L'Unità - anno VIII - n.21-22 - 25 maggio 1919

L' Ul'\lTA Carbone, ferro e pace Il solito trucco Clemcnrc:m e ~onnino la\'orano in fratelle– ,-ole accordo a rico.,tituirc l'Austria. Abbasso Clcmen~cau e \'iva $, ,nnino ! Questa è la l<r gica dei n\'):,tri giorn:lli pi\1 o meno ufficiosi. Che ,· ,~a rapprc,e11ta, nella :-i ... tema1.ione futura ,!cl ci.munercio mondiale. il badno t!clla aar. (,hc insieme coll'A.\.,azia Lorena la Con– fcre1\l,t di Parigi ha introdotto, i,ia pure per quinrliu anni e sotto ri~crva di un plebbcit, .i i,Uù tc.:1111,0 1 nei confini della Francia ? 11 L,u ino della Saar ~ contiguo alla Lo– rena: ,p1r-l'ullù11t1 i nuhissù11a di far,,: quello ; ,,(,·o ,.i ,11,(1'()11t. 11 I ,,v•in1> lorcnc~c (tino a ieri cli\"i-;o tra F:anda e GNmania e Lu~~mbu!"go) domina tutta Lt ,1derur~ica franco-tedesca. e, i,i può dire, t:ma la ,idcrur:;-ica cur pca, pèr•·hè i più q-.ti gi.1, imcnti mgle:.i danno un quanti– tati\", nM 1 t l inferi,irc. 11 Congrc,;s1> iatcma– zinn;1lc ,ti Stuccohna, \"alut.rndo le ri-.cr\"e monll ot i in forrH. ha calcolato per la L, ·rcn:t te,!c,,ç•l un tot.llc di 1830 milioni di tonnellate; e ptr h LtJrena france,,e 3 miliardi di t<.m– netl;:,.te,q:1antc ne può dare tutta rin~hil– tcrra. Il bacin•) della Saar ha una superficie utile di 1.!ti.0O.J ettari. con una ri-,crva sicura di 1~5 miliardi di tonnellate di carbone, lino a 151,,> m. di profondità. ?\cl 1913 la Ger– m.ania ha <:-,tratto di là 17,1 milioni di ton• nella te :i l·a1bone. cifra che può CS!>erean– nualmente ... uperata, perchè la Francia ne cavò :?8 milioni •h tonnellate doli :s0lobacino di Va– lencicnnc"t, d1e ha una .,uperflcie utile di 10.5.000 et ,,rl. O~nuno ::,.'\che il ferro ed il carbone sono I cocfikienti i,ovranì della ricchezza nazionale conu.:mpvranca, e hanno un'azione decish·a sullo ..,viluppo degli Stati. L'America del Sud rimane ix1e-,equasi totalmente a:::ricoloperman– canza <ti ferro e di I arbone. Ferro e c.trbone hanno hwc\ e posto gli Stati Uniti alla testa della prodllzione nH,ndiale, con un aumento di qua~i 100 milioni di abitanti in poco più di un secvlo. Jn Luropa l'aflht~so demografico coincide coi giacimenti inincr:iri. Bastò lo sviluppo delle miniere di Briey, ch.>po il 1882 1 per dc• terminare un grande sµo.. ta.mento dai m:•g• giori ccn·ri indm,triali della Francia cli mez1.oai dipartimenti del N-E clic tra no prima semplice• mente agricoli. Co!iiera bastata nella prima metà del ~e• nlo XIX. l\1pplicazione del vapore alle filature di )hmche ..tcr, per porta e un rialzo di 3<l0l,)00 abit~mti nello sp:izio di 10 anni. È am:he noto che lo S\'iluppo siderurgico ddla Ce, mania è po:,teriore al I S;o : ossia all'anne,.,ic,ne del bacino t'i ferro lorenese, che ha fa\'Orito l'impiego del carbone della \Yc:,tfalia e ddla Sane. col fenomeno ,·oMc• guente della ,ovra•pr,-.dulione, e quindi con la caccia ai mc·rcati per :i,-iicurare l'esportazione delle mat• rie la\'0rate. C:ub-Jne e ferro :,0I\0 le anime gemelle della pnhpcrit~1 industriale; l'uno arde e si c:on"iuma per lasciar che l'ahro si converta ... in urn. Di qui la gara internazionale a denti stretti, la guerra di tariffe, la febbre tlcll'im• perialbmo <:olonialc, il dumping, i trust.s ccc. Orbene: prima della guerra la Francia era sovrac,:,1rica di ferro e a\'eva scarsità di lar• bonc: la Germania al comrario, a\'e\·a 1.:ar• bone in ec1,;cden1.aconsid re,·ole, ma scar,.eg• gia\'a di ferro. Le due potenze. di, i e dalla spada d1 :\l•ltLe. si trO\'a\'ano nella condi1.1onc di due nemid, che sono legati alla !itc-.,t ta– tena. Pure digrignando i denti e facendosi il "i"o de.l'armi, do\'evano tcner~i uni~e. ric:nn• b ar,i i pn d•Jtti manche,·vh per colmare le rec1p:,,che lacune: la Francia mand:t\'a il ferro a~lc uflicine Krupp; la Germania alimen– tava le fonderie di Briey col pro1rio carbone! La Francia e..portava al di fa del Rcn I circ., 3 m1lilmi di tonnellate d1 ferro: e importa\'a dalla Germt1.nia circa 7 milioni di tonnellate di carbone. Cun in,nia :,up1ema. di cui non v'è l'ugua• le nella ,t 1ri;.1,il de::,tino a\'e\'a co~pirato a moltiplicare i rapp, rti di reciproca dipcndem:a fra i ùuc l ac:--inemici. qua::,iper :icuire il de– siderio della rottura fin,ilc! Quanto più la ca– tena si fa C\'8 pe~1nte. tanto più era ncces:.a• ria. Xci 1~;1 il trattato di Francoforte a\·e,·a lasciato alla Fr:mcia una parte della su.1 ,·cc• -chia Lorena pcrchè i suoi n: nerali di ferro erano inquinati di f,._)sforo. e quindi non uti· lizzab1li per l'indu .. tria; ma 1.el 18;~ il prv- ccs~o chimko della dcfo~forazione scoperto dall' ln~lc,e Thoma,, rimctte\'a in ,·alorc i gia– cimenti, Mrnppanclo lagrimc di disperazione, di rimpianto, cli invidia ai .,i<lerurgici tedeschi, ing rdi di ferro e clienti della Francia per un errore ~cientifico di valutazione. Pochi anni dopo. i sondaggi nel badno di Briey, a ci:i• que chilometri dalla iticr,+. rivelavano an• che qui inc.,1>loratc rkd,czze siderurgiche, e facevano anche di questo tt.:rritorio \ cr la Ger– mania un angosci so e quotidiano « ,upplizio dì Tantalo». E doipo ancora la Francia inizia\'.:\ i :,uoi stabili1m .:11ti11el :Marocco pl·r ipotecare nno,·e font; cli appH1Higionamcnto minerario. le ul– time ter e ;.ncora a cli~posir.ione I cl primo OC• cupantc. E quindi irritazione cn.:sccnte della poten1:;1vii.:ina, che non pote,·a 1nettere a pro– fitto le sue ri,crvc di ca1bone, se non passando J>l;!r la via <li Pari~i, che vcde"a i :--u..:>i fogni pangcrmani,li' rinscrrar-.i fra le due e.orna del tragico dilemma: o accordar:,i colla Francia o spc1.zarc !;1 catcn:i comune. D,1 Berhno si tentò più volte di addive– nire a un regime di condominio econrmlco franco-tedc'iCO, e corsero negoziati per una "era e cùn<reta roopcr. zi,mc commerciale, indu• striale e b,mc:.u ia. L'intc'ia commerciale, nelle speranze tedesche, dO\'C\'a preludere ad un act.-onlo 11.1litko,su1;cettìhilè di rompere l'ac• <.·ord,l an~lo--francei,e. )la la que::,tionc dcl– l'Als:izia•Lorena stm·a in mczr.o. come l'insu– perabile Rubicone; l'ombra di '•dan riappariva dietro tu ti i negoziati, racendo pre,·<1.lcre sem– pre le rC!,iStenzesc;nimentali contro la sugge– stione de I' intere,~e. Finalmente l.t Germania tenti> di dare il colpo di !'IJ).'llla cleci..i\'O per ron:~iarc a terra il duro rh·alc. E nel 1914 I iombò sopra il bacinll di Briey con la fame dei ... uoi alti forni. E nel 191<> :,;ì lane ò a corpo perdut , gio– cando il tultO J)(!r tutto, contro Vcrdun: fu la « batta~lia d<"lle minierl! •· E la Frr,ncia, appena si riebbe dal primo stordimento, accet– tò la sfida '-Opra a que-.to terreno; e scrisse nel suo prngr:1mrna: annc ..sione della Lorena, integrale annes ..ionc della Saar tede'ic-a. Col• l'una .\nehbe ·s1~1de tato la Gem1;rnia della principale rborsa di ferro; coll'altra :lHebbc assicurata alle proprie industrie la completa indipenJen1.a dal carbone tedcsc-o. e "iC\'UOl'ii, ,mcl e la indipen<lenz l relat1\'a dalrI nghiherra, poichè nel 1()13 il bacino delle Saar diede alla Gennania 17 milioni di ton"'., (' in quel• l'anno la Francia ne importò ; d'oltre Reno e 10 d'o'.trc ~hnka. N 1 conllitto armato fra il carbone e il ferro, ha vinto il forro. Secondo la sistemazione ter– ritoriale minacciata dalla Conferenza di Parigi, la Francia è avviata ad e'-sere la più potente nar.ione m tal\urgka <Id mondo. pur tenendo c:dcolo d1c <'~.,a<lifctta <li r;ime, di pioml o. di :,rngno, di potas~io. erc., colle quali gli Stati meglio provvisti rercheranno <li fare contrap– peso al suo carbone o al ..uo ferro. Fra Ger• mania e Franda la guerra non ha i,tah!lito una condir.ione di equilibri 1 , ma uno ,quilibrio maggiore a tutto pro: tto della Francia. ina– cerbendo la erbi mincr na. gcnnani a. La Gcm1ani,l , ede co:--ip.'lralizzate le ~ue facohi1 offcn,t\'C', pokhè la guc-rra non è ,1ltro chç: uno .._t.-:11nbi) «li !erro r:ttr:wer,o 11> ~par.io . E que:--to .,adl un hcnc univcr ..ale. i\1a è cntat•> il pcril.-,,lo thc, in,icme col ferro e col rarb ne. pJ,..,i al di qua cbl Reno anche la .,,-lm,1 im:>criali.. tica, che è i! preci• p1t.ito to,.,ico di quell 1 combinazione? Ecco 11 problema dcll'an·enire. ETT0R1' RoT.,. Numeri arretrati Ci pervengono continue e insistenti richieste di numeri arretrati da parte di vecclli e nuovi abbonati. A tutti di– ciamo che faremo del nostro meglio per accontentarli, ma nei limiti del possi– bile, perchè parecchi numeri sono esau– riti e non siamo in grado di provvederli. E non è solamente nella quc,tionc dell'.\u– stria rhe si fa questo grus:-.olanissimo gioco. Gli adoratori dell'on. ~onnino prole-stano an– che rerchè delle colunic tedesche nulla è toccato ali' Italia. E addos-«> all' ins:1ziabililà inglese! :\la I' a1t. 13 ciel trattato di Londra parla chiaro: « Nel GlSO ll'una t.::-.tcn,.,lonc dei pos– « sedimenti coloniali fratll'cSi cd ini.:lcsiin .\frica « a spese della Germania, la Gr,m Bret;1gna e « la Franc·a riconoscono atr Italia. in princi• « pio, il diritto di , hiedcrc per .,;; i,tes...acerti « compen-,i nella forma di ei,tCn:,ionedei suoi « po,-.edimenti netrEritrca, nella Somali:'\, nella « Libia e 11ci dhtrctti coloniali confinanti con « le coloni, fram·c,;i e-l in~lc,;i•· L-' Italia, dun– que, lasci,1 all'lnghìltcrra e all.t Francia la fa~ colt;\ di c... tcnder~i nelle colonie tedesche dcll'A· frica. e ottiene la promc,,a cli compensi sola• 11111/e nell'Eritrea, nella Lil>ia.nella Somalia, e sui confini dei JXh..,edimentiitalo-franco-inglesi. Se co~i :,tanno le cose, pcrchè esaltare tanto Fon. Sonnino, che ha ,·oluto que.,to trat• tato, e \' tuperarc tanto Clemence:1u e Lloyd Geor~e, che lo applicano? Smirne è a-,segnata al'a Grecia. E allora addo~so a \"eni1.clo'i, a Clcmenl·e,tu, a Lloyd Gcorge, a \\"i\son 1 !\la il trattato di Lon<lra, all'art. 9. Ì>arla chiaro: La Francia, la Gran Bretagna e la « l{u3,Siaricono~cono come un ass:oma il fatto « dte l'Italia è intere!-i-.at:\al mantenimento " dell'equilibrio politico del )lediterraneo e il e suo diritto di apprc,priar.,i, quando la Tur– « chia s. ri\ di,munhrat:1, di una porzione egua– « le a quella di c.. .e nel )lcditcrraneo, ooi i,, « 1pu!ld J,111~d1· to11/.11,1 tOII la pun:i11cia di « A.la/111 , do,·e I' Iulia ha già. acqubtato spc– « cìah diritti ,cl intere~,i c,;po"iti nel'a con• « \'enzi1Jnc italo btitannifa. I.a zona da a,~e• « gnar ... i alrltalla sar;'\ fo,sata a suo tempo in « cnrrisponcknza con ~li intere"isi \'itah della « Frantia e della Gran Bretagna. Egualmente « ~i a\'r,"i riguardo agli intere-.si dell'Italia art– « che nel , aso 1.he le Pot.cm.c. mantcncsscrn « per un ulteriore pcrit,do di tempo I' inviola• • bi it,\ della Turchia asiatica e prncedesc.;ero ~ a :,tal>ilire ..,fere di iute cs,e tra es._e : ,tes.sc . « Xci c:i-,o che la Franda, la Cran Bretagna , e la Ru.. ,ia OC.'Cupa..,~ro durante la guerra • pres<"ntedi-,trctti clella Turchia :Uiatira, tutto « il distretto conlinrmte con .\dalia e descritto • sop'-1 più dettagliatamente arà de~tinato al• « \' ltali:1, la quale si riserva 11 diritto di occu• « parlo ,., Qui non si parla cli Smirne! ì\la nel convegno cli San Gic,vanni di Mo• riana, sec(lndo ci annunziano gli adoratori dell'on. Sonnino, fu )it:lbilito che ., in quella parte d1e confina con la provincia di Adalia • si deve intendere Smirne. )Ia siamo proprio sit uri che. dopo il patto di San Giovanni di :\loriana. per e~mpio in quc-,ti mesi trascorsi, non sia intervenuto un altro pntto, che asse• gna Smim~ alla Creda col consenso proprio dell'on. Sonnin ? I.o sbarco di contir genti americani, inglesi, francesi e il11lia11i a Smirne insieme cui contingenti ellenit.:i, non è indizio che il problema di Smir,.e è stato sistem.ito d'accordo coi negoziatori italiani? E allora perchè -,trillar t;into contro tutto I' uni\'er-.n, meno i.:he contro l'on. 5onn nn? L'oligarchia parlamentare Il settimanale Ca/al,,ia pul,blica un intcres• sanLe articolo di C. Br;u colcri sul a ctJ. parla– mentare dei no.,td 1lcputati. • Dallo studio elci Bruccoleri ri,;ulta l he fra i nostri attuali ,c;o8onore\'oli, tolti i 159 dt.:– putati di prima lei-ti.,Jatura, ehc hanno un' rlà p.,rl,1111 ·11/,11t di -.oh h ,umi ct:l minim:t), cc ne sono l,e!l 3-l"• doè il t1s.;o per cento (~u 50~) che ,·1 -.ie<lono da ben die<:ianni; .:n;, cioè il .p.71 per centrl (qua,i la met ) 1 l lievi siedono da 15 anui: 1.51 (un terzo drca) <fa 19 anni; 1, <} \' irla un quinto) <la 2.:: anni; R,) da 14 anni: t,3 da 1; anni; 44 da .:.9 ;1nni: z; da 33 ann·; 1; da .,i anni: 1? da 3t.Janni: O da 43 anni; 4 da 45 anni: e 2 da 49 anni! ... L'tl,i f,11/,nn 11l,1rt di quc:-.te ultime cate- 121 gorie (4'l, 4:;. 13. 3q, j;. 33, 28 anni) che complc!-si\'amente si compongono di ben 4 I deputati, ha addirittura è.cl fanta~tico! Date que"itCe frc. e fatte le debite cccc1.ioni, I' ftalia ha da ringrnziarc solo Domcncddio <: he abbia. a grado a grado, liberato. per legge di natura. la Camera italiana da tante altre cariatidi. Chi sa, sema questo intcr\'ento, quante altre cc ne san!bbero ! l\la basta soltanto la cifra dei 349 deputati, che hanno solo tre leg 1 slaturc e che rappre– sentano la assoluta maggioranza della Camera, a dare un'idea della gravitù dd fonomr no ri• levato. Pen ... ate che cosa significa una maggio– ranza compcHa di gente, d1e si trova ptr lo ,nmo da 15 anni padrona cli un Collegio, ciciè della vita amrninis:trati\'a dei C~ununi che lo compongono, cd in parte anche, !-enon in tullC'I. della PrO\'incia rbpetti,•a. Pen"-ate quanto sia facile crcars:i una clicn– tel.1 dopo quindici anni, e per lo meno:-, inin– terrotti di deputazione esercitata con quei me– tocli,che sono in uso nella no:,tra , it~ politica e parlamentare; ba-,ati, cioè, su continue e reciproche tran..,azioni fra deputato ed elettori da una parte, e deputato e GJ,·erno dall'altra. E \'Cnga fuori. poi, qualcuno a dire che sia posi,ibile sperare in un grande rinnovamento. quando ci troviamo di fronte a ben 349 Col– legi, infeudati, da• almeno t 15 anni. a queste \'CCchie clientele. che costituisco110 le pH1 salde colornc del Collegio uninominale! Una speranz \ ci può e"'sere .:;o\tanto cl.il cambiamento dei sistema elettorale. Non so se dopo ci tro"cremo meglio o pc~gio; certo, però, l'allargamento delle circrscrizioni e la rappr<'– sentanza proporzionale apparisi e come l'unico strumento a, atto a rompere le venhie coali• zioni e tonsorterie. Apparisce. Se a dispetto della logica, non t: sarà», ci rifaremo da capo. )1a, intanto. le dfre ~uddettc 1>0ngono il pro• hlcma nei tcnnini di questo dilemma: o rc– stnre sotto la min;iccia continua dcli' asfissia detenninata da tanto ,·ecchiume parlamentan. ... o cambiare si~ema elettorale. Corsi d'integrazione Nell'articolo pubblicato nel!' ll11ilt) del .) maggio sui corsi d' !11tcgra1.ionedel Prof. G. Pasquali, è stalo parlato dalla sua coscienza e dignità d' ithegnante, cui sta a cuore l' in– ter<"sscdella s uola, a fare una rappresenta• zione viva e reale delle condizioni di cultura dei militari studenti, e una critica delle di– spo~izioni ministeriali, ch'egli chiama • inutili anzi dannose », mtcse a permettere loro di seguire corsi cl' integrazione nei diversi centri di stud:o uni\·eriitarlo. Ila ci sembra che il .Pasquali n n veda chiaro o non veda affatto quelle, che sono le necessità immediate e de• cisive della nostra vita professionale. Vero è che durante la guerra gli esami erano di,•enuti • una burletta»; verissimo che la cultura dei militari, che hanno lasciato gli studi da qu.it 'ro anni, presenta molte lacune, sebbene sia inesatto dire che « una cultura m 1nchi loro complotamente ,. ;\ sta bene che gli studi di lettere c~igono che +. si formi il gusto e si svegli il senso critico » e che perciò, si ,Jebba leggere molto e con calma. )la è pure sacrosanta,rcntc vero rhe dopo qua.uro lunghi anni cli non e,ercizio anzi di immiserimento della nostra. cultur!\ letteraria, non si può, non si de\·e cercare in noi delle cime di filol<,gia e di critica. Sarebbe giusto cd umano, invece, che allj._ d1ffiçoltà create in noi dal ristagno intellet~ e, c. hc abbiamo dovuto subire nel corso di questa guerra, e tale che a venti• e inque, a ventisei, a \'cntisctt'anni non pos– siamo ancora dedicarci proficuamente al– l'esercizio di una professione, e ci troviamo con un gravow for<lello cli pondcro,;i esami ,ulle spalle, ~'\rebbe giu•no che fo~e ovviato o rimediato suhlto non solo coi cor ..i d' inte– grazione, ma con una « ridur.ione delle 1m1• teriè non pr'lfos,ionali », e col limitare i no– !>tristudi « a un numero di materie stretta– mente profc-.,ionali •· come bene suggeri-.ce 11 Pa"}uali. Sarebbe giu~to wprattutto che si p~ov,·ede!i.seal n•JStroanc:nire con una ,,i.. ione esatta piena ed :.1rno·e,·ole di quelli, che sa– ranno g·i o~tacoli 1<.:rnoi della \'ila, ~e non ci affrettiamo a reo:olarc ~criamente e pre:;~o la n, ,,tra p,,..i1.ione ;)rofe-.sionalc.

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