L'Unità - anno VI - n.6 - 9 febbraio 1917

44 Dove la ' ri cchezza er a più gra n de, dove indu– str ie ed ag ri coltura cont r ib~ivano a deter min n.re gli .ambienti dell a ma.ggiore flò1·idezza ital ia_na, proprio là vann o a finire, n ella più gr and e par– te, qu egli in gentiss imi ca pital i che il (ioverno spende per far fron te a i bisogni della gue r1·a, dopo d i aver li a.ttin ti in va.1:ia ml surr, ,... 1 ,e r ogn i dove n el Paes e. ' · Le reg ioni povere, sca rse di pr oduzion e ·,..,.,.ico• la, priv e del tulto cli produz ione indu stria: , . imm ,seris cono invece vieppi ù . Nell a mia mente è vivo il contr asto st rid ente. tra qu ello ci1e si verifica, e che ho visto -coi mi ei occh i, nella prov incia sett entrional e dove 10 so– no n ato, e in un'al tra del Mezzogiorno, tra le più d isgraziate, dove io ho vissut o e dove ho open1to ed opero ancora. Che accad rà a guerra finita? Le più valid e br accia delle ·più povere prov in– cie meridi onali ri pigl ieranno la vecchia via d' ol- L'UNITÀ tre oceano, ed a,Jt,·-e nuove, sicur e di un a mercede giornali era , che a casa sa rebbe follìa spera.1·e. Chi p otreb be ass icurare questa mercede? Dove le in– dust rie, dove le opere agr icole, dovè la coltura in– tensiva che varrebbero a consentire e n. garan tire un sufficiente guadag no? Scen dera nno forse dal Nord al Sud copiosi i ca.pita li in -cerca di imp iego, che dovr ebbe esser e sicuramente rimunerntivo? · Adotterà forse lo Stato unr, polit ica economica. che faciliti o non ostacol i, con art ificia lt assisten – ,,~ alle indu st rie, l'a ffluernm Je l suo cap itale nel– la. ag r icoltura m erid iona 1J_e·? Ohe così possa essere , io dubito !or-temente. Trop pe pTevenz iòni e p regiudiz i hanno tutt ora corso legaile. Tr oppa 1egge1,ezza si nota in tro ppa gent e, che va per la maggio re e speciMmente n el– l'It alia meridional e. Eug enio Azlmonti. POLEMICA SIDERURGICA Un marchese siderur§ico . Il march ese Ridolfo Ridolfl, pr esidente di quel– la « Ferro e accia.io , », di cui l'Unità h a nell,) scorso nun1e.i·o s1 )iega.to la organ izza zion e stran-– go la.tori a a danno dei piccoli c01runer cianti e dei cons nmatori italiani, è quello stesso signor e, che nel passato sett embr e puob licò conLro il movim en– tc a.ntiprot ezionista ita liano un articolo, che vo– leva esse re spiri toso, ne11a Per severa nza milan e– se : organo, ai suoi 'bei tentp i, stim ato e stim~,hi lc della vecchia destra conser vatrice, e tr as form a ta– si col c\·escer e degli ann i e col rin caro della cn.rta. in W1 0 dei tant.i organetti aJ scr,vizio, non rn se, bene o mail r etrrbuito , del prot ezionismo si– denurgico e zuccheri ero. Pos sessore di un be,! nom e ari stoc ra tico tosca– no -· illu strato da qu eil mar chese Cosimo Rid olfi, che fu Pre sidente del'l' « Accademi a de' Georg o– fili », pr o!pugnat ri ce ai temp i dl P eeJ, di Cobden e di Cavo ur dei prin c~ I di liber tà commerciale ·· -; e possesso r e nello stesso tempo di uno stock di tit oli ind nstr ia,li fo1temente annacqua.ti , il mar- . · chese Rido ·lfo Ridolfi, pr esidente della « Feu o e Acciaio » sbrinse ai be.i temp i della Triplice , per conto della sua org anizzazione mon opolistica , un a tr a.terna intima alle am,a colla casa Kruplp e coJ Sinda ca to delle acciaie rie tedesc he, allo scopo di ins ieme meglio tagli eggia re il Gove,rn o ed iJ po– polo italian o. Questo « patto di ailleanza " fra ; sideru rgi ci italiani ed i t.eùeschi venne riv elato dall a « Fra.nkfurt er Zeitu ng » del 27 m aggio 1913 in mna corrispond enza da Diisseldorf, ch e io ri– produs si n8l mio li'bro « I Triv ,ella.tori d ella Na– zione It a liana. ". Con qu esti obbietti l'i di IUl pr otezioni smo molt o ccmcreto, il m a rchese Ridolfo Ridolfl, si ca,pisce, non !può a.vere tr opp e simp a tie per qu eLli ohe egli chiam a « gli ernditi ant esign ani del lib eri smo as tr atto » ....:. omibr a del ma rchese Cosimo sei t<u i,11re del n wnero! - e si è imm agina to di potere non solamente fa re i suoi affari, ma anche di dimostra.r e che vi è cont raddiz ione fr a Ja' nostra volontà di cont inu are sino al la vittoria la lotta contro la « sopr afiazione politica " della Germa – nia, e la nostra volontà di opporci sin da ora per il dopo-gue,TJ'a al sistemati co boicottaggio delle' merci tedesche. Due punti · di vista diversi, E cert o, considerando le cose come le con side ,·a il m arch ese Ridolfo Ridolfi, esiste ,un a contr addi – zione tr a la nos,r;i pr= essa e ila nost ra conciu– sione. Ma tutto dip ende da l '[)unto di vista di– ·,erso, da l qua le egl i e noi ci mettia.mo . Per n oi, che abb iamo ,voluto la guerr a alla Genn ania p er la libert à di t·utto il popo lo ita liano e per la libert à di t utte le n azioni , a ffinchè . sia rintu zzato ed imp edito per - semp,re ogni nu ovo tentativo di sopraffazi one politica eia pa rte del Governo e della casta dom ina nte della Germania, non vi è null a di contrndditt orio nè di irr ag ione– vole nel •prepa ra rci sin da <>ra a resistere a coloro che - come i sidernr gici e gli zucch erier i ita– h an i - a guerra termin ata ed a scopi politi ci conseguiti, verranno contin uare ad impo r ci in no– me del p atri oftiamo italiano le loro me)·ci, meno buone e più care di quelle, che i p rodutto ri ted e– schi potrann o nu ovam ente offr irci. In vece per i siderurgid, !}iù o m en o ex-tedesco– fili e più o meno conver titi r ecenti alla guerra europea cont r o la Ge rm ani'.1,i nost ri soldati deb – bono com batte re e morir e a l •principal,e,.se non al~'uni co, scopo di lib erare in avve nir e i side rur – ,!ici italiani dal!a neeces~ità di ced ere qual ch e neo b1ano dei loro privMegi ai sind aca ti indu stri ali tt'clesc,hi e permetter loro di sfliuttane da soli più nrassa ment e il Go>vern o ed il pcwolo itali an o. e :Ila non è soltanw con.tra i Tedesc hi fabbr icant i ed esport ato ri di merci a buou . merc ato, che il ma rchese Ridolfo Rido1fi ed i suo i ·buoni ami ci de l trust siderurgi co vog liono eternare la guerra , tras fe,rendol a dal ~ampo militar e in q.uello eco– nomico e doga nal e pew il migliore 'Vantagg io dei loro rp·ivati e personu'.li inter essi. Qualc he aocordci doga nafo e commer ciale ·per L dopo-guerr ::,,coi paes i alleati, il ma rchese colla– boratore della « Per severanz a » .e pr esidente della « Fe rr o e Acciaio » non lo rifiut a ,. ma a patto ch e n e sia no e5cluse « le ,prod uzion i ind ispen – sabiJli alla indip ende nna p olitica ed indu striale " del n ostro paese . Ci ,mole poca pena a com'1)red ere , ch e da:l lato de'tla « indi spen s:l!bilit à » per il p resident e d·ella u ~erro e A,cciaio ,, e per i suoi ami c;i del trust. siderurg ico , non vi è ind1ustria che poss a com,pe,. tere con qu ella de lla sid erurgiD. Protezione siderurgica e interessi nazion ali, Contro q'llesta tesi pe'losa .dei side•rurgici ita– liàn i sta tuttav ia il fat to che, se \!,Ilo sco1Y]Jio della guen a eu ropea ,' Ita lia si è trov ata poco e mali ssimo armata, g,ra nde · part e del]Ja colpa si deve far e ri salir e a quella politi ca, che ha su– bord inato coslfrntemente la difes a milit are ter re– stre ei mari ttim a. detl paese agli int er essi e ai dividend i del gru ppo siderurgi co. Senza la sca ndal0sa •prot ezione data ai siderul'– gici e colla stessa spesa sos tenut a nelll'ullim o vent enn io, ed anch e con .un a spesa noteivolment e· min ore, noi ci sa remmo trovali meglio arm a ti a.I mom ento della setvaggia. agg ressione a ustro-te de– sca a lla Serhi a ed al BEllgio, e·, inv ece di conten– ta rci peir forz a, d i dichia rare 'la nost ra neutr alità, avre mmo potuto allea re.i imm edi atam ente ed ef– ficacemente ' a ll'In ghilt en ·a, a lla Fìranc ia ed a,l!a Ru ssia. Inve ce lo scoppào detla guerra em:opea ci sorpr ese sen za ca nn oni ç senza mun\zio ni e sen– za quel le troppe atre cose, che era.no necessa rie per la nostra entrata· in ca ni'pagna. Vi è di più e di peggio. Tutti sann0 ormai che la più go·ave nostra de– bole.zza ri velata da lla g uerr a eur opea è stata la mancanza d i un a flotta m ercantile su fticiente ai bisogni dei n cstri riforn imenti pt r mare. Ma tut ti devono anc he sapeJie, che la flotta mercantile, che noi avremmo dovuto e pot'llto a1>ere e ch e ci avre1:lbe salvat i da Ma carest ia del gTano, del ca.rhone, de.I ferr o e dello zuccher9, ce l'hanno ma.r,giata. i siderur gici ,protetti ed arci– •protetti da llo Stato e dalle -cama ri! Je poli tiche, sot– tn la form a dei 'premi di co5J,ruzione e di n av iga– zione. Quest i premii , che sono cast.ali alla nazi one ital ia na centin a ia e centin aia di milioni di lir e, non ha nno ma i se-rvito ad altro che ad ingrassa – re i mag nati della sider ur gia ed a toglier e la fa– me ai lor o fidi va lletti del giorn alismo e de l gio– •littismo conuttore, e a lla gran de banca Ledesca ramificata in Ital ia. Un altr o ma la.nno, e non picco.lo , del pr otezioni– smo acco rdato ag l'i specu latoTi cLi bor sa suIla si– d ern rgia, è stat a la cri stal li zzazione deLla nostra iudu stria siderur gic,1 n elle for me arret rate della fu sione dei rottam i di ghisa e di accia io, con eno rme consu mo di comlrnstib ile : ciò che costi– tu isce app unt o la nostra vera ed insanabil e di– .pend enza daLlo st ranier o per i mate ri ali occorren– ti alla dif~sa milit are <J~,1 paese. Viceversa, colle gra ndi 'ri cchezze di forze, idra ulich e che si hanno in It al ia, siamo rim asti imm ensam ente indietro a tutti gli alt ri paes i ne-lla. siderurg ia moderna , che ha per base iJ forno ele ttr ico. Ci v.uo\ e davv ero del fega to per sostenere, come fa il presidente della « Fe rr o e Accia io », dop o · quest i magnific i risult at i del 'Protezionis mo si– deru rg ico spin to ai ma ssimi limiti, che qu esta guerra ci ha insegna to ad accrescere anc ora il protez ionismo contro tutti color o, - n_on solo at – tua li nem ici, ma anche rulleati - ohe a guerra finita patirebber o aiuta rci con mat eriali metallici ·,. buon merc ato a ricostitu1re al più !Presto la nost ra organjzz az ione 1 produttiva, a r ipa.rare le nostre ferrovie, a rinnovaT e i no stri macchinari, a crea re finalm ente qu ella flotta mercantile, d ellia cui mancan za tanto a,bbiamo già soffert o e conti– nuiam o a soffrire. I giudici de11a polemica. P ad r onissimo, dunqu e, il mardhes e Rid olfo Ri– dolfi di qu alificarc i e derid oo-ci come gli antesi– gnani del liberi.smo astr atto. Noi ben sapp iamo che qu e~lo che a lui ed ai su oi am ici del trust siderurgico ri esce più ostico nella .nostra cam – p a,gna , non è il ca rattere astratto de lla !]Ostra dottr ina, ma iI nostr o le1mo ed in orollaibile pro– posito di dare semp re p'iù alla nostra propaganda un colore ed un valore di es= plifica.zione concre – ta, chiamando ipm· nom e e cognome i mistifica.lor i e gli sfruttatori del r>aese, per q u(1.nto tss i si arrab – i,attin o per ca muffar si da conseiwato ri , da patr io– ti, da gerlosi tut ori d8I lavoro e dell'ind ipende nza naziona le. Tutte que ste pose e tu tti questi travestimenti noi ,ci proponiamo di sma.soherar e senza ri guard i. E (Jlua.ndo il mom i,nto sa rà ·venut o, troveremo il modo di porta re la polemic a in .un campo ben più vasto e più fertil e che non sia qu ello che eg,li si è pr ocu1·ato n e13ecomp iacenti e semicJa nd<istine c0lon ne de lla Per.;everanza mil anese. , Nè il nostro comp ito , dopo gli ammaes tram enti della guèrr a, sa,rà eccess ivamen te difficile. Per lbuon 'J.sorte poss iamo esse r e siclliri del buon senso di colorn, che 3aranno chiama.ti in .ultim a istanza a dare il loro giud lzio nella nostr a oam– pa.gna. I soldati itali ani, ch e hanno comba ttuta la guer. ra dal p rimo g iorn o sino all'ult imo e che 1hanno potuto ,ronders i eonto success ivame nt e dell'enorme sfor-.oor eso necessa ri e da l no.stra stato d'ini zia le imtHeparazi one milit ru·e, - i mHioni e milioni dl cittad ini di ogn i età e di ogni sesso, ch e hanno av,uto e che h an no doloros amente rinc ar ata la vita 11er la deficienza dei nost r i servizi ferr o,viari e marittimi, n on sa ra nno 'J)iù tant o gonz i da con– fonder e g li _inte,ressi della « patri a ital iana " - i loro legitt imi e g,en era li interessi - cngl' interess i parti ,cola.ri e ri str ett i di piccoli gruµp i di spocula– lnr i po litLcanli. Edoardo Giretti. Dal mondo della luna L'Avnn ti del 2 !ebbra.io pubbli ca : « La guerra vitt ori osa. porterà a gonfie vele la incert a economi a italia n a verso le pegg iori fotr– me d,el pro tezionismo. La campa.gna che i giorna– l'i d' ogn i colore politi co sostengono, con un acca – nimento inaudit o, non rimarr à senza consegue n – ze. I liberisti che tanto s'rugitava no quan do il pe– ric olo protezioni stico era assa i meno grave, ora si tacciono. Fin ora la levata di scudi dei prote– zionisti veccJ1L e nu ovi non h a t:1'0vato tenac i op– positori nel can1po borg hese. Dove sono i Giretti, i De Viti De Marco, i Sa,lvem ini , i P rezzolini? Es– si evidentemen te temono di essere ,.,.accu sa ti di par. la.r ma.le di Ga'riba lcli. Riserbano le loro proteste pe r tempi miglior i, qu ando sa,rà men o inoppor – tuno, vorr emmo di1·e meno perico loso, a.ndru·e cont.ro corr ente" · 1 L PI e e o L I s s I MP Alcuni amici nostri, della Union e In segnanti cli Roma, hann o fond ato un g iorna lino illustralo per ra ga zzi, !! 1iicco lissimo, che si pr opone di far la propaga nd a per la conosce nza della. nostra guer ra, per la limitaz ione dei -consumi e pe r la resistenza flno a.Ila vtttor ia, nell e campagn e del Lazio. Ne abb iamo sott 'occhio il prim o num ero e crediamo va lga la pena d i r accoman da,rl o a i no– str i letto ri.

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