L'Unità - anno VI - n.40 - 4 ottobre 1917

268 . ' perde su ogni chilometro della linea Torino-Pine- mlo con le lire 202 che essa, invece, guadag n a swlla linea 'Modane -Bussol eno, sempre col car bone a L. 50 la tonne llata. Con tale aggiunta ·, l'effettivo risparmi o pet la nazione italiana, dato che si fossero elettrificati :l7 nuovi chilomcri della linea :\'lodane -Torino in– vece che i 37 chilometri della linea Torino -Pine- 1·010,sarebbe, col carbone 1i 200 lire, di- ann ue 1.. 82.199 per chi lometro; ed in lutto di oltre tr e milioni di lire. L'l:JNITA Por lo meno, coteste cifre dovrebbero essere ~C'olpile nella lapid e, ~he .sdpra la latrina int oma della stazione ferrovia r ia di Pio ~ ·olo ricorda al– la indelebile l'iconosccnza dei posteri la stori ca ~olennità del 3 giugnò 1917, già famosa per il g-rottesco ruzzolone del sindaco di Torino, sena – tor e Teofilo Rossi, in presenza di S. E. Giovanni Giolitti. Più grande che mai nel cuore de.gli Italiani ». 1 L'Unità . tro, il fatta. che l'Austria ha semprr cercato di im – pedire siffat ta unione, dov,-eJ)he cons igJia1•ci a de– sidcrn ria. Bisogn(I , don1andare sempre consiglio al propl'io peggior nemico ... Serbia e .. Montenegro \lu, in fondo, le di,c ussioni fra i due parUti mnnt t•negrini - quello favorevole, e q11<>llo c011- trario all'un ificazione nazion.ale - non ci r·iguar · rlano. Quanèlo Zio :-lirola tòrnen\ in -'1ontenegro, C'i pcnscram10 i suoi ro nna,i ouoli a pr ende rselo o a mandarlo Ì-ia. J ,·e - si sa - diventano J>ro– prietà ~ci loro sudditi, 11011 appemt i -sudditi smel• tnno di senlil'si proprietà dei re: e qnooto è il rnso ancho pel l\lonten cgro e pel suo l'C. Questo disintere~~e, pel'ò, non farebbe ahbastan – za. il gioco dell 'Austria, rhe ha bisogno di prcscn – tnre a tutti gli slavi del sud, e specialma'lte ul partilo nazionale, l'ltalia come la ncmi~a a,·ra– nita, siste matica, intrattabile, di ogni loro a-rù•, zione nazionale. Ed e~co allora i nostri giornnli gio littia ni e clericali fol'l1ire ull '.\ nstria i documen – ti dclla_propago.nda, rhe le è ianto necessa~a per lenci· desta la combattività dei suoi soldati sla"i ~ontro l'Italia, od reco il duca di Cesarò ce! s1w cerrnllo di formic a precipitarsi a lare il paladino .li Zio Nicola; ect ecco l'organo doi . "zionalii;t.' atteggi t, ~i, a)1ch' rsso, rome il C.,io,·nale <li Ce//1 une, a dlfenso~e delle " libertà del piccole, popolo ,. mont enegrino contro l'i mp eria lismo jugoslavo. Onorevole Direttori' cl e Jr U nilà, Anche il n,ovimento P.CI ' la unione fra la &!1·– bia e il MontenegrQ viene diffamato in alcuni gior– no.li italiani come una improvvisa esco_gitazionc dell 'Austria. ).la chiunque conosca appena super– ficialmente la storia dei no.stri paesi, sa che da mezzo secolo tutto il lavoro dell'Au st ri a ha tonsi– stito sistematicamenta nel tene1·e in lotta fra loro Il Montenegro e la Serbia. li mov im ento tra i mont enegri ni 1Je1·l'unione con la SerJiia non è cosa nuo\'a. Si tratta di nn programm11 trndizional e del par~ito 11azionale. Poche sono le terre, in cui il serbismo affermi 1>ii1 coscientem ente la sua nazionalità che fra i mon– teneg rini. Le gole delll\ i\Jont.agna nera . sono sta – te sempre rifugio ngli insorti contro i .Turchi; <' qni il via.dica Rade, il poeto. del u Serto dei mon. ti», ca n tò In lib ertà e l'unità della stirpe serha. l, 'ns1>ira.1.ione,·uso questa lusione 1>1·ese fÒl'ma definiti.va dopo le gue1Te balcaniché del 1912-1913 e dopo che co,nl,a ci,u·ono le frontiere della Serbia con quelle ciel ~lonteneg;ro r,er la conquista ùeJ ang ia ccato di Novi Bo.zar. Montenegrini e Serb r sono stati sempr e lo stes 90 e unico popolo. l\letà dclla Sciumadi a , tutta la Serbia occidentale, il distr etto di Toplica e met:'I• di quello di Vranja nella Serbia meridionale, e buona part e dclla populazione dello. Serbia orien– tale sono state r,opolate da immigrati del Monte– negro, dell'Erzego,·ina, dello Stari Vlach, delle regioni che nel 1013 furono anneSBe al -''lontenc– gro. Queste trasmigraz ioni nella. Serbia si effet– tuarono nel secolo scorso (le più impo rtanti a,·– vennero negli ann i 1833, 1879 e nel 1880 e 1889). E tutt'oggi gli abitanti dei luoghi su menzionnti del– la Serbia po,s iedono parenti nel -'lonten egro. I.o stesso generale Pietro Boiovilch, capo dello sla• to ma.ggiore dell'ooercito serbo, e molti nitri bas– si funzionari ed ufficiali in Serbia sono oriundi del Montenegro, ove vil'ono tuttora i ~orn geni to rl, i fratelli, le sorelle. Oltre che da ques ·ti legami di lingua, di conti– nuità territoriale e di !parentela., il Montenegro l' spinto ad 1unirsi nlla Ser'hia da. tutti i suoi inte– ressi econom ici. li .\1ontenegro non può be.stare nè econ'omi ca monle nè _r.ommercio.lment e e neppu– re cult.tu- amentei a· sè stesso. Lo ,sor ittor e di que– ste righe iha avuto in nn dat o momento 47 dei suoi paren ti all'e ste ro. Dal<!queste condizioni di ratto, qualunque sfor– zo per msmtenersi nella nostra indip endenza effi– mera ed artiflciosa sarehbè diretto contro i nos!l·i più evident ,i interessi. Certo coll'unione del _\fonlenegro alla Se1·bi11 11 ne Nicolw la sua dina~tia rimane senza te1-r-J. ;\[a il pop'fflo serbo sapr à essere riconoscrnle mo– ralmente e materialmente per chi si sarà reso be– neme rit o della sna unità nazi ona le. Il grande ,popolo italiano, nel terzo <1narto del secolo pàssato, sacri ficò il Regno della Sardegna, e il Regno delle due SiciLie, e il G1·anducato <li Toscana, e lo Stato papale, per l'unità d'lta/ia. .\nche noi slavi, indi,;dn a lm~n-te e collettiva.men– te, vogliamo sac11ifìcar e tutte le nostre vecchir <1i-· vision i per ottenere l'tmi ld de!l11 Serbia. Buone parole e bnone ragioni giungon lontano r si affermano sempre. Dall'esilio. Radlch Drobnfalc. n n o PO S T IL LA Già. Anche il mol'imento delln unione del _\1on tenegro cogli altri pacai slavi del nord è combat – ;,uto ir, Italia dai gio rnali della trip lice giolittia– nn-rleri ra.le- nazion11'istn. E l'ace.usa -è la Sullta : ,' OlCll'O,che lavori\ no per la unione fra il ,\1ontr• neg1·0 e la Sei·bin snno agenti austriaci! T11tti coloro che hanno st11dinto un p oro la sto· ria del problema sud-!<lavo, sanno che lit polit ica dell'Aust ria ha s~mJ)l'e miralo a tenel'e diviso il ~lont eneg ro da llo. Serbia •, esas perando spec ialme\i _ te le vÙnità e le ingord igie e le suscettib ilità e 1 ~OSJ)etti delle d ue dinastie. EpiRodio cnr atteri sti – co: il ~,rocesso cosi detto delle !bombe provocato dall'op uscolo di una sp ia austriaca, certo Nastie - qneJ-lo stesso che fnJibricò i •falsi del processo · Fl'iedjung - in base alle cui rivelazioni mve11 , tate di sana pian t,1 i1e1 1903 furono gettati in 1,rigione nel Moni eneg ,·c molte perso ne accusate · di avere com plott ato coJ Governo serlio l'a.ssaR– sinio di Re Nicola e l'a nn ess ione del -'1onten egl'0 alla Serbia. E oggi, il G-iomale di Ce/tigne, che , gli austr iaci pubbli ca no nel 11ontenegro in lingnu se rbo-croa ta, si o.tteggia n dHensore dell'indi,p en· ' denza del Mon tenegl'o contro lo Quadruplice In– E quando scoprono che gli slavi si battono di– spe1·ata ment e sul fronte italinno, invece di nrren– dersi in massa come hanno fatto 6pesso sul rmn – tc russo, allora ne p•'<'ndono nuovi argomenti prr da.re a.ddo,so agli sla,·i, cioè per ,Jnre all'Aust1·i1t nuo1'1i documenti giol'llnlislici per eccitare i sol– dati slavi contro l'It nlin. Quanti soldati italiani sollo Btati ammazznti in questo guorra n11ndalle nrmi austriache, m~ dal fanatismo o dalla pP1·fldia d i certo giornnlismn g'iolittinno, vat.icantsro e nazionnli sla? I soldati del Papa ' . tesa, che vuole u prival'e il -'lontenegro del suo Re, _\fentrr il Papa bandisce la pace, i preti vengo della indipenden za e della libertà », ment,·r no organizzando i quadri del f,iluro esercito del l'Austria, essa si, combàt.te J)Cr la libertà dei pie- Papa. 1 • coli popoli ! · , Jn · Ciò pòsto, il so~petto di lavorar e consapevol- C e -è noto, in• Ing hilt erra, qua.mio non esiste. ment e a servlizio doll'Austrin <lon ehbe cadere più va. la cosor'!izione, sorsero, circa 15 anf4 or sono, 1acilmen te su chi pa r tecipa, alla campagna 1,e,· Ja per iniziati,va del generale Paden -Powel i boy disunione se.rbo-mon tPneg1·inn che su chi cerca di scout 3 , 0 fanciulli esp lorato r i, allo ~c:opo cli aUe- J)l'0muoverla . ' ' nare la gioventù ai servizi militari. E i boy-,cnu ts La bestia nern dei nostri giornnli slavofobi i, il hanno dato all'esercit.o inglese ottimi ufficiali. pr eRidente del Comi(.ato montenegl'ino per l'unione In t,rodotti anche da noi, i boy-scouts non honno nazionale, Andrea Pr1Ldo-vitch, ex-m inistro di Re avuto prima deUa guerra molta fortuna, mal g•·arlo :-licola. Che uomo sia costui, in verità non sap- l'a'J)poggao ufficia le ciel Governo. Voouta la ,per– piamo. A occhio e crore, però, saremmo pol'tati u ra, in cui la loro opera poteva essere utilizzata per credere che sia un uomo rlnbbene. Infatti è vili- sostituire' nelle 1-etrovie e 11egli uffici molti soldati peso ferocemente dalla 1'rib111u1, dal Corriere atti alle fatiche di guerra, - girnuto la gu~r ra, (l'/lal-ia, daJ.l'Jdea .Vazion ale e dal Giornale di Cet- si IIIlovat.a contro di essi la concorren za clel'ica le. tiene. Son o state imitate le loro divise. E se ne è sna- Contro di lui ha. pnb1llicato un opus colo a Pari• turato il carattere, dando alla nuovo. orga nizza . gi un certo Eugenio Bogg iano, d'accordo eviden- zione run'im'J)ronta rigidamente <'0nfess iona Je. · temente col Re Nicola. E' una se~ie di insulti per- Ho 'Visto, in una piccola città della Liguria. ' 1-onali e di insinuazioni senza alcuna ombra rii · giovani esplorato ri servire la messa in divisa, e chiarezza e di •1:,1·oso.. Su cltue soli punu ci è pos- comp iere umili uffici- d-i sa.grestli.nelli. Partic Jlar- , i!Jile controllare le affermazioni dell'illustre Eog · le men in Torino è aspra la concorrena fatta d al ~ano, e pro1,rio su qu~i due punti le affermaziom clero ai boy-•cutits u t .• . . . risultano mendaci. . • . • q an unqu e I ca1>1di qnosll . • . s,eno non solo nspettosi del sE!htimento religioso · 11 Bvgg,ano, infatti, 1-acconta che il 23 gennaio . . . . . · 1D16, ne llo stesso mome nto :i,n cui gli austriaci oc-· I ::/ !'l 1 ~t ortd ont , essi 5 !.issi. ~lolti giovinetti son o ,·;1pavano Scutnri , " t\oma festegghtva l'arrivo Cli ~ 't' 1 sii r:/ 1 all~?rga mz zaz ,one ufficia le e por Re Nicola e della 1<llarnmiglia, coh un'a ccoglienza a I ne e e pap me. · com mov-enle ». Tutti, 'invece, sappiamo, in Italia, Per compra.re le divise e soppe rir e· a.Ile altre che Re Nicola. att.J·n,·ersò l'Italia in incognito O spese necessari e, il clero la talora delle pesche di · tirò dritto innam ,i Il Homa. beneficenz a. Inoltre il Bogginno nceusa il. Prndovitch di ;ve- Anche a-q ueste non mancan~ incoraggio.ment i 1·c favorito nel t!JOì-1908 il eornplotto preparato a di uomini politici '))riioccupnt.i deJ dopo guerra e. Belgrado per la uc cisione di Re ~i cola: quel com- lettoraJe. ' • plotto, rhe 1n im·rntuto dalla s11ia austriaca Nn In Loano, in que l ·di Sa.vona, ho ammi r ato ad stie .- questo, naturalmenle , il B•>ggian o non lo una di queste pesche uno sp lendido vaso, offert'J aggmnge . ai 1uturi soldati del Papa dall 'onorevo le Celesta A noi italiani la necPssìt.à che nasca fra la Dr'<· barone con rispetto pa ,,Jando di Veglfasco; e 11 n; va e la Macedonia 11110 Sta.lo nazionale abbastan - •l'lJY_.odutione del Doriforo offert a '-- ind ovi nala za forte per resistere insieme a ll'Italia contro la grillo! - dal Venerand o Uomo, che regge con marcia versJ il snd dei tedesc h i, dovrebbe consi- mano, come tutti sa n no, energica e giovan ile glfare una politica di simpatia verso il movim en- destini della pat ria. to di nnifl cazione serbo-mo nt enegrina . Se 11011 al- a. b.

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