L'Unità - anno VII - n.49 - 12 dicembre 1918

246 sarà iJ preu.o di monopolio. E dopo tanti gin, correrete pe, icolo di scoprire che carbone non ce 11'è nel cleposilo do,e vi hanno mandai.o :i pren– derlo. Se il pubblico sapesse qual& vici cl'ucis doveva sostenere og11i privalo pe'r ave,·e ca,·l)one durante la guen·a, e quali pratiche debba fa,·e a11cora oggi, se sapesse quanle volle dei pirosc.ifi sono ri– rn,isli fermi nei porti perchè non ottenevano la nulori,zazione a prelevare il carbO'lle nece5,'laJ'io per raggiungere la destinazione, e ciò ounndo l'11lilizzazione dc[ tonnellaggio era un problema cli vita o di morie, e quando il ri!a,·do 1m1po1·lava lo. chiusura di stAbilimcnti ausiliari, se ciò."'Si sa– _pesse, forse il nuovo monopoli solle,erebbe imme– ùiataJ11enle nella coscienza generale unà ,·eazionc capace cli travolgerlo. · Col monopolio si crede di utilizzare il mecca– nismo cli approvvigionamento e di disl1'i'-uzione creato· por la guerl'a. I burncralici avranno pen– salo che, avendo ancora per un •paio cl'Pnni il controllo ciel tonnellaggio merca'nlile, poss0no con– li,:iuare anche quello dei combust.i,bili. Ma se il m0- nopolio deve avere una .durata cosi breve, non si capisce l)Crchè lo si sia voJulo creal'e ora che do– vremmo gradl\almente demolire il regime di restri– zioni creato dalla guerra. E1)poi, anche in questo periodo di transizi9ne l'organismo buToc,·atico di guerra s.i dimost.ra disadatto assolutamente '1.lle 1 esigenze del mercato: perchè da ora innanzi non si tratterà d'andare avanLi con qualunqt/e combu– sliliile, ma. col combuslibi!e pi,, ec,)nomico, men– tre la bu1•ocraia ignora compiei.O.mente che cosa sia condurre economicamente un'azie.Qlla': la ba• monda dell'Amministrnzione pubblicJ informi .... A volere mostra.re 'in quale gineprnio si vuole cacciare il Paese, occom·erebbe un discorso più lungo. Accenno solame>nte a qualcuno dei prol>le– rni sollevati dal monopolio: &·princip0,lmente alla determinazione del prezzo di vendita. - Come sarà venduto il ca1•bone e a quali co11dizioni? Coine sarà calcolato il ,prezzo? Sarà stabilito· un prez~o una ·volta tanto senza fargli risentire le fluttua– zioni del me,·cato? E i no.Ji come saranno calcolati? Le spese generali di esercizio - a cominciare da quelle del di rettore generale dei monopolì com– merciai i - in quale ,misura saranno rip@.rJHi (rn petrolio e zucchero, caffè e benzina, carbone ecc.? Sarà possibi!e calcolare il prezzo di costo cli una tonnellata di carbone posta in vàgone, per es., a Genova? E quaJe guadagno lo .Stato si rip.omeUe dal monopolio? Sa-rò. fissato• un diritto fisso per tonnellata o sarà aumentalo il costo cli un rap– porto percentuale? E dinanzi a questo ri.;ultalo finale, dato che dal carbone v_oleva cavnrsi un provento qualsiasi, non sarebbe stato più agevole colpire tutta la merce con un dazio fiscale aJ mo– mento della sua entrata nel Regno? E' vero che così non Ci sarebbe stai.o più bisogno di una nuova Direzione Generale; ma fatto un male quello della tassazione - si sarebbe lasciato ai privati cli fare il loro mestiere di rifornitori di ca~bone, e non Si sarehbel'O turbali tanti interessi legittimi. Ancora un punto, e ,poi basterà per ora. I piroscafi dovranno acquistare tutLo il carbone dal monopolio, o' potranno anche carical·ne al– l'e~tero? E se potra,nno caricarne all'estero, come sarà colpito il loro con~umo? Dovranno essere esenti dall'onere del monopolio o r>o? se sruranno esenti, non si creerà una evidente spere!p.lazione fra le indttstrie marittime è quelle terrestri? E se dovranno· comr>rare tutto il loro carbone _prnsso il monopolio, come si provvederà a colpire il con– sumo dei piroscafi, ché, esenti da requisizioni, si faranno un dovere di navigare lyori delle acque territoriali dello Stato per'sfuggire al nuovo bal- zello? • Noi attendiamo i particolari di q11esto nuovo parto della. burocrazia romana per vedere quali temperamenti siano stati adottati - dato rhe sta possibile adottarne - e quaH difetti riveli il si– sema prescelto. Ma fin da ora affermiamo che non è su questa via che va risolto il problema del dopo guerra. Se la burocrazia lo vuol capire, si metta da parte é faccia lavorare ognuno nel proprio mestiere. Se non Io· vuol capi re, i ministri si ren– dono suoi complici, allora spe(tei'à al ;.>aese sal– varsi dal flagello nelle ,prossime elezioni, se non vuole precipitare s,icuramcnte verso la più com- pfeta rovina. Epicarmo Corbino: L UNITA La libertà economici l nostri amici del Giornale del Popolo - in fon– do si discute utilmente., volontieri coi soli amici - lla_nno una specie ùi fatto personale con la libertà ecollomica. Es~i non sono cieclù. Riconoscono che l intervento statale " non ha pol'lalo molti van– " Laggi al consumatqre ». ,la il guaio non è di– peso dall'intervento_ statale, bensi dal fallo che " quest'intervento è rimasto incerto. monco, pau– " roso, eunuco, infetto di favoritismo e di camorJ'a. " piccola e grandissima. E' rimasto inefficace " perchè 111gran parte affidavo nel,la sua attua– " zione o a burQcrnti.çi corti di cervello, abituali " a rnangiare, a sbadigliare o a far " pipl II col " •·egolamento alla mano, op1)ure a ragazzacci i11e– " sperti che badavano solo·a imboscarsi ed a met– " ltJ,re111 J)ratica con le dattilografe d'ufficio il più 1 " noto romanzo di ,1arcel Pi·evosl. Oppùre .., Je– " stotanti tcsseriLi co!l1'petenLi, o 'che lo erano mtc " ge11el'Osamente rinuniiavano ai loro lauti gua– " (!ag11i di indusl.liali o di commercianti per con– " tentarsi dell.e _qui,ndici lire aJ giorno degli ent, " pubblici 11. · ~la credono gli scrittori del Giornale del popolo elle, specialmente in uu paese qual'è oggi l'Halia, sia possibile un intervento statale, non lestofante, "non 1ne::;peno, non camorrista, non ... dattllugrafoY l,!uesto è il ).)Unto.Noi atlenniamo che " Io Stato 11 - cioè que, signori, .che seduLi sulle pubbEclie pol– L'rone, pi·endono un tanto al mese, e seri vono car– te, cen~ando, di scriverne il meno possibile, percne 1anto lo supend.io corre sempre lo stesso - " lo ::,tato ». quaudo esce daJle sue c_ompetenze natu– rali es, melle a fare l'agricoltore, l 'industria.te , il commerciante, (leve essere lento, ciuccio e camor– rist"-, e agg.1'i'va1•ela carestia, invece· di attenuar– la. h ailbiamo per noi, non diciamo la scienza economica, 'che è parola troppo piccola, ma la esperienza di tutti i se.col.i,la qua.le si è riprodoita ingigant.ita du.rante questa guerra, dove in tutll , paesi - l'interventismo statale nell'agricoltura, nell' indusu•ia, neJ comme1'cio ha prodotto c-0nse– gue11ze disastrose: diciamo in tutti i paesi, dalla t,ermania junkerista alla Russia bolscevica, d,.1- 1'lnglliltena !,iberista all'Italia· siderw·gica. A quest.a esperienza eterna, ,nnivCJ·sale, che éosa oppone i Giornale del Popolo? Oppone il prezzo del vino. 11- Vi è un genere - « scrive - in Italia, che è stato lasciato colil:l)leta– " meui.e libero, salvo modé~te e ·l>en compensate " requisizio1ù per i bisogni militari: il vino. Niente " tessera, niente contingentamentp, niente. Pare " anche che" in ltaJ_ia se ne produ.ca in discreta " quantità, tanto da aver avuto !l,)elpassate, gravi " crisi di soprap_roduzio'Ue. Ebbene mi -sapete dire " a quali miti•1H·ezzi la libertà ili commercio ha " fatto scendere questo genere? Come mai non si " manifestano i magici effetti della libera conco1·. (('t·enza.? u. · E noi ri&pondiamo: - Provino gli scritLori del Giornale det Popolo a sot.tometter~_il vino a quel regime statale, che non può non esse1;e duccio, lento e camohista, e poi _cisappiano dir., non solo a che prezzi anco,~a ~iù alti salirà il vino, ma an– che se riusciranno a.t·rovare p'i.11 del vino! II male, cioè l'alto pre-,zo del vino, che il Giomale -del Po– polo attribuisce aJJa Ùbera concorrenza, sarO: ag– gravato dall'intervento dello Stato contt·o la liber– tà economica. E non è nien4l affatto vero che l'alto .prezzo del vino sia determinato dalia libertà economka. La verità è che la .guerra ha fatto elevare tutti i prezzi. Un operaio, che prima guadagnava cinque lire, oggi ffe guadagna quindici; un paio di scarpe, che prima costava venticinque lire, oggi ne costa cento; un abito, che prima costa.va cento lire, oggi ne costa. trecento; non è naturale che anche il vino, che prima cos}ava quindici soldi,-:oggi costi due lire e mezzo? !I paese è stato inondato, a causa della guerra, e 11011della libertà economica, da un diluvio cli ac,ta moneta: e come evùare che questo fatio non produca un aumento--- dei prezzi ? Se prima del– la guerra erano in giro, supponiamo, cinque mi-– Jiarcli di carta moneta, e oggi i.ono j_n gire dieci miliardi, quello che prima si pagava cinque oggi si devtl pagare dieci: non ç'è rimedio. Inoltre la mano cl'opèra.è raddoppiata, triplicata, quactrup!l– cata di prezzo, non solo per'la fa.ccimda della carta m,i11ela, ma anche per la sua rarefazione in co11- lìardi di cada mouetft, e oggi sono iri giro dodici ;;i deve paga, e dodici: 11011 c'è rimedio. I 11,)ltre l,1 segue111.a delle chiamate alle anni. Lo si.Css.o,per gli slessi moti\'i, è avvenuto dei concimi, del ~olfalo di rnme, del li zolfo, delle cbotii, dei lini, rl~i irn– sporti: ~ tutto questo ro11tribuisce all'aumento dei vrez,i del vino. Non c'è rimedio; la lihel'lh econo– mico 1,0n può \,mpedii'e questo, come non p11ù im- 1,ocli·1·c a chi si g~tla dulia finestrn di rompersi il collo. E allora - dirà il C·ioma)e llel Povolo - che cosa ci sta a fare la libertà economica? Ci sta a dire che non c'è rimedio: e che,se si c<·rca il rimedio ·neU'a:ione dello 8tato, si amnen– teranno i O{ta·i invèce di. diminuirli. Ecco tutto. Provale,·; a imporre il calmiere e requisire il \'ino. E l'oste, che aveva comprato il vino a nn preuo più allo de) calmiere, prima che il calmiere uscisse, nasconderà il :vino, oppure cederà J.,,,stem– miando il vino al prezzo di calrnic,•e, ma non andrà più dal vignarolo a comprare altro vino: e cosi -rimarrete senza vtno.,E se dopo avere stron– calo l'.oste, ve la prenderete col vignarolo, svbito nasce un nuovo guaio: lo II Stato 11, cioè gli impie– gati incaricali delle requisizioni, metteranno il vino requisito al \,ignarolo in botti inadatte e in cantine mai ventilat~; ~ il vino cliventerà aceto. Inoltre, il vignarolo farà come l'oste: non troverù. più convenienza a comprare i co,~cimi, il solfato, lo zollo, le botti, e a pagare fior di quattrini ai lavoranti, l)&>:' produmivino, che teme gli sia re– quisito a prezzi non remunerativi, e l'anno ven– titro ved;ete dim,inuire il raccolto del vino. In altre parole: ogni volta. che vorrete con la prepotenza dei calmieri e delle requisizioni far di– minuire i prezzi, voi otterrete l 'occultament.ci della merce calmierata, il sabotaggio della merce requi– sita, una diminuzione della produzione avvenire: non farete d'i.niinuire i prezzi e farete dimtnuire' le qu,vitità !'ibere sul mercato, c_ioèaccentuerete l'aumento dei prez-zi. La libertà eowwmica non ha Il}ai preteso cl'impe– di re l'aumento di:i prezzi; se ,per due anni di se– guito la raccolta dell'olio va a male; che cosa vo– lete cl1e ci faccia !a libertà economica? i prezzi dell'olio deyono crescere. Se il prezzo della crusca sale ad altezze favolooe e la carne bovina e ovina diminuisce, e viene il colera ai polli, la libertà economica non ci ha-colpa, ma i polli e le uova saliranno ~norrnemente di prezzo. La libertà eco- 1iomic,i assicura solamente, in ciascun- nwmento, H più basso li-vello possibilè nei vrezzi, (lati i rap– vorti fra la produzione e- iL consum,o, fra l'offerta e la domanda. Altro non promette, 1ierchè altro non può clare. E' chiaro? Agricola. La smobilitazione Nell'ultimo discorso alla Camera, l'on. Nitti, µarlaado. della smobilitazione, ha. <lichia.rato: ,, Dobbi_amo_passa.re, e il più rapidamente che sia " possibile;- cl1l.1 lo stato cli guerra allo stato dl " pace. Dobbiamo proeecwré alla smdbilitazione, ,, e si tratta di un problema: che fa. tremare le « vene e i polsi; perchè dobbiamo ad ogni oosto « scongiurare che cinque milioni di uomini che " tomano alle loro case, abbiano a trovarsi dal " primo giorno senza mezzi e ,senza lavoro. « ( l]ene!) ». Quel bene! fra pareritesi dimostra che i cinque milioni di uomini produssero l'effetto voluto. Mà è un effetto, che non corrispondei in nessun modo · alla realtà. l ci11que milioni di uomini, che fanno tremare IP vene e i polsi all'on. Nitti, non se ne stavano mica. con le mani in mano a casa, prima della guerra! E non appena sièno smobilitati, trov~an– no bene il modo di trovare immediatamente da la– vorare, senza bisogno. che il ·Govemo si occupi di loro: si pensi, per es., àll'estremo bisogno di mano d'opera, di cui soffrono tutti i lavori a.gricoli, e alla ricerca di muratori &di artigiani, eh& ai avr:\ nei lerri tori massacrati dalla guerra. Anche nelle indusf.rie di guerra· il passaggio allo , stato di pace si presenta assai meno grave di di– sagi di quanto i più non credano. Per averne ia prova, ba.sta leggere quanto segue sul Measaaaero del 30 novembre, « Noì di Terni e tutti gli lndu. ,, striali deJI~ re11'1onici vediamo a p'OCÒ a pooo. I

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