L'Unità - anno VI - n.28 - 12 luglio 1917

• .200 Beninteso che a quest o caso Hot!mann è neces · sa rl o non d11.rel'imp ortanza , d'i un fatto gr.ner a le. Le p,rotest.e d i tanta parte della Svlzzern , an . che tede!.Ca, e la sostituzione di Ador a Hoff. mann st anno Il a dimostrare che, a ttraverso lo scanda lo, la coscieni,a mora.le della Svizzera non ha tardalo a ritrovare se 'ste ssa. Come seri ve Arcang elo Ghis leri , u la cri si di an ime del p,<Yp,Olo svizzero verrà acce lerata dallo scandalo Hoffmann, e lo giudico sa lutar e. Ciò che rib olli<va negli st rali pop.alari del diversi Cant o– ni, ciò ohe lo Splltelt,r e il Foerster ed altri em i· nenli svizzeri tedeschi avevano formulato con sincerità e coragg io, con tro le intemperanze di certa stamp,a germanoflla e Il pavido o retic ent e contegno dei governanti, ora esplode nei comizi p,Olpolari, che domanda 'no non soltant o le dim\s · &i-0ni , ma la me ssa in accusa dell' Hoffmann e chiedono anc he le dimissioni del generalissim o Wille e del capo dello Stato maggiore , gprecher, sebbene atla lto est ranei a questo affare . Che è nutta questa in surr ezione? Sono forse le tre ra:z– ze, che tendon o a se,pa·rarsi - come scri vono I criti ci superficiali? - E' l'affini tà del cost umi o del sa ng·ue, che finir ebbe l)er SOIJraffare·- In une Stato che ha un a vita p,ropria di seicento anni - le ragioni idea li della sua esiste nza, '!e tradizioni e la lotta "Per la comune libertà e l'aggregazion e delle 6ingole sti rpi per libera e sp,ontanea deci– sione di pop,olo? ·Nietite affatto. Chi -sup,pone tend enze separati. ste, si sbaglia p.rofondamenle.)gnora la Svizze ra e il ,fondo !psicologico delle popolazioni: nessuno del contadini rle11'0.berland o dei fabbricanti di pizzi o di cioooolala della Svizzera tedesca voterE!b– be domani per ess ere annesso alla Germania; co· me in nessu no degli oratori dei com izi della Sviz. zera .romanda e del Ticino s'è ,udita , n emmen o come spedii.ente di polemica o di minaccia, la no– la separatis ta. ,Bensì comune fu il richiamo aUo spirito e alla lettera della è ostituiione violata, la domanda di sanzioni penali contr o i resp,on– swbiH e « l'imm ediata sowressione dei ,pieni po– teri » d qua.li , come ha dichiarat o il consigliere Garbani-Ner.inl nel comizio d1 Belllnzona, costl– t1,1!scono oggi u un lngiu11tiflcùlle e lntoll&raiblle d!sordine costituzionale ». C'era una:- volta a San Vito d'Arslé una suor Mari.a I..aindsmann L'UNITÀ FRANCO FOBIA C'è in Fran cia una rivi sta settimana.le clerica le : qualc osa di simil e a lla nos tra Rassegna naziona – le. Cercò di promuover e in Francia, fra Il 1898 e ii 1902, un acco rd o -con la Germania contro l'ln · ghti terr a. Tr ovò abomine vole la int esa italo -fr an– cese pel Medite rraneo del 1902, e l'entente. cordial e del · 1904. Se i fran ces i l'ave ssero a.scolla ta, si t roverebbero oggi cont ro la Germania , senza l'aiu . lo dell'I nghilt erra e dell'Italia . Per fortuna della Franci a e della civiltà umana, i francesi lasciaro– no vaneggiare la vecchla rivista 'tedescofila cleri- cal e.... · Or su qu1,5ta rivista, Le Correspondant, un si• gno re qualunque, che non ha nessuna autorità po. litica nessuna posiz,ione sclentifka, nessun uffi – cio nè della diplomazia n~ in alcun ram o della anuni.nistrazio ne, pubblica un articolo sgarbat-0 e altezzoso, In ,cu,i tutt0 qu el che gli italiani asp e tano da questa: guerr a cioè non sola– mente le pre tese sconfinate del nazionalisti, ma le aspi razio ni degli stessi elementi più misurati · e più mod era ti del nostro pa ese - vengono repu· tat e come ingiu ste , assur de, inaoettabi!L Ohe cosa dovrebbe dire un francese di buon sen– so di un ar ticolo wancof -obo, che. pu la caso, il senat9re Barzellotti pubbli casse sulla Rassegna naz ional .e o ~u un'altra consim ile rivi sta semi cland estina? Dir ebbe che si tratta dell a espetto ra · zione senza imp,ortan za di un indi vidu-0 isohto. E se ai si _mettesse intorno a far baccano, ,preten– de.{ldo ohe quell'articolo !r ancoto bo ra,ppr ese nta l'opi nione del Govern o e di tutta: l'Italia, noi avremmo il diritto d,i disp,rezza rlo come matto o ·qu akosa di peggio'. • Ebben e a una pazzia di que sto genere ·o qualco. sa di .peggio ha servito nelle mar,l di Rast'ipnac l' articolo del Correspon4ant. Per Rustignac l'arti– colo del Correspondant u più che un .articolo si di . rebbe una rel~ione, o 'l)'ÌÙ gallicisticamente un Ra'pporto (perchè non mette re 11 temii.n-0 tedesco? ), di un ufficio, del Quai d'Orsa .y o di un guo,lsiasi altro ministero prepos to alla cultura delle disc or· die e dei malintesi. un rrupp<Yrtodi bur ocrazia In- . somma». -E continua a parlare di «artfcolo o rap,. porto», senza far mai il nome dell'M1tore, in mo. do che su dieci lettori dell a:.prosa rastignacchJana ;commettiamo che sarebbe difflcHe tro va rne due, i qu ali n-0n si siano lasciati convincere che si r atta davv ero ·di un rapport-0 uifflciale, magari ·.,roprio d11l Quai d'Orsayl la quale era anch~ moostr à nelle scuole pubbli · S~ita questa ba.se, Rastigna c h a mano llbe . che. a n ella ooltura dei d~ssei ;is.le del malintesi « pour Questa salnta donna era cosi sviscer atament, e Roi de Prusse ». E finisce le sue solenni ,paro- fede le all'Augusta Casà d'A~s tria, felicemente re \e cos i: " Tronco il per_lcido, che l'am a rezza p,o. trebbe twppo ruffila're. 1:Vb bast a soltanto avere fat– gnante, che il C-Oma.ndo del 18 Ccxrp,od'a rmata, •,1 to avvertiti i nostri amici di Francia, che -In Ita,. in data 26 marzo 1916, fa. denunziò al .Provvedi ~/ lia quelli c_he devono comprende re ha nno già liutto tore di Bellun o per i p,rovvedimenti necessai:i. La Inchiesta d'atta dal R. lspettore soolasÙco riesci sf.avo.revole alla nionaca: •maestra, che la Land e– sma,nn tu propo sta per l'internamento in Sarde– gna, lns.i.emé ai p,arropo di S. Vito <li A;slé, doll Pizzat-0, e insteme a:d al.tre due suore. La sacrosanta c-0mitlva, partita sò. dal campe, delle sue gesta verso la Sardegna, passò per Fi– renze. E qui suor Maria e le sue due oompa,gne si ·divisero da don Pizzato ., e al fermarono. Anzi furono messe come l.rufermi_;!:e nell'ospedale di Fies ole, In cu1 sono raccolti i ,prigionieri austria– ci ~r iti .' Era: avvenuto semplkemente questo: che Il ve– sco-v·o di Fiesol e, i.n1orm.ato deÌ p:assag ,glo delle conso relle , le p,rese so tto la sua protezione; e messo in ·movime nto H pr ete don P aolo de Tot , redat· tor e della .austriacante Unitd cattolica di Firenz e, ottenne pér mezzo di un dep,utat-O non socialista, anz i. Interventista anzi che no, che le tre rondi– •nell e ;fossero las ciate a Firenz e sotto la resp,onsa– bU!tà ".escovile fles ola'Ila. Poi, un bel giorno, la sullodata r esponsalbil!t à ~ece In modo che le suo . re fossero addette alla cura dei feriti austriaci. Gloria Patri et li'llio et Splrltul .Sancto. Amen. CO compreso». Ha scritto amici. ln verità voleva d-ire nemici. P erch è non è ancora molto lontan o quel tempo fe– ' !ice, in -cui Rastig n ac fa cevà sulla Triòuna la · campagna 'francofoba , ,in pieno M:cord p con :Éten·e- . detto Ci1•meni dell a Stampa. Fu ·nel periodo gen. nafo 1912-J.uglio 1914, quando là Germania prepa. ra,va la guerra e sper ava · t.r~in a rsi dietro l'Itali a,;.. •*• Gli agenti tedeschi in Italia lavorano con una attività e con un metodo addirittura tomùdabile. In queste ultim p settin,ane, è stata !atta da mani Ignote larga di,stri.buzione di una carta geo. grafica, intitolata L'Europe future, dovuta a M.lle Mll{lda, profeu eur au:r Ecole1 de la Ville de Paris. Nell'Ero.ropa <fu.tur-0. la ·Francia Jriceve liuttl I p,aesi a sinistra del Reno, e per giunta ne~t1-a• lizzand o tutti i territ or1 a dest ra del Reno, r.no a duecento chilometri dal ,fiume; la Germania è fat. , ta a 11)6zz1; resta in piedi l'A'Ustrja.lJngheria; e al – l'It alia tocca poco o niente : ftnar,che l'Iat:Ma: ri- !Ilane a.ll 'A~trla! · A noi di questa ca.rta ne son o state inviate tr e copie da tre fonti diver se : due a noi -conosci'l!te una di mano ignota. E ·uno degli amici conosctu'. ti ci scrive: « V~dete che i:osa cl fa la Francia?». « La Fran cia! » - Un a: damigella Imbevuta del– le scem enze dell'Action Fran;:ab,, che pubbll<;a p.resso un ignoto edit ore una carta p,lena delle sullodate sceme nze, è nè più nè meno che " la Francia». Viceversa Ja Ca.mera fra ncese, che ne l voto del 23 m aggio 1917 dichiara di voler solamen – te rivendicare l'Alsazia •Lorena e di rifiutare ogni idea di conqu istà di altre nazionalità, la -Cam era francese non è u la Francia ». « La Francia ,,, « l'Italia », " l'Ing l1ilterra » - o buon ln11enuo amic o nostro che ti lamenti della " Francia ,; - non son o persone in carne ed ossa che ab.Mano un ,pensiero e una. f)arola: « la Fran• eia " non esiste: esis tono 40 milioni di Francesi, _ognu no dei quali ha 1/-Il pensiero proprio e una parola propria. Mademod.selie Ma:gda è una fran,. cese, non • è !a Fran cia, come Io scr ittore del Cor– r e1pondant è un fran cese non è la. Francia, come Rastignacco è un ital ia no, o piuttosto un prus. siano, non è !'talla. La quasi ·unanimità della C-ame.ra tranoesa, In– vece, quella sl che ,p,ossiamo chiamarla u la Fran· eia", , in quanto r appresen ta il pensiero della maggioranza dei Fran ces i e dà regola all'azione del gover no 'franc ese . . Ohe cosa direbbe ili nostro runico se un france. se prendess e come pensiero de'II' «Italia» non I discol1!i di Sonnino, ma gli aTticoll di Francesco Coppola? Reticenze per~ i proletar( Ne!la seduta del Reich.rath. di Vialna del 27 giu- • gno passat.o, il Presidente del Con.siglio VOl'.l S&i– dler, a nome '\anche del Miini.stro degli esteri, di– cluBJ.·ò • ch e è sbagliata la convinzione che il go– verno austro-ungarico abbia riconosciuta. !'auto. nomia delle naiioni come base di u~ pace _dura,. tura. La tutela degli interessi e dei bi.sogni del\ pop.oli dell'Austriii,.Ungheria. è a/ftdata al Monar. ca. Sott-0 questa: ·esplicita riserva dei diritti di ao– v.ranità. della Corona, il governo a ,ustro-unga.ri.co è disposto a trattar e la. pace, ma respin11e riwlu– tamente ogni a!lra base per tratta(ive di pace "· Di questa diclùara:zion e uf,fl.ciale importantissi– ma del Governo austriaco, l'Avanti/ non ha dato nessuna a.i auoi lettori. Solamente, nel numero del 2 luglio, dà . noti21ia di un discorso tatto dal soc,ialista Rewna.nn a.I Consiglio... comunaui di Vienna in risposta alle dichiare.zioni di Seidleir, di cui i J.ettori dell 'Avanti! non sanno nulla.. Alle dichiaraz;ioni Seidler del 27 giugno, sono succedute le dichiarazioni -del Presidente del Con– siglio d'Ungheria, Elsterhazy, del o luglio: u Il Governo unihereae, come il Governo austriaco, mai nconoscerd il criteri-O propugnato daU 'Inte6a sul diritto dei popolt di decidere delle loro ,orU, quasi che i cittadini llll8heresi potessero su bast di naiionalitd o altre sci()i'liersi dal ll68llO collo State, wigherese "· E ancre questa d1chiara7Jlone è soppr689& pun . tua.lmeIJ.te dall'AvantiJ. E .se ne c~piace ·il perchè. L'Avanti/ -va soete– nendo che la soluzione del problemi nazionali si deve cercare nella tra.s!orme.zion.e interna del· l'Aust:la ·.e. non _nello ,&m.eniliramente. di ,ell63<"i>a-'. .-.!. sta che « le'. Austrie e le R U8Sie e le Pruasie si . evolvlliilo V61"80 l princip,t del rispett-0 dovuto allei ,• minoranze nazionali» (Avanti!, n. 98 del 1917), ti · tutto il ·.mondo sarà felice e C-Ontent-0. E attlncM - i bu~nl proletari sieno incora~iatl .& .considerare , la guerra come un macello noµ necesaa.rio, l'Avan- , · li non ha mancato di far sapere ad 868i che i so– ci.a.Usti a.U$riaoi sono anç!i'esai .tavorevol~ elle aspirazioni autonomistiche dei vari popoli del– l'A11St.ria. Quand 'ecco le dichiarazioni di Seldler e di · Es terhazy tolgono ogni speranza che il GoTerno• austr(}.ungartco possa andare mal d'aeçordo col– l'Avanti. E poichè, eliminata la possibill,tà di un benevolo riconoscimento · del diritti nazlonal .per· opera dell'Imperatore e Re, non resta che .il bi– vio 6 di Invitare i· popoli non tedeschi e non ma· giarl dell'Austri ,a 1 a rima.nere soggetti :allo etrut– tamento antico, o riconoscere . che la guerra deve • risolvere questo problema, da oul essii è nata, ,- e poichè l 'A11anti non può ~ tta.re Il primo cor-. no e non vuole accettare li secondo - risolve il .probJema .facendo .le viste d'lgnprar~ le dlchlarl),– zloni ~idler ed Esterha~y, e tenendone all'oscuro suol let tori ·Ingenui e turlupinati . .

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