L'Unità - anno V - n.4 - 29 dicembre 1916

32 :io ne in vo lontaria che il tirann o stesso ha crea to e mantenu ta . E 11oichè malgrad o le JJiù odiose pr essioni i te– deschi non r-ioscono a.clottenere delle firme :_ che ossi osano chiamar e volonta rie n ei loro comuni– cali per i !paes i neutri - essi pr endon o con la for– za i n o&tri operai, i nostri e i vostri fr atelli; Ji ar– restano ogni gi orn o a migliai a; li st ra ppan o alk loro mogli e ai lor o figli ; in mezzo all e bai onett~ li fann o sa lir a sui va.goui-liestiame e li condu cono a ll'estero, nella Fran cia occup ala e in Germani a. Sulle fronti dt}ll'Ovest, , •engo no forzati coi mez– , i r>iù b rutali a scav are tr~ncee, a pr ep a rare cam - 1,i d'aviazion e milit a re, a fa.re strad e strat egiche, a forti ficare le linee tedesche. E quando le vit– time si ostinano, ma lgrado tu tto, a non c-1,eg ui- 1·r i lavor i cont rn ii al diritt o delle gent i, vcngo110 a ffamat e, maltr attate, porc1sse, forile e qual ch e ,,nit.a ,uccise. 1 n Germania veng ono getta.te nell e cwve, nell e mini e,·e, nelle forna ci, qualunq ue sia lo loro età, la loro tu•ofession e o mestiere. Si dcp o,·tan o in – sieme i giovan i di Ji an ni cd i vecchi di 60 e 'più . :\'on è questa la schiavitù antica in tuU,o il suo orrore? av erai ita liani, Non ilimenti cate mai che i soldati ch e !'ann o da car nefici ai laivorator i bolgi, sono operai te– deschi! E così ci nqu ecentomi la, forse ott ocento– milà uomini sarann o dElJ)ortati, se voi non vi op – porr ete. Dopo gli uomini, ve1-rann0 le donne senza cLub– bio; oltr e cinqu ecentomila ... E' tt ilt a la class e operaia belaa che è mina t– cia ta cli schiavitù, rli indc holi mentò, cli m or te. Sapete vo.i, fratelli ita lian i, ciò c.he i tedesch i diurno come cc salari o» a lle loro vittime? '.fr e11ta 1•fen11igs per ogni gior na t a di la vor o. E 11 cibo!... Quale cibo .. I prigionieri civili bel– gi che ri torn a no dalla Ge,m ania dop o tr e me si cli dete nzione, haJ1no perduto ùl ter zo del loro rpeso; ess i sono irriconosc ibili, a.nemici, 1n::i.lati, molt i non riescono più a ricuperare la salut e, i.,nguono e muoion -,. Se q uasta è la sorte dai pn – gionieri che non fanno nient.e, ,1uale sorte dc– 'J.)lorevole è ri servata a i lavoratori belgi depor– b Li e sott omessi a.Ile più pen ose corvées? 011erai it aliani, Noi abb iamo fatto tutto il pos silbi.le pe1•ch è la sup1rema prova della schiavitù ci fosse rispa r miata; ma tutt o fu vano. La Germani a, che ha est,·emo bisogno d i bra c eia, non ha rn lut.o differir e l'alppl ilcauionc dei suoi editti n è di un g iorn o, nè di un 'ora. Per tut – ta ri sposta essa h a m an dat o altri s0ldat i ed al– tre mitra g liat ri ci. Ora la cla sse operaia belaa ytwrda all e p oten– :., neutre. Essa si chjecJe se ques ta volt.a, dava nt i a tale delitto di lesa um Rnità, la loro coscienza in ri volta s!l!Prà. jspirar Joro il gesto d'energia d1e è necessario. Lasc ia.r commetoor e un cosl ab – homjnevolc misifatto , non vuol dire assoc ia rvisi? li Belg io, martire rlrl Diritto, non ,,,uol più con– statazi oni verbali, nè pla toniche simpa tie. averai italiani , :sloi non ctnbitiam o di voi, la nostra ca,usa ~ pu re la vost ra. Noi credia mo che se non rvi de– n un ciassimo l'attentato eh•' ci min acc ia, voi re lo rimp rovereres te un gio rn o dicendo: cc 'on ave – vate il diritto di tacere e ùi soffrir e in silenz in il vost ro martirio, J)"t"<"hè voi eravat e deposita r! per la rpairtc che vi spett.. 'l.dt 'll'on 0r e della classe ope– rnia. Se nn p opolo cli lavorato ri civitin[t il è ri– dotto in se rV'Ìtù, tutta ila classe Olf~rai a no è col– pita. E' un \1recedente tcrrihile. Noi, ore ra i clel!:t libe,·a Italia , non a,vremm o lasciato romm ctt.err 11n simile attentato: r da lla schiavitt't che è uscit:, la moderna clas se operai.a., essa non può ri11n– trarvi )), /<'rntel!i i tali ,mi, Dat fondo della nostra a11goscia , noi con liamo su voi. Agite. In quanto a noi , 11.nch e se la. forza riusc isse un rr10mcnto a ridurr e i no iri c0P}.)i in servitù , mai lf' nostre a.nimc vi consentiranno. Noi agi un giamo <iur st.o: " Qua lsisia n o le no str e torture , noi n on vogliam o la pace che n ell'indi – pend enza del nnsLl"'ljlaese e nrl trionfo della g,u – sliz iap. Gli ov erai Belgi . Fin o al momento, in cu i e&cc questo nu.mero dell'Unità - ed è 1 pass al o temp o a bbastanza dal – la pnbb!icazion e rtella Conf eclerazione de! lavoro - l'Avanti! non ha crnduto foss e il ca.so di ri - a Gino Bianco L'UNITÀ produr re l'Appell o degli operai belgi. 'è è pos– sibile che il docum ento sia sfuggit o a lla con o– scenza di tutti gli scritt ori dell 'Avanti! e di butti i capori oni del st>ciali sm o ufficiale, tant o più se ~i considera che la Conf ederazìon e del la, •or o si pubbli ca a :\filano e che i Taj)porti fra gli urunj– ni dei due p eri odici sono continui. L'Avanti! , p11nq11e, no11 trova ne cessa rio che 1'.\11vello degli 011,'ra i belqi sia conosciut o eta.gli f\pN·a i italiani. Se si fosse trattat o di un appel– lo tedesco ()Il a pnee irnmedialH, all ont sl che r a1>pello sar r bll() stato 1>11hhlicato, comment ato, glorilìr at o ccmc clllcumcnt o delln solida rietà. in– terna 1J onale . CENSURA Dal mondo della luna I. g. s. o Occorr e u.ssi,tlcrc Jc as~c1nhlcc sul suffr agio u- 11h·crsalc, vero, sincero, non mistificato, come quell o che regge il sistr n,a elrtt ora lc italiano, che lo riconosce sollitnt o agli a nziani. La g ucr1·a ciel resto ha implicllam cntr ri soluto questo problema. Come potrehbc il pao8c rifiut a rr il voto a tu tti quei giovani, fra i 20 P i 25 ann i, a cui pure ha chiesto il san g ur per far e la g uer ra, e ciò sotto pretesto che son o analfahcti? L'essere ana lfa beti non li ha d ispens ati clnll'r sser soldat i; c questo pretesto si. potr ebbe ancora inrn car to per con– tende re il diri tt o di voto a colu i che ha comba t– tuto per la patri a? » On. L abriola (Rom a , 29 nov . 1916). Il. Legge elett ora le politi ca, 30 giug no 1912, n. 666, a rt. 2 : " Sono eletto l"i 1° colo ro che a bbiano com– piut o il trentesim o aru10 d i età.: 2° coloro che, a– vendo compiuto il ventunesim o anno di età , abbia– no prestato serviz io effcttil •o nel regi o esercit o, nel corp o reale equipaggi o in a ltri corpi, il cui se rvizio sia valido agli effetti dell'obhligo mili – tare 11. POST A DELL'" UNITA',, F acdamo posto ai giovani ! « Un giovane, ohe sente d 'ave r cuore e co– scienza, sal uta con gio ia l' aV\·ento nove llo di un giorn ale indip end ente , io cui sia permesso muo– vere a battag lia. in pro' del gius to e del vero, senza prima scapp ellarsi ad un partito o umi– liarsi ad una cr iooa . Mi offro per qu ello che val– go e posso. Mi si vorrà acoettare ? Ho modo di viaggiare , di int rodurm i, di parla.r e, di diffon– dere il giornale, di far prope.ganda per le nostre idee. Lo faccio CQD ardore e gratuita mente. Per quanto sia ab itudine in It alia fare ai gio vani il viso dell'armi, spe ro non esser re– spint o. Accoglietem i e fatem i 1111po' di pn– sto come combatt en te. Dopo tutto, anch e umi– le, se non altr o, gioverà. per la diffusione. Re qual cuno migliore di me, e più atto, si offrisQe o fosse già in Alessa ndria , io n on intendo i11tral– ciame l 'op era , poichè è il giornal e e l'id ea, ohe desidero a,bbian vita: io non conto. Tutt avi'1, anohe in tal caso , chie do di esse re utilizzato ~ d, coope ra.re ». " Brun~ Cristiani, stu dente Aless&ndria ». L'Unità è fatta per i giovan i. Il nostro sogno è ohe presto sia fatta da giovani , cioè ohe fra qual che anno noi &i po sa. ceder e il giornal e a uu grup po di giovani , che continuino essi il uo– stro lavoro è ci consentano di ritira rci nelle ro.– trovie. Il Crist iani ci chiede cl1e gli « faccia.mo un oo' di posto». Ma egli non deve chiederci nessun permesso di questo genere. Il posto è semp,e por ehi se lo prend e. I giovani si fa.cciano avabti, oi man dino arti– coli , ci chiedano argoment i di stud io, utilizzino ciuesti argomenti di studio per fare dei lavori da pubb licarsi su l nostro giornale: e il giornale '1i– vcnt erà tutta roba loro . Quel ohe noi chiediamo ai giovani, ohe voglio– no la vorare con noi , è che la vorino sul serio. N,:,n aooott iamo arti coli a base di rettorica, di frasi fatte, di astra1.ioni: queg li artico li , che qua lu n– qu e ingegno ~in po' vh·ere e un 110' facile prod11cr senza fatica , leggicohia odo qua lche giorna letto e met tendo su Ila ca rta le idee o le parve07 ,e d 1 idee ohe la lettura suggeris ce 0860 per caso. La vita itali ana e la vita enrop ea. si trova no di fronte a una infinità d i probl emi concreti, i qun li non si risolvono colle ohiaocbiore, si ris olvono collo st udio . Se vi sono giovani che desideran o cootribu:r c con uno stu dio sorio alla solu zione di qu esti pro – blemi, il nostro giornal e è per ess i. Se hanno g ià qua lche argomento che li inter essa, si mct– taJJo senz'altro a st udiaa'e o ci mandino i frutti del loro lavoro. Se va.nno in C€l'<la d, argomenti, ci scri vano , e noi indich er emo a.d CS$i ar.goincn– Li, libri, metod o di lavoro. Ogni giovane ohe si farà avanti in qu esto mo– do e si ri velerà uomo , sarà l\ra noi il benvenuto. 1' u. ♦ • A cominciare dal · prossimo numero smetteremo l'invio dei numeri di saggiò a coloro èhe 'hanno trattenut6 il giornal e senza pagare 1' abbonam'ento. Gerent e r esponsa bile: E nNESTO FR ATONI 0'1F!Cl/NA POLIG RAFI CA ITALIANA ROMA - Via della Guardiola, N. 22 - ROMA

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