L'Unità - anno VII - n.22 - 1 giugno 1918

• lato di guerra, in modo che ne vengano con una 't'era e propria deliberazione cli massima, impt- 1n11tiva per tutti i ministri, nettamente detenni– nati i fini, i limiti, i metodi. J--!argomento non è grave solamente per gli Stati Uniti, ma per tutti i paesi alleati e neutri. E non meno grave è per i paesi nemici. Finoi;a l'Italia ha esportato in Aust.ria, ,ia Svizzera, non sola.mente i cascami di seta del dc])utato Bonacossa, grazie ai quali i nostri ne– mici preparavano le munizioni materiali per uc– cidere j nostri soldati, ma anche altri cascami non meno pcn1iciosi, di cui il governo austriaco av va biso~no 'J}Crmanipolare le munizioni intel– lettuali e morali contro di noi. Il peggiore di que– sti cascami è stata sempre la slavofobia fabbri– cata nelle ol!icine dei giornali clericali, giolit– tiani e nazionalisti. La propaganda italofoba fr1 le truppe slave è stata fatta sempre dal Governo austriaco con le tradu:ioni degli opuscoli e degli articoli dei suddetti giornali, e speciahtiente dei gionrnli na:ionalisti. Moltissimi nostri soldati so– no stati uccisi; non dai soldati slavi, ma dai na– zionalisti italiani. 11 Congresso cli Roma, e i primi accenni di una intesa italo-jugoslava, determinando un nuovo orientamento fra gli slavi dell'Austria di fronte ali' Italia, hanno reso assai più difficile che non fosse prima la campagna austriaca di aizzamento dei soldati slavi contro l'Italia. Ma in aiuto dell'Austria accorre ora, come semp1·e, la slavofobia nostrana. E gli articoli di certi no– stri giornali sono .utilizzali 'immediata.mente in Austria por dimostrare che il Congresso di Roma non ha nessuna importanza, non ha condotto a nessun accordo definitivo fra italiani e jugoslavi, non ha messo fine alle polemiche e alle lotte, la– scia impregiudicati tutti i problemi e aperte le vie a tulle le vecchie contestazioni. Ma il nostro Governo dovrebbe capire che è assurdo che l'on. Orlando riceva, dopo i I Con– gresso di Roma, · rappresentanti delle nazionalitù oppresso dell'Austria, e faccia il discorso che trulli sappiamo.e tutti abbiamo applaudilo - me– no il Giornale d'llitlia, che lo ignprò addirittu– ra-; è assurdo che. l'on. Orlando accenni a voler seguire un nuovo orientamento politico e nello stesso teinpo consenta ai Tamari, e ai Dudani, e ai Sillani, e alle Perseuercm:e, e alle Ga::ette. di Venezia, e a tutti gli altri fabbricanti ed espor– tatori di cascami intellettuali e morali, di conti– nuare nella loro industria. Non deve essere più Lecito a costoro di conti11uare ad assassinare nostri soldati, armando contro essi gli slavi. L' "Uoità,,. Il gruppo trentino dell'Associazione politica fra gl'italiani irredenti si è cl:>slituito il 22 maggio. E nella sua prima riu– nione ha votato il seguente orclin!l del giorno: " Il Gruppo trentino di Roma dell'Associazione " politica t.ra italiani irredenti, mentre riafferma u la completa solida1ietà politica di tutti i tren– " lini senza distinzione di tendenze e di partiti, " si dichiara convinto delJa necessit//, di unire le u forze degli irredenti italiani con quelle degli al– " t1i popoli che anelano a redimerli dalla tiran– " nia tedesco-magiara, ri!enendo che nelJa fa.se " presente questa linea di condotta sia la meglio " alla ad assicurare una reale efficacia alla re– " denzione degli irredenti in quell'opera di de– " molizione del nemito che solo può· assicurare il conseguimento definitivo delle supreme aspi- u razioni nazionan n. ., E' la .,seconda manifestazione cr>lletliva di soli– darietà colle nazioni oppresse dell'Austria, che esce in breve tempo dalle file degJ' italiani irre– denti. La prima la dobbiamo alla « Democrazia Sociale Irredenta ». Il Gnippo adriatico dell'Associazione politica tra gl' italiani irredenti si tiene da parte imbron– ciato e sdegnoso. E si deve alla sua opposizione tenace se al Congresso di Roma gl' irredenti ita– liani non furono rappresentati: assenza che i giornali austriaci non banno mancato di notare, per ripetere agli slavi del sud che non devono Gino Bianco L'UNITA credere alla. possibilità di un acco1do sincero fra gl' italiani. Questo non YUOI dire che gl' irredenti adliatici sieno tutti d'accordo con la troupe slavofoba dei Dudan, Tamaro e C. 'l'utt 'alt.ro! :\foltissimi dbap– µro,·ono quella politica di cenere e tosco. '.\fa gli slavofobi sono una minoranza organizzata, che si presenta colllpatla a tutte I~ adunanze, e si in,po– ne colla prepotenza alla moggiol·anza LA CODA i• quella cosa, che ranno le donne a centinaia ogni giorno innanzi ~li spacci dei cotnmestibili in attesa del loro turno. Le iunminist.razioni comunali potrebbero lo.re obbligo alle botteghe di dare a ciascuno degli ay•venl.ori un numero d'orcline, col quale presen– tarsi d,u·ante la giornata ad ore prestabilite. Sa– pendosi, per es., •che un dato spaccio può in un'ora soddisfare cento avvento1~, sarebbe facil~ indicare a quali 01-e debbonsi presentare giorno 'J)Cr giorno i possessori dello varie centinaia cli rnuneri. E resterebbe anche facile di5lribuire con equa ripartizione quella me.ree, che un giorno dovesse risultare in quantità minare di quella pro– messa. POST A DELL'UNITA T omaso Sillani Car-a u Unità -n, Gli ~<propositi di Tomaso Sillani sono assai più abbondanti che non risulti dal caso della clinica ginecologica. Nello stesso articolo dell'Emporium su La pas– seggiata archeolooica,• da cui hai estratto quel– l'inaudito sfarfallone, a pag. 281 e 282, la " vi– gnolà » è divenuta una casa architettata dal Vi– gnola. In una monografia sul Perugino (ed. Ce– lanzi, Toa-u10) il notiss 'i.mo ritratto di Francesco Dell'Opera è dat~ come autoriLratto del Perugino. E si potrebbe continuare. Vuoi che con.tinui? Uno storico dell'arte. RI POSTA. - No, davV"ero!Per chi vuol capire, c;, n'è d'ruva.n20. E per chi non vuol capire, non bastereb'.be neanche una intera annata dell'Unitd. Non e'e sordo peggiore ... Cara Unità, Qtiandoque bonus .tormitat Homerus. E a me pare eh~ tu altbia do~icchjato, quando hai pub– blicato senza nessuna rettifica o chiarimento la accusa, che ti fa i I signor Tomaso Sillani, di· ne– ·gare la ilalills]ità della Dalmazia. O io m'inganno, o tu non neghi l'italianità della Dalmazia, nel senso che non ci siano in Dalmazia dei monwnenti di origine italiana, e ,un certo numero d'ilaliani, documento e sopravvivenza cli una millenaria unione I)olitica della Dalmazia con Venezia, e, se si vuole 'a.nda1·e anche più in là, del dominio romano. Questa italianità nessuno la nega: e sarebbe stoltezza e menzogna negarla. Tu neghi solamente che i ricordi storici, e i mo– nwnenti e l'esistenza di un certo numero d'ila.. liani, 40 mila, in Dalmazia, creino il diritto a que– sti 40 mila italiani di affermare che oggi la Dal– mazia ia terra italiana, di far ignorare all'Italia che in Dalmazia vivano 580 mila slavi che non vogliono saperne di venire con noi, di tr~cinare l'Italia a una conquista, che -sarebbe iniqua in sè e rovinosa per l'Italia. Tu non neghi che netla balmazia vi sia della italianità: neghi la italianità di tutta la Dalmazia. Interpreto bene il tuo pensiero? Un fedele abbonato. Risposta. - Il nostro abbonato lo interpreta be– nissimo. Ma crede egli possibile che il ginecolog'O della Casa dei Parti si adatti a capire la distin– zione? Non c'è sordo ,peggiore di chi non vuol senti re. · l'tt. lrl!rente rt1ponsa•il•: ERNI.S'TO l'liroN, OFFICINA POLIGRAFICA ITALIANA. ROMA - Via della Guardiola, N. f:! - ROMA 116 ~ Istituto Nazionale ~e le Rsslrnraziooi Direzione Generale ,, Roma L l~TITUTU ~az10nale delle A~1cu– raziom è enle d1 diritto pubblico. Ha personalila giuridica e gestione auto– noma ed è posto :,Ollo la vigilanza del Mrn1:,tero d'lndu.str1a, del Commer– c10 e Lavoro. Le polizze dell 'lst.ilulo Nazionale del– le As.s1curazioni, oltre la garanzia delle ordinarie riserve ma.wma.tiche e delle al– t.re riserve che l'lstilulo è obbligato a c0- stituire a norma di legge, hanno la ga– ranzia dello Stato. Le somme dovute dall' lslitut.o a.i pro– pri assicurali sono garantite dal Tesoro dello lato e sono esenti da ii'nposta di succesione e sono insequestrabili. Assicurazioni-vita - Riassicurazione dei rischi di guerra in navigazione - - Riassicw·azione ·dei rischi ordinari di navigazione, ecc. L'organizzazione locale dell'Istituto comprende: 69 Agenl; <ienera.li , 2313 A– genti locali, 1U2 Pro, ..1ttori pro!essioni– ti, 10076 Produttori autorizzati. E' fatto obbligo a tutta l'organizzazio– ne dell'Istituto di fornire gratuitamente le inf9rmazioni, i chiarimenti, i progetti di contratto che possano occorere ai sin– goli, alle Ditte, al fine di adattare l'atto di previdenza ai rispettivi bisogni. Banca Italiana ~ $ ~ di Sconto SOCIETÀ ANONIMA Cap . . Soci) le E. l80.000.000 V ers. L. l54.25o.6oo Riserva 1.. 14.ooo.ooo Sede Sociale e Direzione Centrale in Roma ABBIATEGRASSO - ACQUI ADRIA ALESSANDRIA - ANCONA - AQUILA ASTI - BIELLA - BOLOQNA - BUSTO AR• SIZIO - CANTU' - CAR'ATE BRIANZA - CASERTA - CATANIA - CHIAVAR! - CHIE– RI - OOGGIOLA - COMO - CREMONA - CUNEO - EMPOLI - ERBA INCINO - FER• RARA - FIRENZE - FOGGIA - FORMIA - GALLARATE - GENOVA - LliONANO- LEN– DINARA - LIVORNO - MANTOVA-MASSA SUPERIORE - MEDA - MELEGNANO - MESSINA - MILANO - MONZA - MORTA.· RA - NAPOLI - NOCERA INFERIORE - NOVI LIGURE - PALERMO - PARMA - PIACENZA - PIETRASANTA ·- PINEROLO - PISA - PISTOIA - PONTEDERA - PRA– TO - REGGIO'CALABRIA - RHO - ROMA - ROVIGO - SALERNO - SAMPIERDARE• NA - SANREMO -.SARONNO - SAVONA - SCHIO - SEREGNO - SIRACUSA -'IPE• ZIA - TORINO - VARESE - VENEZIA - VERCELLI VERONA - VICENZA -. VI• CEVANO. PAR.IGl Tutte le operaio n i di Banca Rappresentante esclusiva per 1' Italia dell¾,_ LONDON PROVINCIAL & I SOtrrfl WESTERN BANCK Ltd di Londra. I •

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