L'Unità - anno VII - n.2 - 10 gennaio 1918

colpi dis[>ùrati d'imporre all'Europa la loro pace. Fra oggi e luglio occo11re contendere loro il ter– reno ,palmo a palmo, occorre non im'[lressionarsl ài 1tit.i.rat.eanche sensazionali: l'essenziale non è ài a.vanw.ru o dli retrocedere, ma di stare in piedi, à1 non lasciarsi sfa,sciwre, di non cedere. Se per luglio i tedeschi non ci iwranno domati. anche se av1-emo PeLroçeduLo, ru'1remo vin I.a La g\U)rJia. Ylentre i vuoti nelle fil? nemiche saran110 penl1- to secche, i vuoti neUe file dell'Intesa sara11110Cv1 mali da fo,·1.a americane. Su1lposle eguali le fo,· ze deò duo g, UIPPi belligeranti per le1·1·a.,l'lnto , sarebbe immensamer,te s111>erioreper ma re e pe1 risorse economiche. Avrebbe in ,nano ie chiav' e.eH'economia degli lm<l)el•icentrali; e questa ~u pcrio,·itò. basterebbe a neuLrnlizzare tutti i guu- da.gnli l-on~l.o,iàli n:emici. · Se non che l}rima dello, fine del 1918 J'lnt.esa su,·à di ,,uovo superiore al nemico anche io for· ze di terra. Tosto che la creazione di numo tor.· n,ella~gio <'€Ul!'\i e SIL!}CriJ'OJ)era cli dislru,,i,)– ne dei sottoma,~ni, molte attuali difficoltà rni·li tari ed economiche dell'Italia o c\iminuitanno o non twmenterar,no; J'afllusso delle risenc u.me – •riC11nein Europa s'andrà facendo sernpr-e pio ra11.Lçlo, e trnslorJnerà in gJ\ado crescente fron· te italiano e il francese in vortici cli dist1·uzi0r,t delle lor·ze n~miche. 11 ne!ìi,ico c!ovrà. scegliere tra il veder,•) su-,i &serciti cli;Lrulli dai nostri eserciti, orma,i re.si indefinitamente ca1)aci cli colmare i loro' vuoti, o cedere alle no!;/re CQndiziom 'di pace. I.a crisi russa a\'l'à solo proroga la la catastrofe ,cd e co. Ghl Stati Uniti sor,o costrntli ormai a ad una lolla a fonclo 1 nel loro stesso interesse, pcrch~ ~olo ,per quèslo !)OSSOhO e noi possiamo spCl'flr 0 li'im1)edire' che la f\ussi'a divenga militarment,c ed economicamente mancipia · della Germania e ohe le Ire ~ulocrazie di Bel'li1,o, di \'ienna e ,Jt Pielrogrado divenendo padrone dell'Asia. ;;citi,),(' cino le nazioni cle1l'Atlanlico. Anche por gli St.,v.i Uniti la lolt,1 è rpe,· la vita o ver la morte. Ora J;, foi·ze cleg,li Stati U.nili, tm i .Zl -e i 30 anni,' su perano eia ,-~ sole le fo1·zc austro-ledescbe. E gli Stati Urdli si prepori,no ad una ,guerra cli al– meno cinct11e a1mi, e son decisi a conl'in1tarc 01- Lre tal termine, ove ciò risulti necessar·h, E<:,·o pp1,chè la m,;;tra vittoria è malematicameJ1:o certa. · Rimarremo in guerra; dunque, ancorfL cinqu.-, annì? No, certamente, 1>11rch~ i nosn•i cuori e i nostri voleri rimangano nei pr_ossimi -mesi. cosi saldi, da tog!iere alla Germania ogni speran:a. rii (l,accarci. e costringerci alta pace, quand'anche lo fUf_Tra dov~sse durare altri cinque anni. La sola via, in~mma, per ottene-re una piwe non solo fa,•orevole, ma sollecita, è di prepararci . risolu• lamente a una ~iù lunga ,guerra. * * * ' E' im,possibile dfre se, per Ja fine del 1918, svanita la speranza d'imporre la sua pa.ce e sorta la certezza di dòvere a.Lia fi-ne subire la nostra villoria, la Germania .preferirà. ceder su· lJito o prolungare il conflitto. Non è improba.bi le che, non appena questa situazione rnn 9 a a cagionare qualche defezior,e tra i suoi alleat'j, e maggiori dissidi Ira governo e po,polo, in Ge•·· mania la cast.a di Postdan} cerchi. Lende1'e alla Germania e ai mondo intero un tLltimo tel'ribile tranello: ,in atto che gl'ingenui, gli idioti e i ver,dnti saluterebbero in Germania e Ira _noi co ma un LTionfo delle idee democratiche, gli llohe')– zoilem lascernnno al Reichslag di decide• e Ira I~ cessMiono e la continuazione de~lt lotta. Se la pace sarà umiliante, essi potranno dire al popo· lo: tu l'hai voluta: se la cor,tinuazione, det'l,1 lot,ta po1·terà l'invasione, potranno ah-gli ancor., .. ltJ l'hai ,voluln fai a.mora gl'ingenui, gl'irliobi e i v-enduti' rlel pacifismo nostrano (socia:listi, rle1ico li e gioliltiani). approfittando delia stanchezz,, del .r,osL1·0f)CJ)Olointensificheranno la c·trt'pagr.n per una pace colla II nuov;i. •Ger;ma.nia democr,1- tica ", naturafmente « senza. aQnessioni " sen7.f;l. indennità"· Questa è, a.lmer,o, la previsione di un eminente diplomatico e storico ing1cse, che conosce benissim!J Berlino e Posldam. e o Bianco L'UNITÀ ~la comunque le cose debba.no andar", quest,} è sicuro: 110I teniamo in mano le chiavi dell. villoria, ma esse van tenute lerm,11ment.e. A. co lor·o che, !L somiglianza dell'on. GioLilii, sognanv di fare ciel Gove1110 itaJiano il procuratore de· gli affari della Germania nei consigli del''Tnt .c.sr, , e si 1u·oclamar,o bensì deci i a m 1tener fede ~•I 1mlt.o di Louclra e a non lare una pace srparata, mn col soli.inteso cl.i, costringere l'Intesa a con· toni.ar ·si di una pace, che a.ccoritenti anche ~Jr Hoher,zoliern e gli AbsbuTgo, non è cel'lo il caso di parlare nè d•i lealtà nè di ono1'C. Ma possiamo ben parlare cli interesse e 'di impossibilitll. Non c'è via di mezzo Ira la disfatta e la Yit– Lot·iu. Lo stesso rilomo aJlo slatti quo ante t.e,-,,;. Lol'i1Lle,dato il disfacimento cl,l,lllaRussia, signi– ficherebbe l'alJr>anclono della Russia e dcll'..Asia ul monop~lio !e11esco e il lrio1,lo rp~ù clam.orP§O d'oli· la Germania. Nè l'Inghilterra. nè il Giappon,'. ,1è gli Stnti UnHi accetterebbero mai una pace sif f>1tlu. O l'ltalia sta con esse, o va colla Germ11- niu. Crcde,·i di poter 1·imanere nell'lntc-sa lu,·,. ziot1anclo da sensali seg1,eli della Germa.nia, o rii potere uscire dobla guerrn mentre l'lntcsn con– tinui a combattere, senza clivendre ipso fatto va,s– salla della Germania, è non solo clis'or,esto, m~ 1<SSt11•clo: è, ,parlando alla Talleyra,nd, niù che 1111 delillo, uno sprnposito. La Russia p11ò ayc1·~ fal\o \lU?Sto. S!)l~po.o_ l.!..,n_za 1:tti1;a:r·esu ,di sè I~ t·a1lpresiiglié immed,ale àegt1 antichi a.lleu.\i, JJer• chè Ira essa e l'Inghilteua e la Frar,cia è la Ger• Il .lloncltester Guardi<.111, che sarebbe in i1,ghil– te1Tt1 quel che è iu Italia il Corriere della Scrn, puJ;J,lica un aJ-ticolo assai it1teressante su quello cite ,lovreLbe essere il prngnunrna di guena del– J' I11tesa uel 1>rossimo u.11110. . ·oi dùbbiUJnù rinunciurC - scrive LI gio.n.ule inglese - ull'rulJiLudine tli considernre 'il frontJ rra11ccso e it,diano, come fossero parli diverso dc•llu bllCtTa, in cui l'interesse 11(lsLro si.a, rninorc cli quello de.Lia Francia e clell'ilaliu. Gl'ir.gilesi co111balto110oggi in Italia 1>er•.sapere se l'Il.alia debbt\ rimanel'C nella _guerra o no. La. Germania, a cliffetenza eia noi, ha sempl'C segui Lo il princi• pio di altaccnre non la parte più forte, ma la più debole élelle linee alleate. Essa rilier,e ora, a torlo u a ragione, che l' lta.l i.a è la parte. 1Jiù debole, co· me nel 1914 essa attaccò l'ala sinistra inglese ritenendola (a torto) la 1>iùdebole; nel 1915 la Rus– sia che essa considera"'a (a ragione) la più debole, e nel 1916 Verd1111che essa riteneva (a rngior,e, se conf·rontata con la nostra' linea) la più debole. Questi attacchi contro l'!Lalia continueranno; e tutte le forze di riserva dell'Austria, sarar.nò im– pegna.te qui o (il che è lo stesso, per·chè la Grecin è scmi;licementa l'ala 'destra della linea italiana) nei Balcani. Le idee militari dei tedeschi .sono poche e ,sem- 1,lici. No[ abbiamo controbilancialo la sconfitta clella Serbia e l'entrata in ir1erra della i13u1garia, fncenclo inten·enire (dopo un lungo intervallo) lu. Gr·ecia a nostro fianco. ·La nuova mossa tedésc11, · non sarà. 1111 ienla_tivo cli sp 1 zzare la linea. oe<;i-– dentale: sarà un movimento,, che cominciando col •·~spingere la ,sinistra, iteJiana, condu,rrà acl 1111 attacco contro la Grecia. Se i ledesclù vincessero nell'Italia seltenlrior,ale, non solo si impaclroni1·ebbero ·deU''IlaJia manilal– tu ricr-n, ma minacciando le comunicazioni tra .Fnwcia e Italia,· estenderebbero peticolosamerde il fron~e he i francesi dovrebbero, difendere, e riello lessç, lempo, acquistando -mano libera Mn· l,ro 1 a G1·eciA, mii;racce1;ebbero anche la nostra po– tenza navale nel Mediterraneo orientale. Un'(tali,a e it·na Grecia am:iche sono condi;;io11c indis)}ensabile ·pere/tè l'Tnghi\terra possa conser– varç l'Egitto e assicn1:are le comum.;cazioni con l'lnrlia, e l'Oriente. Un'~ta.lia ostile e 11na Grecia, che sia t.a.nto sotto il dominio del nemico da drurglj Jr isole come base per i suoi sottomarini, rende- 1 ,ebbe.mo! Lo precario il possesso inglese in Egit– to, per non pal'lare degli altri possessi orientali, mania, e fra essa e il.,Gia1>poue e gli St.1ti Unili ·c'è la Siberia. L'Italia. si trova, im·ece, a.pel1..l per rua.rn alle p<i.ùtilnlbili vendet~; può es.sere ridotta da un momer,Lo all'altro alla lame ve· ra e alla lliù spaventosa disorganizzazione ec.:i· nomica, solo che venga.r.:o chiusi il can:,i.Je,di Suez e lo st.i•ett.o di Gibilt.errp.. Cedo è :i.ssai comodo and\),re per i salotti e per le o(flc'ine, per hJ sagrnst.ie e l!)Cr le. campagne a invoc,u·e "l'ora dei popoli" e protestare co11· 11·0la II inu1.ile strage", o incitare sollo la mc.– schera c(~I, Pl);CifWco umanitario a.Ila disel"lion~ e alla \'iglia.crheria. Più 'c!ifficile è predicare lo spirito di resiEtenza. e di sacrificio in m,a guerro, che dura cl!!. anni, e può durare ancora anni spfo· ga,re che eh-i muore it\ questa. guerra, muol'e 1,è.J.creru·~ L'.na.nuova 11m!J,nitò.più glu,;la. e j)it: pacifièa che Jè nostrn città, deva.state e infrante. 1·irH1..-.c~rann0 dopo la vittoria santificale d11Imar Urio; che '.1.bbandonando la lotta, men\rt. Belgio, Sel1bia e Romania vi persistono, e la G, ecia si prepara a.d en\r·arvi, l'It.alia diver,terebbe il Ju,\;– hrio dell'universo, e non uno dei suoi figli J)t•– trebbe più uscire di pq,Lria a cercar lavorc• se•1 za sent.trs:i impresso sulla fronte un marchìo c\'i11- famia ir,delebile. Ma non mai, come og-.;1, nella sto,·ia è stato veTo che )'egoi,imo è iueozog.na, e che verità è it sacrificio. E guai, a,noi se, non s:1, 1>remo combattere quelJa men1,ogrui, e portar~ \•iva e ardente nel nostro cuore qit~8ta. verità. ,. L't:lnità. Con la sua campagna contro la Serbia, la Ger· 111u1iia a.s--icurò le coinunicazionj pet· terra tra sè e l'Oriente. Con l'attuale crunpagna. contro l' Halia e la J)r-obaJJile carnpa,gna contro la Grecia, ossa cerca Ji mina.cciare le comunicazioni anglo– frnncesi con •l'Oriente . Ne segue che la difesa clell'ltalia è parte esser,– ziale della 1>olitica. orientale ingle.se ; è condizione fonda.mentale per sconfiggere la politica. tec\escll- 11.ell'0·1·iento. Pere/tè non dobbiamo 1limentic1tre· che quçsta è uucrra per la successione della Tu.r dda. Se si acce~ta questo 1 >ui.lo cli vista, hisogt1à. rivedere la r,ostra strategia. Lo sfondamento del fronte occidentale, a meno che non possa essere ottenuto per mezzo della supremazia dell'aria, e una questione di secondaria im1}0rt.anza, e si può ritardare. Sco1}0 immediato :per l'Inghilterra dev~, essere cli assicurare la sua posizione nell'Oriente. prima col rafforzare la resistenza dell'Italia, per– chè se l'It.alia. cede, la 1){)tenza navale inglese nel ~1ediler~11,neo è sena.mento minacciata; poi, come corollario a que,sta polit.ica difensiva in occider,Le e in ltaJia, col continuare nell'Oriente vigoro...., snmente, sia diplomaticamente sia. militarmenlll, Ìa offe,nsiv.a cont,l'o la Turchia.. Qui, in,Turchia,,al– mer,o per qua_nt.o p~iamo gitidicaro, ci si offre,la ,. migliore opportunità di un'offensiva per il pros– simo anno. *** Fi11 qui il Manchester G1ui.rdia11. E sarebbe dif– ficile dargli torto. Fincbè l'intefl'ento, in forze suf– ficienti,. deglj SI.ali_UrJti sul fronte .tra.ncese e sul ft·onte italiano non consenta di finire la guerra con una grande offensiva conlro il grnsso delle for1.e austro-germaniche, il piano militare più ra– gionevole_ è di t,enersi sulla difensiva in ILaJia e in FranciA con forze sufficienti a impedire un successo austro-tede.sco e ad .e;vit,,1,renotevoli spo– st'lmenti cli forze dallo scacchiere occidentale ver· so la. penisola ba.lca.r.ica e ,·erso la :vresopotamia, e raccogliere tutto il SOJ)'l'flJPiù delle nost.rn capa– cità militari in Asia e sulla linea Vallona-Salo– nicco. l t)rossimi mesi dovrebbero essere utiliz- 1,ati nel demolire la Turchia, in attesa ch·e l'n.into rlegli Stati ~Uniti ci consenta nell'estnte e n,ell'au· Lnnno di riprendere 11n'azione in irrande stile in Francia e in Italia. - In questo l'interesse dell'Tnghillerra coincid~ ron l'interesse grnernle cli tulle le poLnze nl– leale.

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