L'Unità - anno VI - n.33 - 16 agosto 1917

234 ghi lter ra, cosa ci danno per le noslr"e cento lir e'(... ce ne danno 49! III. I n un comunello della est.rem a Pug,lia , un a vec– chierella diceva a chi scrive queste pagi ne : che il suo cervello non aveva pensato per conto pr oprio , ma le erano stat e sug gerite da individui più colti; come l'ortolano di Pist.oia deve ~ sere a ndato a lezione di qual cuno per appre nd ere le leggi della circolazion e monetaria. :-i'ei piccoli pa esi, dove queste cose sono messe i n gi ro, sareb be as sa i faclle de termi narn e le fonti e punire i colpevoli. i\la bisogn er ebbe che le aut o- " Bisogna ta re la pa ce subit o ; se no, gli au · stl"iaci stonda no e arrivan o nno dent ro l'l t.alia "· Quella vecchier ella rip et.eva , evidentemente, idee •f'ilò. loca li non a vessero ricevuto dal centr o la con– ~rgna di ru ssa re. Il segreto dei fatti palesi I giolittiani Anche la 1'ribtrn c, è contro la u111one naziona – le sud-slava. )Ila per giustificare la sua opposi– zione, 1>rende un a via vel'ame nto origi nale: si atteggia a voler difend ere la Serb ia contr o la Croazia. Proprio cosi. Secondo la Trib una la formazione dell'un ità iud -slava e un atto d'im1ier ialisn10, media nte il quale "H tor te elemento politico croato dell a Ylonarchi.a aust ro-unga.ricti pr ova. a stendere le sue ma nL sull a nobile e stanca nazion e cli Re Piet.ro ». La Ru ssia dello Zar si opponeva all a union e ser?>o-croata, per cllè , teme va il prevale re clolla Croazia cat.tolica su lla Serb ia ortodo ssa: "in Rus sia te tradizioni di incli1ienclen'za del po– rpolo sc.1-bo enwo sac~ »; cosi Cuche sinchè ruma– se in piedi lo czari smo, « mai la Serb ia e il suo governo han no pr esto.lo l'orecchio o.Ilo l11singno di Zagabria o di Lubiana». Oggi che !ti Rus– sia è I)Cr terra , "si amm ollisce la: gelosa resi– st.cnza serba nelle posizioni fond ament ali di dl· rosa della sua nazi onalit.à "· Ma « non per quest.o l'a micizia e l' a iuto paterno dell'lt.alia a lla Ser– bia pu ò venir meno": l' Italia deve difendere ,, l'er oico e ma ctirizzato popolo sorbo» contro la su<pori orilà numerica e sociale dei ,croati . Ecco quel che i napoletan i di rebbero un a bella. 1>ensata! La qua le, però, è 'bult.ata per aria dai seguen li dat i cli tal.lo : 1) Non è vero che i croati e gli sloveni ' sono più numerosi dei se<rbi. Ecco i dati sta tistic i r ac· · colti dal "Civis italic us » nella N11ova A11tolo– yia ciel 1° agos to 1915, pag. 36: A) In Au str ia-Ungheria. l . Istria Croati 200.000 .·.l Croati 500.000 2. ,oatmazta Serbi 100.000 3. Croazla..Slavonta l Croat.i 1.900.000 Serbi 700.000 j Croati 300.000 4. UngherJa Serbi 600.000 \ Croati 435.000 i . Bosnia-Erzegovina Serbi 625.000 ! Mussulmani 600.000 6. Carntola, Ca·rtnzl.Q, Stl- 1•ia, Litorale , . . . . . . Sloven I B) Nei Regni Serbi lib eri. 1. -Serbi.a 2. Montenegro Serbi ·Serbi Totale . 1.400.000 3.500.000 350.000 . 11.300.000 Quand o ~i so t.tr~ ga alla massa quel mezzo milion e cli sloven i e di croati, che passera nno nel n uovo confino 'italiano nel Gor iziano , nell'Ag ro Td eslino nell'Istri a rimangono 4 mili oni cti croati e cli sloveni di tr ònt e a 5 milioni e 850 mila sl}rbi. Chi in quest.i ultimi quindi ci anni ha se· guito il movimento ju go-slavo un po' più ,seria· mente che non lo ab'.biano fati.o i solennissimi so· ma ri del nostr o giornalismo quot.idiano , sa che 110 11 i scribi. ha nno mai temut.o di essere ass ervi – ti dai croa.t.i in un o Stai.o sud-slavo, ma molti croati si sono ribellat i a ll'uni one coi serbi, per– chè temeva no essi cli trova rsi soprll,flatti. Certo in qu esta guerr a i serbi sono stati assai più de– cimati dei croati , ma gli slav i si moltipli – ca no come i sorci d'Indi a, e l'equili brio non man · cherà a: rist.o.bilirsi. Del resi.o la forma IP.derat4 va data al nuovo S tato ha precisam ent e lo scopo di ass icur.lr ~ ciasc uno del gruppi conlode.rat.J contro ogni tentaz ione cU sopraff azione, Cl'C pos– sa fa.l'e la n·agg ioranza . t ) .\' on è ve ro che il Govoroo serbo a.bbia aspet lato la nnc del regime czaris i.a pe r lasciarsi con <1uistare dai croati in un'ora di sma n iment o: Pa – sic ne parlò a lla Scupci na di Belgrado già nel gen – naio del 1915; ne ripar lò in w1a intervi sta col .Y ovoe V remja del 16 maggio 1916; ne hn 1ia rla I<> chi S/l quante alt.J•e volte, cito noi ig\lOriamo : bastan o ,w esle semplici date a demolire il ro• manz o sentimenta le dell'organo giolit.Liano; 3) Non è vero che il Govern o czari sta abbia consid erai.a mai come s11cra là indip endenza del poJ)Oloscr!>o: il Governo c: a1ista /ta tradit o spes– sissim o fo .Serbia : t.J·adim ento tipico, il trattato con l'Austria di Reichstadt, del genn aio 1877, in cui lasc iò a ll'Aus t.J·ia la Bosnia-Erzegovina, men– tre la Serbia e il ) lonteneg ro s i battevano coi tu rch i proprio per lib erare la Bos,~ia-E rz.egovina. E quel Sani.o Sinodo, che sl è opposto fino alla r ivoluzione ru ssa all a ullion e Cra la Cr oazia e la Senbia, er a un nido di tedeschi, nè più nè meno che i.I pa rtii.o giolit.liano itali ano; e la sua osli.li– t.à a.Ila unificazione sud-s1ava ~ stai.a uno dei tani.i sabotaggi dip lÒmaLici e mililw;, che ha feilto della gue rr a la c6teri e di Has putin e assol – data dalla Germania ; e son o davvero commoven– ti le ta rdi ve la,grime che la Tr ibuna versa sul– •l'a vello ,u un cosi pr ezioso allea to. Dopo avere a'ssu nt o con qu esti esilarami argo– menti la difesa del piccolo popolo serbo contro il grande popol o croa to, la Tri-buna doman da a quei · croa ti che hanno part ecipato alla compil a– zione della di cltia,razione di Corfù, da chi son" stati a utorizzati a pa..t·lare a nome del popolo croato, che non ha nessun a voglia, ,sew ndo la T1ibun a, di unirsi al la Serbia. E<i ecco che ad un tra tto l a insidia dei croati, che vogliono unir si ai serbi per conqu istar li, spa risce, e i croati non vogliono uniJ•si più . Evid entem ente, la Trib una non sa: che pesci piglia re, se è cosi.retta a dare di qu esti spettacoli di contraddizioni infantili in un aTlicolo di fondo! 'Quanto a ll'in vito fai.lo ai croa ti di Corfù · di di– mostra re la regolarità del loro man dato, la Tr i– btma, pa re imposs ibile, ha ra gione. Anche a Mazzini , in illo tempore, Lui.ti gli aust.riacanti cli Europ a, domandar ono chi lo auto riz1,ava a 'Par– lare a nom e dell'It alia:. E aveva no rag ione a,1 che lor o. Ma la guerra ciel 1859 e la spedizione cli Garibaldi in !Sicilia dimostrarono che Mazzi11i aveva ancora. pw) rag ione di loro . Lo stesso sarà di questa guerra: se la guerr a sa r à vint a (!'alla Germania , molti di coloro stessi che han firmata la dichia razi one di Cor(ù .si pentir anno di aver– la firmata e negherann o di ave re avuto un rego– la re mandato anche .... da se ste ssi; se la Ger– mania sa..t•à sconntta la g rande magg ioranza dei croati e degli .sloveni, non appena ne av rà la possilbilità, dichiarerà di aver e perora i.o e Cirma– lo quel mand ai.o, e molti ir a gli stessi tr ialisti a.t.tua li si pr oclameran no irr edentist i. Anche Ca· vour , che era Cavour, aspettò il settemb re del 1860 per !PllS6a..t·e dal Reg110 dell'Italia settentrio – nal e e cent ra le al !Hegno di tutta l'Ita lia. Cost va il mondo. Quello che n oi dobbi amo fare, o egregio Ma– lagodi, in qu est.e circostanze, non è di domand a– re a1la ge nte se ha le car te in r egola . Doma ndia. moci rpi,uttost.o: 1. esiste Ir a gli slavi del sud un movimento largo e profondo pe r la uni ficazione nazionale fuori dei d01nint di casa d'Aus!Tia ? - 2. l'Italia devo secondar e questo movimento, o de,·e lavora n al salvai.aggio dell'Aust ria? La. Tribuna non vede le cose a questo modo. La Tribun a &ccusa coloro, che « sostengono la pr etesa identità e unità nazion ale degli sloven i– croat.i coi serbi, tli prcpa J·are all'Austria un formidabil e a rgoment.o oer soste ner e domani I a.ssorbim emo della Serbia ». La Tribuna, eviden– temente, J)revede la v itt oria o la non sronfltta dell'Austr ia., o vorJ·ebbe cl1EÌ si ritornasse allo &ta– lu quo ant e, con la Ser bia fu ori d.ei confini del- 1' Austr ia. E' un des ider io ormai irrealizzabile. Non siam o noi, ò "caro 11alago di "• che soste niamo la uni – tà nazionale sud-slava; sono gli slavi elle la so– stengon o. ~ un moviment.o irresist.ibile, ch e si rea– lizzerà o con noi, o senza di noi, o contro di noi: in co11seg uenz11di questa guerra av remo o il tria– lis mo contro l'Italia con la Casa d'Austria e a servizio della Germania , o il nu o,vo Stato se1,bo– croato -sloveno, con lo sfasciamento dell'AU6t.ria, a flanco dell' l talia, cont.ro la Germania; se l'Austria vincesse, non a vrebbe bisogno dei no– str i Cormidabil 1 a r gomenti per ,fare inghoturc la Serb ia, ma sareb be la Serbia stessa che clo– mo,nderehbe di essere ing hiot.tita , percbè in essa la sconntta dell'In tesa dar ebbe la preval enza al partilo a ustiriacante, che domi nava al t.cm) )Odi Ho ~ !ilo.no . Tocca a noi Impedir e la vittoria, e 11011creaa·c.i difflcolt.à st.u,'pide comba ttendo il par – tito nazionale sla vo, insultandolo, ca.lunnia.ndo– h•, negan done l'esistenza, dand o in quest 'ora ar– gomenti - questi si, lormida'.bili - al Govern o austriaco per eccitare cont.rv di noi non sola · mente Sii slavi a ust r iacanti, ma. anche gli slavi del pa r tiI.o nazionale. Anche per la ipotesi - che non è corto assolutamente assurda - di una ma ncata vitt.oria dell'Int esa e di una pace zoppa, anzi sopratutto per qu esta i'!><>t.csi , l' I ta– lia dovrebbe desidera re che in Sm-bia e nei paesi sia.vi che continuas sero a rim auere soggelti , a ca – sa d'Austria vi fossero gruppi ,sempre avversi all 'Aust ,·ia e avvezzati du r ante que st.a g,uor– ra a consid eraTe l'Italia come un punto d'ap– pog,gio sicw·o per !:avveni re. Il delitto commesso in queshl Lre anni da oerli giornali italiani - clericali, gio littia ni , nazio)'lali sti e democratl · ci, - è stato ai>punto questo: avere lavorato ac· canilam ente -e st upidame nte a fare degli slavi di tuiti i partiti una compatta massa anli- italia na, come se f osser o 'J)agali dall' Austri a come i! Bastone , come la Vittoria. e come Toja di Rena. La partecipazione dei giolittiani a questa ca.m· pugna. ausln'ofila e slBIVolo'ba,si cap isc.e. Per la Tr ib-una e per tut.to il giolittismo italiano que · sta guerra è sta ta una " !balossada "· L' Italiei non deve aspira.Te allo sfasciamento dell'Au· stri a. S1ùla Trib-una del 28 agooto 1916, il Ma– lag odi scr iveva: " Le sorti rfut.ure dell'Austr ia-Ungheria sono già larga.mente discusse nei cfrcold politici e nel– la st.ampa fr a.ncese, ingles e ed lt.aliano. Non en – tre.i"&ll1o nei partico la ri di qu esta discll8slone, nè iud a,gheiremo -sino a che pu nto la conservazio– ne dell'o rganismo a ust ro-ung arìco sia des idero.– bile, ad evita r e il pericolo e danno divers o di un i11ornndi1nento aella Germania, che la ponesse tr a l'alt ro, a contati.o con le nostre frontie re, riaff erm ando in essa la t.endenza e l'aspirazione a sbocchi medite.i·rane i. Ma, pur e nella vll!l'ietà ,!elle soluzioni affacciai.e, :vi è un pu nto comune di acco rdo; la necessitd di una dimin-uzione no– tevole dell'Austr ia-Ungher ia "· E due giorni dopo, spiegand o i particolari di quella dimi1iuzione, Jasclava In piedi un'A ustr ia– Ungh er.ia0Boemia-S lovenia-Croaz ia. Cioè rpar– !l,enclo ido,lla td ìstin:z.ione v erhal e fr a Amstria e Germania, lasc iava lega te alla Ge.rmania non solamenLo l'Aus tri a e l'Ung heria - il che purr troppo non ~i ,può evita re - ma la Boemia e la Slovenhi-Croa zia, cioè In.sciava accanto alla Ger– mania uno Stato dà 35 milioni di · ab it.anti, grand e qu indi come l'Italia . E si capi sce. Mentre .il nazionalista è un t.ri – plicista deluso e nostalgico, il gioliltia no è un lripli cista impenitent.e . li giolitti ano non pu ò concepire un 'Italia non amica della Germ ania: e poi chè non è possi]>ile cese.i·e amici della. Germania volend o lo smem– .bramento dell'Austria, cosi occorre desidera.re

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