L'Unità - anno VIII - n.21-22 - 25 maggio 1919

124 klzionc o di facoltà esclusiva del Consi– glio direttivo. Si è stabilito di inizi11re subito una serie di conferenze sui problemi piì'.1 essen– zinli del momento e d'invitare Salve1nini, Boscolo, Ilruccoleri, Carabellcsc, Dc Viti, Lolini, Prezzolini, Giretti, Severi, ecc. Per li\. c1ucstionc finanziaria si è deciso tli aprire una sottoscrizione fra. soci in attesa che si st1>bilisea la quot1>cùe resta al grup1>0 e quetln. cho va al consiglio centmlc dell11 Lega per le spese ge– nerali. Gruppo di Torino. Sa.hato, 26 aprile, si radunarono gli amici di 'forino . .Fn costituito definitiva,– monte iJ gruppo, prendendo come pro· 1-;"rn.1111110. la, Dicbiurnzionc cli J'lrincipi ,·o– tata a l•'ireuze. Yencrdl, 2 maggio, prentlcndo ocNi.– sioue da un ;ncmorialo present:.1to dagli impiegati, 1,orri sviluppa, il concetto della, iutcresscnr.a e <lolla, 1>urteci1n1zione agli utili. Questo concetto ra1>prcseuta. nnu 11ccossi11\ nelle <'011dizio11i attuali: 111::t. bisogniL comliaLtcro l'inlcrpretnzione che no <lun110 alc1111i 1 iutcndcndolo co1;1e 11ionto ullro elle 1111supplc111011to allo ~tipc11dio, ,dit ('011ccllcrsi u, twt;ti gli im– piegati nella slcssn. misura proporzional- 111cntc ui vecchi stipcudi. L' inLCrcsscnzn ll la parteci1>azio11c ngli utili dC\'C invece avveuiro n. vnutug-gio dc~li impiegati, e 1ia.turulme11tc nuche operni, in proporzione della loro ntti\'itù o 1>artet·i1>azio11c utile :~lltL 1>rot.luzionc. 1.\ richiesta. di alcnni elci presenti, /'rato spiega i sistemi cli intcrcssen:m, che si possono npplicaro facilmente, trat– ta,rnlo 1>iù spcciulmc11to t.lc: I c·osl detto isistcma, 'l'aylor. Yoncnll, !J rnuggio, Go/Jetti es~uo le liueo esso11ziali cli una rif'orum della pul>blicn, o.mministrnzionc. Insisto sulla 11cco:ssil:), dclllL ri(•ostituzionc delle auto– nornio locllli, uuico mezzo per climinaro il dissidio trn Htnto e i11divid110, elio co– ~titntSce il p1111to 1110l'to clclln nostra clo- 111ocrazi:1. ......_ E' necessario nffrontare insieme dccisu.- 111e11te il problc11111, della scmpliticuzionc ,lellc am111inistruzio11i centrali. Jn questo cn111po nn11 ùuonn base può 1rovnrsi nel volume dcll'Ammùtistra.:ione pubblica dell'Albignente (f,nterzu 1918): :a\·oro molto scrio e snl quale purtroppo ·;'è 8tatn in Jtulin In con~iura del silen– ;~io. Ma soprattutto bisogna convincersi .;ho è inutile parlare di riforma, se primtL non si vinco lo staio d'ani1110 contrario ,Jcgl'irnpicg'ati. Per Ja. semplificnzione dei ,orvizi il IH'oUlernu, tlipeudc per i due 1erzi d11I co11t1·ilrnlo tet•nico dcgl' impic– ;.:ati stessi, che soli sono in grudo di pro– porre delle semplillcuzioni, sia. nei serdzi interni, sia nellè funzioni addirittura.. Utilo può cA:,;ero i11t:.111to lo studio dei \'Ccclii 1woge11i ili rifor111:L l~sponc il progetto )ting"hetli del l~t.i:!, che anche .ulcsso cou1ic110 molte itleo realizzabili. \la bisognn co1T~g~erlo in ntri punti i lo spese per J'istrnzionc popolare. ad es., non potrcùlJcro essere, ne1PI1aliil> meridio– ulle spc,·ial111c111l', scaricate sui s61i Co- 11u11i e Proviucic senza il <·onc.:orso finan– ;:iurio dello 8tato; bi::io~11:1 dccc11trare ma pnrto d(•llo i111po;,1c in modo dio gli 1·nti loca 1 i a hùi11110 i 111{'?,ziper 1n·ov\·c– ,lero a LitiIi i SCr\'i1.i Ct'C, I noi tre Ui::ìOg'll:t ren~r presente tht• 11cs~m11 sistc111a <li dc- 1·c11tramcnto si può appli<·:1rc c<pwrncutc ,e 1Jo11si ;·i,·0110::ìt•Ci11:,ic:111c il problcnm del IIH!ZZO~iorno ~-0111c flllCSLiOIIC 11nzio1.1alo ·dia cui l:)Ql11zio11ctuno il JlilC::ìCclcYc •"Olll'Ol'I'Cl'e. , tolJi espone il pro:;ctto Hicasoli <lei HG sulla limitazionè dei grnili di carriera. Ni11auili rkord:.L a qnc.:;to proposito il re- 1•cute pro,::-c1to \"illa e ritiene utile ri• durre i gradi tli carriera nei ministeri a ire soli, segretario, c.1po cli,·i~ionc. diret– rnrc geucrule. ::;i incnrica &lolJi cli riferire nella prossima uduuanza sul progetto \pilln. \'éncr<l\ 1 lti ruagg-io, 111:.1nc,1ntlo il rcla- L' UKITA tore sul pro~clto \.illa. 1rnrla Paria sulla questione femminile. Hile\·a l'importanza tlelhL questione nel momento attnnle. La donna, entrundo nelltL vitn pubblicn, impor· rà la consitleraziouc di problemi finora tra– scurati e render:\ ueeessnrio il mutamento di molti vecchi sistemi. Anche limitandosi ullrL questione elettorale, è certo che il voto alle donne costringer:\ finalmente a<l nffronht-rc e risolvere problemi essen– ziali, conio J)Or es. In ricerca della pater- 11it1ì, In tutela delhL infanzia, rorganizzn– ziono ,!ti lnvoro femminile, ecc. 11 diritto clcUoralo è anche unfl delle vie, per cui la donna può giungere ad una coscicnz:L più altn e più completa, del suo valore uclln socict:ì. Letture raccomandate Che il prubkma burocratico sia « forse il più com1;!e<;-;o e grave problema politico so– ci,tlc ~ dcli' Jtalia ne~~uno oramai 0~1. più mel\ere in dul.Jbio; ma c.:hc si ::,ia 1rovata o sia per trovarsi la via cli una ~oluzione ne dubitiamo. 1-.:;~o è talmente ingigantito in mcz1.1J secolo ,li ,,11a italiana da la::-ciare perpk·ssi e sgou.enti quanti ardiscono di 2f– frontarlo. Partiti po'.i1id, commissioni, u mini di Stato, pubblidsti v; si affannano attorno con le migli ri intcn,duni d,ll mondo, ma il problema rc~ta. Pen.:hè? Con sinccrit:1, di cui dobbia– mo forgli<.:ne lode, ETTORE I.01.1~1 lo dice egli sle ... so nel !-.U• rcrcn1c volume La nform,z dellt1 ln11oor1::ù1 (Roma, Soc. an. La \"oce, 1919). (( Data la ,,~stità e complessità del « prub'ema <lell,L riforma dei nostri ordina– ~ menti burocr<ttici è oltrem.JdO difficile se « non imp.•~sibile che l'opera di un !:iOlo indi– "' v1duo posm riuscire a formulare delle pro– « po~te pratiche di rifurnlil per tutti i nume– « ro~1 mmi dell~ pnl>blica amministrazione, « pre!:iupµonendo c.:iù la profonda conoscenza « pe1sonalc dcll'ordir1amcuto in1crnv di ogni « ~ingoio servizio ». Non può cs,erc opera di un svio inclivilluo, m,1 neppure, aggmngiamo noi, di un'accolta di incliv1dui che guarJino Ìe qucst:oni dail'alto, evi1anclo le difficoltà e i pericoli di addentrar:ii nel pelago infido di tutt.i l'organizzazione dell':11nmini!;trazione pub– l>lka fino nei pili reconditi meandn degli oscuri uffici loca!i. Ragione I er cui tulle le critiche e tulle le pro1-o::.te p,utono dal centro e nel centro re,t.rno, conseguendo il risultato di non raggiui1gere lo scopo. pc1chè ::.e tutto l'organi– smo è ma ato è inutile \'O crio guar.rc cu~ando ::.oltanto la testa. .\nche il hbro del Lolini, che pure è con– dotto con serietà di propositi cd è !rutto di una esperienza acqubtata prima negli uffici esecutivi e dlretti\•i provindali e poi presso. l'amministrazione centr.ile, soffre un po' di que::.to difetto. :\la le idee ~po::,tc e le rifor– me caldeggi.1te souo t:ili che ad ogni modo es-o appare un non disprczr.abile contributo di un uomo che ha lavorato spassionatamente e con amore attorno ad un mgom.;nto quan– t'ahri mai arduo e diflicile. Egli ha d~tto le lince generali di un piano d1 riforma dcli' ordin~unento dei scrvit:i, dei controlli, dello stato giuri lico e.I economico degh impiegati e del regime delle pensioni Cl\'ili. Senza entr.trc in minuti particolari sulle propo~tc del Lolwi. diremo che, allo ::>Copodi a:)l:11t:ur.irecontinmtà d' ind1rizt:ù ~tll'amrnini - ~tr;.11.1oi.c e ::>Otlrnrla agli in·:onvenienti <.ieri– vant1 dal frcqucntc c.11nbia11H.-nto t .ei ministri, vorrebbe i~t1tu1to un Sctrct.iriato gener.1le per l"altil direzione di tutti i ~cn·iì.i d1 Cli1~Cun m1n1::,lcrv,all,1 1.ui diretta dipcndLnz;i ~1 trove– rebbero i C.:tJJiservizio(Direttori generali), men– tre le tUn,dvni dirc.:tth e di ogni ramo ::.pcciale dell'amn1inistr;1zionc pul,blica ::.arebbero affi– dale ai capidivi-.ionc, al>olcnùo l'organo della sezione. Rbpctto ai t:ontro!li, per o,•\·iarc alla 1.011fushmc del pre~cnte ordin,1mcnto, vuole trasfc11t;.1ai t:apbcn ·i1.io la LOmpctenza de!l'e– mb::.1one llci 111:mdati di paJamcnto e la re– :-p, n').,1 ••-t' d,1tiv,1 agli impegni di ... pesa, ri– du 1.;,,.1 1.; fo111.:unidella ragi1 ·fa nei limiti del pu:,, LOt\lro:lo u,ntaldc. I..1 1aagbtratura ù:1ia Corte dei Conti duvrcbLe e..~er nomi– nala 11011 11illdal potere e-.ecuti\'ll ma dal po– tc:-c l,e~i~lat1\'0 1 01,erereì l,c and1e come corpo e \lhtdti\'.> per i di~e;;ni di legge di maggiore im1nr~i..nza, il ::>ll'Jcontr, Ilo, oltic che formale, dovrebbe essere di leg:dità e <li merito, e a\'rebbe facoltà di prendere provvedimenti di– sciplinari contro lutti i funzionari pubblici, esclusi i segretari generali, quando n~n ottem– pera::.scro alle aiSj'OSiziooi delle leggi e dei re– golamenti. La riforma dello Mato economico e giuri– dico degl' impiegati si assomma nel Lolini nel sistema dei ruoli aperti, nella distinzione della carriera di concetto in direttiva (Capiservizio e Segretario generale) e in e::.ecutiva (fino al grado di Capodh i-.;ione), ::.oppressi i gradi di capo::.ezione, vicedirettore ed ispettore gene– rale: nella progressiva ridur.ione alla metà del pcr::.onale presentemente in servizio ; nel reclutamento del personale di concetto delle amministrazioni centrali mediante esami tra i funzionari degli uffic.-i prO\'inciali. Per tutelare i funidonan dagli arbitri dell'alta bu– rocr..izia ed accresccme d'altra J')3rtc la re~pon– sabilit:ì propone la. rel.1zi,me motivala per i traslochi, un nuovo ordrnarncnto dei consigli di disdplina, I' i::.tituziunc di un'Alta Corte di ccn:mra per giudicare dei casi di re~ponsabi– lità fivile ed amminbtrati\'>L dcì magoiori fun– zionari e di Commissioni p:,rlamcntari di con– tro! o ton diritto di inchie ... ta per tulli gli atti delle pt1bbliche :11nministr,1zioni e diritto di accusa \'er,o tolti i lm\/h,nari. Queste com– mi::.')ioniriceverebbero denunzie co~i dagli stes~i funzionari come da prh ati citt,1dini. Alle as– So<.:i.izioni lli impie~ati dovrebbe essere ricono• sciuta J>t:r-sonalit:\ giuridica e potrebbero di– \'entare organi di collalx>razione fra le ammi– n'..strazion1 pubLliche e i funzionari. Le propuste del Lolmi, ne siamo ~icuri, pre~to o tardi pre\'Mr::tnno e 3\'remo fatto un pas.so discreto; ma po-.siamo dire che con que::.to il problema l>urouaLco è ri,olto? Egli arditamente arri\'a ad una riduzione della met,\ dei 1unzionari, ma sar:l pos... ibile questo taglio certamen1c nccc.ss; irio senza una tra– ~formazione profonda di 1t1tto l'onlma, ento am1oinistrativo? Per ora noi ci limitiamo a dare ulio alla macchina per sveltirne i movi– menti, ma le ruote :mpcrfluc, gli ingranaggi inutili rc::.tano cd è uu' illusione che possa ottcncr3i un g andc ri:iparmio cli energia. Oc– corre molto di pili e ~u que.:,to d1 pili frattanto lu idee non sono chiare, i propositi ::.ono an– cora di L't da venire. E ciO è t:mto vero che, mentre, per esempio, nella relazione sulla ri– forma della burocrazia, pre::.entata al recente con\'egno degli aderenti al pmgramma dell' U– ni!J, si prllponc l'abolizione delle sottoprefet– ture t omc organi mutili, anzi dannosi, il L<r lini in\'ece le vuole aumentate, mutandone alquanto le funzioni c. come primo passo ver– SJ il clecentramento amministrativo». Segno che anche il concetto cli decentramento am• min:~tratfro è ancora molto v.ig: o e nebuloso, e t,tlc rcsted1, finchè dalle teorie non ci de– cideremo a ::>Ccndercsul terreno pratico e non ci met1eremo a giudicare, caso per caso, tutte le questiuni concrete, che sono t;.1nte parti concomitanti e convergenti dello stesso pro– blema. Vero è che il Lolini questo a".>strntonon si era propo~to e perciò la cri1ica non lo colpbce. )la se c~li, dopo aver tract:iato le linèe generali d'una riforma concernente par• ticolar.1,enle i ~crvizi, apcsse darci (e lo po– trebl>c) uno ::.tud10 sulle riforme consigliab li nella amminbtrazio: e di c.:ui fa µarte e se al– tretlanto face~ro lutti i funzionari più intel– ligenti e pili c<1pa<.:i, mettendo d.1~cu 1u a pro• fitto l'e-.pcrienta acqui::,lat..1, crediamo che la s1lluzio1,c t!el proL!ema Luwcrat,..:o divente– rcbUè mcnv li ::.pcrar1ll!e meno o-;cura di quel che oggi nun ::.ia. AxTOXIO P,\Xl:.LI~A. ll;L comin,·iato ntl n~l'irc i11 Asti una. picc•ol:t ri\'i~t:t lllt'll::iill', l'.Axcc~tL E' scritta 1ia ;:io,ani. « Sella ristréttcua c·nparbia « di <111esta110!-itl'aYita di pr0\'ineia - essi « Stri\"0110 - tlltlll all"i11fuori di 01:{lli1110· « vim1·nto iulèlletlu:d(•, i g-ion111i tinten– ~ di:11110l:t 11rng:tior:u1za) 1wp11111·c\ ivono << e stiuli:lllo i problc111i tlcll"or:1 neJle « pacrinc di un g-iornalc o di un solo « giornal{• (1:ia1·('!il" lll' la tuola nè la << f:uniidi,t ~ouo rinSt"ilC' mai a forti tuf– « fare in nessuna letLura) 111fl:ltanuo bea.– ' rnme1Hc trogiolati in una nl•~liitlosa « ignoranza. E gli intelLi;tcnti poi sono « costretti ntl appagarsi di ogni più rug• « ginosa e pacata. ideologia e d'ogni più « greuo e vecchio pro·dn('Ìnlismo. « E tutta\·ia H questi gio,•:rni la fede « e l'amore potrl'bbe animare le fltti,•ità « dello spirito, e non potrebbe mancare « In capucitù di J)('nSore e di operaro • seri:1monte. (( Ora. noi ci rl\ 1 olgiamo ft t111ti fluesti «giova.ai : a quelli cliè si oc,·upano e a « quelli che S<'mbruno irrimediaùilmcnte « indifferenti, pcrchò si ,·ogli:1110 u11ire in « una impresa, clic gion11iilc deve- avere « il senso cd il carn.ttcre. ctl il cui pro– « posiro giù può cSS('re espresso dal ti– « tolo che abbinmo dato alln Ui,·i.srn. « Per trnttare in u1111, seria intimiti\ » <li pensiero i problemi. <·hc sono sorti « e che sorgemn110 ncll' utti\·it,\ della « S("uobt <' tiella \'ita, per promuovere mo– « vimcnli tl'idec, ptr tliscutt•re di :Hte o « tli lctter:uur11, per far rovin:lrc l"On tut– « lè le altre polverose rovine il (>t.';.q.rio « cd il pii'1 irrit:llltt' ,li 11oi. « E nel far questo Y0rrcmmo inter– « prcbt.re le csi;.cenzt· 11110\'é, chl! la guerra « in noi giovani ha iufuso. Pcrc·ltè ('i pare « c,·itlentc clic il t11rlm111c11to ancnuto « in tutti noi, 11011 poç;sn ll(lr111dtt.•1·t·i di <.< vi\·cro ora. collo ~h•"ì.;0 1 di1·in1110 pure, « han:de ed in~i11<·ero senso cd idenle « dcll:1 vi1:1, c·olla stcs~fl J)0\ 1 cr:1 <•o..::c•iC"nza « del uostro proprio \·:llorc, 1·011:t mC'<le• << sima p:H·atczza (•l1c 11:t i11dolt•11zito il e tluirC' 1h-ll:t nostra \'ita, pa<;:;S:lt:.l. « Xon pe11sia1110 giù ,-011 <111r:-.to che « qncllc nuove e~iireuzc ci rid1il'◄la110 di « rin110\'arci e Lii trasf'orm:in·i c·ornplctn• « mente (la parol:1 urtercl>b<' qunl(•uno), .. ma. solumcntc -· tli<-iarnolo pun' colla, « magg-iore scmplh-itù - di mi;.dior:ut·i ». A prima \·istu. qu<'<;:;to moltiplit-ar~i di J>iccolc ri\'isto i.rio\':111ili, :t ('Ui :1::-isi~ stin1110 in Italia in que:-:to 1110111e1110, può scmUrarc 1111 dt•plorurole 8ptrpc•ro di ini– ziati\·c o di cncr,::-io. )111 111111 pii', ancnta, ossern1zio11c don! ('011\ int•cro (•hC' si trat– ta. di un benefico lavoro cli i:crmin:izione, la cni nccc:;sit:\ è ri\'Clnta. npp1111to d~1lla molteplicit:ì tlollc origini e tltllé forme. Ognuno di ◄1ucsti centri di studio rag• gruppa, gli el<'mcnti l(ion111ili mi;:diori di ciascun a111bic111e 1 li cdu1·a a sapere é a \·olere. li seleziona, Fra, qunl<-hc :urno. i di\·ersi gruppi si a,\'vicinernouo gli uni agli illtri, si fonderanno frn loro H~coutlo le aflinità naturali. si tlivideranno secon– do le nv,·crsio11i inconciliaùili: cn:er:urno così l'ossatura, della n110\·a orgnriizzaziono inlcllcttnale e poliLi<'n, dcll'ltnlia AlliL nnovn ri\'istn, di Asti, i 11ostri mi~liori auguri, dunque! fJnùhonomr:nto ordinat'iO fino 111:11 di(•ernùre H)I!) costa. lire :J: l':Ll,borrnmento sostenitore lire 10. Dirigere vngli:L e m·rnoscritti nel .Asti,. \"ia CarduC'ci, 20. • .. 011 1 altrn intercssnnto rivistn. !-ICrittn. tutta da giovani, è 1.. ita, il cui primo fa– scicolo è uscito n li'irenze nc:!li ultimi giorni dello s,·orso uprilc. )lolti letterati e giornalisti. ('Ilo v:.111110 per In maif!iore, leggcrarrno eon in\ hlia. quelle vive pn~ine di nrre, di polilic..-a. <li lctternlurn. Akuni articoli. carne per es. uno sul d 1 .-\11n1111zio, sono modelli di buon gu~to, ,li buon scuso, di fn111tl11.:zza,scwrn $pavaltfcria. 1~ un 11uoro piecolo fo('olarc di S(•ril'f;ì mornlc e tli fervore i·1tC'llcttu11le, che si rh·ela. I~ un altro di 11uc~li innuiti piccoli rh·oli, el1c rn\·tol;!OIIO le ael)uo per il ~rnudo tìu111c del ri1111on~11101110 d'Italia. L:l rivista csc·e il :!O di o:.rni 111(:"iC:; cd t: di W pn~dnc· di gruutlc rorn,ato. rict·a– mcnle illu~trato é0ll \ilog-r:tfic <: llic::egni orig-i11:1li <· tavolo fuori tc~to. O;.mi l':t,-;<.·i– colo, <:ile è in , cndita prc~:40 tulle le edi– cole. <:osta una lira: l"ai.,hona111(.•!ltOanuno L. 10. se111c-...trale l,. ,;, '-08teuitorc L. :!O. Direzione e a111111inis1razio11c: Piazza. tl'Azèglio. :!,\ Fircnzl'. Tìpu~r .• fi..i. Galileiana \"ia '· lunobì n. 04

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