L'Unità - anno VII - n.2 - 10 gennaio 1918

. . PROBLEMI DELLA VITA ITALIANA Dlrcttorh ANTONIO DE VITI DE MARCO e GAETANO SALVEMINI Dir~zioot e Ammmistrazione, Roma, Tia Adda, •• - I t.>nameoto ordinario annuo Lire 5 per il Regno, Abbooamcnto sostenitore annuo Lire 20; semestrale Lire IO; un numero Centesimi to Si pubblica il sabato a ROMA - Conto corrente con la posta Anno VIl - N. 2 SOMMARIO. . LA GUERRA NEL 1918 - L'Unità. AUSTRIA E TURCHIA - g. s, Vl\LS.."-::IA•-LCR=.11.. LA SOCIETÀ DELL'ACQUEDOTTO PUGLIESE. 1 PROTEZIONISMO INTELLFTTUALE - G. Surra. SENATORI IMBOSCATI. ♦ ♦ LtUnità nel 1918 Le ultime disposizioni luogotenenziali sul consumo della carta ci consenton0 di lasciare il prezzo dell'abbonamento annuo del nostro giornale a cinque lire, e la minuta vendita a due soldi al numero ma ci obbligano a ridurre i numeri di otto pagine a un quinto dei numeri di tutta l'annata. Anche con questa riduzione delle pa– gine il prezzo della carta è così aumen– tato, che ci vedremo obbligati ad aumen– tare il prezzo dell'abbonamento e della minuta vendita, se nop crescerà il nu– mero degli abbonamenti. Quei nostri àmici, che acquistano il giornale settimana per settimana dal r·– venditore, pensino che la minuta vendita costa ali' amministrazione del giornale i due terzi di quei dieci centesimi, che essi pagano volta per volta: cioè la minuta vendita rappresenta una passività, se il lettore a minuto non si trasforma subito in abbonato. Questi nostri lettori, dunque, che ri– tengono utile l'opera nostra, hanno il dovere di aiutarla, abbonandosi e procu• randoci abb,)Oati. La Collezione completa dell' UNITA del 1917 Tiene spedita raccomandata al prezzo di li're I O lndlrluare cartolina nglla ali' Amml.ofllrulooe dcl- 1'UNITA': Tla Adda 4 - Roma. o Sian o JO Gennaio J 9 J 8 LA GU-ERRA NEL 1918 . Una delle critiche meglio f!il[ lda.te, che la stam– t1)a. ingles.e •.è ~.Plll-..;-"-2""'•' ,_ia, 'e'<C;ta .;cl .>I --Q'.o ,erno d'Italia, e che lettere dal fronte italiano e di soldati e di ufficiali it.alian,i conferman,i -ap– pieno, Si è che da noi si è fatto ben poco per abi– tuare il pubblico a vedere la guHra italiana co– me un episodio loca.le indissolu.hilmente collegato alla. guerra. mondiale-mihlare, navale, economica. Inoltre si è avuta troppa paura di ditpingere la guerra come lunga, e si è erralo nel dipingere spesso a.i soldati ogni batta3!ia. come l'ultima., e la pace come imminente. Alla fine della prima metà del quarto anno di guerra non è troppo tardi tper rimediare a questo errore. E due sono i compiti, a. cui stampa, ora– tori e uomini di Stato dovrebbero nel nost rn paese quotidianamente consacrarni. Il primo è politico, e consiste nel dimostlr, a.re la santità della causa, per cui si combatte; - nel mostrare, con popolari commeriti ai discorsi co– me quelli di Tistza e di Czernin, che l'Italia non poteva stax neutrale; - che stando neutrale sa– rebbe a. suo tempo stata. attaccata da sola, e quindi l'Italia lotta oggi non solo per risolvere il pro– blema. del Tlrentino e dell'Adriatico, ma sopratutto per la sua indipendeuza nazionale; - che io questa lotta. il suo destino è assoriato a quollo di tutte quelle altre nazioni, la cui libertà e l'indi– pendenza, in Europa e in tutto il resto del mondo, sarebbe condannata a soccomhere, se la Germa– nia trionfasse - che questo trionfo avverrebbe, se la Germania, già padrona de' suoi aJl<lati, riu– scisse a far sua vassalla la Russia, minacctando in modo formidabile r..on solo l'Europa occidentale, ma ancora. l'Asia e l'America; -per conquistare pra– ticamente l'egemonia nel mondo, e non dovrebbe fare altro che a.spettare: un trentennio basterebbe all'nopo. Il secondo compito urgente è il commento co– stante sulla guerr-a., presa come un tutto, Inteso a ·mostrare che nonostante la crisi russa, i ter· mini del problema. della vittoria rimangono im– mutati, se iii morale delle popoùuioni rimane alto e saldo. Quale è, infatti, la situazione mi· litare dell'Intesa. alla fine del 1917? quale si pro senta ai migliori osservatori d'Inghilterra e di America. per il 1918? * * * l successi delle offensive inglesi, francesi ed italiane fino alla fine d'agosto, e l'avanzalo. In– glese in Palestina, autorizzano a ritenere fondata l'idea cl\e, se la Rusaia, nel 1917, avesse com– piuta la funzione assegnatale nella campagna generale, la guerra a quest'ora volgerebbe già verso la sua fine. Se nonostante la orisi oos!\8., la Germania no,i ha potuto impedire che la Turchi,l, fl\Ja alleata, perdesse l'Arabia, la Mesopotamia meridionale e la Palestina meridionale; non è questa una proTa che, nonostante la orisl rul!Sa, Je forze austTo-tedesche sono appena sufficienti al compito colossale, che devon ~ assolvere, e che senza tale cns1 non sa,rebbero .bastate? E il fatto -~'t.t.,.:,o!>O- ttf",tl gi .J.ll1ITu11 èèJHralJ. JÌOh ~onc/ }\at1 lél– tpaci di sfrutta.re a fondo lu sfacélo di Caporetto, e per rare l'offensiva contro di noi han dovut-0 rimanere nella difensiva su tutti gli altri fronti, non è nuova. caratteristica prova, che nonostante l'annullamento militare della Russia, essi sono stremali di energie e non posseggono nell'Intesa che una appena sensibile superiorità? , Ma la crisi russa, se ha d.eru6ata l'Intesa della vittoria nel 1917 - vittoria di cui l'Intesa sa;rebhe stata derubata. in modo ar.che più 1wricoloso ~enza la rivoluzione e con la pace sepamt.a. dello Czar -:- la crisi russa, con la campagna sottomarina, ha determinato l'entrala in campo degli Sta.ti Uniti, e, sia pur solo diplomaticamente finora, della Cina e di molti altri Sta.ti minori dell'Ame– rica e dell'Asia. Il fatto positìvo più importante del 1917 è questo: la scesa in c&mpo del NuO'Vo Mondo. Militarmente 'J)arlando poi, il fatto più impor– tante si è, che la campagna sottomarina non è riuscita a paralizzare l'azione milita.re ed econo– mica di guerra dell'Intesa e sopratutto dell'In– ghilterra. La Germania s'attese la catastrofe pri– ma a d!ue, poi a tre, poi a quattro mesi di di– stanza ed ora i suoi critici militari ammettono che il colpo è fallito. Le perdite inflitte dai som– mergibili tedeschi fUTon gravi; ma i programmi di costruzione navale degli Stati Uniti e dell'ln· tesa tpel 1918 son tali, da garantire che nel cOTSO di (i\iest'annata, nel mentre aumenteranno gli affo~menti ai sottomarini, le costruzioni di nuovo tonnellaggio supereranno d'a.ssai le distru– zioni,spocie se si adotteranno e coslrui,·::urno su larga scala tipi di trasporti mercantili naviganti a fior d'acqua, che sono già fo via di esperimento. E' estremamente proba.bile che la sconfitta. della. campagna sottomarina appaia allo storico avve– nire il fatto culminante di tutta. la guerra. Essa infatti · è la condizione essenziale della codpera– zione militare dell'America in Europa. Che var– rebbe addestrare milioni d'uomini in America se non si potesse metterli in lri ncea in F1rancio. e in Italia? *** Alla luce di questi fatti, il compito del 1918 è chiarissimo. Occorre dar tempo o.gli Sta.ti Uniti di trasporta.re in Europa e addestrare il primo mi– lione d'uomini e sopratutto molta artiglieria. I giornali svizzeri parlano già dell'artiglieria ame– ricana ai loro confini, come aella ,più formida– bile che fin qui si sia vista.. Non è lont,ano il giorno, in cui gli Americani in F'rancia toccheranno il mezzo milione: -ç>erluglio ve ne sarà certamente mezzo milione in lirincea e mezzo in riserva. In fisic_o, in armamento, in . morale, una t.a.I forza equivarrà certamente a. ,una. più che doppia forza russa. E per la fine del 1918 questa forza sarà raddoppiata. ' Fra oggi e luglio, gli austro-tedeschi godranno dell'ultimo periodo, in cui possono EIJ)Crare co•

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