L'Unità - anno VIII - n.32-33 - 7-14 agosto 1919

r 168 guerre altrui, mandando i rcg~imenti all'as– salto con musica in testa e con I pinzette per i rctkolati, la ,:olpa è ,olamcnte di Cadorna: lutti gli altri ufficiali di profes~ione, quelli che erano 11/jicmliptr passiM,., non a\'Cvar:o il do– vere di s.,pcr nulla, dovevano solamente obbe– dire ciec.amentc. Se nelle prime scttim:tne di guerra, i generali che dovevano dirigere l'of– fensiva, mandarono i tiucciarielli innanzi alla cavalleria ,1>er assicurarsi che il terreno non fosse cosparso di mine e di bucche di lupo, e cosi perdettero un tempo prezioso, che ci costò migliaia e migliaia di morti, la colpa è di Ca– doma. Se l'Italia, che spendeva. in spc:,e mi– litari la metl della Germania, ha dato in guerra aMai meno, asisal meno della metà della Ger– mania, la colpa è tutta di Cadorna, che di– ventò capo di stato mal(giore solo nel luglio del 1914. Se è st,,to nece.:,sario mandare al diavolo centinaia <h ge,.crall inetti - silura– menti ingiusti cc ne foron,>, 1>erchè i signori dallo Stato Maggiurc an;vano bisogno di far largo nella carriera, e Cadoma non potern controllare personalmente tutti i loro rair porti -, i,e gli alti gradi dell'e~ercito ~i tro– varon nell'ora della pro\'a marci moralmente e nulli intellettualmente, la colpa è tutta di Cadorna. Se l' Ufliclo d' informazioni dc.:\Co– mando Supremo, nella primavera del 1916, cestinò sistematicamente tutte le noti1.ie, che annunziavano l'as,alto austriaco dal Trentino, la colpa è M>lamente di Cadorna, e non dello Stato Maggiore. Se alla prima sorpresa nemica nella zona degli nltipl:ml, i nove decimi degli alti e medi comandi se la dettero a ~ambe, abb.1.ndonando I sokt ti e gli ufficiali inferiori a !iè stessi. la colpa è tutta di Cadoma. Se anche a Caporetto lo Stato Maggiore si lasciò sorprendere dal ncmk-o dove era sicuro che non sarebbe a\'\'Cnuto l'.1-,salto; e se anche a Caporetlo molti comandi ripeterono il gioco del 1916, sc-appando e l:'l!k:iandoi reparti senza ordini. la colJ a è e-.clusivamcnte di Cadoma. Processate Cadorna, fucilate Cadoma, ma non parliamo dei generali; non ~arliamo dello Stato Maggiore - que..,ta è la parola d'or– dine. l\langiatcvi pure Cadorna, ma continuate a lasciarvi mangi ire da noi. Ebbene no, bei signori, no! Non illudetevi d1 sfuggire alla ,·ostra !\.Orte,sacrificando un uomo V>lo,che dopo tutto - è un gigante in co11fronto di voi altri pigmei morali. li colpo cli scopa de,·c spaz are non solemente Il grande caduto. ma anche i piccoli scara– faggi necrofori. C,1dorna è spento. Ora tocca ai signori dello Stato Maggiore. Proftcircen, anima d11 isJiana, d, ho. 11111,,d.o. e.-s. Errata - corrige Nel passato numero dcli' l/11ild, a pagina 3, colonna 1, nell'articolo di Gino Luzzatto. t': incorso un pasticcio assai grave, per il salto di alcuni righi del manoscritto avvenuto du– rante la composizione tipografica, e per una correzione ipotetica introdotta nelle bozze di stampa alt" scopo d: dare un senso al testo che l'a\'eva perduto. Sebbene l'articolo succes– sivo, firmato L' Onilll, ripeta chiaramente ciò che c'era nell'articolo precedente, che cioè al bottino delle pcmilonl parteciperà anche una parte delle classi agricole - cioè i mezzadri dcli' Italia centrale, gli obbligati del Lombardo– Vencto, i braccianti emiliani organizzati, - riteniamo necessario dare il testo dell'articolo del Luzz:atto quale era nel manoscritto non deturpato. Dunque il secondo periodo del primo ca– po,•cr:iO,che comincia con le parole 1lfa sia il fallo, va sostituito col periodo seguente: « Cioquanta milioni annui, a 100 lire per « pensionato, dànno mezzo milione di pensio– « nati: cioè JllCno dalla metà degli uomini e « donne, superiori ai 65 anni e aventi diritto « a peusionc, e che sono calcolati a non meno « di I milione e 200 mila; cioè si prevede che « più della metà del proletariato italiano non « potd nel prossimo decennio usufruire della « leg~e; cioè la legge è fatta per quell'altra « metà, che potrà approfittarne: cioè è fatta « per i la,·oratori organizzati, anche se agri– « coltori, il cui diritto alla txn.si 'o11e sarii /11/1/alo 4e dalle orga11ii:ar:ioni, e per i mezzadri, gli ob– « bligati, quel milione di operai che vive nelle ~ industrie, specialmente quelli della grande « andustria, ~, i ,pali ,1 co,1/ribuloloro t cki pa• « Jroni i faci.'isrù110a organi::a,e >. L'CXITA La Mano Nera La, 11oli:ia {ti ltle9rafnla rfo, Tri,.sle nl Corrirrt' del )!altino di .\'apoli,, rlo q11eslo fii freH·nsoto. t.·ia rio 11eoli ,Itri 9ioruoli della .M<rno.\"ero. Il :!I l11f1lio, orde di con· tadini slod at'('t'emo asso/ilo in m·mi 1· noslt-i soldati iu prossimità della linee, di armistizio; poco dupo reJJarli dell'esercito sc,-bo 1·11-{Jll[J[Jicu-0110 colle nosfre truppe 1.·eri e p,-upri combatlimenU su fre Jnrnli della littco. <I' m·misUzio. ti comboltimento più 9nii:c at•i:e11it'n o l,0119aliro; ; soldrrti ila• Uaui facet·<mo mfJlti p,.;qionieri. f•·a cui 1Joldati 11011,tola111e11lr JU!JOBl<n·i. ma anche di ullrt• nazioni. ciol-, rricle,,tcmrule, frm~– cesi. Come nwi le strode cl' /In/in uou si sieno ei 1w frollo rien,1,ilr ,li gioriucf'lli 11o~h.- 1,c,liati o yricla!"'C ;.(m•rra. ~urn-..i. 11011 sap– piomo. 1/m·se i 9iot•i11cclli rnmo fropJJO <Jc– cup<,ti cou, 9/i esaiui. o si enmo 9ifì. di,persi per le t·illeggiaturc salutari. Forse la bom· ba 11On en, sfotc, s11//icir11lemet1le1n-eporato, nello s 1Jfrito pubblico. 1ld 0[JH,imodo, era 111,a bomba: cio~ 1m, 111-1,cchio cli ln 1 !JÌ6. « l~c 1,0/izic 1mbblicalc dei atc,iui 9ior11c,li - ci /u,, {alto sapere il Got•enio - 1·elative o. scoulri, eh,. sareb– bero out•r,ruli fra ilolilrni "juyoslal'i, souo con1JJletnme11lcf<1lse ». Ai bei tcmJ)i dell'on. (Jt-laudo e dell'ouQ+ rcrole Somt iuo, lo 110U::icfolse 11011, erano 1uoi IJ>ncntitc. 1/ou. Som1i11Q, che 9arot– lo,i:o feroceuientc tutte le 11oti::ie t·ere - 11oi IIC SOJJJ)ÌlWIO qtuilcOS(I. - frot•(u·a utile que– sl<i. 8i.deuwticll 1uo11lot1,.-<,di IJll!Jie, 11er opera (le; {Jioruali, che nr!Jt1t•afossero suoi « 1,flìciosi ,., ma che enmo cerio suoi « {e-– dcli•, e ml 0!Jni modo tion er<mo leHuti a f,·eu.o dalla, ceusura. JU, qu<ilrhe cotw le b1,yie cremo addiriltun, fabbricote 11eyli cm1bienli ministeriali: lo frotlola, pe,· es., dcli(, C11,11<u-ll.,iuc ticll<i 1111cstioue di /li 111110, fu 1-t1t•cnlala, a J-'ari[Ji, all' 116/cl Edo,wrd vrr. nel cfrcolo dei pe1rasRiti dcl– l'on. O,·lmulo, i quali foccvano le motte 1"i– satc, quando videro clic e,·a i119hiottita cosi beata mculc dal buon pubblico il<tliw,o. Oooi ·il Go,-e,·no à arrfrato u capire che la tc,ttica somifoicrno tiella, buoi<, protetta o fabbricato dallo Stc1lo è dau11<Jsa:ha co– minciato li uieltcre. acqua, sul fuoco: sme11.– liscc le f,·ottole, che lo fuciuo sou11iniane 1 trasferitesi, subito dOJJO In ffrma <ielfarmi– sti::io, ella. Rom.a a 'l'rieste e a _/1"'honc. con– timuwo a fabbl"ict.u-e a oello continuo. Jt com,micato 11ffeciole, che smentisce l'ultima pernzmw. a99irrnye che « it G<r « t. 1 e,~110 ha impartito disposizioni pc,· in-– « tla9aJ"e rodginc d; tali ·notizie e promu.o– « vere ozione pcnolc a carico dei propala• « tori di esse ». M<i.e, questa parte del comm1icoto 11.oi11011. crodtic,mo affatto. Se il Go·t·cruo t•olesse fa,·c sul serio, dovrebbe 111andcwe in 9alera un cedo nu- 1nero cli alti oallouati dell"esercito c della 1ucu·inn. che htsiemo con l'on. Sonnino sono i respousobili diretti o indfrelti della·,.,,._ fame campa9na cli meu::oa11e,coH cui. spe– cialmente dal 11ot"embrc1918 in po;. è stato inocumcllo e pcn·e,·tilo lo spirito pubblico del nostro paese. Prim<, della aue,.,-a noi ai:cctiu10 142 !Jeticrali. Onni 11e abbiamo 1246. Qualcnn'>, - che era ciuque mmi fa capitano, e oggi è ge11erale cli bri9ata o di divisione. 1101t- si contenta di orcrc (atto <111cslo salto: cuole con/iure.are a far cm·rie,·a,: perciò hc, bi· so9uo che le diflicolU, inlcruazionali con– timliuo a i11111cclfrc Ili smobilitazione e a ,·cndcr ticccssaric sempre 1111ot.•e s11ese mi– litari. Un ù1.cide11lc,come quclfo che lwn,to fallo e1vt·cnire 1· [Jionwli della !Jlono Xera, sa,·cbbe il cacio sui 111accheroui pc,· questi e,·oi del bolleltino e dcll'crnuuario. Se non a vvicuc, si ;,, t•cnta: perchè la ,,otizia, anche se smeutitn, ùwsprisce !Jli animi da una parie e dall'altra, e prepar<, la t•ia ad i;r– cidcnli. t•cri. E qualche t•olla !Jli incidenti si p,·ot 1 ocano addirittu,·a: 11u. iucidcule, per es., ere, staio v,.eparolo per la 111etcì. di [JÌft!JH011ella :'Otui di Do11galico, e mulò a 1no11le110n sappiamo come; tutti i nostri 11/ficicli ne /uomo acuto 11oti::ia; e erano i11cliu~rntissimi c011tro cc,-t; mom~!J!Jfo"; dello talo JJaniore. Ciù poalo. aembra impoas,bile che il Go- 1·eruo cirile posso. O!J!Ji comt O!J!Ji. ;,, lla– lia, mettere a<Jtloprou.,so ceri,, centri cli delinqueuza. d,e si so110formali neyli Stati J/aggiot'i drlfeaercito e della mariua. Ci co11lcnlcremmo che il Miuisle,·r, sop– primesse i fomli. auli 11flici 111Uitat'Ìdi pro– /J0!J<lnda, u pe,· lo meuo co11frollra, e 0911i quindici 9/orni l' impie[JO cli questi fuucli. Ma co11 uu Jfiuistro della yuerra. the è sia/o de.,i[Jlialo ,follo Staio .1/ogyio,·e dell'esercito. e cou "" :Jlmialro clello. ma• rin.a, che t- stato desiyuoto tlallo ~"itoto JIC1!]– !]iore dl'lla man'na. lemi<ww asaai cht ,iearithe questo co11trollo sut moria come si SJ>C>t<le i p1«Jblico cleuoro, sio voss,bile. J/ l'~;iT\. I vendemmia.tori della. vittoria Per «- mantene e la dl.:K:iplina• fr:t ~li uf– ficiali e i piantoni, c-he la\'Oran.> non più di 12 pratiche al giorno 1 - al Minisl ·ro delle pensioni, il ~linistero della Guerra aveva pen,a– to'dl creare prc,sv il Ministero delle pen~ioni addirittura un comando di reggimento, cnl suo bra\'O colonnello, tenente colùnnello e :iiutanti maggfori in prima, aiutanti ma~.:;lori in ~econda, sottuftic:aii. ordinanze, da.ttill .{rati, ccc. ccc. C~i ,i tro\•;wa mod,, di tvncrc a n0n far nient~ un <·olonnello di più, e <li sott:-arrc ali,, vita n,lio:u delle compagnie - comP. già fu. rono ~ttratti alla tdncea un'altra mezza dozzina di uffi ·iali « cffetth·i ». Dopo <·hc Il fatto -.candaloso è ,tato <lenun. ciau d;,ll'~J~ ,.,li, i colonnct:i sono stati mandati a quel pae~. Ma gli uffici inutili, creati t.L1lla fanta\ia hurouatico-militare. ~no infini1i. Ll burocrazia tra.·cinascial>O!c, dopo a,·c• re fatto la guerra nei depositi e negli alti comandi e in tutti gl'infiniti uffici di imbosca• mento, non lnteude rhe la vign;1 del signore J)O,;;,ain.irlchr~I mai. E moltlplh::a rii uffici con vena inc~auribilc. E non sar:\ 1>0:-,;;1bilc sba– raz1 .. 1rsenc, fino a. quan<lo non vadano al go• ,•amo uomini di coragi,;lo, l lie 1,;omlndno col soppmnerc senz'altro gli Stati l\Jaggiori cleU'c• sercito e d Ila marina, c.: continuino giù giù a ~opprimere d1 ramo in ram , tutti 1 , en~ dcmmiatllri della ,·1ttoria... altru: Armi e poesia. Leg.:iamo i.u alcuni giornali che lo Stato Maggiore dell'esercito sta curando l'edizione di tutti i la\'Ori poetici composti durante la guerra nelle divc~e provincie d' ltalia. E ci domandiamo qu• .te motivo abbiano i signor-i dello Stato Maggiore per occuparsi di.... poesia, 1.e non quello di mantenere a non far nulla, a spc~ di Pantalone, per qua,che anno, qualche altro t.. nentc colonnello con re– lative ordinanze. La vogliono capire, !-Ì o llll 1 i signori dello St lto Maggiore, che, finita la g·1erra, deve finire anche la cuccagna? Se ne va L'ammiraglio Thaon di Revel, in seguito a ~ua domanda, lascia il comando in capo delle forze navali mobilitate con la data del 1• agosto. Sper:~mo che sia questo il primo passo verso la spazzatura totale di tutta quella clien– tela marinara, che in qutsti ultimi anni ha fatto tanto danno alla marina da guerra e al– i' Italia, e bulle cui imprese militari e politiche occorrerà che la futura Camera deliberi una inchiesta severa e si3tematica. Letture raccomanda.te La riv !tta Ettergienow, diretta dal nostro amico Gobetti, ha pubblicato un numero spe– ciale sul socialismo. Vi hann0 collal>or:.ttoBai. bino Giuliano, Ubaldo F"11ncntini, Giu~eppc Prato, ( ;ino Borgatt.1., Lmgi Einaudi, Rodolfo Mondolfo: uomini, dunque, di orientamenti intellettua I dh•ersissimi. Eppure 11 num,ro speciale di E,urg,, ,wz.,e present.a una quasi perfetta organicità di pensiero, tanto da bClll· brare :scritto da un solo autore. Non !ti tr.ltta, insomma, di un p,anacha,~ di Idee e di non idee :sul l:iOCiali:,mo;ma di un in..icme di la– ,·orì ben coordinati, bugge:,ti\'i, utilissimi per– la coltura politica dei giovani. Il fa-.cicolo <li 40 pagine è mt,-ssoin vendita a Lire 1.40. Agli abbonati all'llmlà, che ne fa– ranno richie!!t.l alla Amministrazione delle J:.ì,1r:;i'e n-11•, (Torino. \'ia XX Settembre, n. 6o), viene ceduto per una lira. Gl' italiani in Russia in ,,~,z •l <JlldlflO KTn '"''" ,:,/ """'tr(J dtl .n !11, '"· ( ,.,,,u11/,nJ" u11a l1/J11.1dr! (,1!'1- /11,r~ C1mp·gli, ~•Msli c'1f1r1.1 ,.,,., r~pli.:.1. rhe puM/i,,-/11;111,a ~,. dt.r..ut di /e,,lt.J, '°"1iJ·1,1nJo ton lli) du'us, l, :/ism.ssio,u. .Ei,rr1;:1"iJ si;:11or 1Ji11lh>rr le parole con le quali l' liuiJ ha Jll,!>sti'lata la mia lettera. per la puhblicammc t!cll.1 quale la rin1-trai10, mi o!,bligano a scrh·erle <li nu,1,·l, per prcci:-:ue ur~1anie di fJtll\, che C\iden• temente le , mo )fug~ne. detennin ndol.1. ad accu,armt d1 C..'l>,e delle co:ie delle ,iuali non sono in alcun nl'><fo re,ponsabile. Ella d1rn t:hc io mi ~ono fatto pubblit:o accusatore dei 1.oti quattro detenuti di Tonno. Voglia cvmpi•ct•f'-11di rileg~ere la mia lenera al o,,.,,;," ,J.-1!,1 ·ro, p.:bblicata anche dal– !' c,,,~,l <lei .\ lu~ho, e :ti con\'1n1·erà che non mi sono f.ttto puliblico ac-cu,:uore di ne.hut1O. I [o in,·en! rifonto quale era l'imputazione per la quale I qu.1ttro cm.no detenuti; e poichè essi avevano accusato il capitanv di S.1nsc\'crlno di aver venduto I :tuoi ~oldati, di -.plonaggh.> ccc., io h ho smentiti e ben a rai;lone; Inol– tre essi avevano allerruato che l(Ue!!tO capitano era pure detcnutc.l nel carcere militare <li To– rino, ed io ho semplicemente con-,tatato che era in\'cce libero, cd ho raccontato in breve gli avvenimenti da e <i fakt•i. -.cn~, pronun– ciarmi In alcun modo in mc.:nto al1';1ccu a, pcrchè dò spetta all'autorità. ~iudiziaria. T:mto è ,ero che li ho chi.uu ;11l e trn·linri o pre– sunti t.rad,tori •· EIIJ. afferma. che que:tti questi ,1uattro -,ono prigionieri :.ol • pcrchè non "o!lero partcdparc con me ;.t un com:,lotto ant1h1.1f:.,evico. J~ al– quanto gratuita l.t !\Uaa.scn.iOnt•, ,i!;Tior D:ret– tore. Elta n,m ,a I fatti; se li con,,sces"C, i;a– prebbc che n0n vi fu alcuo complotto antibol– SCe\·ico nè da parte mia nè del çapitano di Sanseverino: 1lreparto eseguiva degli ordmi che riceveva dalle autorità dalle quali dipendeva. Se in guerra ogni t.'.1unb,.1ttente, uflidalc o gregario, a\·e-.~c avut;L la facoltà di clisc11tcre gli ordini e sopra tutu Ji e!>Cguirho meno sc,·o:1ch il proprio cr tcrill, noi non 'k'l:-emm,>giunti alla vittoria ma aHcm1,1Osubito una d.s.t,tr.:,sa K:on– fitta. Ed Ell;t lv sa, signor Direttore. Ella trl)\'a che è più comodo pronunciare il proprio ri!!pctto vcn;o i propri isupcriori che prendere le difc.:,e degli inferiori c-ontro i su– periori mede-simi. lo sono un uffirlalc di com– plemento, sono fuori scn·izio e tra brc\ 1 iasimo tempo torne,ò borghe:ie. Dunque .non mc ne viene proprio niente da affermaiioni di di"JC.i– plina e di rispeno verso i bUpcriori. Questo per quel che si riferisce a mc. E quanto a « uno che sa qualche COi.:l », ma non dice chi è (io trovo che è sempre bene parlare a viso aperto e senza maschera), auguro almeno che il suo sentirncnto di giustizia lo spingerà a farsi conost:erc all'avvocato difensore elci quat• tro detenuti per essere citato come te.,thuonio in loro difesa al processo. Grato ~e Ella vorr.\ pubblicare anche que– sta mia lctlcra, le porgo di•tinti os:,equi dro.m.o MASSIMO CAlfPIGLt. :\lilano, 25 luglio 1919. I cambiamenti d'indirizzo Gh abbonati, che, dopo averci dato un indirizzo, domandano che sia cambiato, deb• bono a,·ere la compiacenza di accompagnare la richiesta con 30 centC::timi di francobolli, perchè tanto ci costa la stampa dell'indirizzo nuovo, sen1.a contare il lavoro che occorre a fare il mutamento. Alcuni ci hanno mandato due indirizzi diversi a una settimana di di– stan1.a; altri hanno cambiato tre volte indi– rizzo in poco tempo. Comprendiamo che non lo fanno per capriccio. Ma ~i rendano conto della 5pcsa che siffatti mutamenti portano nella nostra amministrazione. E non si dolgano di questa tMSa, che siamo costretti a i1.1tro– durre. Abbonatevi subito: la forza di un giornale settimanale è tutta negli abbonamenti :: :: :: :: :: ::

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