L'Unità - anno VII - n.5 - 2 febbraio 1918

L'UNITÀ Il segreto dei fatti palesi L' " A vanti ,, dubita che gli slavi del sud e gli czechi desirle– rino davvero la « seJlarazione » dall'Austria, anzicbè una «larga autonomia amministra– tiva ». E in questo, come del resto in tante altrr cose, è d'accordo col J.iinistro austria.:o Seidler · il quale deve bensì deplorare che nell~ recen l~ manifestazione nazionale latta dag!U czechi .a Praga « s.i cerchernbbe invano anche l'ombra « del rispetto del vincolo dinastico e del prin– « cipio della compagine dello Stato; ... la manife– " stazione invoca il diritto di auto-decisione Je' « po1>oli per assicurare alle .provincie czechP., « senza tener conto del pari diritto del popolo « tedesco e staccandole dall 'attua.le vincolo ·ila– « tale, piena indipendenza e sovranità, sia ;n– " sieme con l'Austria, -sia no; la manilestazi0n9 è improntala ad ostilità verso lo Stato, tanto « che ogni austriaco deve respingecla con in:li– " gnazione ed ogni governo austriaco deve com· « batterla con tutti i mezzi a sua disposizione. « (Applausi dei tedeschi, grida ostili degli czccht « e degli iuqoslavi » ecc.; - ma si rifiuta bene– volmente di « identificare tutto 1111 popolo - « delle cui qualità e del cui lealismo, documen– " lato spesso dalla storia, ha la massima sÌimn « - con le tendenze della recente manilestazio,w, « desidera che i partigiani di quelle tendenze ri– « tornino - dopo un 1>asscggero traviamento -·– " ai principii politici austriaci » (Avanti, 25 gçn• naio). Se un ministro austriaco parla in questo morto. potreb'bc l'Avanti pensa1·e diversamente? 11011 è già un g,·ande sforzo per l'Avanti avere un dubbio dove Seidler aJlenna addirittura la certezza clw si tratta di un traviamento pas'seggero? L'Avanti, dunque, dubita; e perciò non v1101° saperne della fine del dominio di Casa d'J\uglria suì popoli non tedeschi e non magiari. E l'Avanti dubita eziandio che nel Belgio i fiamminghi non preferiscano alla sem1)licc auto nomia a!IlJ11inistrativa la totale geparnzione d,t! valloni sotto il controllo tedesco. Perciò non pM lesta contro la indipendenza fiamminga, procla– mata dal governo tedesco per spezzare il Belgio in due part.i. Anzi ha anticipalo l'iniziativa ctPI Governo ... allealo, esumando un vecchio a1·ticolo deU'on. Desirée sui dissidi fra valloni e fiammi1- ghi, e meLlendosi così in condizione di poter dubitare. L'Avanti, insomma, dubita scmp,·c nelle ~ole direzioni, che convengono al Governo tedesco e al Governo austriaco. E parla e non parla, pro– testa e non protesta, solamente secondo che può esserne ravorila in Italia la politica dei Governi. . aHeali. L'Avanti « lavora » così il suo pubblico. E già che siamo ad illuslra;.e in che modo l'A vanti " lavora il suo pubblico », ecco 1,n altro campione del modo di lal'orare. Gino Calza Bedolo invia da Londra al Giorn,1lP d'Italia del 22 gennaio un articolo, che finisce con le seguenti parole: « Non è improbabile che « l'astro di Lloycl George sia prossimo al tra « monto. E' questa una fatalità pressochè lìsica " di cui ogni conlempol'aneo uomo di Stato do- vrebbe rendersi conto. Occorrono qui, come al– « lrove, uomini nuovi che vengano indicali dall:i « situazione stessa degli el'enti a poter es er nr– « bitri di dominarle. Il popolo britannico lnten,le « tutto questo. IL proleta·riato stesso di q11estn « Na:ione ecce:ionale pur tittibante, ondegyiant,•, «preoccupato delle incognite che sembrano .sn– «vra{larlo, conserva in fondo all'anima una cer– " tezza istintiva: q1iella che l'lnghilterrn, più di « ogni altra Nazione, uscirà da questa guerra fl « vittoriosa o sconfitta. 'essuna. 11bile formula « di compromeS!<o può, proprio per quanto rigu,,r. « da l'Impero Britannico, sollrarlo a questo di- o Bianco « lemma. Ma 1toi sappiamo che i britannici soni) « soprc, tutto ·uomini di orgoylio: ed in qtLesl9 " oryoylio noi siamo costi·etti a mantenere illi11,; « tata la nostra co,•diale confidenza ». L',\vanti, dandosi l'aria di inlol'mal'e i suoi !~'– lori dei pensamenti del Giornale d'Italia, scrive: " E il con·i pondenle conclude as erenclo ci10 « Lloyd George è al tramonto della sua potenza « politica, 1>erchè anche l'Inghilterra ha bisogno « cli uomini nuovi per le nuove situazioni ». op pl'ime, cioè, le parole, che noi abbiamo m~,SIJ in corsivo nel lesto originale, e lascia in pie,li le sole parole che accennano al tramonto di Lloyd George, come sintomo della ostilità della classe operaia inglese contro la conliJ1uazione della guerra. L'Avanti, insomma, riferisce ùel perisiel'o alt ru1 q11ello sole parti, che possono far comodo al Go– verno ... alleato. Pensa evidentemente che que::!P sole parLl sicno autentiche; le allre ... dubita rhe sieno falsificale. E questo si chiama socialismo ... inte, nazionak Il " Tempo ,, di Filippo Kaldi Ja,·ora anch'esso il sue pubb:i,·? con gli stessi nietodi dell'Avanti. Ecco, infatti, il testo di un al'licolo del Tim,,s. in cui sono messi in corsi\'o i passi, che Filippo aldi sopprime o falsifica. L'articolo del Tim, s I! stato riprodotto dal Corriere della sera: e eh questo il ,rem710 dichiara di allingere il suo tesi?. « Appare sempre più chiaro agli osservalol'i « co111pelrnli inglesi che gli sciopel'i in Auslri1 " sono stati, se non incoraggiali, almeno tollerali « e slruLtali dal Governo di Vicnnn allo scopo rii « rsercilare una pressione sulla Grrmanin. 'Il " Times ricol'da come non sia la prima volta che « verrgono mobilizzale a scopi governai ivi lr mas– " se austriache. Soltanto quando i disordini si « estenderanno a Rudnpest, a Praua, a J,11bimM, « a iloraam e in altri crntri non tertesrlti, do"r « le masse sono meno dori/i olla ca71it.nlc austrin– " ra, .,i potrà vedere quanto .sinno .171011tanri • « im71ortanti qllesti moti: sin q11rmllo r.,si sara11 no « limitati ai tedeschi dell'Austria, 710ssono n,,,.,.,, « semplicemente un carattere conservatore. Co u munque possa concepirsi il loro a.vvenirr, "iia « in forma di unità e di indipendenza completa « dal ,giogo degli Absburgo, o, come ha eletto « Lloyd George, sulle basi di una sincera aulo– u nomia o di veri principii clemocraliri, o, .:.e– " condo la frase di \Vilson, sulle l'inee di 11110 « sviluppo autonomo. è chiaro - dice il giornale " - che nessuna soluzione che lasciasse immL1- " lata la sorte delle razze opp1iesse dagli Absl>urgo « potrebbe essere accettabile per gli Alleati. Ln « '<era questione per le democrazie alleale è cli " sapere se, cercando un'equa soluzione di que– " sto grave problema, dovranno essere guidale « dai desiderii delle popolazioni stesse della Mfl· « narchia o se, direttamente o indirettamente, « dovranno considerare specialmente gli inleres•i « dinastici. " Molti di questi popoli c:eco-slovacchi, romeni, « slavi meridionali e italiani hanno clato e stanno « dando prove positive, tangibili della loro devo– « :ione alla causa clegli Alleati; le sole ra;:e delln " monarchia che sono per gli Imperi Centrali, « sono i teileschi clell'Attstria e i maoiari dell'Un– " oheria, che opprimono i loro concittrulini non « tedeschi, non magiari e domincmo persino lr, « l)inastia. Gli stessi Absburgo sono incapaci di « romvere questo sistema. L'oligarrhi<t <lei nobili « magiari che aoverna l'Unolierin lo difenderd « sino 11/la morte. Ad ogni modo i tedeschi d•I– « l'Austria 71referirebbrro l'unionp coll'Impero te– " desco nlla possibilità di rimrmere nello . M 1 o « deoli Abslmroo a paritd di condi.ioni, ma in « minoranrn, rispetto alle altre raz:e non tede- 27 « sche. Queste sono considerazioni fondamenl'tli' « ed è principalmente perchè i recenti discorsi li « Lloyd George e vVilson sembravano non tenerne « conto, che in Italia si è provalo un senso di « so,·presa e di apprensione. Notiamo però ei « principali e più influeuti organi il~lianli d,i « varie tendenze la crescente domanda che [Fi– " Iippo :\al di falsifica: la doman1la se] il Gover– " no di Orlando abbia francamente a rilorna,e « alla politica quale Mazzini, Garibaldi e Cavour " avrrbbe11Q concepito, e pr·oclarni come program– " ma nazionale dell'Italia la liberazione delle raz– « ze oppresse dagli AJ>sburgo. Noi crediamo rhe « ciò risponda ai veri interessi dell'ltalia. Que– " sli interessi sono la sicurezza delle sue [Filip– po :\aldi falsifica duel frontiere terrestri e del– " l'Adriatico contro un:aggressione' tedesca, e 'I « completamento dell'unità nazionale mediante la " soddLsfaziona delle legittime af'])irazioni ila– " liane e l'unione con i fratelli delJa propria raz– " za e lingua. E' convincente l'argomento ùP.l « Corriere della Sera che un accordo fra Italia. « czeco-slovacchi, romeni e slavi meridionali rP.n– " derebbe possibile un programma immediato nel « nome di tutte queste nazionalità, che sarebbe « bene ac0ollo dalle Potenze occidentali e dall' /\– u merica n. Quella sola sostituzione di un1t d ad una s nella parola sue non è un capolavoro? Filippo Naldi, nel Resto del Carlino dell'agosto 10U, dopo avere invocalo l'inlenento dell'Italia nella guerra a fianco della G1:nnania, fu col Cor– riere d'Italia e con la Stampa, Ira 'i primissimi giornali a invocare la conquista della Dalmazia d a lor rinascere con questo pretesto il di.ssidio Ira noi e gli Slavi del sud, nell'interesse dell'Austrin e della Germania. E dopo avere fallo fuoco e fiam– me per ht Dalmazia nell'inverno del 1914-15, mol– lò a un tratto la Dalmazia e si contentò del– l'isola di Pelogosa nel maggio del 1915, quando la nostra facile conlentalnra era richiesta dall·in– terrssc dell'Austria e delln Germania. Ma non appena l'Italia rifiutò l'isola di Pelagosa e il pa– recchio gioliltiano, ecco Filippo Naldi ridiventa~e dalmalomane, perchè la continuazione della lolla Ira i italiani e slavi era nell'interessP dell'Austria e tiella Gennania. E oggi, mentre falsifica gli arli– coli del Times, paga G11bello Memmoli aflìnchè si O'f)f)0nga ad ogni accorcio fra l'Italia e i popoli non tedeschi e non magiari dell'Austria. 11 " Corriere d'Italia ,, si balle anch'esso strenuamente affinChè la Dn.1- mazia tocchi all'Italia; e trova ... anlipalriotlico che noi si voglia lasciarla alla Serbia. Queso giornale interrogalo più volle dal Popolo d'Italia sui mestieri che la in questo momento :n Ge,·mania un suo corrispondente, Sacconi, ha I-alto sempre lo gnorri. Alla domanda del Popolo Il' Italia ci consenta il \'enerabile nostro confratello di aggiungere qual– che altra domanda. 1' Il Corriere d'Italia è stato sempre sosleni– lore della Triplice Alleanza e avversario siste– matico dell'irredentismo, causa di malumori fra Jtalia ed Austria, quando l'irredentismo si limi– tava a Trento e Trieste. Quando l'Austria nel luglio del 191-~.mandò aJla Serbia il famoso u1.ti– matum il Corriere d'Italia sostenne il dovere de\– l'llalia' cli intervenire nella guerra a fianco della Germania e dell'Austria. Ma non appena, l'Italia si dichiarò neutrale, ecco. a un lrnllo, il :I aA;O· sto 1914, il Corr/ere d'Italia saltar su a procJ.t marr che la neutralità doveva esse,ie assolut:i., r fl chiedere per l'Italia la Dalmazia. Come spie– ga il giornale clericale questa suhilanoa ernzio110 di scarlallina dalmatica? 2' Il Corriere d'Italia lanciava il programma dalmatico - proprio esso, innanzi a lutti gli altri no~lri giornali: la Stamva e il nesto del Carl-ino P il Mattino entrarono in movimento alla fine di agosto - con 11narticolo ilei 3 ago~lo 1914, in ·11i rra detto: « .Belgrado - prorlama,·a nel numero del 3 agosto 19H, invocando l'intervento imm"– dialo dell'llalia a fianco clegl'Imperi Centrali

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