L'Unità - anno VI - n.27 - 5 luglio 1917

ca.nll di campagna che ma,nlengono i tradizion ali sistemi verao la lenra , verso i bestiami , e verso gli uomLnl, siano ricercali dai pr oprietari. E ' co– si che si è andato formand o accanto e al disopra del latifond o il latia(fttt o on de nelle mani di un 1010 m6l'co.nte si accen tran o 8, 10, anche 12 mila eil o.ri di t.erreno. E tutti In uma di boniflcoJ Ancoro.: a meglio serrar e e rin saldare la catena di qu esti interessi e !a'!' ,più chiusa la via ad ogni rimnovo.ment.o, occo.nto al lo.liiondo e al Jalio.ffil· to, si è formo.la la latiamministra:i one, per cui in un solo nmministralor e si accentro. la cura di tutelare gl'lnteressi di par ecchie case pr opri eto.rio; ond'è che uno. sola persona si trovi ad o.mmini· !l.mre fino.neo 'l)iù di 20 mil a etta ri di terr eno. Ebbene, domandiam o: Come è possibile proce – dere in tali clrcosta.nzo alla bonifica cultur a.lo, quando, e ,gli ooempi sono palp ita.nli nelle piccole 210nedell'Agro vero.mente bonificalo, per oondur- 1'8 in perf etta bonifica meno di 1000 etta ri di ter– reno , bo.sto:appeno. la più assidu a. e diligent e vi– lfilo.nza di trulla u'!l.8. !o.miglia di veri ed esperti a11ricoltcnit Onde, anche in qu esto, sempre 'J)iù grave a'J)pare la re3ponsn.bilit.à del Mlinlatero che non ignora tutto questo . Recent emente alcuni glorna li han detto che era pr onta una lista degli inadempien ti e che il Mi· a111te1·o a.~va escogitato qualche timido ,provvedi· L'UNITÀ monto in pr opo!lito; provvedimento subito scon· giuralo dalla corsa ai ripa ri della classe dei pro– pr ieta ri. Oggi poi una rifonnetla interna , con r&– ln.tivi spostamenti Oft'anicl mula di post.o qua lche funzion ario e nulla più l Le cifre e lo considerazioni esposte, ci conduco– no a<l a.tlerm lll'e la ine!ficucia delle leggi di boni– fica ora esist.cntl; perch è eSSQ fanno ca,pita lo asso· gno.mento sul la classe dei J)l"Oprietari (e indire tta– mente su quella degli affltluarl ) dell'Agro roman o, classe nella. qu asi totalità iner te o nolente, per chè esse legg i, come nel passo .Lo, anche nell'avv~nire, coi;illnuera nno a servir si degli orgoni esecutivi (uffici, commissioni ) cho non danno atfldnmen t_o di azione energi ca, pronta oonclus, va, senw. n – gun.rdi a persone ed interessi, qual e l'oper a del bonificamento e della coloninazion.e dell 'Agro ro· m.nno esige. M. S•odri. (I) Prascatt è dis~anLeda Roma Jon. tO. IOO; Marino km. 22.600; Albano k!Ill . 24.300; Zaoarolo km. S-1.200; Ttvou k.m. 31.900, Monterotondo km . 25.500; Bracciano km. 37.700: Ctvttavecchta km . 62; i l mare km . te. (2) Vera.mente e compiutam ente bonificati sono circa · 4000 ettari. · INDUSTRIALIE AGRICOL T O.RI La Federasione dtlle li'amere di comm ercio del Jleu ogiorM: nell'a.ssemblea generale tenuta. in Napoli il 1!111 11Uifi0 1917; . inter,prete aicura degli Interessi e delle aspi.– l'azioni non solo delle regioni meridionali, ma o.o· alle di tutte le contrade d'Ital ia ove l'industria o.· Fo.ria predomina assicu.ro.odo il ~enessere alle pop'olazioni, e di quella ancora che han saputo do.N vita. n forme ed imprese wdus trial i le qua.li avevano ,sapientemente ,e fati cosa.mente conquista, . t.c Importanti mercati str.o.nieri ; · · fe1mamente conviJlt.o.che le condizio~ crea.le da.lla guerra e, le conseguenze di qu esta lmpongo– ao l'assoluta necessità di assicurare nuovi e mag– cfo:ri sbocchi alla produ z.ione a,gra.ria.,la qua.le do– v1-à essere intensificata e vanta .ggio delle regioni meno -fortunate accrescendo le espor lazi onl per far !Il che non si deprima no i valori dei prodotti, del· la. terra, e dei salari, e per profitta.re del grande tabtbisogno europeo del dopo guerra, nonchè ~r iropedire che si riapra la terribil e piaga della. di– soccupazio ne 8811'icola; considerando che ogni inasprimento cli tariffe i~teso a. favorire speciali industrie o grup'po ili industri e nazionali, ai traduce in Mmitazione di mercati pro- il collocam ento di altri prodotti na.· 0iona.l~ e tln m~ori oneri per il 'J)8.ese; · tenuto conto che allo 6la.lo attuale della. vita eu.ropea e •più anco ra nel periodo del ddpo guer– ra, nulla giuslitica. preoccupazioni in rapporto a poosihili concorrenze straniere ; nella fiducia. ohe le regioni industriali a.Ile quall per natur ale consegue nza delle cose, la. ifUerra ha 1portato ingent i benetiol.i, sapranno in· Yece adoperare qu esti allo ,scopo d1 emancipars i da qualunqu e bisogn o di quella pr otezione che si Lradiuee in grave sacrlflirlo per il resto del paese eha qÙei il>eneticiinon ebbe ; convinta che .il sisle:ma. dei trattati sia p.refe– ribile a quello della. doppia o 'l)lurlma tariffa au· tonoma perchè qu elJo apre l'adito a più facili in– lR-se, garantisce migliori risultali nel regime dei rapporti convenzionali, senza che la clausola della nazi one più favorita lo altel'i e lo ano.turi , mentre l'aJtro è .strumento -sicuro rii · int endimenti prote– ldonisti; eSprlrne i1 volo: 1• che d1 Governo italiano ma ntenga. fede a.1- l'J storico siste ma. dei trattali, pu-r curando che i negozia.tori futuri abbiano il senso degli int e-ressi e .dèlle responsabilità dello avvenire del paese ; 2• che la tariffa dogana le non debbo. e55e– re lllAfil)rita, ma al contrario :mitigala , per Q1Uan· lo ri:g;ua.rda gli li.nlenclimenti dei dazi di ca:ratte-– re econ011'.llico-sociale, nel proposito di garanti-re al– la prod~ne a;irra.rla e alle industrie che da 0.111a o deriv ano il necessario ampliamento della. eorren– t~ di esportazione all'estero; 3° e in!i ne che il GovèTno accortamente or– gan izzi i n on facili l)a!ll!aggi dal periodo attua.le a quello del dopo gu erra, anche nel campo delle indu strie di gu erra.-~ Lmpedire <ioloroee ec.n– mozioni ·specialm ente operaie. Nella lotta contro il protcsi<>nismo indtUtriale è naturale che le Camere d 1 i commercio del Meuo– giornu si trovino in prima linea; percht Il com– mercio meridionale comiSte tutto in e,p orla: ione di prodo tti dell'agricoltura int ensiva ed in impor, ta:ioni di grano e di prodotti indu1triali. ~ell e Camere di commercio del Nord, invece, gli in · dustriali si trovan o m escolati coi rapprese ntant i di ol' in tereui agricoli; e fra gli steui industr iali, sono riusciti ad impadronirsi delle cari che ,ocialt gl' industria li affaristi e protezio;ti•ti, mentre gli indus triali ones ti ·se ne stanno in disparte . Bisognerebbe che nelle Camere di comme rcio del Nord gl' interessi dell'agricoltura e delle in– dp,strie espor tatrici non tardasser ~ più oltre ~ affermarsi contro le manovre br1gante1che de~ siderurgici, dei eh imici, deg,li :uccherieri e dei grossi grani cultori. Lottare tontro questa mino – ranza di pubblic i ladroni non t solamen te dif en– dere gl' int eressi speciali dell 'agricoltu.ra e delle . ind ustri e esp,ortatrici. E' lottare per ' i diritti del 99 len tesimi degl' italiani contro Le soprafla:ioni di una minorania esigua. E' ,opratutto lottare per impedire che Q,{lniespans ione economica . dell'Ila · l.ia sia resa impossibile nel mondo. Innovareperperseverare Nella politi~ della guerra si va compi endo UD& irasfornìazione generale, La ~ivoluzione russa e l'inierven,o americano non h imo cambia to nulla a.ilo scopo essenr;iale della lotta : si tratta, più ohe ma.i, d'impedire · alla Germania. di sch iacciare le altre nar;ioni. Per raggiunger e quel!to scopo invariabile, lo stru– mento resta sempre quello: /bisogna vincere - ciò ohe certi socialisti ru ssi hanno avuto il tor'a di dim enticare. , Ma gli al!pe*ti polit ici del conflitto eono oam– biaii . Le ·questioni europee non si preseniano più sotto lo stess o aspet~. qµando ~ nio milioni di am ericani sono chia mati a discuterle :· Le conver– sazioni diplomatich e non possono più essere con– tinuate secondo gli antichi riti, dopo ohe l'inter– locutore ii Pietrogt'6d.o non è più uno zar &uto- orate, ma un governo rivoluzionario. • Soprat utto, lo spirito dei popoli non è più lo stesso. Dopo una loiill. cos\ lunga, eui voiliono a~aere OOJDJ)reai. In Ingh ilterra, dove la più oomp leta li_be~ di discussione è associata ds moHe genera z1001 a.ila più stretta disciplina nozionale, ciasc uno s'è fatta. una iden sull e garenzie della pnoe futu_ra ; e q~e– st 'idea è unto più incrollabil e, in quanto &1 à formata libera.mente. Agli Stati Un ii i, il proside_nie W~ s~n ba.. la.i~ alla. luce del giorno la educaz, cne poM1ca d ei ~uo1 conoittnd ini, con l'op era di quei suoi messaggi ID oui ba esposto cosi franca me nte lo sue spera.m e , i suoi scrupo li e in fine le sue risoluzioni . E sic– come egli non ha mai dissimulat o_nulla., OCC? che ; suoi concittadini sono ora unan1m1 con lw. In Rus sia, la salvezza dello Stato dipend e or&– mai dalla propa ganda popolar e di un mini1iro patri ota . Anche in Francia, dove il rioordo del 1871 e lo spett acolo della invasione attual o rendono super– flua ogni argom entnr;ione, gli ordini del giorno, ohe la Camera e il Senato ha nno votato nelle se– dute del 23 maggio , dopo discussioni che non han las ciato nulla nell'ombra, hanno consolidaia, l'union e nazionale e raffor za•a. la volontà di vincere. Se i nostri amici ita liani 11iaocingeranno alla loro volta a spiegarsi fra.noamllPte fra loro, nOI – IUllO avre bbe motivo di esserne sorpl'OM>o in– quieto. Ma le stesse necessità, che ai manifesta.no nell& vita interna. dei popoli allea.i i, s'impongono no. meno categoricam ente anche nelle · relazioni che questi popoli hanno fra. loro. . I metodi diplomatici, ohe potevano OOJ;1ven1re nello prime fasi della. guerra, hanno bisogno di essere adattati alla fase presente. Sono ir oppo lenti per problemi ohe evolvono oosl rap idi. Sono tro ppo indecisi in un momento storico, in cui la oondizione primordiale della vitto ria consiste nel – !'esercitare un 'azione potente sull e masse . I governi - si dice - hanno il diritto di ira~ tare in nome dei popoli. Ed è vero. Ma perohè . i tedesc hi lavorano tanto con 1~ loro propaganda. eui popoli nemici o neutrali? Perch è sanno ohe le nazioni, eopratutto le nar;ioni libere, vanno in cerca di mezz i nuovi per coordinare e chiarire I& loro polii ica di guerra., e stanch e dal mi~ro e dalle coniraddizioni, di cui viene accusata la diploma:z,ia, poseono un giorno o l 'altro fa.cilment.e lasoiarsi tentare dal tranello di qualche conver– saz ione socialista , in cui qua l!!he neutro aooomo– dan te riesoirebbe a difend ere gl 'interessi della, Germania, senza imp egnare la Germania. Quest n ientazione sorà scacciala. deftnitiv•– mente eolo quando venga. B011iituita.da una eo– ·1uzione. Bisognere bbe che i oapi responsa:bili dei . go– verni alleati si ien essero più regolarmente a. con– rotto · gli uni cogli altri. Dovr ebbero ooncemni rapidamente, ogni volta clie l 'oocasionè lo richie– desse , sia per formulare un programmo/comune, sia per prendere una. decisione solida.le , ohe -avreb– be il vant aggio d' eBSere irre vocabile. Que~ti 'nuov i metodi non nuocer ebbero In al– cun modo a certe rivendicazioni inta ngibili. Al contrario, in una lotta ohe cons= ' le formule della diplomar;ia. cosi rapida.m eni e come quelle della strategia., non è pos~ibTTeperseverare nei 'lini ue non a 410nC,izion,e di rinnovare i mezzi. (dal e Tempt1. •~· • • La. sta.t!tre l'lion,e lede&ea. è una. ietitué one so· I pra .tutto militar e. Non uscendo dail a: sua sfera., lascilì. ~ li Industriali ogni libertà. La. stati zza– zione latina, al contrarlo, ·pretende tutto ammini– st.rdre e tutt o dirigere . Quando non assorbe le lm- , prese industriali, le tratta da ne:miclle, e sotto la pressione soclal~sta., le inceppa con regolamenti vaSllatort, cha ne paraJlzza.no ili a.forzi. * .... L'ingerenza dello Stato in ~rma.nia è uno dei . fatt ori dell'immenso progresso economico della Germania. L'ingerenza dello Stato nei paesl lati– ni ti sto.la una. delle cause più aicure della n0t1tra d.ellole:u.a I.Jldu.strtale.

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