale è forse sfo,orevole pcrrhè sono aumen– tate le importazioni t Prima della guerra lo sbilancio tra. importnzioni o esporto.· tnzioni era cli circa nn miliardo; noi )918 è stato cli oltre 12 miliardi e mezzo. F/ stnto però dimostrato eho l'enorme sbilancio dipendo dal 11,aggiort:alore 1no- 11eta-rio1 non dalle 1naggiori qiiantità delle mero· importate. Mentre, infatti, il va.– loro delle nostre importazioni sale nel 1918 n. circn 15 miliardi e mezzo - ossia cinque volte di più di quello che er" nel 1910-13 - la loro quantità, invoco, scende da )9.817 (migliaia rii tonn.), che ern nel 19ta," 12.158 nel 1918: o88ia 1tna àiminu:io11e del 40 per cento cfrO<t, I Lo sbilancio dipende, inoltre. non dnll'au– mento delle importazioni, mu dalla. dimi– nuzione dello esportazioni, passato dn. 4503 (miglioia di tonn.) nel 1913 a J5<HI nel 1918: dimi,c.uite ciOO nitm.teme,w ohe del 70 pe,· conto/ Quel che ci occorre dunque ò ùi aumcularc lo esportazioni, non dimi– nuire le importazioni, tanto più che il 98 per cento di qucsle è costituito da materie primo indispensabili olla vita e alla produzione nazionale. Ecco pcrchò il primo nrgomeuto <lclPou. Nitti non reggo alla. critico. Dicasi nltrcttanto del secondo. Se forti stoks delle merci, di cui si vid1L l'impor• tazionc, esistono sul mcrcn.lo , porchò al– lora i prezzi sono sempre tanto nlt,i f Se ec no fosse dn,v,•ero SO\'rabbondnnza, la elementare lc!(go dclii\ domnnda o dolla offerti\ porterebbe dei ribossi. C dazi, lo proibizioni servivano ftnoro. - dieevnno i protezionisti - n stimolnro lo industrie nascenti, f~ suscitare li\ produzione inter– na cho non esisteva. Oggi si invontn. uno. nno,n teoria.: si vieta l'importazione doi prodotti - che abbondano nll' interno - affinchè i produttori nazionali siano messi in condizione di imporre oi consumatori prezzi di monopolio! 11 terzo argomento ò utilizznto soJl\– mento per ht. sidcrnrgin. Ma dietro l'csn.– gorato pericolo delln, disoccupazione e del disagio nei pochi centri siclerur~iei, c'ò In. preoeeupnzionc fondamentale di salvrwo un'industria ctcrnn.mentc bambina, ohe non è ric:scitn, n.ncor:Le non riuseir1\ mai a reggersi in 1>iedi, a \·ivcr<' onestamente colle sue forzo: snlvnrln nd ogni costo. anche daun<'gJi,!inndone altre, <'Orno la meccanica. e l'agricola. l~ i produttori di macchine de,·ono essere costretti n, eom– pmre il ferro uncora I\ prezzi di gucrrn, gli a~ricoltori non possono importare macchine dull'eslero - arn.tri, per es., dal JJelgio - pcrchè dc,•ono eonsumnro le macchino o gli nrntri prodotti in ltalin. e che <'OStnno tanto tanto pcrchè i mec– cnnici italiani debbono pngnrc nd nito prezzo il ferro a.i siderur~ici di Dante Fcrrnris ! Questa ò In. e: vigorosi\. politica di gncrr:1 » pomposamente u.nnnnciu,hL dnl– l'on. Nitti nel discorso-progro..mmn. del 7 loglio alla Camera: una « vigorosa poli– tica di cnrcstia•. ANTO:-ilO D'AMORE. Proteggiamo l'industria nazionale I Vi sono in Italia numerose fabbriche di turaccioli e di oggetti di sughero. Queste fabbriche sono attualmente In pro– cinto di chiudersi, perchè il governo allo scopo di « proteggere l'industria nazionale •• cioè i proprietari di alberi di sughero della Sardegna,

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