L'Unità - anno VI - n.12 - 23 marzo 1917

92 intese del 1902 con la Francia. e con l'Inghilterro. , ,, della i.llusion e che cosi concepì la. Germanio. d i poter tentare il col'PO della guerra. europea aven – do rid otto all'im;pot.enza l'Italia, non è respon so.· bile l'on. Giolitti, propri o lui in persona , colui che tre giorni dopo la · venuta di Kiderle11 \Vti.chter a Roma. inscenò gl' incid enti ùel Ma • 1io1tba e del Car thao e 7 I criti ci del socio.lg iolitlismo tedescofil o si son o In.ti.a mna specialità d'ei rimproveri cont:ro la po· litica. dei rif ornimenti. E" stato questo , in tutti i tempi e in tutli i pa esi, lo scoglio, cont ro cui si è ,oli.a la presunzion e dei politicanti e dei b.urOCJ•a. ttci. An che in Germ a nja la II organiz zaz lo11e » dei consumi ha !atto fiasco. Per l'Ita lia c'è da os– ser vare, in mod o !IPCCÌale, che la inca pa cità dei nostri alti \burocratici non era certo indkata per Sllpcrar e le difficol,à del momen to, e gli erro ri sono stati superi ori a quanto legittimamente si potesse aspett are , data la disperant e indis cipllna · bilità della mat eria in sè. Ma, di grazia, iper questa spaventosa imprepn · razione della nost ra alta ,burocrazia di (ronte a tutte le grand i diNlcollà economic he del moment o i giolittiani e i socia listi non banno nessun rlm · prove ro da far si ? Mentre la clienWla giolittiana faceva dl tutti i m ini ster i qu egli organi di inca,pacità, che tutti t onosciamo, c1e cosa han fatto ,i deputali glolJt. tiani e socialisti pe r comba tter e sul serio questo sistema? E poicbè la resp ons abilità di molti err ori è proprio ili questa burocrazia giolittiana a iride · scerlZe demoso cin.lisle, non vedono i deputa ti gio· littiaili e socie.listi che un po' men o di sumcienza critica non fwe.blbe male? E della 9()1l1Ventosa scarsezza di ,uomini di va· iore nella nostra vita politic11, "chi è il responsa– bile principale, se non l'on. Giolitti, che ha se– guito ~re il metodo di circondarsi nella. sua dittatura di mez.x.efl.gure, tratte specialmente dal · In. burocrazia, dalle clientelle locali e dall e sue runic izie personali, dem olendo tutti gli uomini di va lore che ,potevano leva rsi s:uoi avvoosarl, In mo – do che nel mom ento della crisi albbiam trovata la Camera piena di Falcioni, di Facta , di Ted esco, di Peano, ili De Belli s e di altre sim.iJi pesti· lenze? Con questo noi non affermiamo che una. lndul· geaiza plenaria debba lavare o velare ogni respon· snJ>ilità di quei ministri che hanno voluta e che !anno la guena. T:utt'a ltro . Questa guerra è stata un esame 1per tutti. E certe bocciature non devono rimanere senza sanzione . Quel che rjpugna mo– l"almente nell 'a lteggianiento della canèa socialgio· Liliana è il sistematico partito pres o, per cui so· la.mente certi erro ri non meritano sousa I Oh le indulgenze, e i ma, e i se, e i però , e i sebbene, e i quantunque eh.e certi deputati, putacaso, BO· <..io.listi escogiterebbero, se qu egli err ori li avesse commessi quell'altro, colui di cui tanti deputati desiderano il ritorno ! Responsabilità collettive. Eppoi, lutti quei giolittiani, che oggi trovano eia ridire sul momento del1' intervento, e su quel che non si fece prima di djchiarar e la guerra, e dopo averla dichiarata , tutti questi bei signori, che ogg i si squag liano nelle votazioni di fiducie, e battono le mani ai d~ulati socialisti ufficiali, '.ulti questi fadli critici della scienza del !poi, nel maggio del 1915 vo tarono la guerra e vo ta · rono la fl,d.ucia a Sonnino e a Salandra. Di grazia, se le cose che dite oggi le sapevate a llora, perchè non le diceste allora, perehè non votaste contr o? E se -votaste [Per la guerra perchè pavtecipi degli stessi era•ori di q uei min istri, a cui volaste ,Ja fiduc ia, con qual e f.accia tosta cer• ca le ora di far dimenticare ch e di Q1Ueglie11rori anch e voi avete la vostra parte di responsabilità necess aria ? Qual che giolitli811'1osussurrerà a questo punto r he la maggioranza. giolitt iana nel maegi o lPl.5 non era · Libera di votar e come voleva a causa dei 11 tumulti di piaz za»: se la maggioranza a vesse •potut o rare a mod o suo, la g uerra n on sa refube stata d ichlar atn.. i\18. qua.le re sponsabiiità più d'isononevo le di questa, se fosse proprio vero che In. maggioranza g iolittiana -votò la guerra sen'La convinzione, per su1a ,~gli accr..eri a ? L'UNITÀ 1 « tumulti cl i piazza » potevan o ra.ppr csenta ro per i dep uta.ti giolitt.ia.ni , qualche sp uto , qual che pugn o, qu al che bas tonata. :\fa. non più di qu est o, 1>erchè loro era stata garantita In. incolumità ~Jer. sonal e. E di fatti andar ono tutti alla Camern , ad e,'c!"1.ione del loro capo rione, che ad onta di tutte le garn .llZie, era l11g• gito. Pterchè qu esti bei sig nori ,il 23 maggio 191:, non pa rl al'ono coni ro In. g.u~•·rn ? per chè non vo– la rono contr o ? O 1unm ettet e che la guerra rosse una. necess ità - e se fu ,ui err ore diohiaru.r la guer ra in qu el mmnenlo e in quelle condiz ioni , di qu est'errore voi siete respo nsa'bili nè più nè men o dei mini st ri d'a llora . O ammettete che la gue r ra .sia stata in sè un error e, - e all ora non avete nessun di.ritto di re– crimin a re sul momento e su lle condi zioni, voi che la gLLerr a in quel mome nto e in quelle condizi oni i avete voluta . L'Un ità La propagandà della Gt:rmania Prima della gue rJ·a, nell a sola Svizzern la Ger· omnia spendeva 1>er sel'vizio di spionag gio 50 m i. In. lir e a:Il'anno. L' Itali a 11e spend eva GO mila ... in tutto H mondo pr eso insieme. Son o due cifre , che delìni scono pc l"fettame nte i due popoli. Alcuni giorni or sono, un colonnello, add etto all 'u!flc io stamp a di un pa ese a noi alleato, uo· mo di severi studi e perfetta.m ente specializz aro per il su o la,voro, parlando con Ili.Il nostro amico, si dimo str ava addiritt u ra sp,n.ventalo delle rami – ficazioni, che ha il Governo tede sco nelle age nzie giornalistiche e nei giornali di tutto il mondo , anche in qu elli che hanno sentim enti sincera111e11• te e riSolutamente tedescofobi . " Quando la Ger– mani a ha intere sse a mettere jn oircolau one una notizia: - diceva. quel colonnell o - io la vedo ap· parire or qua 0I' là; si mette 1>el'via, e non e·~ rimedio : o prima o poi fa la sua appa ri,;ione jn tutti i giornal i del mondo. Quando, per es., la Gel'. mania non soffriva ancora la lame - davver o come la soffre ora - io vedevo a periodi fissi met – tersi in cammin o la notizia della . rame, dir etta a secondar e la campagna lpaciftsta e filantropic a n ei paes i neutrali. La manovra era compiuta a jnterva lli regol a li: qullilldo venjva il moment o della ripr esa, la notizia si rim ett eva per· istrada e rifaceva ll solito gir o con un.a rego larità cro– nometrica. Il fatt o più preoc cupant e è che quas i sempre cadono ne l tranello propri o i giornali più onesti. E ment re la Germania ri esce a far pene · trare nella nostr a stampa tutt o ciò che ,,uole, noi non riesciamo mai a penetr a re nella stampa tedesca. Nè i nostri governi ha'nno a ncora capi • lo la necessità di organizzare un servizio di se· gna lazione delle notizie tendenziose per mett ere in ,guardia contro di esse il pubbU co e i giorn ali disinteressati. A questo discor so abbiamo pensato , leggendo nei giorni sco rsi nell'.4vanti . la notizia del fan• ciull o di Berlino , che si è suicidato per rim orso di avere mangiat o per rame il pane destinato ai suoi genitori; e l'altro raccontino dell'adoles cent e processa to a Berlino per avere rubato un pan e, e assolto per chè j giudid hanno ricono sciuto che nell'età della! cres cenza non è respon sa bile chi per lame ruba un pan e. I due aneddoti non son o impo ssibili. E il Go· verno tedesco , che ha comiciat a la g uerr a, ha un mezzo as sai semplice per far finir e subit o qu este atroci tà : chiedere la pace in atleggia:mento un po' meno ..... tedesco . ~fa que l che import a nota re non è la verità dei tatti: è l'inter esse che ha la ·G<irmania a non tenerli nasco sti, anzi forse a ... i1wenta 1<lr, in tutti i modi a farli circolar e. 11 giovinetto, che viene asso lto per forza lrre • sisli bile; il fan ciull o che si uccide, sono oausa di comm ozione per l11lli gli spil"iti genero si r uma – ni, e poss ono a.iuta.re ott i,num ente In (lrOpnf(on– ùa per la pace ... . ge,·ni;rnirJ . l"n esempi o tipic o dell'abiliti\ dei tedc·schi e det loro degn i d isCeJlol i, i ma gial"i, nel diffondere nt• tr a vers o la sta111pa Plll'"JlCa false notizie e nel fuorv ia re così l'opi nione p11hhlic11dei neutri e clei nemici, ce lo oflrl' n11 g ,·nncle qu o1icliano in– g lese , il M oi-nin(I Post . O11esto giornale, eia r ircn du e nnni ven iva puhhli ra ncl11 degli nl'lico li fi ,•. 111nli dal suo co1TisJ10nclentr a Bucla 1)(>st, in cui i sentim enti e l'a tti l11din e dell"U1{ghe1'ia rr1111n pre. sent a ti in una Juee ra ratJ1•1·istica, <"ome pr"<',·nlen• temente an tiledes<"hi, e in cui si tentava n più ri1irese di semin a r la disronlio e cli sus!'itar e malintesi tra l'In ghilt r.rr a e la Serhia e l' ln ghil– trrra e la Ruma "nia. :-;egli u ltimi mesi questi ten• lt1livi di dimostrar e r he il C.onte Tisza non rap – present a l'UnghHi a e che i 1ia1titi d'oppo sizione des iderano la pa ce, onzi una 1)are II lib<>rnle » acoetl abi le anch e da ll'Int esa, si ernn o latti cosi insistent i e pr eoccup anti, che un noto scrittore politic o ingles e, il dotl. Seton·\Vatson , ha volut o i11dagar e sulla !accend a, è rius cito a scoprire il tru cco e lo ha rivel a to in un inter'essante a rti– colo della New E11Tope (n. 14·18 gen. 1917) dlm o– strnndo e docum entand o rome, oltre nd nve r fa.I• sificato vari arti coli di giornali unghe r-esi, il fn· migerato corr isp ondente dn Budapest abbia 1ife. rito brani di disc orsi a11titedesc hi, che sare bbero ·sta t i J)l"0hunziati alla Came ra dai capi dell'oppo· sizion e ungheres e, i quali viceversa poi non solo non avevano mai detto le cose loro attribuite , mo 11epp ure avevano ape ri o bocca su qu egli argo me nti. Per es. la M orni11g Post pubbli cava il 22 dl re mbre 1916, sotto il titolo: " Il movimento per Ja. pa ce in Ungh erin. », una cor rispondenza da Budapest datata 13 dic., nella quale veniva ripr o• dotto , in sommari o, un discorso del Conte Bat · thyany, che afferma\" a tr a l'altro non esse re In Unghe ria disposta a continuare la guerra per l',u1101· di conquista delle sue alleate; e clle per l'Unghe ri a la gue rr a pote va consid era,rsi come ter min ata, perc hè essa. non desiderava nem – meno un met ro qu adra.lo del territor io belga, scr· bo o montenegrin o. Qua si questo non bastasse, la.li straor din ari e affermazioni venivano raffor– zn.tie e completate dallo stesso Ccnte Karolyi; il • qua le pre ndendo la par ola subito dopo il Batt hya· ny, dichiarava in pie na Camera che l'Ungheria era staia trascinata a lla guerra dalla pol iti ca ciel Drang nach Osten della Germanfa, contra.ria a i veri interess i ungheresi , e che qui nd i era. tem . po per gli Ungheresi di cessar dal combattere . Ora le parole attribu ite al Conte Batthy any non esistono affatto nel testo completo del discorso pubb licato dal Magyaror s:ao, organ o del partito: e non furono dunque ma.i pro nunciate. E In quant o al discor so del Conte KaJ·olyi, esso non ru mai tenuto: il Karolyi non prese parte a lla. di · scussione quel giorno, ma par lò invece due gior– ni dopo , sostenendo, neanche a far lo apposta, la completa adesion e dell'Ungheria alla politi ca ge r• manica. Ba.sta questo esempio per rivelarci l'impruden za del corrispond ente della Morning Post , 11cui scopo evidentemente era di indurr e l'Inghilter r a nell'errore che l'Ungh eria sia ostile alla Germa · nia e a.spetta pr oposte da parte degli Allenti, per entrar e in trattative di pace separa ta. E' doveroso ri cordare che H Direttore dlella M orning Post cercò in una lettera pubblicata ' nel n . 6 della New Eur opc, di scagionare il suo corr i. spon dente da Budapest della grave accusa, so· stenendo che se le inf ormazion i da te dalla M or– nino Post non si trov avano nei gio rnali ungher esi cons ultali dal Seton -Watso n, c.iò !poteva dipen – der-e o da l ia tto che il ,corr ispondente aveva avuto modo di vede.re il resoconto stenografico della se duta della Camera , resoconto che poi la censuJ ·a av rebbe in gran parte mutilato, o dal fatto che il Seton·Watson aveva avuto tra Je mani una edizione dei ,giornali rila ti diveJ1SO-del 1>relodato conrispondente . ~1a la spiegazione è insost enihi le, perchè, come ha dimostrato il Seton-V\latson, ri spondendo alla lett era del direttore della Mor ni?l,(J Pnst, il resoconto p a rlam entare in Unghe– ri a non è sottoposto a censura , e perchè i gior nali cita ti dal corri spon dente ili Bud apr.» DuhhH· cano una sola edizione giornali era. ·

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