L'Unità - anno VI - n.24 - 14 giugno 1917

\ 176 L'UNITÀ DAL TRIALISMOALL'IRREDENTISMO L'lllirismo Fu il popolo croato, per quanto numericamente debole, che si assunse l'onore di tentare la ~·esta;u– raraione della comunione slava meridionale; e da1- ln •Croaicia uscir'Ono gl'inizintori, che 11isuscitnrono per un fine più disinteressato l'idea napoleonica dell'illirismo. · L' « 1-llirismo del· secolo XIX » mirò subito non 'solo n riconquistare le franchigie politiche', ma anche ad abbracciare gli uomini della stessa lin· gua, o, in alt.ri termini, ad eclissa.re e fondere iJl· sieme le vecchie tradiicionl e designazioni dei menl'.bri separa.ti_ d'una stessa famiglia: Se1·bi, Croati, Slavoni, Sloveni e, in parte, Dalmati. Dopo gli El'venUdel '48 i Croati dovettero pen– sare a se stessi e i loro desider1 restringersi alla 1,estaurazione dell'ant.ico Regno o Triregno di Croazia, Slavonia e Dalmaz,ia. Dopo gli avvenimenti del '59 e del '66, ripresero a.n1mo e fino .al 1878 agirono come se avessero do– vuto formai,e una nazione coi Serbi, s~ando di nuovo d<iricostruire un giorno •un grand·e Regno Ulkico, che comprendesse tutte o quQsi le terre abitate dai Croati e da.i Serbi. lE questo co-ncetto era allora tanto. slavofilo e russofilo, che anivò al punto in cni le parole Il· !-iria o lllirismo, co,11siderate come evocatrici del– lo spettro 1rnnslavista, misero in pensie1·O il Go– verno di Vienna. 11 Trialismo Dopo il Co1:1gressocli Berlino e !?occupazione del– la BomriR-Erzegovina, l'llliriismo, e quanto con pa– rola più moderna si chiamò JugoslavJsmo, cedet– te il posto al concetto di una grande ,Croaz.ia in– d,ipendente, la quale avrebbe dov·uto compi·ende– re la•Cl'OaziR, la Slavonia, la Dalmazia, Ja. Bosnia– Erzegovina, la Ca,·niola, Trieste e l'Istria. Questa t,erzo parte della MonarchiR dovrebbe ,:omprendere çt.to milioni e mezzo di abitllllti, fra cua un gn1ppo di Tedesclli. e di Italiani, e dovreb– be ottenere unR costi~uzione indipendente. Le d-ifterenze etniche, che separano le varie na– zionalità del sud, e le diflerenze profonde in ma· teria di lede, non sembrano più un ost~olo ai tautoni del trialismo. L'irredentismo -Come gli Sloveni a.spirano a creare la massima fusione possibile con i Croati, i Croati la a.spi1·a– uo coi Serlbi. I Serb.i, poi, della Serbia lo a.spira· no e con i Serbi e con i Croati è con gli· Sloveni cli tutti i paesi meridionali della Monarchia ·au· stro-ungarka .. La guerra bà.lcano-tu:i•ca ser'vi di scintilla al· l'incendio dei fermenti occulf1i.di. tutte le popola: zioni, dici!l!ITiocosì, del futuro Terzo Stato, con una ri-percuss-ione tale da assumere una fdrma. as– sai preoccupante. Apertesi le' ostil'ità Ira gli Stati balèanici· e la Turchia, Ri primo momento di stupore tenne d,ie· tro un gra,nde entu,sia,smo da parte delle popola– zioni della Slavia meridionale. Le $Omme raccolte al principio della guerra per la Croce ];\ossa, e che dovevano, secondo un comunicato ufficioso, essere inviate, alla sede di Vienna, 'furono invece trasmesse direttamente alle vanie Croci Rosse degli Stati Balcanici. Le, vittorie di Kumanovo e di !Monastir concor· sero poi a sviluppare e ad affermare le simpatie pe.r la Serbia, il Piccolo Piemonte, come s·i ilice, di tutte I.i genti slave della Monarchia meridio– nale. Durante il periodo acuto dell'entusìasmo, le masse slavofile ,non compr.endevano come si po– tesse -ryarlare cld una guerra contro i fratelli del sud, ed osarono suggerire flnaru:o ai soldati o la diserzione o il vero e propr:io r.ifiuto d'ob'.bedienza. Il Governo di Vienna restò vivamente sorpreso dei ,risultati ottenuti in seguito ad un clnquan· tennio.di politica oltremodo lb'enev.olaa. vantaggio degli Slavi me1·idionali. P,er quanto, in tesi gene· rnle, si fosse semr>re favonito i-I partito croato e combattuto quello serbo, tuttavia alcuni funziona,.. 1i avevano creduto di rendere un gran.d.i servizio RI-lo Stato, eliminando gli antagonismi e le oppo· O.; r CO ste tendenze tra Croati e Serb.i. Ma il risultato [.u questo: che se i Serbi cessarono quasi cli esi– stere come partito, riuscirono però a trasforma.re intimamente i Croati a tal segno, che al momen– to opportuno non vi furono più· Croati e qtiasi tntti furono Serbi. Uno degli esempi ci è fornito dallo sculto,·e croa– t.o )lest1-evic della Dalmazia, che si presentò ol– l'ultinia esvosizione di Homa, con grande SOl'JJl'C– sa dei ci1·coJ.iufficiali, nel padiglione della Serbia. Altro esempio ci è dato dalla propaganda del· l'elwvstina. Nella lin~ua degli Sl11vi del sud v-i è questa breve differenza t1·a l'est e l'ovest: a 1Bel– graclo i parta con l'e puro (elwrstina) e si dice ad esempio le110 (bello); in Bosnia, in Erzegcrvina, in Da'ma,,ia, coll'ije ( jelrcivsti.na) , e si cl·ice lije– po; in alcune parti della Crnazia e della -Dalana· ;,ia con la ,sola i li,kwvstina), e si dice li1JO. I gio– van; dell'.ovest sopprimono questa divisione e uni– ficano la li,ngua, usando da per tutto l'ekavstina· perch,è essa è di Belgrado. Lo sl,·Rno, silenzioso movunento 1;neri(.adi es· sere osservai.o con at.Lenzione, sopra tutto perchè - seguendolo nelle sue fasi - dal Irialismo ci con– d-uce alla concezione politica. del panserbismo e dell'ir,·edenti.smo serbo. Due manifestazioni caratteristiche Nella Da;Lma'1ia, il 24 nov-embre 1912, i membri clill pa1-t.ito slavo lenuero un « Congresso politico degli Slavi" (serbi e croati della provincia), con,– cretando e.d emanando il seguenLe ordine ciel gior• uo, che è Jnteressante di riprodul're: '.' I dep-utati della Nazione al Consiglio dell'lm· µero ed alla Dieta clalmRta, i rappresentanti dei Comuni e di tulti i 1,arbiti nazionali (SlRvi) in DaJ. 1nazia. « esprimono agli Sati confedcraiti balcanici la p1·O1>riR ammJ,·azione, lin ispecie ai fratelli serbi, augun,ndo che le loro splendide vittorie l'iporta– tè con S<forzioava.lleresch-i e ,cruenti sacrifici siRno c·o1·omi(ednl m,iriiato su.ccesso finale; « nrot.estano cont.1·Ol'aizzamento col qua;Je si vorrebbe travol.gere d,l loro popolo in una guel'l'a fr11.tricida; « dich,iarano che le manifestrulioni di simpa.- , tia per gli ,stati Balcaln1ici alleati, a causa delle quali nell'ultimo tempo da pm-te delle a.utori-tà aÙ– striache, vennero con m)su11e-eccezioirnli r.istrettc le f.ranchigiie cii(!1Jc11ine e i diritti a-utonomi della provinoia, sono l'esvressione naturale del. senti– re clella Dai1nazia e della s·ua rci1111resentanzci; . « conda.nnano il sistema antinazionale , poli- z1esco, che trova espressione u1 Dalmazia nello sciogliei-e arbitra1~amente le rappresentanze co– munali, in Croazia nell'intTodurre e mantenere il Commissariato, col quale vJene tolta l'ind!Lpe-n· clmlZa secolare ,guarahtita dalle leggi ad uno dei più IJ,ntichi •Reg_nicostituzionali dii Europa, ,e ciò 1)recisamente in un momento in cui i fatto1'i della .:S1on aa,ch'ia austro-ungarica si adope1,ano onde a,ll'Albania sia. concessa l'autonomia di– inostrando per tal modo maggiore -mag~ani– miltà verso una parte dello sfasciantesi Im· pero Turco, d'i quello che esige g.iustizia verso un popolo, che da secoli seppe ci,earsi una vita costi-· tuzionale ed ·wrn cultura, e che, contando parec– chi mil·ioni di popolazrione sana, forte, intel1i.gente, abita ai confini degli Stati Balcanici, tutto J'im– porta,ntissimo territorio della Monarch1a del Sud. « I ,,appresentanti deUa .Oa.1mazia •sono decisi a d,ifendere, compatti, senza di~tinzione di. parte, con tutte l·e forze .. dq !Tonte a tale sistematica. op– pressione, i dinitti naaJonali e costituziona.li , ac– celerando .perta,nto il momento ,in cui la IDalmazia 3:vrà da sciogliere il ,voto della urùone con tutto il Regno <1i Croazia, ninnovellato e rinsaldato con l'indipend<inza di Stato, ~on la Ubertà costituzio– nale ,e con l'-equtpaTazione di tutti i propr.i figli ». Quest'ordine del giorno venne sequestrato. Tutta,v-ia il fascino del -sud e le simpàti'e verso il ,sud non. accenna:rono a c-essare; come si. potrà vedere dal memoriale diretto ali' Arciduca EredJi· tario in ,seguito alla conferenza tenutaisi nel mar– zo 1913 a Volona, convocata çla11adirezione gene– rale dei !)artiti muniti -della Croa,zia-Slavonfa, Bosnia-Enegovàna, Dalmazia ed Lstria, a11a qua– le presero anche parto membd del partito popola– re sloveno: « La. Serbia particolarmente esercita s·u tutti gli arnimi e su tutti i cuori una potente attra:zione. Non ~m'ebbe quindi da meravigliarsi se J 7 milio– n.idi Slavi me1 ,idiona.li della Monanhia si a.bH.uas– sero vlia via all'idea che l'Au.stria-UngheriR, come a,ttualmente è costituita, non rappresenta il loro idea.le cl,iStato. La gioventù. che sta crescendo ha a11.::.i rinunziato a.lle vedute politiche ilei. padri e desiderci ardentemente t'uwione cbegli element-i set·– bo e croati, co1n11reso il Regno cl-iSerbia. NoJ vec-' chi, che tenia.mo ancora dietro a,gli idealti della nostra giov>inezza e siam fedeli all'Augusta Casa Regnante, sappiamo che le mire p,iù alte deH'at· tuale generazione sono utopistiche; siamo però gL-i ttltimi ra11presentanti di quella genera:ionc che tendeva alla oaranzia. del.la sna esisten:a nazio– nale nell'ambito della Monarchia degli Asburgo ». · Il dilemma posto all'Aroiduea Ered,i\a:rio si com– prende la,cilmente: o si concede l'unione dei ter· 1•itori abitati dagli SlavJ ineridiooali, o la g,ioven– tù, che ha bend•enze irredentiste, prende il soprav– vento. La gioventù slava, che scende neLl'agone politico .per combattere e abbattere i vecchi, serve a,i vecchii di arma per dir oMaro il pro-prio pensie– ro .su,l trialismo e sull'irredentismo. La pÒlitica della Serbia A questa tattica -pol-itica ne fece sutbito riscon– tro un'altra a Belgrado, dove i.I giornale ufficioso Samouprava pubblicò un appello dJiretto al. presi– dente del partito J,i-eldiritto croato, abilmente dii· chiarando: che i Serbi non t,engono a conseguire l'egemonia sui Croati; che essi sono d,i.;posti a 1a– voral'e i Croati in ogni• aspiraz.ione, e che son sem– p,,e pronti ad appianare ogni conflitto che potes:,e sorgere f,ra loro. Le t)roposte per un'intesa comune erano e sono le seguenti: i Serbi rinw12i,e1,eJjlJeroalla loro- ban· diera nazionale rosso-azzurro-bianca, per sostituir– la. con la croata rosso-bial)co-azzw·rn; sosNtuire'b· bero la scrittura latina alla cerillia.na e infine rinunzierehbero al calendario se1·bo-ortodosso in– trocluccnclo il cal·endario cattoHco. In tal modo le di•stin~ioni esteriori tra Croati e SeYbi verrebbero a scomipa11ire.Il popolo serbo-croato avrel:lbe così de1~tro e f-uori della Monarchia, una stessa iban'. die'ra, una stessa sci'ittura, uno stesso calendai·io. Pcr)chè, inoJu:e, la lingua. !Ta. i due popoli è co· mune, non occorrerebbe che. trpvare un nome co– mune, che fondesse anche meg:lio i due popo~. Ed anche in questo i Serbi si m.ostrano d·isposti ad ar·,,endevolezza. ' • Fi-no a non molto tempo addietro,· f·u la Croa– zia, pancroata, che credette di avere la missione ili attirare a sè tutti i Croati e i SerJii. Ora {! la Serbia, pan.serba, che si attira l'animo di tutti i Setbi e di tutti i Croati. E non è da tra,scurare, Ira l'altro l'azione del piccolo gloni-0so Montenegro, il cu/ governo nel programma del febbra.io di quest'anno (1914) do· po di aver rileVlato la necessità della piena i~tesa colla: .Serbia,_ concludwa dicendo che >bisognava operare anclie per tutti i Serbi e per i Croati vi- 1 venti all'infuori degli attuali oon1ìni del ~o. A. D'Alfa. console italiano a Zara.•nel 1914. (La D.almazia e le regioni limitrofe, Bolo- ,gnaJ, Zanichelii, 1914, pa.g. 113-139). Le funzioni · del Consiglio dei Ministri Regio Decreto 14 novembre 1901, n. 466: _Art. _1. - Sono sottoposti dal Consiglio dei mi– rustn 1 seguenti og,getti1: 1: Le qu.estionii di òrdine pubb1ico e di alta 1 amministrazione ' 2.. . . .' ', . . . . . . . . 5. Le proposte. di trattati, le questioni d'inte-r- 11retazione dei trattati vigenti e le questioni inter– nazionali in genere; 6. . . . . '. . . . . . . . 7. I decreti da emana.rsi dal Governo in adem- pimento di mandato del poLere Iegislattvo ..... . Art. 9. - Il Mini>stro degli affari esteri conferi– sce col_Presidente del ConsigJ.io su tutte le note e comumcaz.ioni che impegnino la politii.ca del Go– vemo nei suoi ra'!)porti coi Governi esteri. I

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