L'Unità - anno VII - n.22 - 1 giugno 1918

. .. _LUNIT'À. I DANNI DI GUERRA U11dovere nazion:i.le evident.; è quello di risa.r– ci1·e I danni ca.UMI.lidalla guerra; e, poichè vi sono regioni che per la gue1'l·a. soffron·o danni, che lo altre rÌ>gioni non sentono, come una ipar~ ùel Veneto e alount paesi della costa adriatica, c.lanni dire(l,1.mente c,wsali dalle operazioni di guon-a o tlalle conseg•;enze di essa, quali le in– ,a,ioni neraiche e i bombardamenti, sarebbe, ol– trechè ingiuhlo, 1bnche polilil'amente immorale, che una !)arte sola di quell!Ilalia unificai.a, ra quale. con volontà concorde ha ,·o\uto pel bene • comune la guerra dc>vesse poi sopportare quei danni da sofa. La !<\rancia, 'J)recorrendoci anche m questo camr10, non ha esilato fino da principio, malgrado ~i rnde~,e 1nva8e, non due-tre pi-ovincie, come noi, ma be1i dieci Dipartimenti in un sol tratto. E;;$n, mettendo in pratica con entttSiasmo il prin– cipio della solid:uiet.à nazionale, d, cui, nell'in– fiùlibilc istinto della sua coscienza, sentiva tutta li, giustizia o la forza, ha solennemente iprocla– malo e coll'unanimità di 4i2 rntunti l'eguaglia.n– z1, cli ltl1ti i f1 ancesi di fronk ai danni della guerra. E, cosi facendo, la oostrn alleata, ollre a dare un mirabile esempio di concorde ,olidarietà na,. zionale, e di fare un atto di fede nella vittoria. e nella vitalitii francese, ha anche compiuto, nel– l'inle-re..sse superiore di tutto il pae8e, "1'era prov– vida di ricostituzione della sua economia e della suo. attività p~odultricc, in modo da a.sslcw-n:re il ripristinarsi di una ricchezza che sarà alla suà volta !onte di un'altlrn ricchezza, la quale 'Per· metterà di cancella.re le consegue11ze delJe deva.– sla.zioni nemiche. Altrimenti, come lp Provincie in\ 'a.se potrebbero risorgN·u un giorno e ~il.or – nare a contribuire alla prosperi!...\' nazionale? E come potrebbe questa completamenle ,; fa,rsi se la finanza dello Stato dovesse essere gretta, pigra, imprevidente e ingenerosa? Eoco perchè l'Italia non deve e non può mo-– stra.rsi inferiore alla Francia: percl1è questa guorra cU redenzione nazionale, che lutti abbiamo ·:oluta. deve portare in eguale mii-uro. a tutti e profitti e danni; perchè tutti i cittadini danneg– gia.ti dalla guen-a hanno il diritto, se è vero (co– me nessuno può mettere in dubbio) che 1•unione è sopratutto comunanza di sa.crlllci, di essere dallo Stato rimessi jn condizione di riprendere nelle migliori circostanze il lavoro interrotto dal– l'ii;,vasione. Sconoscero questo diritto sarebbe disconoscere che la '()arequa.zione dei sa.cMflci è una inelutta– bile conseguenza, anzi necessità, della guen·a, i,a,rebbc volere l "assurdi.tà . che por Ja vittoria co– mune alcuni italiani paghino as~ai più degli altri I • e lo Stato non inlervcnis..<:e a rimettere le p.ro– •·mc:io lova....,· nelle C'-Ondizionieconomiche preoe– denti a.ll 'inv~ione, equivarrebbe a pretendere che le zone di confine, predestina.te ad e!:'SOJ'e il campo di battaglia e d"inva..sioni, dovessero SO'pportare da rolc i mal!'giori danni !'Offerti pel bene di lutti, ;arehht• un volHe, con col1m ine~cu~a.bilo e rnn cieca inco~ienza, che i paesi devastati dalla fe– rocia, nemica non risorge&s.?ro ma.i più e che le campagne ora depr«late e le fabbriche ora chiuse fn~cro condannate alla perpetua. ~teMlità ed alla impotenza, con e,·i<lentc inltnra <li quella econo– mia -nazionale di cui furono <:empr(' non tLIUma parte Ora. rhc hn fatto il (; vrrno fin qui per affrt– mare que~t"alto principio di rloverosa ~lidarietà wu.ionale. per dimootrare coi falli che ~ lo [>Tofe,s.1.e cbl' lo con~idora. comr lo consirlera of(ni buon italinno. non giò. un tt0rrma, ma un :-tsqiomn? r;on OTlan<lo. che ,non può dimenticarsi <li n-er ,riu•tainenle anni la prodamato a.Ila Ca m«.'ra chr il proprietn.no di un opificio ~ tenuto n li"l\rcire dal'(li inlortunt i propl\ operai perché, mi.rhr .-e il 11adronc non ne ha colpa, ha il pro• {itln drfl"impresa r devr sopporlam~ i danni, e qninrli non può negare che i •tanni bellici r1.p– pre"Cnhrno In pa"5ivit.l\ della <rr'lnde iml)re•.1 che n n lo Stato conduce nell'in(01·esse di tutta la nazione, l"on. ,Orlando, diciamo, h,1 promesso, sole1~,ne– menle 1,romesso, di presentare u.lla Camera un progello di legge conform~ a quello approvatn in Francia, il quale sancisca la solidarietà oel– l'ltalia. tutta di f1·onte ai danni di guerra. .\1(1. la •p.romessa non è st.ata peTanco mantenuta; anzi sap1lia.mo t)lu·lroppo che essa va alloola– nandosi sempre più dall'oriuonte parhunenlare, non \>eTChè1'011.Orlancto a.L>bi ,1mnta.to convinci– mento, ma perchè avrebbe troYato proprio nel suo Gabinetto la più feroce delle 0l?posizioni in due .-~.,--.:- UJ,lP ,,., •1 •-'- ... _.___~_ Se è ve.ro dhe per ottenere a vittoria bisogna anzitutto che il paese sia co.vcorde (come benis– simo conclusa lo su..io"'oh. Oi-Jando in un suo memorabile discorso) a resistere, ,·rsistere e resi– stere, non v'ha. chi non• veda che le decine di migliaia c\i profughi, i quali ,·on mirabile patrio!,. tica serenità Sdpport .a.no la, Io,-o sYentura dispersi frn le cento città d'It.alia, e le decine di migliaia di soldati, eh~ hanno in zona invasa la loro ca– setta e il loro campicello e combattono valorosa– mente alla fronte per l'Italia. intera, non potran– no alla lung'.l esser6 lutli alt.rctta.n.ti eroi. se l'ap– plicazione del sac,rosanto principio rlelia solida– rietà nazionale e della eguaglianza di tutti i cit– tadini in faccia alla guerra dovesse trova.re una eccezion.o pr<1J)rio per essi. )feditino anche su questo i duo ministri dis-' senzienti .. E l'on. ilti, che ha l'obbligo, se la fortuna parlamenta.re lo mantiene al suo posto, di pen– sare fin d'ora alle nocesS'ilà d~l dopo gu()l·ra., 11011 dimen.tichi che solam.enle nel risarcimento inte– grale sta la possibilitd'di ricusÌituire l'ambiente economico, poichè, come scriveva l'anno scorso un'in5ignc giurista, il BuZ 'la.li, cc il rifiuto del– l'indennità non costituirebbe por lo toto un·eco– nornia, ma la perdila di quanto potrà produrre nelle terre e nelle città colpile lo sforzo degli ita- 1 iani ri ehiama.ti un gior!f. alle o;ere di pace ". Quanto all'on. Sonnino, la cui opposizibne può fo<sc spiegarsi col 11.tto che· ogli è sempre l'uomo 1p<>lilicoorista.lJizzato n~lle veccltie teoriche sor– passa.te oramai dalla. pratica e chi probabilmente si ri.nchiuclerà ancora nell'angusta visione di con– siderare non indennizzabili i danni d1 guerra 1:.er– chè ca.usati da for:a maggiore (1), quanto, lipe– tiamo, all'on. Sonni"'>- per citargli una fonte che dE'V<'essergli ee• , ,., "•Pmo soltanto I 'arti– colo 25 dello ta.tuto, che dire: tutti contribui– scono indistintamente, nella proporzione dei loro ai•eri, ai carichi dello tato; e !poi gli chiederemo re può indicarci un carico, che più di quello dello iruerra ap,partenga appunto allo Stato. E ad ambedue i dissidenti e a quanti eventual• mente, ministri, 8enatari e deputa.ti , la pensas– sero come loro non per a.ltro, foroe, che per non over mai riRetluto still'imporlante problema (co– no<ciamo uomini politici i qua.li ancora ogp:i igno– rano perfino c-he In Francia già dal gennaio del 1917 ha approvolo quell;i. legge che ora invochia– mo dall'Ilalin!l, dedichiamo que~tc puolc ener– !liramentc vibranti di fpde nel proprio paese, <"he fra f{li applausi unanimi della Cwnera francese pronunciava il mini~tro Viviani · 11 ,on ~ una frazionr della Patria che ha su– hlto i danni inca.lcolabill, ma la azione intera ha '-Offerto, e l'unitd na:ionale non sarebbe rhe 1111n mrt11fnr11 e fuori cli quest'aula si avrehbe il ,liMtln di credere che '!iruno soltant-0 capaci di pronunciare sm,glianti discol"li s11 rlati argo– menti, se J'unit.-\ ua.ziona.le , che prende forma r consi.<len:o. "ICll"unitd dell'eserci\O, dell'istru:iOnP pubb/ira e delln fìnan:a, non si allenna.sec, in un·ora co,-1 tra.<rica, SO'[)r1.tuttocoi folli ,. 115 . La propaganda in America :\tolti no8tri quotidiani hanno rip,·odollo al'ti· coli del Timcs e della- Post di \\ "ashingt.on sulla pro11agancla anti-aust.ria.ca , che 8i va organiz· zando negli tali Unili cl'Ame1·ica per opera de~ gli emigrali appartenenti alle nazionalità oppres- 8e dell',-\ustrio.-l'ngheria. Sonq clieci milioni di polacchi, lituani, czcco– slorncehi., jugoslavi, che dànno cenlinaia di mi– gliaia cli volontari all'esercito amerirano. egli ultimi mesi sono sorte salde organizzazioni na– zionali fra queste razze, ·rapp1·esentanli elementi della popolazione americana, che sinora era.no andati quasi confusi nel Testo delle masse. Per. esempio, 700.000 lituani hanno costituii-O un'orga. ·nizzazionr estesa a tulto il paese salto il nome rii Consiglio nazionale della Lituani,1 ed hanno iniziato un'allh·a propaganda. pe1· spiegare al– l'America come i libuani tedescofili rappresentino soltanto un' infillrnzione straniera, diretta da la– tifondisti tedeschi II da agenti induslriali, com– merciali II finanziari tedeschi, i quali sfruttano la popolazione indigena.' Anche i polacch: sc,n0 orP saldamente organi,zali e vai,no npidomenre for– mando una s1>eciale brigata 1)0lacca. Cosl i czechi vanno spargendo ovunque informazioni circa la dominazione degli Absbu·rgo, mentre i jugoslavi, i (J'llAli sinora non avevano condollo 11na vigo– rosa propaganda, hanno attivamente cominciato a s1liegare al ·pubblico americano le ragionL che consigliano la c,·eazione di uno Staio jugoslavo. cc li ,uccesso di questa pro1,aganda anti.,wslria– cc ra - affermano i nostri quotidiani - polreb– cc be iplensificarsi se ad esst~ contribuissero le cc masse della emigrazione ilaliona. conducendo 11 as~ieme ai <'lcco-!:.lo,·a.cchi, o.i jugoslavi ed oi ro– cc meni residenti negli Stati nili un'incessante cc concorde campagna, intesa a lor sempre me– cc glio conoscecr l'Austria. e la necessità di llbe· cc rare le sue razze oppresse sulla base degli ac– ce <'0rdi. soletmemento sanciti a Roma. Sarebbe " opportuno che istruzioni in proposito venissero cc fornite alle numerose società italiano distri– cc obuite negli Stali Uniti e speciali organizza.tori cc e propagandisti fossero inviali o. federarle tutte cc l)er questa comune opera ,li propaganda. ». E' quello che noi andiamo dicendo da che mondo è mondo.· Ma le istruzioni, the sono ar– rivate prima da Roma agli italiani degli Sta.li Uniti, le pwblicazioni di l"'opagando. che sono nartite finora da Roma, :i, propagandisti che sono ~tali finora spediti da Homa. hanno avulo sempre ben altro acopo: e:,'.,:[),'.~• '/ , ,.. ,;;t ~.J'.,.uni C:::.::. .. , J-1:°,..,,.:....:~i4:C:t •~ ~-------....-~ .....__~~~= ·e-.- _,,,;;;.--:- ..... -J-.:.~_..,. ...;.;; .;;;.;:._~c,;.;x:t.!JI,..;;;; '-::::2 ... :L~ •-,U ,:..:.....t~1i--wtttta ~-:;---a:....~-. .. ~~--A', .:J C: t· ;;;t:~ :_.,.___.::c'.J;:...; W' t=::SE, .._------.,~~~·...:.,_;·(U-, r:111 L __ ---.... _....... ,_ ~ I.X:.'. =:,. --::-4,- . ;;..;.__' -:::tu.::~ li:i:.. . - _....._,.__. :~:-~1-~ :::.::..AiJi] ~ _...._....;.: .. :: __ . .,. •x:r::z:- -...-e:x:;;;:;:.m E:::;:-;~.---~ìi\~&@?? ~---------------~. --31 ... t .. i;., ffl-r<V&---'~ L_ :::.X:: ___ ::.·---;::,::;_...__.,._ ---.1......k~ ~ .. - .. :::__;:__:.:..:-; ••. :.;.:.. AL.~ Non basta, dun<J1.1e, rhi.ctere ého arrivino dello istruzioni da Homa ne!lli lati Lnitl per orienta– re la propaganda unti-austriaca. E' necessario rhirdne che ,mettano di partire da, Roma verso irli Stmi lJniti le istruzioni che orlenla~o la pro. 1,ag,,nrla •lavofoba ed austriacante. E allinchè cp1e,tu •JHtventcrnle sabotaggio dlploma.tlco della 110,tr,1 iiuerra uJJbia fine, occorre che l'argomento rlclla propaganda. e in Italia e all'estero - di 111rlln 1·he è fa.1ta a spese del Governo italiano e rlçi suoi orllanl ufliclo.lJ - non i<ia più abban– donato al caprircio degli infimti uffici rii Jlr0- l"'l!W nòA che ,nno sorti a Roma pre8•o tutti ; \lini,teri r fuori tutti 1 )llni,t!'ri sempre be– nint~--o a spe,r ,li Pantalone. perch~ la propa !lllnrla non ~ mai prononpagnnda ; ma sia rllsc11s-o e deciso una volta t,er sempre nel Comi- •

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