L'Unità - anno VI - n.30 - 26 luglio 1917

sazia-Lorena . Gli interessi ca.pita.lisllcl a.ltlzza.no d'ambo le pa.rli la. guerra., mettendo inn a nzi qu a.– le pretes to le genera.li esigenze economic he. La. produzione tedesca di ferro grezzo ha. sup •!rato quella. della. Fran cia e fino.neo dell 'Inghilter ra: ma la. Germani a non deve .que sta superiorità. al suo l)Ossesso delle miniere della Lorena, giacchè essa importava dalla Spagna e tlalla; Svezia. oltr e 10.000.000 di tonnell ate , della migliore ()11.la.lità di materia !Pl'ima, e 3,8 milioni da.Ila Francia, per la maggior parte di qualità. interior e, ciò ch e equi– valeva a.Ila produzion e di sole 1.000.000 tonnellate di ferro •grezzo. Questo dimostra come an che ·senz a il minerale proveniente dal Bri ey (Fr a.nc1a.J 10. produzion e tedesca di ferr o grezzo avrebbe supe– rato pure quella dell'Inghilterr a. Non è ta.1",o ti minerale fTa.'ncese quanto lo scandinavo che ha. per la. Germania. un'importanza asso?uta. eo11 p er la. qu alità. come per la quantità., ed essa non lo ottiene med-iante anneuioni, ma mediante il li– bero mercato . " Abbiamo creduto opportuno cita.re qu est i fa.tti per porre In evidenza. gli erra.ti _prin èipl degli an – nessioni sti. Come In Germania si ad dita. qua.le vita.le sc<YJ)o di guerra il possesso del bacino Long– wy-Br:iey, cosi I m!llgilali francesi deiJ'indust.r:111. minoo-aria dicono che la. guerra sarebbe ~rduta qualora la regione mineraria della Lor ena tede· sca e le miniere caroonifere del Saa.r non fossero restituite a.Ila. Francia. Noi preferiremmo di gran lung a delle condizioni che consentisser o ai popolf ti.mitroft di usar e della propria ricchezza mine– rama per .reciproc i scambi • · In seguito a. tali considerazioni lo Hu e con· elude esservi un a sola soluzione efficace onde por ftne agli Intri gh i del gruppi di capi talisti, I quali nei vari paesi belllgeranti sfnittano le ri sorse minerarie nazion ali, esige nd o una « pace Imposta da.Ile armi »; e qu esta. soluzione st a nella. gen er ale nazionalizzazione delle minier e e dell'indus tria degli armamenti ad essa str ettamente conn essa. Ma in reaHà. l'unica cosa di cui le nazioni abbi– sognano è la completa. JilJertà di rapporti econo– mici trn. tutti i territori del mondo . '' Le giomate d'Italia ,, " Le Giornate d'Italia u sono un nu ovo perio – dico che n= carico zeppo di rinsertAonl !ndu • st ria.li e _banca rie e si propone di tar e la. propa – ganda. patriottica antitede1ca a fav ore della In · du stria. prot ezionista Italiana. " Sfrutta.re il sentimento o risentim ento patrlot– tl·co d ell'opir>fone pubblica cont;ro l'atte ntato dJ dominio Pconomlro-politlc • della Germ ania n per far credere che l'!ndt-pendenza na:1liono.lesa rà as– sicurata da una. salda muragli a. dop;anal e, è Il motto d'ordine dei pro tezionisti interne.7Jlonal!. •Questa ricetta che mescolo . il patriottism o puro dell a. mas sa con l'aff al11smotorbido di pochi sfrut• !o.tori C\rganl:r:zatl è rllventato il programma. di mC\lt! g,lornall patrlottlai e naiionalletf ltS\llanl ed esteri. Le Giornate d'Italia sono uno di q uest i. Non ne conosciam o personalm ant e i redattori: mn nÌ– c1mi amici nost ri pa trl ottl di pur11. fede lo patro· nan o. Ciò -vuol dire che la buona fede e la dabbe· na.gglne, aò onta. di tutto quel che lri credP I• rontrari o, sono m erci ila llsn e, che [Prospera no senza bisogno di dazi protetto ri. Il breve articolo di foncto - che è dnserlt o tra un avviso dAlla " Banca Commerciale " dlventatil !!a.lian a e anttt ede,ca ed una.ltr o dell a. "Società Naiionale di Naviga zlone n - finis ce con due o tre fra.si rias suntive che ll 'lerila.no ricorao _mar • more o: " Noi siamo grnnd l, l)flrchè slamo ital.ia11tl " " Pr oferir e e m!gllorAire Il prodotto e l'Ingegno italiano : ooco Il primo artic olo del nostro nunv " Vangelo! " Or d'onde crede Il nostro lettore che prove ng ano qu este mas.sim e? Dal la wltu ra tedesca! Eccolo: " Il popolo tedes co ha sempre ragio ne perchè è il popo lo tedesco e rnn ta 87 milioni di a.nime ». O. R. TANN:ENBER G: La. Grande Germania, p. 231. Non occorrono ottazionl 'l)eI' In preferenza mon – diale delle mer ci e della coltura. tede sca. CO L'UNITÀ I nostri n11.ziona.llsti antitedescht gono la pa – rodia. dell'originale, ed arrivano moltv in ritardo e proprio quando la guerra sta dimo strando ai tedeschi che l'essersi credu ti popolo superiore non è la. stessa cosa che l'esserlo, - che l'esaltazione morbosa ha fatto perd ere a.Ila Germania le rea.li conquiste, che la sua industria aveva sap uto ot tenere. In una par ola.: si è superiori! quando si fanno cose super ior i,. 1Yitenute tali dal giudiz io degli a ltri! .Per rl ent.rar e nella. logica e nel buon senso, bi· sogna. che gli antitedes chl di manie ra o di co mod o invertiscano i'arg omento, cioè il J'a.P'l><>rlo di <:a.usa ed effetto, E! dicano che il popolo ita.llan o è grande nella misura. in cui fa. cose grandi, e ohe l'industria Italiana si eman ciperà. dall'indu stria tedesca e !orestiera., quando fabb richerà. prodotti, che noi compratori riter .remo superiori a quelli che la. Germania ci forniva . C'i una fa.vola. di Esopo ...; ml\ QUPl!n. forse la con0&cono tutti. Italiani, tedeschi e slavi Noi abbiamo man tenu to siu qui nei rigua rdi de· gli slavi una condot ta pa.rtlcolartnent e maldestro. Aibblamo.gua rd ato da.Ila loro parte come voleva ci gua .rda:ssi.mo l'Au stria, la 0 quale ce li butta.va . ad· dosso dall'I st ria a Gorizia, sperando di perder noi e salvare sè stessa. Non ci siamo mai resi conto di qua nto nell'a bisso che sem br ava divider ci fosse di since r o e quanto artificioso, crealo a no– stra esclusiva. Intenzione da.Jla I. R. Camera del Lavoro u1flcia:le. ,Sopratutto 010n abbiamo mai comp reso come ita liani e slavi avessero pdma di og,ni ragione di ostilità. un gr and e interesse co– mune: qu e!Jo della. lotta contro l'Au stria. Do– mani ne avranno anche un altro: quello dello. r e– sistenza aJJa. Ru ssia. Il compren d'erlo, il oonformarvlsi è ormai qu e– stione vitale pel nostro avvenir e. li cuore di tutti noi non batte oggi che per Ja muta sorella dell'al• tra svonda. lo_go1:an tes! nell'att esa. Ma la gelosa tutela del ,nostr o più sacro diritto non deve im– pedirc i di gua rda -re intorno, a.I di là , sulle gran– di vie del mondo . L'acquisto di Tri este ci instltui rà responsabili di due grandi capitoli della ~tura sto ria d'Euro– pa: la. pressione tedesca, che non mancherà di eser cita rsi alle nostre spalle per toccare nncora una volta Il Mediterrane o, e l' assetto definiti vo degli slavi meridionali . Sono due proble mi coor – dLnntl, la bu on a soluzione del !,)rimo dei quali non dloen,Jq che dalla buona: solu:,;ione del secondo. Noi non sa r emo v~ramente termini antitetici, co– me lo sa ra,nno rus si e slavi. Bss l si so no ~emnr e falla la ~1en·a. an che quando hàn no vissuto d'ac– cordo . Non essere !)iù con gll un! vuol dir e es– sPre ron a li nlfr!. -Se,rnlt are a condurci ver~o que - 5 ti n.ltrl ,masi ver so Il nos tro peg p;lore nemlco sa – rebbe equiv oco !mnerdon a.b!Je e ine!IJ)lfcob!le. Esso cf rs pni-r•hhP fa1nlmpnte !I, 110 dO!)OiOr!srhJo: r o– sti litli. rl•lla Rn "-•fn. la aual e vi trover ebbe conti– nuo motivo per fnirerlrsi nelle cose serbe. ,--,erfe qnanrlo fra m1nlrhP Anno snrl,. Pntr n!n anrhr. P"-"-11. nel novero delle noten ze meòit•rrAnee , e un a nu ovo inl•sa iilavo-tedesca contr o l'J l.,.lln. la cui ro n•e. irnenza riù !~ !ca. not rebbe essere la dii;cpsa rlelln. Grrmnnia o ln' ridi scesa di un a nu ova An•trl a ph) o meno 1mll'arica in AdrlAtlro PPr rh<' lnflne rar cmmo la lott a ag li slnvi? L'T.tnll1t è. tl'Onn~ grande per ave r p au r a dell1t Serbia. RlnromPft.er – ql rii mn.nten Prr 11. 9ochl r hll ometrl clnl mnm un pon olo cosi vftRle e cosi clP-rnodi vive re<' storl rn– n,pnfe e ro lftlcnmente un'abe rr azione. Asslcnr ntlci rii Vnlona e, quando l'ora s11.ràinun ta. anrh e del– l'I strl11.. per noi gl1 slavi dPll' altra snon rln n on ro• tltnlranno pfò alcun peri rolo. Al contrarlo , of– frendo loro fr ater namente ambo le man i ner n i 11- tA.rll 11. re..<;l,stere alla mlnn crht tede• ra. a ;nt!rnrs i nlJ'invadenza russa, noi ne far emo i nostri allenti ncr fn dife~a futura deirA<lr inflc() e del Medl!cr– rnnro r!A. m•e•tl due grandi perico lo, rJ;,e sono i loro come I nostri. CONCl'.TTO PETTINATO (Russia , Ralcani r Ttolia, Mi· Ja:no, Ravà e C., 1915, pag. 25-6). 219 Per un certo protezionismo Tr a i molti giornali che ci elargiscono ebdoma– darie ingiurie, scambiandole per persunsivj argo– menti scient ifici, e che perciò non si n.ttendono ri– sposta d a· un giorno.e di cu ltura, l'Eco della stam- 11a ci reca -un ,rit aglio dell a Preparazione con un a,rti colo « Per un certo liberismo "• a cui è pos– si·bile rispondere, perchè l'ingiuri a è solo an cor a allo stato latente. L'articolista, dopo aver largamente riprodotta la Relazione delJa Camera di commercio di Caglia. ri che è fautrice di un indirizzo di politica econo· m 0 ica liberale, commenta così: " Mentre per no i « la ragione di I\.IJl protezi onismo industriale si « fonda sulle necessità. della efficienza guerresca. « del paese, qual i ci sono a.ddimos!rate dalla guer– " ra in corso, nella relazione deJla Camera di com– " mercio di Cagliari si parla invece di molte cose, " di molti interessi, ma non si 'PO.ria affatto degli « interessi deJla. difesa del Paese , che per noi sono " iJ nocciolo della. questi one . « Nessun o ,pu ò negare che sen1,a un p.erjodo di « sa~a,ce 1lrotezione le nostre industrie non po-,. « lra.nno mai sv'ilupparsi e progredire sino al 'PUn• " lo di rendersi ·completamente indip endenti dal le « industrie st.raniere e di bastare eventualmente « esse sole a. tutti i bisogni del paese, com'è ne– " cessario in tempo di guerra "· Ebbene le industrie di guerra sono sempre siat e cschise dal regim e liberista. Ciò è pa cifico; è noto a lutti; lo abbiamo detto e ripetuto fino allo esau – rimento; ma la Preparazione lo ignora e ce lo r i– pete come critica num.a ed esauriente! Il problema. concreto non sta dunqu e nella di· scuss ione gene ri ca del principi o, ma nell a sua at– tuazione. Eppe rciò occorre anz itutto elencar e le industrie che ai fini della guerra debbono essere create in casa, e poi esami nare e decidere quale è il regime cconomi ,co più efficace per svJluppa rl e. Sen?Ja essere un tecnico deJl'economia , ogni ca · 1>0Tale è in grado di caJ)'Ìre che non tutte le ind u– st rie che domandano pr ivilegi doganali sono indu • strie di guerra; ogni sergente è in grado di ca.– pir e che vi sono articoli di guerra, che con quo.lun– que <protezio ne non si potrebb ero produrre in pae · se, come sa);rebboper noi il fen·o e il carbone; ogni sergente maggiore è in grado di capire che non sa rebbe economicamente possibile di produrre nel lungo periodo di paee tutta la quantità. di certi de– lewminati beni che servono soltanto noJ br eve pe· riodo della guerra. Per gli economisti il problema è risoluto da -1111 pezzo. Le lin.dustrie di guerra debbono essere assunte o cont rolla.te direttam ente dallo Stato, che de,•e soppo rta're qu.el <quaJun que ma.gg :ior costo che le esig-e,nze della dife sa. militar e ,richi-edono. Invece, il dazio doganale, che si domanda col pr etesto de"l– la. 'Preparazione belli ca serve ad accrescere il co· sto e i,I prezzo di t utti gli articoli d estinati a.i bi• sogn i della pace. Quanto poi a.gli a'rticoll che non è possibile otte nere in paese (ferro, carbone , benzin a o naf– ta, ecc.) o che non è possibile ottene re nella quan– tit.à richiesta dai itisogni eventua li della gue rra , il solo mezzo di procuraTSeli è di prevederne il fabbisogno e di farne la provvista in tempo di pru:e. Questa politica. di guerra non è stata fatta in Ttalia a causa dell'a.ffarismo o protezionismo si– deru rgico, che ha spe rperale le poche risorse mi– nerarie, che eran o già proprielò. dello Slnto e reso difficile lo sv'iluppo n a.tura.lc della indu stria. m ec– canica. Oiò che a noi è man cato allo scoppio e ch11•ante la guerra è stato il ·ferro e J 'nccin.io e una svJhq>pata industria meccanica ... tutt e indu st rie li 1 tra.prot ette ! •** I :articolista. chiede poi da. noi: u I liberist i impenitenti ci dimostrino, sulla. " base di calco li inoppugnabili, non esser vero che 11 in soli du e anni di guerr a l'Italia ha speso in u ru:quisti fatti all'estero, per soli mnleiiali che 11 non eravamo in gr ado di produrre da noi, assai u più den aro che non ci abbia frullalo m ezzo se– " colo di Jiberismo; e noi cl convertiremo "·

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