L'Unità - anno VI - n.8 - 23 febbraio 1917

Ma. dove la nazioni non hann o lulte quant e, a nche le più piccole il rispello della propria m– dividua.lit.à e d ignit à egu ale neJ coIDJ)lesso, dove una O du e tra esse eserc ilano l'egemo n ia, non a.b- 1 ,1a.mo un nuov o pl'incipio slataJe al di sopra d~J– l 'I nazion e, come non abbiamo un nu ovo prin c1.p10 Ha.tal e uJ di sO'pra della città , quando le c'.ltà collegaLe non si fondan o in un'unità. lerri lor1a le superiore 'con tlgua le di•gnil à di ciasc una , ma l'u na di 03 sc ·esi>rcit..1wi im1>ero µiù o me1 0 lar – vato serba una posizi one privilegi ala e dir ettiva. IJ 'ca ncello tedesco dello Slal o J)iurinazi onale , che cOD\JlOrlaJ'ege/nonia cli uno o più popoli su al tri , oon è il conoetto genuin o di questa nuova ·fase dell'ovol uzione politica. Nulla di più miserabilmente facile e antico e r, ecruent.e che ordin ar e .un g rand e Stato sollo la sig noria di un mo nar ca assolulo, o sollo l'ege– monia d i un popolo solo o di u n solo gll'uppo poli– tico. ..\1a l'organ izzazione del di sposlismo sopm un a \'asta d istesa di popoli non ~ un idea le 1>er nessuno . La Jibru1.à, ma lgra do lutto, è semp re lll miglior forza pTopulsiva d ella vita e de:lla elo- 1•10, lo condizion e uni ca di elevaz ione dello spi- rito. . Lo teoriu o·,.,l'~ niilibrio può esse,re crili colu da due 1w nti ·di vistu assa i cli versi, anzi oJ'.YI)Osl i. Si ,può criti care qu ell'eq uilbl'i o eur opeo, che h a con. dott o alln traged ia att uale, perchè si vuole nrri – n ,re agli Stat i Un ili d'Eu ropa, in cui lulte le na– zioni - grandi e piccole - sieno concordi nella lil>ertà e nella eguag lia nza. E si può criti carlo , 11crchè si vuole arril ·a 1·e a fare dell ' inter a, Euro pa 111111 immen sa Au stria, in cui una nazione so la - In tedesca - suss idiata da alct mi satelliti minori magiari, \bulgari, turc hi - opp rim a e sfrutt i t•dte le altre nazio ni. li pen siero germ anico gioca di eq uivoco fra qu.este due term e di oJlpos izione a lla teoria del– l'equilibri o, e abusa di siffatto equivoco 11er farsene stl'Umenlo di domini o o di salw,zza. L'Austri a certa.mente è il modello di un a Eu - 101>a mi sta second o le idee germ aniche, ma. non è un mod ello moll o invidi abile. Da lla lolla contr o i turc hi l'Au.st1,ia, si lasciò di slr o.rr e nel secolo XVII! per soste nere le pnetes c din as tiohe più st ravaga nti o iirre gola ri , impela– !,mndosi in gue rre di successione ~ hl lerm an do i suoi di1·itti sui ler~itori p iù ecce ntrici in Occi– dente , come le Fian dre e la Lombardia. Di fronte nll'idenle federa le ha scmp1·e recolr ilralo come da– w,nti ad una 1}8u1·osa immagine , pr eferendo con– culca re e foggia re in un crog iuol o unico le nazio- 11nJilà più d; \"erse. Qualunque soluzi0n e si va.gr eggi n ed presente o nel futuro, l'Austria. è condamiat.a., perchè l'Au, st ri a è il simJ;olo sto rico e vivente non già di uno Stato plurinazion ale libero e concorde, ma di una cf)mpa.gine egemonica a favo re di alcun i gruppi nazi onali. Nesswv, minacc ia la dist r uzione dedla o nazione led esca n o deùla u naz ione ma.giara n; ma il re 1·0 ò che la menta lità. dei popoli egernu- 11ici ha inteso sem1>re 1>er di stru z.ione il cessare della loro tirannid e. Meglio combattere ! Vi ebbe ro lbensi despoti miti , come vi ebbero <'ligar chie sap ienti, che sey per o crea.r e e man te– nere un grande Sta to, 1>m· rim ane ndo noole to rme della vecchia oi,ganizzazione cittadin a: per lo meno la sto ria ne ha, offert o due esempi lumin osi, lro Stat o di ..\ia rsiglia nell'evo anti co ~ lo Slal o di Venezia nell'evo medio. Ohe ciò ruvvenga n ella ct<,nominaùo ne o netl'egemoni a d i lutto un po– I olo sopra di a.Itri è meno facile. Ques~a dipen – clcnza. è Ionie la più cruda: meglio esse 1,e sudditi di un princip e che non di un a città, annotava il Guicciardini nei suoi ricord i. .Ma se anc he in ta lun e cir costa nze una do– minazi one stl'an liern , che ,r ispetti l'individuaJltò. , i costumi , la vita auto noma di ciasc un gr uppo può esse re tolleral a, e persino rimpianta da <1uei deboli che non s i pos sono dif endere da soli, non è cosa que sta che possa indu rre a mutar e giudizi o. Un popo lo. in condizi oni norm ali aspira ,"t'mpr e alla. libertà. L'e.sem;pio delle colon ie ingl esi è sfruttato con una certa conlu s ione. Le gran di colonie, l'Un ione canadese, l'Unio ne a ustra lian a, l'Union e Sud – Africana son.J gtrandi Stati, n on già. autonomi, ma roolmente Indipend enti , salvo alc une sopra v- L'UNITÀ , i\·en 7 ,e forma.li o psic ologiche :. il loro vincol o r o 11 La madre patl'ia è poco p1u di quel vincolo pio, qu as i religi oso ch e legiwa a lla ma.d.1·c polrw le coloni e grech e. Non è !>Oi nelJa vecchi a Eu ro,pa che noi ~ s– siamo aug,w·arci l' avvent o di un o Stato o>lur1110- zionale di qu ella ma rca telesca, così sempli ce e cus\ anti ca sotto veste modei·na . _un sim ile (\.\'· \'cnto non è alfalto de. iderabilc, ma 1wn è per !ortunu. i>0ssibiJc. J tentativ i taJlili d1 F1l1ppo li , <li Luigi XIV, di Napoleon e non ha nn o co~dotlo ch e nJ consolid a.mento ,delle vecchio 1,az1on1 e (cosa degna di nota e pregna di speranza ) ~ont.ro le loro mire hanno susc itato nuo,e uazi o111. Se un tcmp..~ l'egemonia tedesca, quando le gio– nui i nazioni non i erano :incorn dc stat<', poteva r•~servi soi>POrtat.a.,già nel secolo 1:,a..s~ato es.sa non ru più tollera ta. ,la gli oppressi 11ngl,leres1,dive– nuti a lla Joro volta oppressori, si most 1:arono degn i di coloro coi quali aveva 11u spar l1l<l11 bot- u no. E qua ndo un uomo di Stato w1ghe re.se , non iuunu 11 e da tr ein.;nde respon ~abilit à., pa,rla del– l'impos&ilbilità. di org,u1izzare le n az ioni del– l ln\i>ero secondo g,li idea li dell' Intesa,. ,pcTchè r,·ommi slo in 11110 gtesso te rrit or io, ,egli di.menl1ca tli ctirci J.>Or qua l ragion e q uesta imp ossibilit à non esiste per tedeschi e .ungher Psi, 1:>e1· qual rngione t.tdeschi e ungh eres i debban o essere i soli o>opoll •H·ganizzali e domin atori nella compagine austro – unga 1·ica . E non è vero, sig nor Tisz a, che non l si tano popolazion i comJJalte o quasi compatt e, d o/> costit uite per Jo meno i11g randissim a mag – giorn uza di italiruli, di boemi, di croati in tCJ•ri– torì assoggetta ti br utalmente a tedeschi o ma – ) ;in.ri . Quanti lede sc.b.i sono nel Tl,entino , la re- 1,\ionc lega la in modo innat ur,rule a l Tirnlo, ruizi 1<1teflciosa.menle confu sa col Tir olo? Quanti a Trieste? Quanti mE4rinri sono in Croazi a.? Sulla miss ione dell'Austri a di ante mu ra le di fronte aJle Jorze torhid e dell'Oriente, come i 1 1~rnf. Blockh ausen I' ha del ineala, molto vi Hurebbo a ridire. Ad ogni modo nel secolo X ,· sorto soltanto iJ nome delJa marca ~1 Ali · stria (una delle ta n te Auslri e o Nausl r1e va– ga nti nell'alt o medio evo perpetuatasi per cas o nei secoli ), non J'Aust ri n slorì ca con tu tte e sue miscele di popoJ-i, con la sua 1>1'Clesami s– sione storica. L' indifferen za etn ica è 1>i·utt osto un 1·,•siduo psicologico del sac ro r oman o impero nulla trad izione degli Asburgo, che non la cru·at – tcri stica or ig ina ri a dell'Aus tria . ~1a ncdJ'epoca pr esente l'Austri a è Wl anacro – ni mo più anco n~ che non il Saoro iroman o 1m– pero nel secolo XVll I ;. e se Ja buf ~ra n apol~– nica ha se.ppellil o il p nm o, 11,beneflc10 ma.gg1~ 10 della guen a presente sa rà ,ruello di ~ppelhrP l'anac ronism o derivat o dell' Im per o austriac o. Di un a costitu zione egemplar e dell'Austria. non ,i può l)arla re : e quanto alla sua missi on e mt~r– nnzio nale, se essa vi fu , è orma.i sparita. La ecm - 1 illa della guerra pr esente è stata offerta cl.ruta i 11 qu icta sensaz ione deJl"Ausl ria di ~er <:hiuso uo ,·anl i a sè deflnit Lv>tmente l'avve mr e, di n on over più la sua rag ione di esse re di fronte aJl'af . fe.rmars i delle g iova ni nazi oni rientr o al suo gre mbo e ftt0Ti, cior nel suo territori o prossimo rii espa nsione, la penisola balca nica . Senzn dubbi o ha ragione, iJ Bro ck~musen di af– ln ma 1·e che l'orga nizznzion~ e ,reser<:ito statale imp ediscono nell'AHstria I:, gue r ra tr a i vari po– po li che lo compo ng ono. :Via n noi no.n par e uin, c,m~ zione così gradev ole ed idillia ca quosla 1 .\cc mantenuta da una ma cchina -poliziesca e dn· ,,na .forza milit a re, che comprim e le naz ioni ; nè consid eri amo qll.eslo sta to di cose come un ideoJe, rui deI,ba aprir e la lbrnccin la nuova E ur opa. L'Eu ropa alluaJe ha pur sempre quest.a supe – riol'ità sug li an ti chi imperi, la libert à dei popoli. F dovrem mo ridur ci tutti r.ome i nostri a.miei e i nost ri fr atelli, che anco ra soffrono e gem ono? ln rea ltà la pace dell'l):uropa sare bbe com,praln a tm ppo ca ro pre-tzo. , 1.eglio comba ttere I Pietro Bonfante. LE NUOVE TARIFFE FERROVI!\RIE U11rlec1'Cto ha a.boJilo o rid otto, in mate li a di tar iffe ferrovi arie, pr ivilegi e l1·atlamenli d i favo– re o legittime riduzi oni, di cui godevano alc une catego ri e di cittadini in forme g\'ariate di tariff e ridotte , via.g,gigratuiti, ab'boname11li e via dice;ndo. li provvedime nto è sopratu tto dovuto all 'alto prezzo de.I ca 1ibone, ma anc he a.I mollo material e ad ibito ai bisogni dell'ese rcito, ciò che dim inui– sce q,uello ch e resta dispo nibil e peJ pubbli co. Oneste circostanz e ed a ltr e di minore im[)ort anz a .-i 1·iass um ono ne.Lia formul a, - che è c1,csciulo iI costo dell'ese rcizio. In conseg uenza di che J'Ammin islr a,,ione ferr o– \'iaria ha. dovttlo ad ott.a.1'0 du e conte mporan ei 1,1·ov1'Cdirn e,nli: a) 1idur re il numer o tlci treni ; h) e leva re Ìll •p,rezzo d 1 ei lr as 1)0rti. · :sìella S'pecie l'ammèn to cleJ p 1·ezzo av rebbe po – l1Llo i)rn tica rsi per tutt e le p1:ecedenti t,airifte , senza a lterarn e, anzi rispettan rlone il comples so congegn o. I 1wece l'.Amminislr a.;,,ione ferrov iaria: l' limita il numero dei viaggi a lM1ffa ri – dotta. o g ratuit i di cui specialmente godono gli im,pioga li civili e mili tar izzali ; 2' sopprime i big ,liet.li di abbonamento di an– dat.a-r ilorno, ecc. ; 3' aumenta del 20 % le tariffe ord inarie. Siamo di f ronte ad un tentali\' O di semplific a– zione tariffa ria, che sarebbe lodeivole, se non fosse emp i•rico e inq winato da p,reconce tli buro crati ci cd anti economici. Anzitu tto q;uesto in sieme di pr ovivedimenli di– mostr a che, a gi udi zio dell 'Ammini strazio ne, le 1iclu~ioni e concessio ni a ntiche non faceano part e lii un razi ona le ed econom iw sistema di ta riff e nioltepli ci, concepito e elaboralo a lJo scopo ind u– strial e di sk ult.a.re più economicament e l'impiant o f~rro via 1 1 io e di coprir e 1>iù tncilmenl e le spese cl\ ese rcizio. ' E noi conveni an10 in ciò per quanto si m·iterl sce a qnc,l cumulo di rid uzioni di-ta.riff e e di tessere ~ big'lietti g ratuiti concess i in musura sempre cre– ~cenle ai par assiti della politica, della. burocraz ia e d ell'cse.Tcilo, cioè alla moltitudin e ffilC6Cente del viagg iatori a 1ba/o. rn questo caso si tratta ~nza du bbi o di conces– ;,ioni g,raaiose e di tar iffe sotto costo e passi ve, <'he erano tali anche p rima della g~rra, quand o ca rbone e mat eri ale si compe ro,vano a p1ezzl nor – mali ; si tr atta ,. cioè, di privilegi con ceS6i ad al– cune cate gori e di cittadin i a spese o daJIA mas&a doi cont ribu enti o di coloro che pag-avano le ta– ri ffe intere. Jn alt re 1>aa·ole quell e riduzioni era no.. un mero rega lo che la colletti vità faceva ed in parte con – tintta a fa.Te a depu tati e fami:glie di de'pulali, a i1np iega li , a militar i e vin dicendo, che formano 1ioi le cosi dette class i dirig enti , che regolano Ja pdlilica e far,no Ue le.g,gi. Erano doni coatti che il g re,g,.gc de lla r.ollett.Lvità pn.ga ai suoi g,overnanti. So1n1:l.vvenu te le att uali sll'Ctlezze si è dovuto riconosoore che la coi'lellivilà dei clttad inl-contri - 1,uenti non è pjù in ,gra do di con tinu ar e a far doni , che rappr esentan o per essa ·un valore più grand e che in addiet ro, nello stesso momen to in mi è chiamala. a tidllll're i suoi necessari consumi e i suoi g odimenti , per SCIJ)perireal!le spese della gue rr a nazionale. Sott o que sto ~ispelto il d ecreto merita lode per In via. che ha scelto; ma non la merit a corn.plet.a, percll.è si è fermalo a mezza viu. La rif orma deve esse re compt elata con la loia le abolizione di tutti i privilegi con cessi ra tione µersonae, che esistono nella legislaz ione ita liana. La. criti ca inversa deve esser rat ta , sia. pu re in fO'l'ITla duibilaliva, al secon do e al lea:zo provvedi – ment o. P oichè mentre non si ab dliscono integral– mente le tiùu zioni e conces sioni ,p01·ass ltar ie politi co<burocraliche , si abo liscono alcune ta.riffe ridott e - come quell ~ degli abb onam enti - che non 'l>OSSono, pe(I caralL ere loro, confondersi con le t,ru,iffe rid otte degl'impi egali. E questo att er – n,as i qui, non pereb è si ri conosca che al com – mercio spelli un trat t.am.ento di f01Vo1,e, in quanto i, comm esso vJag,giat.ore non viaggia per piacere ma per affa ri. Chè, anzi, il commess o viaggia tore ripartisce in cent ooimi e. frazioni di centosimo tra le unità. di mer ci che comp er a e ,vende 11 prezzo dei suoi viaggi.

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