L'Unità - anno VII - n.1 - 5 gennaio 1918

L'UNITÀ LA. BOEMA 5 guerra hanno assunto i soldati rzeco--slovacchi cli fronte al Gol'el'11o imperiale. " Noi Czcchi c:,i::,tcvamoprimn dcll' Am,tria, saremo anche dopo di CS:,:l •. P,\LACIIY, 1867. " Le nazioni di struttura interna sa•1n e capaci di progrc:,:,0 1 ::;01>rnvvivcrnnno nll3 cat:tJ:.trofcdegli Stati e- alle crudeli pcr::,c..:u– zioni della loro ?i.uionalith. ,.. lancio talvolta polemiche' e ri~entime11ti, più spes– S(· lasci,mdo dietro a sè maggiore indecisione nel– la volontà e. nelle. fedi, minor clliai·ezza nelle co– scienze dei popoli? li gio1·no stesso della mobilitazione - scrive il Ber.es - i J'iservisti della campngna e delle pic– cole città dimostrarono apertamente il loro stato d'animo. :-.:elle vicinanze di Pilsen ebbero luogo dimostrazioni in massa ed i soldati dichiarorono che avrebbe1·0 volto le loro anui contro i loro ufficiali tedeschi. Numerosi furono gli arresti o le eondannc n morte 11l'Onuncialc fìn dall'agost- 1911,. D1<. KHAMAR, 1906. L'esercito Czeco-Slov acce. li 16 dicembre corso G. l'.lémenceau presemav.1 per la firma· al Presidente della repubblica fl'IIJ1- cesc un decreto autorizzante la cq)azione di uni– tà combat~nti czeco-slovacchr accompagnato dal seguente rapporto: « La Fca.ncia ha sem•pre wstenuto con tutta la sua ,\uto,•ità le 11ivendicazionl nazionali degli cze– co-slovacchi. Il numero dei volontari di questa nazionalità che sono venuti a schierarsi sotto la, bandier,, francrse al momento della dkhiarazione di guer– ra è im!101·tanle; i vuoti r,rodotti nelle loro file p11ovano senza contestazione l'impeto con cui hanno lottato contro i nostri nemici. Alct,ni dei governi nlleati E: particolarmente 11 governo provvJsorio russo non hanno esitalo ad autorizzare l'anuolame1,to sulla n-0s11·afl·onte di unità costituite con elementi czeco-slovacchi s(ug– git; all'oppressione dnll'avversario. · E' opera di yiustioia dare a questa naoionalitò i meoci di di fendere sotto la sua bandiera accanto a noi la , a usa del diritto e della libertà dei popoli, e ~a,·à conforme alle tradizioni francesi, concorrere al– -:t·organizzazione di un'armata czeco-slovacca au– Lonoma u. A nessuno può sfuggire l'importanza interna• zionnle di ciuesto avvenimento. E' una grande vit· toria della fe-d.ee dell_a •perseveranza del popob czeco ed è un nuovo vasso verso la realizzazione int•gralc ciel programma de,ll'lntesa, gincrhè ii riconosci.mento ufficiale della nuova bandiera im– plica altrnsl il 1iconoscimento dell'aspirazàone na– zionale per la quale 1·escrcit0 che la reca sul campi di guerra si a!ppresla a morire: l'indipen– <lcnoa boema: aspirazi0ne eh~ ha per log,ioa. M– tol~ conseguenza la. distru,ione dell'Ausbrid.-Un– r;heria. Delenda Austria. Durante lo svolgo~si di questa lunga guerra il prog,1>f1mmadelle democrazie europee che ù0m- 1,,.e11clela rivendic83.i~ne dei diritti e dell'indi– pendenza cli tutte le nazionalità. t qnlndi lo sfa· sciamento del sistema !'Olitico che offre ad unn mi nornn,,a, tedesco-rna.giara lo sfmtta,nento di 1:nns– se latine e slave, ha subilo i>eriodi d'intorbida– mento, d'eclissi. Emissari di forti organizza,ioni loa.nca1ie lin– tercssale alla conservazione dell'Impero ab5bw·· ghese, paclflsti per m11.l: :i.to senso umanitario riso– luti .a troncar subito, ad ogni costo, l'immensa. crisi rinviando ad allro cataclisma il naufragio ciel vPcchio mondo, personalità politiche o religio– se rap1)resentanti concezioni e interessi a.ngusll 0 a.mbigui, ed infine :3l'inn11merevoli agent.i e a– mici d.igl'imperi avversari hanno 'f)iù volte solle· valo la campagna contro lo sm~mbra.mento del– l' ;\1ustria, ricordando all'Inghilterrn l'incontro di Ischi quando Edoardo VII proponeva a France– sco Giuseppe l'isolamento della Germania, dimo– strando alla Francia i pericoli di un ingrandi– mento della Germania con le terre tedesche del– l'Austr:ia, ed all'Italia tutto il danno della costi– :uzione d'un grande stato iugo-slavo, danno evi– tabile con un equo accordo con l'impeTo vicino, · nemico naturale dtlla Serbia e di tutte le aspira– zioni iugo-slave. E' forse necessario ricordare i sogni cli un'A1u– stria liberale del Dailu :Yews, le campagDe pe: il ~nlvntaggio dcll'.\ustria riel Journal dc Grne~·e, ciel Gcnèvois tutte in omma quelle 1mprovv1sc correnti cli deferenza, per non cUre di simpat.ia per u la. monarchia ,ecchia e_grande •· com'ebbe ·" chiiuna.rla con un hngua.gg10 tro1>J>O lusmghie– ro lo sle o Balfour, che di tratto in tratto han_– no circolato nella stampa neut1 aie ed alleala susc1 Lo smembramento dell'Austria e J'ltalia. La J)iù colpita da questa pr~aga.nda tra le poten,.c occidemali è l'Italia. Le sue giuste 1·iven– dicazioni elle po!J•ebbero essere p.ienamente sod– disfatte g,ua.Iora i vari gruppl nazionali della mo 1,a\·cllia danubiana accruistassero la loro au\ono mia o ~i riunissero ai loro tronchi principali, ·.eJ1I•ebbero invece grandemente ostacolate ,e il ,istema aòsburghese sop,ra,vvdvcsse a CfUt'sstab.u– f~ra: giacchè esso non 11otrà mai lealmente con– cilia,·si con uno stato che abbia la piena libe·rtà nell'Adriatico e olle fomenti per il ·fatto solo della $Ua liJlera esistenza I.: a.spirazioni cU lil:Jert.à dei popoii suoli soggetli. « Koi oggi - mi diceva uno dei membri del Consiglio nazionale- il>Oemo - sosteniamo con lo 9[e,sso ardore con cui lottiamo !)Cr la nostra causR le rivendicazioni italiane su Trieste e il litorale istriano; ma se dopo la ,guerra dovessimo ancora trnvarci unili all'Austria, sia pure in un'Austria a sistema federale, molt'i di noi sarebbero po1·– tati n mutare a.tleggirunento e a reclama1·tl per it sistema politico di cui faremmo partp il mag gior numero di sbOcchi marittimi, Trieste com· · i>J"esa..D'a.ltro lato la sop~avvivenza dell'Aust,<ia ,·ormhbe dire la. vittoria. del germanesimo e quin– <l.i l'oi,<posizione /Iliù dolenta alla ipene!Jraiionc cnlturnle e commerciale dell'.ltalia nell'Europa cen!Jrale e nei Balcani ove sopratutto l)Cr la sua posizione, per la sua tradizione storica essa è chiarnnfa. ad una grnnrle ,tzione di rivilt:'\ 11. Se "l'italiani e i nost.ri alleali fossero coscianb di qu~sto semplice .i,ssioma: che gli sco))i morali e politici della nostra guerra non saranno. affat· 1,, ra(J(Jitmt-i senoa la è.istruoionP, ctel!'Austrui-Un– aheri11, senza la liberazione di tutti i latini e dt /ulti oli stavi della monarchia, senoci speanr•·e_1irr srmprr nrl cuorr. deU'/;111·01"1 quel focolare t/1 rl>– scortlia di raozc e et-i 11opoli a cui !]!'italiani, i boemi, gli slavi meridionali e i nmieni devono l~ pagine pili tris/i e più sanguinanti del loro mart,. rio tutt.a la malnccort.a campagna conti'o le a· spirazioni anche più legittime della Jugo-Slavia., tllttc le ·infinite stupidità della censu1·.a, tutte le rontra.cldizioni tra. le giuste finalità della nostra guen·a !,iù ,·olle proclamate in Pa rlnmento ed al p<Ypolc-e l'azione effettiva del Governo, scom1:a– rircbhero per rinvigorire. decisamente e pass10- ualarnente rinvigorirn quelle lor-le che scatena~e e concordi finiranno c<'rlo per ab'.batlo,re il ve~chw lronco cesarno. . Oggi l'occa ione ci è offerta da. questa pnma , ittoria delle a~piraz,ioni bOPme che no, tlOSstamo consolidare stringendo nell'ora del perJcolo <' del dolore Cf\Jel1,atto che trova già .vincoli di simpa– tia ,.cl passalo fin d :i.ll' rpoca di Cnrlo IV, e dar~ nel futuro quei frutti <lhe non solo la nuova pn– mavera dellè due civiltà fanno prevedere, ma aJ– lresì la ricchezza naturale dei paesi czechi e lo sviluppo ecor.omico dell'Italia nuova. . !.'alleanza non~ infida nè poggi>Lnrlifìc1nh:,1ent? $\I ~ogni di pochi solitari. Tutta la t1·ad.JZ1on~ dei Boemi ~ tradizione antigermanica g,acch,· nello Ìoro terra il tedesco non ha ~a.puto che u l'milinl'c, umiliare, misel'a.bilm<'nle um11tare n. L'atteggiamento. dei soldati · czeco-slovacchi. Non è !,ossibile 11crrorrcre qui k pagine più si gnifìrativc della loro letlcralma, _rh'1' tutta let ternlurn cli gucrrn: guer~a dapprnna per.'" 1,– hertà 5pirituale e guerra l)iù tardi per la hbel'I-\ nnionp,le; nè ri'assumere la stol'ia rlctle lnrn lolle llOlitiche dalla disnrzi-Onc del Parlamento al-. l'ultimo grido lnnciato in !,ienn Camrm clnl M· putnto Stmnsky: " I 1,osfri ne'.nlci sono a \'ic-n– nn. e O Burlapest ,,; è necc!<l'ano lllHCC, a soste– gno della tesi propugnata. soflenn~,. si.. s1J! sin– tomatico ntteggiamento che fìn dall 111i,.10della Nel settembre 1914, l'attiludir,e d-ell'' Regp;,,– menio di lanclwclw czoco, reclutato 11ellc vicinan– lC cli Prnga, destinato al fronte cont1·0 i rus,i, provocò a Praga sanguinose J'Ìsse. I soldati cnn tondo inni nazionali si rifiutarono di er,ti,a,rc in stazione mallratiando gli ufficiali tedeschi e fè· rendo g,·a\'emenle il loro com\ndanie. RiunU,i in seguito nell'interno della sta,io1>e, non vollero partire. Jl 2' 1·eggimento czeco della città cli Pisek, ri– fiutò cli marcia,•e su Valjevo in Serbia e fu per due volte decimato; gli scarsi ~uporstiti furono esi>osti prima ai cannoni serbi, poi completa– mente chiacciaH dall'artiglierin magiara che ve– dendosi in pericolo si vendic:, s11di ·loro. fl 36' reggimento cli :.\ilaclà Bole lnv, si am– mutinò nelle caseTme e fu masMcrnto. Nei Cnr– pnzi 1'88° reggimento volendosi a1Tendcrn fu un nientalo dal fuoco incrociato della gua,·dia pn,~– sia,.a .1 degli honveds'magiori. Jl 35° rcggimenl•> della cillà di Pilsen Ju trn.sportnto in un treno Rlli campi di battaglia in Galizia; mezz'ora dopo il suo arrivo ern nelle trincee russe ove fu accolto. <'011g1·nnde enlnsiu«mo. I soldnli rii q_ueslo reg· i;imcnto che non l'iu cirono a. !mssnrc ,ii russi, fu– nmo nu1 saerati dagli austriaci e dai prussiani. :-.i è pl:ltuto ronstatare llt stessa condotta antia.11· st riacn e anLimoglara in due reggimenti slovac· l'hi e 11l'ecisnmente nel 13' e i2' cli Presburgo. 1)01,;; la seconda battuglia di Leopoli quando Pt·,emysl ru' !1Cr la. 1>rima volta invesiila;' i sol· dali rzerhi vedendo la clisorgani,.zazionc dell.'a.r- 111nta,si ingegnarnno a renderla più completo, dii fn11dc1>doil pànico nelle file, mentre continuava la ritinti.,\ ve,·so Hosov, Nov1i Snnder, e Moravsk~ Ostral'a. Poi p1·ofìttnndo del disordine. essi fug· girono fino a Olomouc (:Vlornvin} e molti fino a 1',·aga; lo scompiglio era tale che i capi dell'èsbr· cito ignoravano il numero dei reggimenu an– nientali, f,1tti prigionie,·i dai rnssi e fugg1-usc;11. Praga. fu felice del:a parte presa dai soldati cze– chi alht l'ittoria dei russi, e fece un'nccoglicnza fe,to 0 n. ni fuggiaschi. La rrsa, ormai famosa, del 28° ,·egg,rne.r,to czeco di P1·aga che fece tanto chiasso, car:ittel'izza me– glio au<•ora il vero sta.lo d'animo della popola 1ione czeca. Questo reggi men lo si a.1·1·eso ni russi ·il 3 ,ip1"ilc 1915 nei Carpazi, con tulio il materiale e con lo musica.. Più di duemila uomini cosi cleleziona– rono. ed appena anivali dall'a.ltra pn1'le molti di r-"i chiesero di combattere contro gli austriaci. Trasportati a J<iev, vi fu1·ono J'ircvuti con gran– de gioia e simpatia. J circoli militari d~ Vienr,tt cm110 fu1·illondi; l'lmperafore ordinò lo scioglimento cli quel reg– gimento• e si vendicò degli c,echi nel modo 1iio' hrutnle: ncli'nutunno vennç formalo un nuovo hallaglione del 28° reggimento unicamente coni– posto di giornr,olti cli 20 anni. che mondato sulllL fronlc dell'Isonzo, senza. pietà, enzo il minin10 scrupolo fu esposto al tiro più micidiale dell'ar– liglieria italinnl, pre so Gorizia. oli 18 soldati tornarono. il rimanente di questi 1000 giovani restò sui campo di baltaglia. l.'lm– pcratore fece leggere allora un nuovo ordine del gior7\o proclnmanclo cl;le la vergogna del 28° reg· gimcrdo di Praga ern cancellala dai sacdflc.i di quel r ggimento dell'lsonzo (1). Coll'assunsione effettiva da parte dei tedeschi della dire-i.ione dell'esercito austro-ungarico ;' reg– gimenti czechi furono sciolti e i solcloli dissemi– nati nei reggimenti tedeschi e magiari. 11 pubblico non italiano non deve cruindi la– ~rinrsi ir,gannare quando sente oggi parln,·e di J'hggimenli hoemi rombnllenli con ncconimen:.r ~ul fronte tra il Brenta e il Pinve. Ln <le~ignazionc di unìtà boeme è affatto arbitra.

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