L'Unità - anno VII - n.2 - 10 gennaio 1918

11 Solamen•te, 11,oi vo11remmo elle il Manchester tl;l',<irdian corriiggesse il SI.o pe,nsiero, .ladrlorn i.I-iceche u questa è guerra per la successione del– la Turchia "• o, almeno, vorremmo ché spiegasse 1 ,iù chiaram~nte, che se per l'lngh.ilte1 ru qu~,w è guerra per la suQcessione della T_urchia, per fita.lia, D>!J:, la Serbia, ve1·. la Ro1I1ania, questa _e aµerm ,~~.la ,successioµe d'Au,stria, e, che il !>l'O· gpa.mmo. dell;ltalia,, della Serbia, della Roni:ama. àev'essere accettato cordialmente da.l,l'lnglrilter– ".i., come noi dobb.~a,mo accettare cord.ialmer,te il Boemia la Polonia, la Grande .Roroar.. ia, la Gran– de Serbia, e se ogni. ingerenza politica tédese>i non sta esclusa. druH,Ajdriatico medumte la rea– lizzazione delie aspirazioni nazionali italiane. tedesch.i-magiari gli czechi-slovachi e gli jugo-sla. · vi, 4)0i quali ùloyd ~}'ge cli:;'~ ". una: o.uton~– mia. democratica effèttivà "· LAustna non sareb– be durque smembrata ma dimmwto., ed "el.imi– nO:tico;ì i disordini fra 'te nazionalità dell'A;ustria. Ur.gheria,. vc•1Tebbeassicurnto. la pace_dcli Intes'l. E certamente, se la futura pace as1'.1cure_1:à alla Boemia e alla Jugoslavia austriaca un effetuva au tonomia cioè·un pm·lall'lento e un es~cilo pl'"JYr1'.'• è positi~o rhe· i disordini na:'llonah ~mra.n_no w Austria-Ur.gheria; ma llmrà an~e ... I Auslr~-Un– gheria. iperchè glli czeco-slovach1 ll\P'l>rof1ll~1rumo subito del Joro parlamento e _del '1oro i:serc1to per dichtararsi indipendenti, e gU rugoslo.Vl se ~e ser: viranpo per unirsi ::illa Sevb1a. N~•1,>iùnè meno dt quel che farebbero italiani e r~mer.i, se anche essi fossero dichiarali autonomi. mvece_d, _essere_ag– gregaU senzaltro alle ris1)0tlive naz10111-mad;1- pi;ogram,ma, inglese. . . Nor.. solamtnue 'il pTogrammo. dello s!a~do.men to dell'Àustria·è l'unico centro possihi.le di un l.'a gionevole progrnmma di pace dell' r_ntesa. Ess 1 ~ t>0trebbe anohe essere una form1dab1le arme u guerra. Questo chiatimento o correzione, che dir si vo– glia, del pensiero del Mancheste·r Gumràian sa– rebbe 1:eso oi>v<>rtuno assai dal fat~o che 11 Man: ch.ester Guaràian o.ppa-rtiene, a quel gruppo di giornali ing)esi 1 che di, fronte al problema au- ' stria.ca ha avuto sempre idee oscillanti e poro chiare. La Russia e l'A>usUia-Ungheria, tra osservalo J.l signor Gauvain nell'articolo or ora. citato, era.no llue in~eri costituiti nel corso dei secoli cor. Id riunione di pop.oli e di stati incl'i'.pendenti. Qur– sta riunione s, è operata in condirioni diflerentis– sime neil'ur,o e nell'altro impero. :.\1a neU'un' come nell'altro le stesse cause hanno grnerato i medesimi effetti: un cattivo ·governo, , ,uro.nv: diverse ·generazioni, ha ,fatto nascerè nei d11,• Sto.ti un desiderio irt•esistibile di cambiamento. Per qua,r,to 5e1i siano stati sotto certi punti di ,·i- Le clich'iarazioni (li Lloyd George c, sembrano. , nel lol'O complesso, soddisfacenti e opportu~~• _e rap 1>resentano una magnifica risposta alle m1st1- f\cazion•i di Brest-Lit.osw5k. g. s. Lt.klsazia-Loreria Come lrn gpiegato assai bene di recente il si– gnor Gauvain nel Journal àes débais molti_ uomi– ni politiai e 1 pubblioisU dell',ltitesa non si sono anro)'a liberali da una con•lraddizione fondo,men– tale che vizia le bnsi della loro ti.nione: voglivno ne/I~ stesso te-inpo battere l'Austria-Ungheria ~ ce,nserva·rla 'tale qual't\. Perciò riluttano a p1·0- clnrnare come fine comune dell'Alleanza occiden– tale la demolizione della sovranità degli' Ahsburgo su tutti i territor: non tedeschi e non magiari dcli' Austria. Perciò i Governi dell'ln.tesa non so– no mai riuscili a capire l'importanza del fronte balcanico e del fronte italiano, e a coordino.re le loro azioni militari per un assalto a fondo contro l'Austria. sta i vantaggi dell'u.lllione, i t)QlJOli dhillusi e o~pressi non ne vogliono più sapeme. Gli czar e la loro burocra11ia lianno tratt.ato od1osament~ ciò che i nazionalisti moscoviti ch-iama\'ano 11h Allogeni. In Austria mutatis ·mutandis, aivvenne lo stes– so: i po;poli;°che si erano vdlor,i.a.tiament.e 1Jos1i in base a solenni contratti, sotto lo scettro degll Absburgo, vide1·0 cal1>estali i loro contralti, e ~• videro ridotti a seI'Vi: le toro proteste e le loro n– volle furono soffocate nel sangue. Nell'nlt.im.o se– colo i soli-magiari ottennero di essere messi s,il piede di eguaglianza coi tedeschi; ma_ leng_i dal ber,efìcarc di questa modificazione, gh o.Itri oo· poli ne hanno sofferto dolo1 ·osarn.en \.e: hanno do vnto subire due 01,pressioni invece di nna: quo! la cti Bucla1Jest si è aggiunta ,i quella d:i Vienna. Nel primo \est.o del discorso di Lloyd George, comunicalo ai giornali italiani dal-l'Agen:ia Sie-, /ani del signor Friedlander, fu SOl)!lTessJ un inte– ro t}eriodo, quello in cui Lwyd Georgr af{P,T'lna la solida,•ietà d.e11'1r.ghilterro. con la Francia nell– la questione dell'Alsazia-Lorena; e cosi il discor so è uscito mutilato 'in molti giornali italiani, c<- me il Co,:ri-l1'e d' Ttalia, la Siampa, il f.iOmalc d'ltalitt, il .V11ovo Giornale, ecc. ecc. E noi ritorniamo a domandare se l'nlficio st.ai :1· pa del Y!inistero degli esteti del Regno ct'Italia, segua le direttive dell'on. Sonnino o quelle del· l'integerrimo Bolo Pascià. La Società E· in· questo campo gli errori del Goverr,., rtnlia– no non sono stati minori, sono stati ..,,zi mag– g,iori, di quelli dell'Inghilterra e della Francia. Perciò noi dobbiamo discutere di quest'ar·gomenlo senza acrimor,ie e senza recriminaziorti. Ma dob– bìo.mo discuterne con fra.r,chezzo. e con insistenzu anlnchè questa co.ttsa perenne di errori passati t11111esti e di pericoli nuovi, sia. una buona volta Attualmente gli czechi, gJ.i slovacchi, i rumeni, gli sloveni, i croati, i serbi, gli italiani sono di fronte ai tede~chi e ai magiari nollo stesso stato d'a,nimo elci polacchi, dei finlandesi, degli ucrai– ni, elci li\uar,i e dei leLtoni cLi fronte allA hm·,_ c1•a;,,ia imperia,le. Soln.menle gli Absburgo !'egna– no sempre a Vienna, mentre i Romanoff sono stati bandii i da Pietrogrado e da Mosca delltAcquedotto pugliese· eliminata. * * * Ir, questa guerra l'Italia e la Francia non com– battono per l'Inghilterra, più che 1'1Dgh1ltern non combatto.· oer la· SerJ:Jia o ~1' ln R, 1 mania Tutti combattiamo gli uni 'per gli alui. Tullli ah– biamo un fine comune - la di!esa contro l'ege– monio, tedesca e la creazione di UL nuovo siste– ma interna.zio~ale, in cui una nuova a.ggressio, ne tedesca non sia più -possibi!le -; ma questo fine comu.ne assume forme diverse, secor,do i di– versi allei~ti. E' per la Francia il recupero del– l'Alsazia-Lorena; è oer l'lngh~lterro. la esclusione dell'influenza tedesca dal Mediterrn.neo orienta– Je, e qumdi Jn deJ]'lO!izione della T•ùrchio., vass~I• Ja della Germania; è per l'Italia., per la Sel'lna,• P.et· la RvmerJo., la integrazione nazionale di ~ascuJ:ta., e quindi !o sfasciamento detl' Austria. Avere ,accolto qu,este ,nazioni nel 'sistema a.nu , germanico, e rilutto.re a proclamo.re il progro.~– ma dello sfascio.mento dell'Austna. è uno dei pn) stro.oix !ino.ri casi di ~diozia 1di-ploma.tica, di cui la storia abbia ricordo. E si noti bene, che il pro– grammo. dello sfa.sciame.r.ito dell'Austria non ~ solamente il resultatO' della somma di tutte le ri– vendicazioni italiane, serbe-,.e rumer,e, e dPlla iu– d!ipendenza. czeco-slovacca, che oro.ma.i è stata ufficialmente accettata dal 'Governo francese. L 1 sfasciamento ,<lell'Austria -è à.nche la sola ga– raw,ia eff\c11ce che la Francio. abbia r.ontro una ripresa offensiva della Germania, et! è In cond1- :,.ione indispensabile - pjù ancora che lo ~fasc,,. mento della Turchio. - della esclusionr• dell'i11 fluet11,a tedesca nel Mediten-aneo 01ier,tale. La Ge1mania, infatti, ,sarà sempre, nel cuoi e deU'Europa, una potenza formidabile, fl,1chil p,, trà fa,re assegnamento sul vassallnggio de.i cin– quanta miliord di abitanti del I'Aust!"ia-Ungherill e questo va.<;Sa!laggio non si PI/Ò spezza re S<' n()n con l'aiuto delle forze nazionali anli-1,,~c\esche r antimo.gio.re dell'Austria. E da int'lne111.n tecle~ra nor, può essere parali:izata a Sofio r Co~lnntino !)Oli, e intercettatn da :vlalta. al Cairo e do B_;it!· dad ge ad es\ e a sud della Ge1mani11 n in <'St• 1 è una' rnten11 di nuovi Sia ti non germ~11iri: la Davanti a questa situazione, quale sarPbbe i! dovere e rir.te, ·esse degli Alleati? Un semr,lice se0·– laro ,potrebb~ ris1,ondere: noi dobbiamo favorir,i i popoli •li tutte le naziona.tità antitecleeche e anli.rnagiare dell 'A-ustr~a-Uugheria, promett.e'ndo ad, essi il nostro aiuto nell'opera dello sfascia– mento' dell'Austria. Il lavoro, che la Germnni;i. ha fatto e fa sempre nei popoli dell'lr,teso., con l'aiuto del IPacitìsmo, del socialismo, del catto,i· cismo dovevamo 'fru'ilo no.il· nlell'Aust,rlo -con lo aiuto del sentimento di naziono.lilà. Lr..veoe, :ù quarto inverno di guen·n, i sa.pien– tissimi omcnoni della· nostra diplom1L1,iasono ancora,nnella questione austriaca, a cercare qual– che ,formula che dica e non dicn .... Co!'regger~mo finalmente i nostri erro:·1 9 E i! Manchester G-uardian coneggel'à, anch'esso, i ' suoi, 1>0ner,do fra i fin.i di gnerra dell'lngh1lter– ra •lo sfo.scio.mento de!ll'Austria. o.coo.nrt.o a quel, lo' della Turchia? O[:,pure i nostri diplomatici e i nostri giorno.listi continueranno a dar prova <ti inguaribile rr,ulo.ggirte, tlnch.è tutti i momer,ti fli· vorevoli siano tra.scorsi e a furia di giocar male o non giocare affatto tutte le nostre carte, a fu- 1·ia di· rare i massimi sforzi IJ)er ottene:·e i mi– nimi risultati, ci abbiano condotto n un clisastn irrimediabile? g. s P. S. - Ave,·amo scritto ,111anlo JJrecede primr, che fosse pubblicalo sui nostri giornali it discorso dt Uoyd Ge<>rge. Il qua.le , occn,pandosi dd l)roble– ma austro-ungarico. dichiara. che l'Ingl11lterra ,. non! vuole 1a cftstruziono <Lell'AusLna-Ungt.e· ria,. ma , uole che l'Austrla-Ungheri.a por-da.: a, 1e' provincie it.alia.r,e "_di slil'IJ)Ce di_ lingu': "; b) te provincie rumene« d1 sangue e dt ILngua ,u– mena u: c) le provincie polacche. che dovr~bbero nndo.re alla Polonia indipendente. « nercss,tà uc gente ner la stabilità dell'E11ro!)l).oc·_rirlenta.le '.' vh~ sterehh<'ro cog associali nell'Austria-Ungheria a, CO il debitrice a.Ila Banca li.a.liana di Sco,.to 11e,· 1.800.000: a.Ila Cassa di Ri parmio di Torino p;ir 1,_247_500; a.ila Banco (l'Jt1dia, per l.110.000; al Banco p.i Roma per 000.000, ccc. ecc. Tutte queste lbanche sono dive!)ute cosi interes– sale a ottenere che lo Stato mantenga la conce;;– sior,e doll'Acquedotto al senatore Bombrini, con tro la lellern e lo spirito del contratto e contro la \'Olontà di tutti gli enti amministrativi e poli– tici delle. Puglie, che domandano la decadenza. Come abbiamo più volle s1>icgato :ii nostri let– tori la decadenza dalla concessione è resa ueces· saria dal fatto che il ser,atore Bombrini non solo non ha terminata J'opeTà nei termini stabiliti dal contratto, ma- non possiede i capitali necessari per condurre a compitit'ento l'impresa, come ne. ha obbligo secondo il cor.tro.ttò'. Orbene · il Bolletti1w delle Acque ci fn saq>er•~ che si è. ~nvenuto - e la noti.zio. è stata ,divulgo la a temI>Oopportuno da qualche giornale del13 Capil.< 'l.le - che la diTamnzione dell'Acquedotto Jl~T Brindisi sarà fatta - non si sa. in quo.r,to temoo - ad iniziativa e cura del '.'vtirtistero della Mari· na ,. come se fosse cosa sua"• con i tondi d.elln gu~rra e con i materiali 'e mezzi di opera, elle wr - ranno forniti dalla Società, cor.tro la quale è in corso la i;rocedUTa di dceadehza ad iniziativa del :l-fin1sterò dei LL. PP. l lavori si sono ini· zia.li prima che la nuo,·a convenzione 'osse SO\· toscritta e registrata, Der le indiscutibili esigen– z2 d'i quella lai gue1Ta per la quale _la SocietA rnm· ha. potuto tener fcde ai propri impegni. .... verso lo Sta.to, chr. poi. abhrnrcia, secondo una opinione p,·epond.era.ntr, tanto ,I L\1ini ,tc.ro dei T:I.. PP .. quanto quello della M.aoino! ln altre parole, il Ministero della ) <lo.ri ,;a si ~ prestalo n complie!\re ancorn di 11iù l'affare, ra. cendo partecipal'e In Sociehi. nJlrc 111·opria ini· r.i::i.tint. E meni.re la pratica della decadenza ~i trascina da duo anni o meu.o, le pratiche per l'inizio di que~ti lavori sono state sbrigale ali,~ le~la, anzi i lavçri sor,o cominciati nnchc prim,i rhc le pralichr fo,srro 0 hrigalr. Co,si va il mondo!

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