L'Unità - anno V - n.4 - 29 dicembre 1916

Una. buon a. pai-te degli err ori comme ssi cla.lla. Russia. si de;bbono imputar e al fatto ohe essa. uon ha saput o applicare in casa. propria il principio di naziona.lit à., per il qua.le ;gli a.llea.tisono in guerra, lascia.odo a.l nemico di sfrutta.re i sentimen ti an– tinwsi dei Polaoohi. La. Romania. è corsa al prec ipizio pei la. impa– zienza. non rattenuta. di occupa.re le f>Ueterre ir– redente, m entr e le a.vreboo facilm ente potut e a– vere a.ooomunando i suoi sforz i con quelli degli eserciti a.lleati a.Ho scopo di imp edire il congiun– gimento delle forze bulgar e con quelle austro-ge r– maniche. Dappertu tto non s i è ancora saputo realizzar e la un ità di coma.udo militu.re, che importa la. di– fensiva su tutto il resto del front e ed il concen– trament o dell'a zione su quei pun ti nei qun,li torna più -facile di sfondare la. resistenza nemica, e di ottener e un risu ltato concreto che non sia. una im– percettibile avanz ata. a oosto enorme su territo ri nazionali lettera.lmente distrut t i. Anche le beghe ita.lo -serbe , esaspe ra.te siste– mat ica.monte da troppi nostri giornal i, sono oUre– modo deplore vo;ti; e se non si riesce a farle cés– sare, esse ten dono ad indebolire il valore della. alleanza. inte ra degli Sta.ti dell 'Intesa, comp ro– me ttendo il succ esso di quelle riven dicazioni na.– >.1onali che, come la riunion e all'Itali a. delle terr e veramente italiane, fanno parte integrante ed es– senz iale del programma. comune della guerra con– tro l' aggress ione e la. violenza. austro-ted esca.. Necessità di un esame generale di coscienza L 'invi to del Presi dente Wilson può essere l 'oc– cas ione prop izia. per le Nazioni a.lleate dell'Intesa d; un sincero esa.me ,genera.le di coscienza. Un te.le esam e si impone più eh.e mai dopo che si sono potuti e dovuti consta.te.re i danni ed i pe– ricoli di un'az ione politica. e milit a.re non suffi– cientem ente coordinata. e simultan ea; dopo che - è inuti le negarlo - da quello che consta. essere stato det to in seno a.ila Duma russa, provocan do la dimi ssione violent a del primo Mini stro Stiir – mer, l'Int esa. ha corso un serio pericolo (per for– tuna a, tempo sventato) per le insidiose proposte di una pace separata. offerta .da.lla Germania ... Gli erro,; commess i• in passato devono serviro ad evitare che errori dello stess o o di altro gener e continuino ad essere commess i. A te.le scopo, i Governi dell'Intesa devono rive– dere con sincerità. e lealtà per-fetta il loro comune programma di ,guerra, tene ndo conto , bene inte– se,, delle possibilità di realizza.rio, e del vantagg io che ai fini di questa. reali zzazione non potrà, a meno di venire loro dall'approvll,,'ione, che le loro proposte e condi zioni di -pace netta.mente e mo– dera tament e formula.te potranno incontra.r e nel- 1'opinione pubblica dei loro paesi ed in quella dei paes i neutrali e degli stessi paesi nenti ci- Per questo rip eto la mia impr essione che l'in – vito del Presi dente Wil son sia giunto a.l buon mo– mento. I 1Governi ed i paesi dell 'Inte sa hanno tutto da guadagpar e e nulla da perdere nell 'enun ciare ora ir, forma riassunti va ed ufficiale i ri sult at i, che essi si propon gono di ra.ggitmgere prima. di inizia– re o di a.scolt are alcuna trattativa. di pooe col ne– m ioo. Anzi, poichè il Pre sident e Wilson si è fatto a.– pe.rto ed autor evole propugn ator e della « Lega per mantener e la Pace » nel dopo-.guerra, la m i– gliore risposta che a.l suo invito ai può e si deve fare è di dimostra.re coi fatt i assai più ohe colle parol e, che quella Lega è già real izzata. nella In– tesa, la qua.le - per la guerr a e per la po.re - hn. se,puto superare ogni antagonismo di interessi li– mitati e particolari per cost ituir e un vero l:,looco di azione politica oollett iva - il germ e fecondo dei futuri « Stat i Uniti di Europa. ». ' Edoardo Giretti, L' ON. TITTONI, dopo il discorso dell'on. Sonnino, si è sent ito ma.– le sul serio . Gino Bianco L'UNITÀ Wilson e gl' Imperi centrali Mentre il Pr esidente \\li lson ha in.vitato « tutte le na zioni •bellige ranti a fare .una pubblica cli– chiara1jo ne circa le loro a·l,petbLve,iedut e intorn o nlle condiz"ioni, in ba.se alle quali la guerra po– trelJbe essere chius a u, il (;()!Verno austro- u nga– rico e il Governo germ anico, facend o 1e viste di essere d'accordo col P rrs identc Wdlson, invitano gli Stati 'beLligernnt i a •uno « scambio di veclut e u, da ave ,· luogo in 1Unpa ese neutrale. La dif:18l'enza è imp orta 1 tissima . Lo « scam bio di vedut e u fra dip lom atici, nel segrnto di quattro mur a, come lo prop ongono il Govem o tedesco, !'on. Turati - non più avvers o por la circostanza a lJa dipl omazia clandestina - e l'Ausbria, servirel)be pr eci~ament e a sottr arr e le p•retese dei .belligeranti al giudi2io dei !lOPOli e a ,perpetuare per molti mes i, a tu tt o pr o(l.tto dellfl Ge,~nania, la clisaussione fra chi V'UO!e la pace senza diTne l e. condi11ioni e chi resping e la pace r.enza poter dir e il per chè. Come era detto nel numero ultim o dell'Unittl, uno « scambio di idee u fra drnplomatici rende.reh– te necessa rio un armi stizio prima che si ropesse se esiste una base di pr oposte di massima accet– tatl, da tutte le varti. Nello « scwmlbio di idee » i dip lomatièi aust ro-tedeschi mander ebbero le co– se per le l•un;ghe, flnchè non rit eness er o giunta l'ora di ri'!}l'cndeme le ostilità con slcuro vanta,g– g,io delle ar mi g,ermanich e. .Fratt anto gli u.gen11i austro-tedes chi , perf ettame nte Ol'ganiz:roti in tu L– ti i paesi dell'Int esa. e in tutt i i paesi neutrali , a:vrebbe110buon gioco a metter e in circolazione le più sfacoiate mem.ogne sull a gener osa remi s– si" ità della Gemnania e sulla int.ransigenza te– starda. dei Gov,erni anti,g,erma.nici. In Italia, per es., la Triplice c!e.r,lcale-glolit1Jiann-sociali sta. lli:vo. rerebbe con tutte le forze a dlar c,,edere che la colpa Idell'even tu a.le _ins uccesso d(jlle tra.tb ti v.e non ·sa.oobbe della povera Germania aggre dita• dBll'Inghi lterra. (vedi on. Treves), ma d~ll'In– ghilterr a.; e l'ItaHa potlrebbe ave re questo e qu e- 5t'aJtro; ma sono gli alleati che non cons entono; e• l'Italia n on deve sa.crLflca.rsi per gli altri , ecc. ccc. Q:uando la Germani la. si senti sse 'J)repa.rata a•libastama per (Passare dalla maniera dolce alla mani eira forte, le tratta fllve segr ete v8l'rebbero , ott e. E allora i soldati teclleschi sa rebbero rim es– ~; in cammin o anche a ful'la di canno nate, e i ~ociali sti oodesdhi niprcnderehbero la commedi a della. solidar ietà dellehclass i nella difesa della indipendenza naviona !,e; viceversa i Govern i del– l'l nte;;a trovereb'bero aum entate le loro difficoltà interne clalla delusione, dalla irritazio ne, da.Ile p,,01Je.51ie dei lorn popoli men o flacìlmente discipli– na bili e più largamente lavorati e. drisori entati dalla propaganda degli age nti coscilenti e inco– scienti della Germania. T~a pubbl-ica zione immediata ·dei patti, Invece, rencterebbe impossi.bi li queste manov,re. Essa ol>– iJligherebbe ì Governi belligeranti a sottomett ere f!no da princi1 1io le. loro pr etese al contr ollo dei loro popoli e. dei popoli neutrali; metterebbe per– c-iòin se rio imbarazzo gli Impe.rJ Centr a li, le cui pretese non possono non riescire inaccettabili per quahunque 'Persona di buon a fede e di onore; autorizrerebbe i Governi dell'int esa a rifiutar e immediatamente , col oonsenoo dei popoli , alla German ia e alle sue alleate, ogni ulter iore mp – porto che non sia quello delle armi. Comincia. cosl a manif estar si che la in iziativa del Pr esidente 'Wi!son, con tutti quei dif.elti cli forma , che sono messi in tuce da « Olbserver u e da Edoardo Ghietti in questo stesso num ero del– l' Uni td , n on è quella bott e d rnrprise germ anic a, ùI cui tanti giornali dell'ilntesa. si sono co~l ne– vraste.nicame nte allarma ti. A chi conosce i pr ecedenti dell'uomo - strano e affasc inante e a .-olte ingenuo tipo di sognato– re, fornito di atblt uclini pr atiche e tattiche di prim' ordin e; tio o tutt'a ltro che raro nel mond o anglo-sassone - non IJ)UÒ apparÌ!re strano che il Pr esident e Wilson voglia nssumeire;, in questa. grande contesa., l'ufficio di ra!p-presenta.nte della coscienza m oraJ e dell'.umanità contr o ogni a.mbj. zione imp erJalista e per un nu ovo assetto terri to– riale. europe!l che assicuri .una pace d~1revole nel rispe tto di tutti ì diritti nazlon a.1 . La impres a 27 non è agevole; essa richiede nello stesso temp o uno squisito senso della n1ealtà e una grande rroica. fede nei ·vailori eterni della m or a.le uma.– na. Un !)iccolo err ore di labbra nella esecuzione !J'llÒ far !)red pitare l'luomo che abbia l'a udacia e l'ingc;nu ità di dedi carvisi, dai fast igi della glo– ri a negl i aibissi del ridi colo e dell'infam ia. lJ Pr esidente \Vi!son sarà il .Mazzini del seco– lr, XX? Un ~lazzini 1Più notente e lpiù fortunato? Questo ad ogni modo è cert o : ohe l'azione del P.-esiclente \\ 'ilson sa rà da or a in poi un elemsn– t.o importa ntissimo nell'and amento diplomati co e forse anche m ilitare della gue'l'ra; che sare bbe grave e11 1 or 1 e non apprezza rlo a dovere; che essa riesob·à dann o a a quello fr a i due paJ·titi belli– gerat i, che non sap pia tener e il debito conto del– la opinione elci neutri, cioè che pr etenda ri ca- 1·are da q,uesta ,gnor rn ciò che i neutr i posson o giudi care in iq uo e 'J.)ericoloso per la. futura pa ce del mondo. E' urna carLa m agnifica nel gioco della Int esa, Ae tutti i Governi della Intesa si ren der anno con– t, che l'i mperialismo germanic o non si combatte vole.nei.o~a,· pe~gio della Germ ania.. Domani si farà credenza La Germa?lia e l 'At1stria desiderano anche esse collabo i·are alll L « :J r ande opera di imp 'edire g ner– i·e fut ure ", pro11osta dal presidente Wilson- ma clichiamno che siffa tta opera « può soltant ~ es– sere int r apr esa dopo Ja fine della !presente guenra. fra le nazio11i 11. C:ioè !a Gennania e l'Austri a sono disposte ad accettar e « con piacere e senza ris ervq " che, {l.nita la guerra, al i Stati uniti s, r endano garanti del nuovo assetto ter rito r ia le che uscird dall {L gu~'l-ra, e rendano con quest~ loro garenzia Pitì dif(l.cile uno sconvolgimento del nuovo sta.tu quo. Frattanto offron o alle n a– :.ioni dell'Int esa di arr enders i a discr ezione e di trattare immediatamente in torno all e condizion i della r esa. Per mia volt{, tan to, l'Int esa può trov arsi d'ac – cnrdo in qu esta 11ar t e del! a rispos ta degl' l mperi centr ali al Presiden te WiLson. A guerra finit a, quando la Germania non avrti 1•iti nè zanne 71er mordere, nè unghioni p er grn{ – (l.are, quando la German i a si sarti adatta ta alt l'Ssere eguale fm eguali . quando la Germania non avrd più ai suoi ord i1ti la dinastia degli Ab– sbur(Jo e non poirtl piti lan ciare con tr o i vici 11i I.Wtte le f orze austro-1mgariche, lallora l'Intesa accett er tl con 11iacere e senza riserve La coll abo– razione degli Stati Uniti per il consolidamento del nu ovo assetto europeo e della pace. Il grande processo che si svolgeva da cir·ca. sei settimane davanti al tribunale milita re cli Serajevo contro cinquanta croat i, serbi e -sloveni imput ati i:li· alto tr adim ento, è finit o il giorno 8 clicemb1·c. Sono condannali a mort e : Prn co Jercov ic, l llija Petr ovic, ~Iica.iiloPetrocic, I.ercovic sarà giusti – ziato per il primo, poi Pet ,·ovic ed ulti mo Petro cic. Sono condann ati a sedic i anni di lavori fo1·zati Dami ano Glaritz a, prete ort odosso di D,·agovitza, Mileno Gobiic, p1·c~e ortodosso di Visegrad. A dieci an ni cl i lavol'i forza ti : 111 iJan Ives ic, Ignaz io Vi– dcvic, ~1arco Ra.nchic, Micio 111icic. Seguono altre condann e,a otto, a cinque, a tre, n d11ea,nn i e an che ad ,un an no cli lavori for,ali. CENSURA

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