L'Unità - anno VI - n.22 - 31 maggio 1917

L'UNITÀ nale· e nondi!meno U libero scambio inglese tre madre patria, un indebolimento quindi nella sua voi~ cme-rse t1ionfanLe (\alle urne, e costò alla co,pacità di sostenere la sua quota, di gran lunga Camera dei Lordi la perdita del diritto di velo preponderante nelle s:fere della difesa militare e finanziario e legi Iativo. navale dell'Imt>ero e nPl'n. capacità di produrre i Se v'è cosa matematicamente certa, si è che ca1)ilali necessari alla messa in valore drlle sue ,un mutamento nel regime fiscale inglese non si risorse. E le colonie, rhe reclamano 1>iena aulo- ,potrà fare senza due o lre campagne elettorali. nomia 'l)ei loro interessi, 11011. hanno mai 1welesn Gli scribi ciel protezionismo nostrano sono fral· d'invadere su questo punto l'autonomia della me- tanto invitali a riilcUere alle il Gabinetto impe· lropoli. riale di guerra cl'ecie nell'opportunità di tal mula· Le colonie sono scese in campo contro la Ger- menlo solo .... per dopo la guerra ed esclude la ne- mania, perchè nella metro1>oli sentiYano minac- cessità di tariffe s,ulle importazioni alimentari. cinta anche la loro libertà specifica. La loro de· La formula del Lloyd Georgo assomiglia, quindi, vozione· è al disopra di ogni considerazione di meravigliosamente a una di quelle formule co· equilibrio d'interessi. E ciel resto, anohc senza niate 1per salvare capra e cavoli. Uoyd George che preferenza, esse non hanno interesse alcuno a [u tra i massimi antagonisti del Chamberlain, staccarsi dalla madre vatria; ed esistono molti non può a,vere dimenlicalo la giusta affermazione altri modi cli intensificare i rapporti commerciali: di questi che senza tariffe sui prodotti alimentari pur senza preferenzn. dogarwlP i ra,_pp()1·t i com- iI regime 'preferenziale è impossibile. Se non si morciali delle colonie sono certo 1)iù facili con pongon dazi sul grano e si pongon dazi solamen· Londra, cho con . 'ew YoTk, o con qualsiasi pae- te su manufatti e materie gregge estere, eia un se protezionista. Se l'amicizia· tra Inghilterra e lato gli agrari non ne avranno vantaggio aJcu.no $lati Uniti non ha fatto che progredire nonosta.n- e ,·oteranno contro il protezionismo industriale, e te Le tariffe protezioniste, ::'llac-l{inley, v'è egli al· d'aitro lato le coloniP. non godranno di alcuna pre• cuna ragione di credere che Inghilterra e colonie ferenza proprio sui prodotti di cui sono esporla- cl:verrebbero nemiche senza.. taJriffe preferenzia- trici Jler eccellenza. La formula del Lloyd Georr;e li? li pericolo di dissidi nasc!lrnbbe piuttosto da quindi non dice nulla, poichè non ha il coraggio 111,ritorno all'antica politica coloniale, che iden• di proclamare la necessità delle tariffe tù grano, tificarn gl'inleressi imperiali con l'equilibrio di anzi la esclude. ceri.i interessi '[)articolari. E la principale lezione Per giustificare la prefennza doganale, che la della secessione americana e dell'ulteriore espan- maclrc patria dovrebbe concedere alle colonie, si sione 'britannica non consiste appunto nell'a,vere addtucono in Inghilterra dai protezionisti due ci.r• un'autonomia tra gl'nleressi politici e gl'inle- costanze: la guerra sottomarina, che dimostre· rtssi commerciali? rebbe la necessità di rendere per l'avvenire l'Im· pero briltannico e il Regno Unito bastevoli a sè stessi; e la necessità di stringere meglio !per mez– zo di più intimi legami economici, J ra~porti di solidarietà fra metropoli e colonie, consacrati dal· la generosa partecipazione cli queste alla guerra. Circa la guerra sottomarina, è ovvio che la prù· ferenza doganale concessa. alle colonie non hn nulla a che tare col problema della indipendenza c·conomica dell'Inghilt.eNa. Essa non renderebbe più facile il trasp:>iio di merci da MelbouTue " Londra, cli quel che ora. non sia a cagione dei sommergi.bJ!i. Kon c'è protezionismo, cha possa rendere il Regno Unito bastevole a sè strsso in materia di cibo e di materie prime. Non è forse questa Jnsufficienza, che ha scatenato le energie, che in gran pa.rle han crealo l'Impero? '.'<èil regi· me preferenziale è indispensaJ:>ile a mettere i11 valore tutte le risorse potenziali dell'Imper'l Bri. tannico. Molti economisti e t~nici insigni lo no· gano. E viceversa è certo che il regime ipreferen· ziale rare'blbe perdere all'Inghilterra il diritto al– la clausola della nazione più fa,vorita nei mercati neutri, e faciliterebbe il sorgere di rapporti econo– mici anche più intimi di prima fra i pa66i neutri e gl'Imperi Centrali, e fra gl'lmperi Centrali e i ·i,aesi dell'Intesa non a'Ppena questi nella importa· zione di merci loro in Inghilterra trovassero con· dizioni meno favorevoli ùel!t> colonie e meno fa· vorevoli di quelle che godono col regime liberi– stico ora vige-nle. Quanto alla seconda ragione, è certo le colonie preferirebbero che si accordasse loro la 11>re!eren– za nel mercato metropolitAno. Esse sono, come quasi tutti i paesi, inclusi gli Stati Uniti, i.n una fase di sviluppo, in cui l'errore protezionistico è pressochè inevitabile. L'Inghilterra stessa pas$ò nJ libero scambio r.on in omaggio a una teoria, ma perchè il protezionismo le era diventalo im– ,possibile: avendo bisogno di esportar mollo per importar quanto bastava alle sue industrie e alle sue popolazioni; e non potendo, a nessuna condi· ,.ione, produrre in casa o trovare in casa quanto le era d'uopo, dovette abolii:e le restrizioni doganali per importar materie prime e grano a prezzi, che rendessero minimo il costo di vita e di pw,d uzio· 11e. Ed è ovvio che l'intensificarsi della concorren– za internazionale, !unge cli\J diminuire, ha ar· cresciuto per l'Inghilterrll. la canvenienza d'un re– gime, che, a parità di circostanze, a~~iaura alle industrie inglesi e alle popolazioni inilesi una po ;izione iniziale vantaggiosa in confronto ai paesi 1rotezionisti. Ciò posto, una cosa I> cerh: ed è che ogni \1re· ferenw doganale alle colonie significherebbe un indebolimento nella compagine economica della n o IL GOVERNO -Carboni e noli D'fJ, tin nostro an\iCo, che, 11er rauioni Jet suo commercio ha vissuto lungamente in Inghilterra e cono.ice a fonclo le questioni relative ai carboni fossil-i e ai noli, che tanto preoccupa110 nella cle– cisiua ora presente iL Governo ecl il Paese,. abbia, 111n ricevuto le sea,ienti note, elle ci affrettiamo a ptibblicare. !.,'ora è troppo solenne perchè chiunque sia e, conoscen.a di fatti che compromettono le forcune d'LWlia non deblla denumiarli altc. pttbb!ica 011i– nione; che deve assumere, con o contro i! (]aver– no, La sua responsabilità. La aisi de! carbone si va {cicenclo sempre piti cictita; siamo riclotti a tali deficienze di scorte cho si preannun;iano imminenti nuovi e pitì aravi provvedimenti restrittivi del traffico ferroviario, anche delle merci. Urge, pertanto, affrontare la sollecita risoluzione del grave problema, a/fin. r/lè i res11onsabili de/L'attuale condizione <Li cose non 11ersista110nei loro perniciosi sistemi, che po– trebbero cond11rre a clisostrose conseguenze. L'UNITA'. Alle tante di9Cussioni dottrinali in tema di car- boni e di noli sia concesso ad un pratico di ag giungere alcune modeste considerazioni, fi•utto della conoscenza locale e direlL, del problema L'app1"0,-vigionamenlo dei carboni fossili in lta– lia ò intimamente connesso al mercato dei noli e <111indiparte essenziale del problema nero è In i11da.grinesul loro andamento e sulle cli~ponibilil~ di tonnellaggio. Per un esame completo, sebbene sin lei ico ed af. frettato della. questione, occorre prender le mosse dall'ultimo trimestre del 1915, quando • l'aumento nei noli assunse proporzioni veramente !anta.sli– che, raggitmge.nclo nel 1!)16quotazioni clec11plccli quelle ante bell11m. Per un'esatk'l. valutazione ciel problema è neces– ~ario no11perder di vista la situazione politica del– la Gran Brettagna, giacchè colà si è venuta lenla– m011te maturando una " rpolitica economica di guerra " che ha sommes~o non poche tradizioni commerciali inglesi. Artefice del nuovo orienta– mento è stata. la salda e vigorosa energia di Lloyd George, che dopo lunga e len8.C'e lotta è riuscito a requisire molle miniere di carbone fossile e l'in– tera flolla commerciale britannica. Ecco perchè i problemi inerenti a un mutamen l<' di regime fiscale in Tnghillerra sono cli tal na tura da coinvolgere, l'esistenzn stessa dell'unità !il-ll'lmpero. Ecco perchè si può con certe,.za af– fcrnuwe che le forze com,ervatrici rlell'lm'[)en, ora co,nr nel pasrnlo, 1>re,·arranno contro le ricorrcn• t; maree protezi,rniste. Si aggiunga che in J nghiltcn·a. si è perfetta· mcule consci che il mondo non sarebbe egualmcn· te benevolo verso la supremazia na,·ale briltanni– ca e verso l'Impero hrillannico, il giorno in cui la potenza inglese, invece di funzionare a _bene fìrio univm ·sn.le , funzionasse in senso csclus1vo. Si aggiunga finalmente che, ove gli Allea.ti trionfino degli Imperi Centrali, non , i sarà. aie~~ biso"'no contro la Germania di regimi econom1r1 di gi~ena latente, come sono i protezionistici; _an· ,., sohm1enle in regime di libertà commerc1alr gli Imperi Centrali potranno al più presto indcn· rizzare :gli AIJ,oati ~ci danni della ,guerra, tl solo in regime di libertà commerciale il peso de, cl('tbit i pubblici riuscirà a lutti men gravoso, e iI reriodo di ricostruzione men penoso e pitÌ rapido, P la scarseiza di capitale, di na,·iglio e cli materie alimentari men d,urevole ed estes:i. E. quando si tengono presenti queste circostanze, ,u,·à chiaro anche ai ciechi che la gioia dei no ~l ri protezionisti pei successi ciel neo-protezioni– smo inglese è mal 'ondata. Il liberismo britanni· co ha radici sicure come lo scoglio su auj è ere· fciuto; e contro di esso, ovr occorm,,. anche Llyod George si spezzerà le reni come già il Chamlier lain. Angelo Crtsfl. BUROCRATICO ~lenl re stava maturandosi tale nuovo orienln ,nenlo della 1iolitica inglese, il ::'llinislero SaJandra ,, tlecidova a mandare, nel gennaio 19!U, u11 >.<•li· lw,:,cialore straordinario a Londra nella persona cli s. K il barone ::llayor cles Planches, per riso! ,·ere esaurientemente il problema dei carbonj e dei traSiJOrti. 'i ,·olle risolvere il problema grave - fuori dell'azione diplomatica presso il GoYcrno inglese, si·egliendo una più diretta ozio11e commercin.lc; ma si slingliò, affidando tale compilo a persone as. ~olutamenle clisaclalte e ignarn di traffici, di no· leggi e di transazioni commerciali. Però a Cardiff eravi eziandio un ufficio carboni delle ferro,~e dello Stato, che normalmente ha l'in– <'(1 rico cli provvedere all'acquisto P nll'invio del fos– ~ile in Ualia. Quest'ufficio, per la pratica del com· mercio e dell'a.mbienle, avrebbe potuto e dovuto r,sere il vero strumento tecnico per raggiungere i fini della missione del barone ::'llayor. ,ia ahi· ,nè! E proprio destino che ogni ufficio staiate deh– bn. sempre svolgere un'azione o tardiva o inof fi~ace o peggio ancora. in assoluto contrasto coi ,-~ri interessi che dovrebbe tutelare o servire. E qui la cosa è assai grave, giacchè l'azione dell'uf· firio di Cardiff è staL'l. assolutamente deficiente e dn nno~a per l'approvvigionamPnto elci carhoni itn !inni. li dello u1flcio da buon organo statale, cioè b11 rncratico, non tenne affatto conto, e forse ignoro rn del tulio, il grande rivolgimento che, per opern di Lloyd George, si veniva mnturando nell'am:,icn le politico del Regno Unilo, prohnhilmente prcor– cupalo soltanto di evadere regolarmente le prnli– rhe e cli salvare lo propria, respo1,snbilità burocrn– lica rispetto alla Direzione generale di Roma L'insufficienza e l'incapacità comm~rciale drl· l'ufficio delle ferrovie dello tato in Cardiff (non ci occupiamo delle voci di disordine amministra· tirn rhe pure circolavano insistenti, ma che non rip:uarclano il 'J)roblema. che ora giustamente inie res•n, in linea principale il puhbliro) erano not(). rie nell'ambiento commerciale del cnnale di Bri· stol e pare anche rhe 110n fos!¼'ro >('onnS<'i11ti ncm meno all'Ambascinta. Con tutto ciò la DcleJ:(nzionr ilo.liana alfìclò senz'altro e con pirna firlurin ~ quell'ufficio la soluzione del prohlemn dei noli e tlel carbone, c.enza assicurarsi ~(\ r~so fo~c;() in g-rado di assoh·ere, con la ne<-e~snria efficncia, il gravo compilo. Cosi si perpetuarono gli stessi sistemi che già

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