L'Unità - anno VI - n.27 - 5 luglio 1917

Tali lerite'lze, incon cepì:bili coi'. l'itmo della vita industri'ale e commerciale, P che hanno dist olto o stanca,to molte enengi e e ca,pital •i di Yeri bo– llificatori, du.l ven ir e ad eser citarsi nell'Ag ro ro– mano, ie n risp ondon o al carattere tip ico della ci as ;•: yropl' i~1.ari'a èl,i· qu esto tern torto I proprietari 1.Jues;a classe è fo,rmata pninci>palm,1n,.e, ,h 1><• .: !.,· t,,rr,ig liè arist-0e-r ati.dh~ di ro1ti 0 a n:ohiì:è. f~.u– dale. che trae da tempi remoti tradizioni di opu – lenza e'di ·domini o, e da pochi mercanti usciti dal - 1~ ' -più umili 'cat egorué di b1·acciaJ1ti della terra., giun ti per astntèzza, 'J)iù che per ingegno, a posse– dei-e una fortuna pecuni8!l'ia con la: qllla.le han potuto 'rilevare importanti tenim"enti, d i.dubi dal – ìe mani dnesperte d.i qualche feudatario . · Questa ' classe · conservatrt ce ten ace di antichi concetti ' econbmici e' sociali, è 'nella grMdis .si.ma m!llggioranza affatto ignara non "so lo delle ultime a'.pplièa'.ziorli in fatto di tecnica 11€licola, ma delle leggi elem entari di coltlivazione. E' neila quasi to – talità ' del tutto est r anèa 'all'ani.min istr azione di ret– L." d ei propri >patrimoni, aven do commesso ogni pensiero, ogni conoscenza, ogD!i.rischiò nella col- · tivazio ne cii cosi vasto ten-itoio ad altra '· classe ,• ricca, ·conservat ri ce, ~ella detta dei 'mercanti di ca111.pagna, fa quale, appunto nei sistemi di sfrut– tamento della ter ra cerca, il pi ù possib ile, di la,. sciare le cose al lo stato natturale. La ,ignora11za tecnica e il domin anté ' caratt ere consel"'l'atore di "quesie due classi còstituiScon o l>t . maggiore e mì,gliorè garanzia reciproca t:he dette élassi ·possobo darsi nello sf'ruttàmento del la,. ti!ondo rbm ano. iEsse paion fatte l'una per l' altr a e •insieme cl:istituhscono una coinpalta forza che , alla streg ua d1' !a.tli e di cifu'e, v:edrE!mocome ha potuto e pJIÒ resiste re ad ogn i .anch e lieve tentativo di trasformazione e 'di redeiulione dell'Agro . Per e~e 'ciassi, ogn i cap ita le speso nella boni – fico.rapl,iTesentaun'alea., anzi ·un .azzard.Q. Ciò prO'Viene da ragi !mi: - di ca ratterè 'J)sicologico: perchè la mentalltè. di queste classi, che vivono ancor.a lçmtàne. dal som'o della vita rnoderha tende a rid ur re · al mi· nilno la sorom11,dellè preoccupàzioni derivanti dhll'e.sercizlo di un qual siasi lavoro personale; - d1 ca ratt ere tecnico: poichè esse lianno scar– se conoscez{ze di tecnica a,graria moderna e di ' ammi'n istr azi one e di econonùa pubblica; - cii carattere econom ico-sociale: perchè anco – ra lo sta to a ttu ale di produz.ibne a coltura spo n – tanea iiss icur a, pure i'n mezzo a l tumruto della v ila imodern a · e dei moderni mezzi meccanici di J>roduzione e cli trasporto, uri largo reddito, cui va rteoipano : i pr oprietari, col 1icavato deg/i a! - . fitti, seIIIJ)re piµ aft i ad ogn i scade nza 1contr at,. tua.le; i grossi mercanti di cam p agna con la ven – di'ta dei prodotéi ' (spec ialmen\.e erba e fieno) e col sul>al'fitti ad ' altri mer éa nti di camp agna IllJÌJ,lori o n pecorai. Tal e. reddito ,è largo , gmzi e appunt o alla vasti tà dei terriLori in posse sso e, graz ie an che al ba ssissimo tenor e di ·viia: dl!lle :popola– zion i colti va lr u:i del!' A!gr o. popolazi oni nomadi, .;incora selvagge , abr u tite dal l'ign oranz a, dal su – diciume ' e dalla rafi ca. I tre fattor i umani nel l'attu al e èottiivazione dell' Agro - propri etari, affittuari, contàdi 'ni formano un tutto necessa rio e indi ssoLubile, che h11 retto per secoli e che grazi e a questa sua, di– remo, a rm onia negativ .a, oppone sald a resis'tenza ad ogn i eflk ,~e trasf orm azione. · . Questa co,.·,iderazion e sui cara tter i delle forze sfruttatrici e l'l.vorat.Ii ci dell 'Agro ci conferm a nel dbllbio circ,/ l'·ifflcac ia delle leggi di bonifi ca ; non per le illuruì • at.e p r ovwidemze di cui son o largi – trici ma 1per i., poca volon tà cli accetta.rie da paT– tP dei prop r-ir to.ri in perfetto accor do coi mercon· ti d i campa g ,,a. Lo. legge 1 •·03 contiene, come ult ima r atio , IQ min accia di espropri o, ma 20 ann i di esper ienza d ovevano ..ver tran quill iz?illto gl' ìntc ressa t ì circa lo. suo. applk az ione. Come si è detto, Ja terza legge di bonif ica del 1910 -accres ce " ll al lettamenti con al tro copio. di pr emi e sussidi e al tr e pr on ride disposizi oni. Q!Ua– li : l' lstJltuzi one di un a cassa di coloni zzazi on e, e la creazione di u» Istituto zootecnico, la fondazi one di bo1·ga te rura li, e J'alla r gnn1ento della zon a d i bonifica. a Bi neo L'UNITA P erò le nu ove !acilitaziol'lii aJ1Zi i nuovi doni. di mostran o sempr e più la ineflì cac io. anc he dell a leg.ge 1903 che, come si o.spetià va,' dovern a pri 1•e n uovi ori zzon ti a.Ila bon ifica dell'Agro. Esso. e la consegu ente del '1910 ha n credu – to leg ittimanrnnt e e onesta)nente che i pr 0J>1·ieta- 1•i dovessero bonificare , ne fossel·o capaci, Mzi de– side rosi, però non ne avesse ro la poss ibilit à fin an– ziari-a e il co ra ggio. E ' sono o.nd ate loro iJ1contJ·o. In vece i :pr opri etari che non voller o prim o e sc1J· p ero elud ere la legge dell'83, la quale imp onevo. la bon:i:fica e colpiva gl'inad empi enti , non vollero in seg,uito, anzi seppero s!n 1tta.re le nuo ve leggi a i loro fini economici ,per sonali. E qui la crit ica alla leg.ge e aghl org ani pr epost.ì atlo. sun a,pplico.zione deYe farsi severa. Bontfica fondiaria . e culturale ~ La relazione Cavà~ola ci guid i.' · . In essa le par ole di elogio o.Ila legge 1903, per le sue illumin ate 'pr ovvidenz e si appal esa no non al– tro che un o.rliflcio di conveni enza per nasc ond ere i disas tros i risultia ti ottenuti, dopo 31 o.nni dì vita , i q uo.li veng ono tu ttavia 8llla rament e desi gn o.ti vers o la fine della r elaz ione quand o si con stat a la povertà degli eftetti ragghrnt i dopo 31 a nni di imper io della leg,ge d,i boruiflca , e q uando s ì torna: ad invocare conùro il mo.lvolère degli inademp ienti i ri gori della )eg, ge di esp roprìa .zione resi più a p· plicabili e più pi-onli e -più efficaci da nuov e di– sposizioni leghsJ.ative. · Ecco riassunto in cifre il risultat o delle legg i dello. ibonifica a,g,ra ria dell 'Agro àai '' 1883 al 1914: Etta, ,i sogge tti a bonific a , secorrdo le leggi 1883 e 1903~ oi•rca 44,000; <>J E-tta'ri bonfflcati o quasi al 1914, circa 8,000 (2), cioè il 18 %.; E ttari non boni<flcati o qu asi al 1914, cir ca 36,ooo: cioè 1'82 %,. , ' Ri,sult atò qua nto mai gram o e sconfortante, n,a che ,lesta leg,ittime a,'pprènsi oni se confrontato con altr o risult ato, qu ello della boni fica. fondi aria eompiutasi sugli stessi tea-reni. l\a legge 1903, la legge cosi detta di persuasi one e d'incora gg iam en~o. ch e in ultima ana.li: si ra.p· prese nta va ·nelJa ,bonifica iJ, con.corso rea:le ed effettiv o de l.lo St.ato, non solo con Òpere pubbli che .mo. con ,·ere ela~•gìzioni a fo,vore di singoli indi – vìd'U.i, fa !)reced ere la bont{!ca ctrit ura l c, c iÒè la \'era bon ifica dél suolo, qu ella che tr asfo nn a ed o.t1ment a là p roduz ione e cl1e assi cur a w1· più ef– ficaie e 1·ru,;iona:le assett o economi co-sociaJe · del– l'az iendo. 'a~ricola , nell'A:gro ,·omano, dall o. boni – {!ca fond iar i a. lnt endesi per tal e la dota zione · in ogn i tenu ta dì tut t.iquei fabb rk ati ru.ro.li indi spe n– i,abili a.I nu ovo asse tto cuJttu-ale, che ogni pl'O· 1>ri et.ru ·io ha accr /ta to o con cord ato con lo Sta to in npjilico.zione delle leggi di bonifica (case 'coloni – r hÌ!, vaccherie , s talle, pollo.i, por cili, ovili, magaz – zi'l'li, casc ine, fontan:ili. recinti , st rade podera li, etc. ). Pe1• la quale dotazione lo Sta to forni sce i neces– sn'ri cn,pi(aH• al 2.!'iO % rimb orsabili in 50 anni . Era np!)unto qu esto 1,eneroso e pr ont o ln tervento delJo Stai.o c·he <x'lralte rina:va la legge 1903 e one– s'tamehte si inten deva che tanta lar ghezza. fosse usata per git!Ìlger e .allo SCOJ)O ultim o della legg e, cioè al la bonifica cultur al e. In vece dopo 11 ann i da che le éasse dello Stato sono state apert e ai pl'opri etari dell'Agro , la relazion e ·Cava soJa con– sta.io . che qu esti o non <Vi h o.n.no l'ico rso, per non fal'e ·null a o se, costr etti 'Oo.Ue sca den ze (pu r tr.op – po sem pre differi te) .dei te1m i:rù di legge, vi hn.n– no a t!Ji nto, !'hall fatto per prooedere o.Ile sole ope· l'Cd i lion.iflca fondiari a , a qu este arr esta nd osi poi– chè di fa tto esse r app resent o.và no un cosp.icuo van tn,ggio in qurunto, mentre li sa,ivava dai rigori della leg,ge lii espr opriazio n e, cresceva il pr exzo dej fondi col valore delle cost n1zionj e quindi facc• ,·a aum en ta.re le qu ote di a ffitto. Ecco infatti I pros pett o delle •boni fiche fondi ar ie : Ettari sogge tti u ,bonifiche (secon do le leggi 1883 e 1903) circa 44.000 ; Etta ri ,bonifica ti àl rnu , cir ~a 34.000 cìo~ il 78%; Ett...'lJri non bonifica ti al 1914, ciTCa 10.000, cioè LI22 %. Come si vede, lo. pro porzione in ve1,sa che pel' il boni.flcnment o cu ltur ale . Per ·\:ui s'e da. q,;iei S~.000 ett ari bonificati si tol- ., go no queg li 8.000 nei quali an che la. oo.nifica cu i• tu ra le è comp leta o qu asi , r esta no 26.000 ett.a,ri. cioè il 60 per cento di tu tto il territo rio sogget to a bon ifica li cui pr dpi'ìt ari ha nn o atti nto al pub– bli co d ena r o no n per obbed ire la -leg ge ma, anzi , r,er ebude.rla fac erido i pr opi·i .af!ali . B l'o.ffrol'.\to di qu ei du e specchietti è talmen te allarm an te che l.o. rel az ione stes sa si fa grave a l l'Lguardo e chie de ;, se per a~ve ntum , le ,d isposi – zioni d'i legge sian o, per ciò, m an chevoli , o se la stas i ag ricola de!Jbasi at tribui re a malvole re e a r esistenza in teressata dei propr ietar. i o sè piu tto– sto non siosi anco rà ma.tura to qu el momen to evo- 1.ut ivo della class e padrona.Le, che II conseguenro di un giusto apprez zam ent o del tom o.conto ad ab· ban dona re i vecc hi sist emi e sos titu irli con i mo· derni, per avvia .re l'agri coltura ve.rso ~n ind iriz– zo industrial e corag gioso, che t.ra.s!ormi l'assetto social e ed econ omico dell 'Agro " e ancora si do– mo.ndo. se non u .... divent erebbe legitt imo l'at tln– ,get·e dal .Par laJ11ent o nuovi e più rigidi pr ovvedi– menti che ',per met tessero di tron ca re le ra dici dì cosl ti-isti ma li " e riUene : " .... molto prob n:bil· mente qual che cosa sar à opportuno st ud ia re (an– cor a!) perchè i contratti di affitto, n ella zon a dì bonifica:, s ian o sot topos ti alfa pr even tiva appr orn– zione della 'Comm i•ssiOn e d i ,1igilaJ1zo. 11. Queste p n– role cost ituiscono la cond anna uffi cial e delle leg.gi di ' bonit.ica e degli or gan i respo nsabili dell a loro applic azione. Si' deve tornare dunqu e alla: coazione, si , diffida e si prop one ...: cosa che, per elemen ta,re garanii oa tratta nd osi di impegni che as sorbon o den ari dello St ato, si doveva esigere fin dal prin cipin -'- la p re– ven~.iJvav ision e d ei, contrf!i,ti d/atfitt o, d i quei cùntr at-tli ch e un recente decreto luogotenenzi8~ I~ ha dovu to dich ia rar e null i, tan to essi erano , in lpi~n o regime di'•òonifi ca, non solo indiff er en ti ma dichla r atam en te con trwrì a lla bonifica stess..'I T\ttta via ·i propr ietar i stlpula tori att i.ng 'evano dal – le ca sse dello -Sta to circa 8 milion i per la bonifir.a fondiari a di 26-000 ett a ri di territ onio, mant en uto placi d amente 'LTlcolto, i.n onta a tu tte le leggi, a lle commissioni di vigil anza, ali-e reite r o.te pro tesi.e de~IÒ:pubhli<:à opmi one. ·,Grave • è la responsabilità degli org ani prepo – !"ti al l'a 1>pli cazi one delle leggi di bonifica, se si consid er a n·ello. !lUa vero. import anza ,un. fo tto a.m– nii'nistro livo a perfetta éonoscenza d ellli uflflci e delle com missio ni di !bonifica . U Iatiaffitto No n è :mistero per 'alcun o che un ,p.roprletar io di ,·n,ste tenu te in va, i >punti dell'Agr o o ,vari pro– pr ieta 1i alfìtti no le loro te rre ad un solo mercan– te d ì ca m1>agn o.. Questa un ificaz ione di affar i sempliJlca •ii loro sis temi ammin'istr atìvi e li ren – de pe rfettame nt e u·a;1q,uill:i sui si stemi di col– turo. i quali son quelli pa.tria rcali , di po– ca semina ad economia o o. colonia tempo– ran ea, e di .affitto e suba!1\t to, dell' erb e"pel pa scolo prtima, per la 1alcia tura 1>oi. Ancl1e l' orcLi'l'lame.:n– to i·nte m o d isciplina re dell'o.zicnd o. è perfetta men – te i·assic ur a nte, !n qn a nto il tpersc na le deJl'az iend o., sia fisso che a vven tizio, è suf-ficient e che abbi o. un o. rud imen taJ is&irpa -pr o.tico. dell'ar te agricolo. in mod o che sia. f,acilmente sosti tui'bile ; sia abituato od una evita lbestio.le , 11icoverato in locali antigieni – ci, a ngusti , ind ecor osi, a nch e per animali , si a do• min nto dai capo rali, sia :iJUgur ab ilm ent e ign oran – te, cosl dhe non abbi a a.spi r3.1.lon i e nèlla ottusità della mente e nell'a, wilimcnto d el corpo, trovi che tutLo vado. lbene per lui. Nessun ,is ch io di capi ta le, qua lcl1e chilome tJ·o di stacciona te e u n guàrd ian o o. CONO.Ilo. La tel'l'a 1·iijlOSA.': sia essa o no forti le e sns cetli'bile di chi s– sà qual e produzione, um tal e sistema di sfrutta .– m·ento s up e<rtlcial e n on può di minu il'la di va!O'J'e, µoic hè, rjpetio.mo , ogni la voro razio n.ale - qu aJ. è onn a i vnatic a.to in tutto il mondo civil e - è pe,· il pr<Jp rieta 1·io 1·om,ano un'lacogni to. E nòn à molto che un o dei oiù r icchi la tif onci.lsti roman i r ispondevo. ad u na società pr oduttr ice di mac ch i· ne a.grar ie , che ,in un suo fond o incolto prossimo a Roma, gli oflma gro.tult am ent e di disso darg li a·unlc he ctto.ro t!i collin a sterile con un moLoo.ra.– ll'O n 80 cm. , n on esser e la ,ma ten u ta un cQllll,p o sperim cnWc l Se la.li sono lo mentali tà. e le tradi zioni della propli ctà te rri era nell 'AcTo • oltiaro cb• qu ei aa'té'·

RkJQdWJsaXNoZXIy