L'Unità - anno VI - n.28 - 12 luglio 1917

neri alimentari. coi'nunque la Burocrazia consi– dera sè stessa come il consumatore-tipo, come il éonsumatore che non produce, ed essendo diven· tata padrone del potere legislativo, con 'Uil decreto, fissa il calmiere o p~ezzo di vendita al pubblico. Quindi, da questo prezzo, che• deve essere in– feriore al prezzo conente di mercato, bisognerà dedurre tutte le sp ese ,buroci ·a.ti che della masto– dontica Federazione nazionale degli enti di con– sumo. Quel che. resta è il prezzo, che verrà imposto , al l)roduttore , ed a cui l'ente nazionale avrà di- ritto di requisire, cioè di rubare il prodotto. Egli è vero che il furto non po1rà perpetrarsi più che una ·volta, percè il ÌHodr1ttore smetterà o modifi- . cherà 1 la ·produzione :.. -!Ma queste lontane conse– guenze ci porterebbero fuori della questione del momento. ·oggi preme mettere in rilievo, che la classe più interessata ad insorgere a difesa della sua pr o- · pr-ietà è quella dei I>~oduttori della terra. Agricoltori, svegliatevi; non abbandonare alla sola gènte del commercio la lotta contrò la poli– tica ·del Comµiissariato dei .consumi. Come è formato l'Ente I:~porta ora di vedere come e da chi sarà for– mato 'que~o ente. ©a vrebbe essere un enj.e pubblico, finanzia .lo da enti pubblici: Stato; Provincie, C.omuni. In '. vece in ·esso si intende comprendervi le Coo!)€ra-• tivil private con esclusione deg.Ii esercenti pri - vati. ~ Ora è ovvio che le · cooperative adempiuno ri– spetto al consumatore le identiche funzioni del- , resercente · priva to. Sarebbe logica la esclusione di èntramoi, in quanto dovrebbero entra.mili ac– quistare dall'ente nazionale a parità d•i con.dizioni e· rivendere ai consumatori a prezzo · di ca1miere. Ma è qui che penetra silenziosam ente iJ verme roditore. Gli enti pubblici del consuino non es1- s~orio• che in pochi luoghi; quando si fondeianno altrove, saranno composti .ji persone inette, prese dalla burocrazia delle amministrazioni -locali; i co~me rcianti ne sono escl'USi; le cooperative non · esistono nel Mezzogiorno .e nella maggior parte d'Italia; d·unqùe l'anima dominatrice dell'ente nàzionale sarebbero q11elle poche note cooperative, , s.ulle quali da molto tempo il partito socialista ha puntai? la sua posta politica. . ' Cosi, l'organo centrale e nazionale dei consumi non è che un nuovo tentativo, che il movimento cooperativistico socialhsta • compie, per organiz– zare un monopoliu di Stato nel suo partico lare in– teresse pr ivato contro i produttori e .contro i gran– di co:nm_erc .ianti; per atting ere larghi mezzi finan – ziari alle banche di Sta to, per creare pr ebende borghesi ai vari segretari delle Cam ere del lavoro e per allargare la prossima base elettor.,Je socia– list a d~l dopo-guerra . A questa aggressione partecipa il Partito socia– lista uffic-iale e molti dei compagni ed affiliati. Alla mangiatoia dell'ent e na zional e dei consu – mi molti affermano che socialisti ri formisti e so– , t ciiilisti ufficiali e socialisti randagi faranno la pace, o costituiranno un nuqvo partito con cara(... tere essenzialmente econom ico. Lo stra ordinario è che que sta all eanza venga af– ferm a ta e mascher a ta in nome dell a concordia naiion a lel Lo rip e tiamo con le parole ·_stesse dell'onorevole 'canepa: « E poi, mi lasci soggiungere una cosa. Che cc qual cuno gridi al lupo socialista ufficia le, •si «.Jntende. « ~,[a ogni buon patriota non pu ò non rall e– « grarsi che i pred etti soc ialisti a~umano la loro « parte di responsa 'bilit à n ell' a pprov vigion amento cc de l paese e div engano quindi coope ratori della « resi stenza nazional e. cc Nessun uomo politi co seri o può essere di di– u verso avviso ». Natura lm ente l'onor evole Ca.n epa: si as segna la pa rte dell'uomo politic o serio ; n è n oi glielo con – testi amo, per chè s'Incari ca di farl o l'A vanti! Il qua.l e non ab bocca all'amo , ha anzi ripetutament e 1no Bianco L'UNITÀ . dichiarato che i socialisti utftciali possono parte– cipare alla Federazi one dei consumi a condizione che ne siano esclusi i comm ercianti liberi, e ch e, anchfl in questo caso essi non as sumono la cor – reponsabilità dell'andamen to , d•i un Ente cr eato e amministrato dall o Stato borgh ese/ Secondo l'Avanti! lo Stato borg ·hese ha l' esclu sivo dovere di finanz iare integra1m ent e l'I stituto., e le coope – rative socialiste hanno il dirit to esclusivo di am– ministrar lo. Due domande al Governo Noi chiediamo àJ Governo e all'onorevole Bo– selli anzitu _tto se non· sia il cas o di ritirare in tempo dal)a circolaz.jone un carrozzone carico di pericoli, ·di rischi, di insidie .e gu idato da pochi consap€vOli o ignari sabotatori della guerra. Poi– chè, durllcnte la guerra, non è prudente nè lecito di provare e riprovare, come dice l'onorevo le Ca.– nepa. Durante la guerra ,bisogna sl che lo Stato intervenga per attutire le scosse e facilitare ib pa,s.. saggio da un equilibrio eco-nomico di pa .ce ad un equilib rio transitorio di g'llerra; ma non è tolle– rabile che una burocrazia ignorante ed irrespon– sabile profitti dello stato di guerra ed abusi dello strumento legis lativo di cui si è impadronita, per perseg uire fini e interessi partico lari suoi, por- · tando al massimo la pertµIibazione deg li in te– ressi più antichi e legittimi di ~utte le classi pro– duttive dei cittadini, seminando il malcontento in ~o~~ tleVa guerra. Questo è sabotaggio. Noi ch,ediamo che il Ministero nella sua com– pagine P?lltica ne assuma la responsabilità. · Non basta. La istituenda Federaz ione non ha carattere di urgenza; essa non si lega con le necessità im– prorogabili della guerra, a · cui appunto provvede il Commissariato degli approvvigionamenti e ,dei consum i. li , nuovo ente ne è in sostanza ·un du– plicato o un sostit uto, anche se lo si vog lia rite- · nei:e, sotto cert i rispetti, un perfezionamento · tec– nico . Invece ,sisogna: r!lev,are clle la differenza tra i due sta nel carattere d•i società commerciale e di autonomia amm inistrativa che il nuovo ente a– vrebbe di tron ,te al Commissariato. Una Federa– zione finanziata da enti pubbli ci, ·ma anche da, enti privati, come sarebbero le Cooperative ed even– tualmente i conse!'Zi di commercianti, non ha l'aria di volersi far mettere in liquidazione , a scadenza imprecisa, quando la· guerra finirà. Ma non occorrono sottili a!'gomentazioni • per scopn – re per via di ragionam ento quel the noi sappia– mo di diretta scienza . Noi sappiamo che IL NUO– VO ENTE AUTONOYIO E Cill1MERCIALE MIRA AL .DOPOGUERRA . Il S0inO del Cooperativismo sociali.sta è che l'esperim ento i1nposto e subito du– rante la guerra col pret esto di neces sità transito– rie, debba continuare in tempi normali dopo la guerra. Si tratta di un esp erim ento di regime sociah~u, . E allora n oi ch.iedi amo a;ll'onor evole Boselli e al Ministero nazionale se ques ta colos&ale impro, - visazione di guerra e di dopogu err a, preordin a! ~ silenzio samente da quattr ò matti interess ltti dNJ– ba essere imposta al paese per Decr eto ~eal e. A noi pa re che, per lo men o, 'n pr ogetto debb:i. essere dato in libero pascolo alla dis cussion e de l Pa ese e del Parlamento afftn che l'uno e l'altro lo di vorino in erba. L'Uniti\ ♦ ♦ N ella cer imonia del 6 lual io in Campidoglio , i n onor e deal.i Stati Uni ti , il dtl Ca di Cesarò ha portat o all'amba sciat or e ame r icano il salut o dell a cc Tr ento e Tri este", in cui il duca di Cesarò no n è che uno dei tanti ; e ha taci·uto i i saluto della cc Pr o Dal maz ia n, di ct;i il du ca di Cesar ò è nie n– temeno pr esid ente . Per ch.è, 1 99 Dopo il caso Hof fmann Allo scoppio della ' gu erra la Svizzera non era pr eparata nè politica.mente, nè moralmente a pra– ticare senza equivoc i e senza errori il conc etto di neutr alità. « In tempo di pace - scriveva giu– stam ente uno svizzero, il colonn ello Feyler - il popo lo svizzero parlava continuam ente della sua neutralità. Ma fi110 dal principi o della · gu er– ra è a pparsa ch iaramente la verità della boutade ·che di nulla si pa .rla più che di ciò che si ignora n. Uno dei 'Primi punti, che fu n'ecessario chiari– re, fu la distinzione fra neutral'itd politica d.e! go– verno e neu.tralitd morale dei citladini: qu est ul– tima in re~ltà non essendo che una cosa immo· raie . La distinzione fu i!lustrata, sopratutto illustra.– tà, nella Svizzera latina. Ricordiamo a titolo di 0nore gli articoli di Maurice Millioud, prof. del• l'univeGpità di Losanna sulla Gazetle de Lausan – ne e nella Bibliothèque universeUe; quelli di Ben- j amin Vallotton pure sulla Gazetle de Lausan- . ne, e quelli del colonnello F. Feyler sulla 'Revue militaire russe e sul Journal de ·Genève. Un ' alt;o punto , che le discussioni giornalisti– che posero in ~uce, fu la contusione fatta dalla grande maggioranza degli svizzeri fra la neu – tralitd e la sovranitd o l'indipendenza dello Sta– to. La neutralità - sostennero il Feyler e il Lom– bardo ed altri - non deve « vincolare la sovra– nità, ma deve servirle». Queste discussioni erano tanto più nec essarie, In quanto il Governo stesso svizzero aveva · m o– strato di far confusione tra il concetto di Stato neutro e di cittadini neutri. Caratteristico tu l'episodio del 'J)rofessore Reiss, c.he doveva espor re alla Sorbona i resultati della . sua famosa in.chiesta in Serbia. Il telegramma, che gH fissava la data della conferenza, gli fu spedito da Parigi; m a la censura lo tr att enn e a. Berna per ordine dello Stato maggiore federale. Giustamente il Millioud protestava: « Diteci: - 'Niente violenze, niente ingiurie, niente eccita– menti inutili. E cosi sia, sebbene $ia deplorevole c'hè ci sia necessità di parlare cosi. Ma non di– teci: Silenziai - Perchè è necessario che si f()r · mi in Svizzera una opinionè, una O'])inlone sviz– zera. E in ùn pa,ese come il nostro una opinione . non può nascere che attrn.verso la discussione li- , bera n. Era notevole che qiuesta campA.gna, alimentat a sopratutto dalla part e democrati ca dei latini, si dirigesse sopratutt o cont.ro le mi sure limitatri ci delle libertà costituzionali e contro la censura po– litica a.ffidata alle auto.rit.à militari. « Ed i mili – tari - si diceva - - sono bu oni agenti della forza, s.ono miseri agenti del diritto», E comitati di agi– tazione sorsero a Neuch1Hel, a Ginevra, nel Can– tone di Vaud, per la difesa delle libertà pubblich e. In questa lotta per la libilrtà llella coscienza politica ·e per la limit azione dei' poteri di1tato– •riali, In cui emers ero le differ enze psicologi che sostanziali tra la neutralità ·latin a e la nt-utra .– lità ted e~ca, è soprntu1to in ter essant e ricordare IP. discus sioni sorte allorqu and o il ç on siglio fe– derale ottenn e dalle. Camere federali i pieni po– lNi discrezionali. Allora la tesi rlitt a1ori ale 1ede,schP,ggian1e fu sostenuta dal consi glier e fed era le Hoffma nn con– tr o la tesi lih eral e del con siglier e Ador. · Secondo Hoffm an n « l'indi vid uo e i1 cittnd ino n on hann o il diritto , per lo meno a1tuahn ent ~, di esprimer e opini on i._contrari a a qu ella dello Sta. to. Ora lo Stato ~ il Comi glio fe:lfra le, percM qu estu h a ottenuto i pieni poteri d alle (:nm er& federali. BA.sta che il Consiglio federal e ngisca sé.cond o la coscie nzn, perchè i citt adini sian o ob· bli ga ti a sottomettersi ». · Vicever ~a, lo stesso Hoffmann n el caso Grimm 'ha di chiar a to di aver e agito « come >privnto cit· ladin o senza ness un ma nd ato) ». Dove si vede che per un a cervic e tedesca « la verità inn a nzi a tu tto» signifi ca se.mprè « la Germ ani a Inn a nzi a tu tto» . A ra gione, quinrli , molti recla man o in Svi zzera che Hoffmann sia mes,so in sta to di ac– cusa per ab u so di potere. Per . A.CClltsa re il « cit– tadin o n Hoffmano de.I ca ~o Gr imm, bast a in vo ca re le parole del consigliere federale Hoffma nn contro ·il consigliere federale Ador. •

RkJQdWJsaXNoZXIy