L'Unità - anno VII - n.29 - 20 luglio 1918

.. 21 marzo; e anche in questò periodo, nel tem!po della campagna olearia, ibisognere.btbe, un anno sì e uno no, apri,re le scuole il 1° novembre, percllè egllJÌ due anni il raccolto è a: bbondan.te e si pro-" lunga nell'ott.dbre. In questi com11ni, dunque, sa· rebbe necessatia, per ia !popolazione rurale, una scuola variabile, che fosse diurna per il petiodo ottÒbre-marzo durante gli anni vacui; dovtebbè diiven\,are serale nei mesi della camip~na olearia; nei mesi di ptimavera-estate, quando la popoiazio– nc si spargo per la campagna, il maestro dovrebbe diventar.e ambulante: cioè do'lreb~ andare per il contado a far lezione, magati :per due soli giotni settimanali in dascuno dei luogni più opport4ni p" la raccolta dello: popol'azione sparsa. Invece k,Jscuola pu'bblica, coi suoi regolamenti fucinati a Roma, si apre di fatto il 3 ncwembre e continua ieraticamente immutata fino· a luglio t e i con· ladini ... non ci 'lanno. " In alcuni comuni, metà del tertitorio è in col· lina, metà in pianura. E' iwide.ate che in !pianUJ'a l'anno scolastico do,..rcbbe comiPciare il 1° luglio e finire il 30 aprile, lasciando gli aknni e le alunne del tutto liibere per il la'loro dei bachi da seta, e. per la mietitura. Nelle scuole di collina occorre– rebbe !posticipare di un mese l'apertura e la chiu· sura delle scuole, perchè in collina la stagione è più tardiva. Invece si fa ovunque vacanza dal lu– glio all'oUobre, e lezione dall'aprile al giugno. E' evidente che i calendari e gli orari dovrebbBJ'O essere stabiliti dalle amministrazioni comunali senza oMÌligo di u~iformità neanche per lo stesso comune; dove le ·amministrazioni comunali tra– scurassero i• lavoro di adattame!lto e sorgessero reclami degl'interesssati, dovrebbero intervenire • gli 1lfl\ci i>rovinciali. E il Ministe:o dovrebbe l'i– nunziare alla pretesa dì regolare questo genere di i.ttati, jn un paese come il nostro, de1Ve le condi· zioni climatiche, economiche e sociali variano al· l' infinito non solo da regione a regione, non solo da comune a comune, ma anche da frazione a fra· zione dello stesso oomune. In questo problema -come In moltissimi altri, :n lotti\ contrc:r l'accentramento dei Ministeri e per la ticostituzfone clelle autonomie locali, è la condizione preliminare necessaria di qualun.qua intelligente tiforma. l'U. Il motto della burocrazia Perchè una persona possa stare ajla direzione di un qualsiasi ufficio sono necessarie certe qua– lità: ;t. 0 S.ia ,una persona onesta; 2° Sia competente nel 1>roprio ramo; 3° A,bbia capacità direllive ; 4° Abbia attività. ) Nelle pubbliche Amministrazioni, e specie nelle Centrnli, l'onestà è forse meno rara che nella med.ia degli uomini. Ma per quel che 1·iguarda la competenza, chi si· intend.e di affar[ legali viene adibito ali' igiene; chi è ingegnere va alla pisci· cultura, ecc. ecc. Cosa ancora più incredibile: la stessa persona paesa con facilità alla direzion~ dei più disparati uffici, come "se di tutto sapesse e di tutto si intendesse. Se poi vi è uno che, per le sue qualità negative, risulti disadatto a un ufficio,_ ullora per allontanarlo dal suo posto si promuove. Se poi seguita a non aver vbglia di lavorare o è per natura microcefalo, allora viene sbalzato con– tinuamente a destra e a sinistra in uffici sempre diversi finchè, raggiunte 'le più alte cime delta carrie;a,._ si decide a mori're tranqui tlo senza· aver fatto mai che male o niente. Alla l>Ùrocra2ia si applica alla perfezione un vecchio motto marchigiano, che si trova scritto sulle antiche maioliche: « Chi i>o non vo. - Chi vo non po. - Chi sa non fa. - Chi fa non sa. - Così el mondo - Mal va "· PER AVER PIU' PANE Con questo titolo, è uscito in vol,umetto, al prez– zo di lire 0.50, lo studio dell'on. Gaetano Mosca, di cui si è già occ·upata l'Unità nel numero del 9 febbraio 1918. Rivolgere le richieste ali'« Associazione divul– gatrice delle Donne italiane ", Viale Machiavelli, 7, Firenze. • L'UNITÀ 143 La •quadratur.a del circolo Al Congresso tenutosi il 13 e 14 luglio scorso alla sede dell'A,<sociasione fra le Società per ,1;ioni, fra agricoltori e inclustriali, è avvenuto quel che noi '1~i·evedevamo. Si sono discgnalf nette ed immedite due corren:.,: quelle degli indu– striali protezionisti e quella degli agricoltori e– sportatori .. Il Di Tullio di Bari, l'Azimonti. l'on. :.vt:aw·y, hanno dimosLra10 con ~rnnde e1ticacia i bisogni e le imprescindibili necessi u\ del }Iezzogio1no agricolo; ma gli agricoltori eran,1 male prganiz– zaLi, male affiatati, e perciò avevano· potuto in– trufolarsi fra essi dei figuri equivoci, che rap– pl·esentaivano non gli interessi agricoli, ma gli interessi degli indust,riali protezionisti, e lavora– vano esclusivamente a intorbidarn le acque nel– l'interesse di chi Ji aveva mandati. Ccin tutto questo, gli indust,'iali 'J.)rotezionisli most.rarono di avere paura deg!i a11rico!tori me– ridionali; dissimularono il loro prc,gramma di 1;rotezionismo feroce, si dicl1iararono desiderosi di un. accordo. E tutto finì con un :rinvio e con la nomina di uua commissione. che studierà il problema, cerchérà un~ for~ula d'accordo e ri– fNirà_al nuovo convegno, che si u,rrà in settem– bre. L"a. Commissione, insomma, dov,rà 1isolvere il 1>roblema della cruadrat ur,, dèl circolo, salvo eh~· non· si cominci col sacrificare proprio quel pro· • tezionismo sidei·urgico, che ha us1-a<pato la rap– 'J.)l"esentanza di tulle le industrie italiane eù ba concentrato intorno _a sè l'in~resse di tutte quelle altre industrie, che v,vo,1.0,di protezionismo, schiacciando non solo l'agricoltura ma anche le industrie sane e vitali del nostro paese. « Se si protegge -- osserva Agosti no Lai)• zillo in un ottimo articolo del Popolo d'Italia - " se si '}:/l'otcgge con dazi..,J" siderurgica, cioè i p',·oduttori cli /-,t·ro, d', 1,ccialo: lii 1amier-e, di « travi, come potra,1110 le macchine, le navi, i « carri ferl·oviari essere coi;truiti a basso prezzo? ,, G~li agricoltori hanno bisogno di trasformare, " :1 ilo dopo la guerra, la loro produzione; il)· « te sifi.candola e migliorandola, e di spedire al– " l'estero la massima parte dei loro prodotti. Hanno bisogno quindi di ferravi.e a basso co– " sto, di carri S'pecializzati al trasporto delle der– " rate agricole, di naviglio adatto, di macchine « e concimi a basso costo, di scuole agrarie e di " gaibinetti spetimentali e regionali. Hanno bi· sogno di ricevere dall'estero quanto più grl!,no è « possibile, e trasforrrtal'e. i campi cli grano ~n « orti, in frutteti, in giardin.i, ecc. Le due con.ce· zioni' sono in netto contrnsto. Può esistere fra « le dil.e classi una linea mediana? Occorrerebbe ,, che gl'in.dustriali per p'?imi avessero la forza e « l'rulmegazione di cedere sui punti più sostan– " ziali: la siderurgia, rper es., che a dire di tutti « i tecnici, a criterio di quasi tutte le cal,egorie « ind;1st,;a1.1 stesse, tranne quelle direttamenlr « inteessate, non. può essere privil~giata senza " gr·ave p.regiudizio di tutte le attività nazionali ». li s;condo convegno cli settembre non potrà non dare la riprova di {JUeste affermazioni di buon senso. ~ :\la occorre che al nuovo convegno gli agricol– tori meridionali si p,resenlino m~glio organizzali e affiatati. Occorre sopratutto cl1e la loro rappre· sentanza non sia usu,•pata da gente, eh~ sia in– vece ~alatiala precisamente dai siderurgici. Per es.. nll'l convegno di Boma parlò per il pro– tezionismo il comm. Monzilli. - :½onzilli. - Chi è costui? - Quello dellà Banca Romana? - Si. proprio lui., E fedeiE!'alle sue traclizioni e fidando sulla impreparazione storica e politica delle rap– presentanze agricole, alterò i fatti e finse di cre– dere che i trattati commerciali vigenti _in Italia siano opera dei ... liberisti e che è colpa del libe· rismo .se l'Italia del sud è stata danneggiata nel passato ed è minacciata nell'avvenire! Ma il comm. Di Tullio gli riapose subilo e .lo schiacciò. Il vecchio strumento della politica af· faristica italiana ebbe la lezione meritata ... Un altro fenomeno di. .. disinvoltura fu dato dall'avv. Occhini, amministratore delegato del· l'Idea Nazionale, e subo_rdinato del comm. Pa– rodi. Costui lesse a nome deli'« Associazione per " la protezione dell'agricoltw·a " una dichiara– ;ione protezionista. Chi rappresentava il signor Occhini? Quali agricoltori fanno parte della sud– detta associazione? E' nolo che qlfllsto organismo, ricco cli mezz.i, è stato creato dalla schiera audace · dcli' « Idea Nazionale " coi (lenari dei siderur– gici per dividere gli agricoltori e neukalizzare le conenli anliprotezioniste agra1ie. Ha sede nello stosso edificio dell'organo nazionalista; è com· posto degli stessi s6riltol'i del quc;tidiano; è in· somma una evidente cd eloquente mistificazione agraria coi... fondi industriali. E' lecito, è am· missibile, è onesto •presentarsi ad un Cong·resso con l'etichetta dell'agricoltura,' ma lo scopo. di Tendere servigio agli interessi deg'i industriali? Siccome i servitori che eccedono in zelo, sono mal ricambiati dagli stessi loro padroni, avvenne a!l'Occbini quel che avvenne al .:\1onzilli: 18: maggio,· freddezza accolse le. sue clichiaraz.ioni. e gli strssi industriali non riuscirono a commuo– versi quando l'improvvisato agri•;oltore dimo– strò la necessità per l'ag1icoltore ... nazionalisl::l. della ... doppia tariffa! · . / , Questi convegni possono essere utili, solo se In maggior lf\altà concorre a prepararli. I promotori dovrebbero ouindi evitare certe manovre truffal– dine come quelle del Monzilli e clell'Occhini, le. auJ1.li non solo non giovano alla causa dell'ac– -~cf.'.do,ma fanno enorme danno a C1Jloro,medesimi a favore dei quali sono tentate. l'Unità. Come si scrive la storia Secondo l'.4vanti!, la pace di Brest Litowsk sn- 1·ebbe stata firmata da Lenin e da Trolzky per i •seguenti motivi : « La Germani.a, trovandosi da– " vanti la Russia isolc,t'-', • (L(plomat;camente ab– " bandonata daì §UOi alleati, tradita all'esterno (Ucraina e Finlandia) e all'interno (controri .. « ,·oluzione davanti al nemico) dalla sua propri_a « horghesia, le ha imposto la pace di Brest Li· towsk - ,una pace urn1"1iante, peDosa, schiac– " ciante ed insussistente de facto "· Dunque la colpa della pace cli Brest l,ilowsk è anche, o forse sopratutto, delle alleate della Rus– sia, cioè di noi - Italia, Francia, Jnghilterra - che "bbandonaroM diploma{ica1ne11te la Hussial Non furono, no, Lenin e Trolzky e i 101,0seguaci, che r, bbandonarono militarmente e di71/onwticc,– m rnte l'intesa, disarmarono la Hiussia e si pre. scutarono inermi a Brest Lilowsk a trattare la pace, fummo noi che abbanclonarnmo ... diplomn· ticainente In Russia I E poi si dice che a leggere i gio<irnli non s'im– para nulla! Per la legge sugli infortuni agricoli . I giornali riportano: « Il Consiglio Nazionale « clollt, Confodcra.ziono Generale del Lavorn, a « mC'r.r.o di Argentina Altobelli, bo denunciato « al. Governo le manovi-e ostruzionistiche, che si « fanno oontro la legge sugli infortuni agricoli « da parto di sfruttatori delle aesieurazioni sugli « infortuni del lavoro ».. • Sull' « Unitli. » albbiilmo già, d,1 tempo, denun– ciato le losche manovi-e degli istituti assicura– tori, od in ispecie dei Sindacati Infortuni, per impedire ohe il regolo.mento della nuova legge sugli infortuni a,grilloli contenga disposizioni, che impediscano o almeno •rendano difficili i lo– ro abusi. .Finalmente si è levate, oltre alla nostra, una voce di protesta. in difesa degli interessati I Ma il Governo tace; il Parlamenl;o si disinteressa completamente di un provvedimento, eh~ ha tanta, impo1-tanoo po,· gran parte della pòpoùi.zio. ne itn.lmna; cosi la ,burocrazia o gli speculatori sono hberi di mettersi d'accordo per preJlarare una delusione ai contadini, uno sfruttamento in– d<'gno ui proprietari. Siamo 3Jla fine di giugno .C' la legge doveva ontrare in vigore ·iJ 15 febbraio! r. a. -,

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