L'Unità - anno IV - n.19 - 7 maggio 1915

674 glie lo a vessero pcrm C!,!-.0. Essa si trO\'ava ali' ini7iO di un grande snlupp o indu strial e, e \'Olc"a la pace per poterl o condurre a ma– turazione, per potcrn <' tog l1Ne i frutt i. A\'e – \'a wpportato ripetutament e le insolenze clella Germania, fino all ' umilia7i one; e tutt o p('r amon .: cli 1>ace, !,O)O ix•r la pace. Checch~ si dica del suo governo interno, la Russia era essenzia lment e una nazione JX\– cifica ; gli uomini che la governa no erano imbevuti di principi pacifici. Il capo de l suo C!ìCrcito, il Gra ndu ca Nicola, ~ il migliore runico della pace in Europa . )lai vi fu una na1.ionc co-:.ìdes idcr ~ '\ di pace come la Rus– sia t! \'Cro che la Gcm1ania sci o scite anni fa a, ·eva mina<:ciato eh far marciare le sue legio ni att ravcN,O la Visto l,l e di abb.1.ttcrc la Rll',sia, e che questa, temendo il ripetersi della stessa mina ccia, -;i era messa sulla di• fcnaiva . ~la e~ , non t-iiprepar.wa per alcuna aggrc .... o,ionc. La Germania dh'>C: • QueMo non può an• dar e: noi non amiamo popoli che possono difendersi : noi si.un o ben preparati, la Rus• sin no ; ora è il momento di piant a re la nostra spada d'a cciaio ben lcmpcrnto nel suo cuoro, primn che In cora zza per prolcggcrlo sia pron• la •· Ed ceco pcrcl1è ci trov iamo in guer ra . LJ1 Germania aflretlò i suoi prcpa.rativi. e collo i-tcs:so fredd o ca lcolo con cui aveva pro• parato i suoi can noni, pro, ·ocò un conflit to e lnn<.:iòi !-it101 soldati oltre kl frontiera. Per• chè ? Pcrch~ ~wc,·a bisogno di attaccare qua l• cuno, una na 1ione che non potesse difendersi . r,; il piì1 palese :1tto di brigantaggio che ri• con ii l:1 sto ria. Rcst,1 dunqu e il fatto che la Russia i-i trovò in posi1.ione svantag giosa e potè utilia arc solo una fra1.ione de lle immense rison,c di cui di,pone per proteggere il suo ier ritorio. La Francia non , i attendeva una guerra e fu <1uindi presa alla sprovv ista. Che dire dcli" Inghilt erra ? Noi non abbiamo mai J>Cll'4llO ad una guerra d'aggressione con• tro i nostr i vicini. e perciò non abbia mo mai rormn.to 1111 esercito adatto :i simili malva gi intend imenti. Duran to gli ultimi trenta anni, i clno grandi par titi politici di questo paese, che sono !-tali rc,.pon-..,bili della politica in– terna cd e•,tera, mentr<.' si altcrna,·ano al go– vern o, non hanno mai propos to di formar e un (•-.ercito che ci permett e~ di affrontare p<.•rterra una delle gmndi poten ze continen – tali . Co--.-i :-ignifica qnC!-l0 ? Che noi mai pen• :-ammo ad invade re una na.,done conti nenta le. Se lo avess imo volut o, avremmo preparato i noMri C'lèrciti da anni. Noi avevamo una po• tcntc llotta, solo per proteggerci. per difcn. clero le nost re coste : e 1111 esercito sufficiente solo per qu alclu.• piccolo mid o per la polizia dcli' impero. Le n«:usllà ddl a guerra. !\fa ora dobbiamo aiutare i nostri vicini divenuti vittime cli una poten za che dispone di milion i di soldat i, o dobbiamo improvv i• sare un grande esercito, e i nostri uomini ac– corrono ,·olentcros i sotto la nostra bandiera. Noi abbiam o messo insieme il pii1 grande e')crcito di volonta ri, che si siano mai arru o– lati in qua lsiasi pa.csc o in qualsiasi tempo : il pii1 gmn de esercito di volontari. ed un esercit o che ,,a a.umentand o. lo ho visto una splendida rappr esentan za cli <111cst' esercito, sta mane a Llandudno . Ho assistit o a un !)ervizio di.vino. e credo che sia. stnt o il servizio religioso più commovent e a cui io a.bbia mai a..-.sistito . Vi erano uomini di ogni classe. di ogni posizio ne, di ogni pro– fc~ ione. di ogni condizione di vita. Il con• tadino aveva lasciat o il suo aratro , I" opera io il telaio o il tornio, r impi egato il suo banco . il co mmerciante e I" uomo et· affari avevan o lnsciato il loro ufficio, il pastore le sue col• linc solat ie, il minat ore l'os curi tà della terra ; il ricco propr ieta rio aveva lascia.to il suo pa.• 1aao, e il giornaliero. la sua umi le dimora . \ 'i erano uomin i di fodi diverse, che adorano differenti altari, uomini i quali fino a poco fa erano schie rati in aperto conflit to. E io li vidi marciare con un sol passo sotto un· unica bandiera per comb..ittcrc per la ste ssa causa ; e io li vidi adorare lo stesso Dio. Chi li ha cosi riuniti ? L'amore per la loro p..1.tria, il risentimento per i torti inflitt i al debo le e ali" indifeso. Pii1 ancora, ch i li ha riun iti ~ stato l'i stint o L' UNIT À che n cnc ali' umanit:l nel!' ora crit ica, quando l! giunt o 11 moment o di tr.w ersa re fiumi di &anguc per salva re la <,OCieti, umana dalla !:itrctia di un despo t ismo ..,trangolatorc. Essi hann o agito nobilm ente. Questo ~ il motiv o che li ha riuniti . ,\ la 1101 abbiam o bisognn di altri ancora : e sent,\ dubbio li avrem o. Se il nostro paese ;1vcsse un e~ercito pro– por:ricu1:1to alla sna popolazione come quelli della Francia e della Germania , noi dovremmo posscclrrc ora tre milioni e meno di solda.ti <1ui in Inghilterra e 1.200.000 nelle colonie . Per qnc sto io dicevo che le nostre risorse sono adeguate al gr.ne compit o : le nazi oni alleate 1~ no tra loro metter e su piede di guerrn 20 milioni di uomini , mentre i nc►..tri nemici non possono mett erne tn campo pili de lla metà . Sebbene io desideri molto parlarvi delle ll(.'CCSS1tà di nuovi arru olamenti , pure nÒn ~è qu esto l'appe llo che voglio rivolgervi oggi. Più che di uomini, noi abbiamo b~ogno dc• gli cquip..-iggiamcnti. Questa è una guerra di ingegneri. e sarà vint a o perdut a a ::.cconda degli sforz i o delle man camc degli ingegneri. E di questo vo– glio parlarvi, pcrchè è un prob lema che im• p~ica dei sacrifici per t-utti noi. Se noi non riusciremo ad eq uipa ggiare i nostri uomini, la supcrioritft numerica non gioverà a nulla .Noi abbiamo bisogno di uomini. ma pita ancora di armi che di uomini, e il ritardo nel pro– durl e e) pieno di pericoli per il nostro paese. For~c voi potrete rim proverarm i di dire cose che dovrebbero c,M:r tenute nascoste al nemico. lo certo non a mo dare al nemico inrorma,io ni che gli po!->sonu es..-.cr utili : ma di quanto dico om voi potete c~scr sicuri che Cf,;li ~ già informato . I)' altra parte non ritengo opportu no cli tener celate al nostro pubbli co inronn a1ioni che dovrebbe a,·crc, f)(.•rcht: ~nw di c~:;c non può ~se r invitato a collaborare con noi. L.1.naLionc che non è capa ce di sopportare la verità, non è adatta alla guerra . I nostri giovan i devono ancl:Lr volo11ta1i, colla sicnrczza che r orgoglio in• domnbile di q11clli. che e:--~i han no la...~iato dielrt'> cli ~è. li rende r~i capaci di mostrare anche ai pii1 timorosi che noi non siamo una razza di vili, incapaci di affro ntare fatti do• loro:-i (' spiace\"o li. John Bull I' ultima cosa che de"tidcra. a l mondo, è di esser viziato come un bamb ino. Il popolo de, ·c sape re cs.1.tta · mente, qual' è la nostra sit uazione: e allora potremo chiedere il suo aiut o. !"{oi dobb iamo fare app ello agli impiegati, ai lav Oi.\tori e al pubblico in genere. Essi delr bono lavorare e soffrire insieme ai solda ti ; altrimenti noi ritardiamo e mettiamo in pc· ricolo la n<><;li. vittoria . Noi dobb iamo re• quisirc I" aiu to di ogni uomo che sa lavorar e il metallo. Questo portcr,\ come conseguenza a ttu al ment(• due milioni tra ~, i che hanno offert.\ li\ lnrt, , ·ita per la patri a : che porreb– bero fare di più ? E ...e s.uà nccC!,.,.ario a.:;.:,,or– birc tulle lo risor...c e le attiùt.\ dell' 111~egnc• na, nc~ un citt adino bntanni ro , i la menterà. per le noie che gliene , crrnn no C•pit,allstl e l• voralori. Ma eh<.' poi-..,o dire di quelli che sono piì1 direttam ent e intcr e,~1..ti in quest.l opera i i propri etari e i lavoranti ? Qui io debbo par• lare con tutt a chiarezza , altrimenti sarebbe inuti le Per una ragione o per un ' altra , noi non ricniam o dai nostri la,-oranti tutl 0 l'aiuto che anemm o 11 diritto cl' :'\ttcndcrci Contro • ,·er.-.1<: indu,triali sono inevitabili : e in un periodo di grand e ansia e di gra nde tensione, i nen ·i umani non sono nelle loro cond i:rioni migliori. Credo di poter affermare che io man• tengo sempre la mia calma lll c111cstigiorni (spero che mia moglie non voglia ~mentirmi), e non dubito punto che lo ~pir ito cl' inquic• tudinc non penetri nei rappor t i tra padroni cd oper. 1i. l)ive rgen1.c cl"opinioni f,Ono incvi• tabili , ma noi non possiamo permetterce le ora: e soprattutto non JXlssiamo ricorn:1·c al metodo usuale per comporle. Credo d" aver com poste pii, con tese opera ie che <1nal..iasi altro uomo c1 1iprc,c ntc; e scb• bene chi mi conosca solo superficia lment e, pos.c...1 e..,._t.·r ~orpreso nel!' udirmi fare que sta affermazione, pure io ,; dico che in sim ili casi la coc;.-idi cui piìt vi è bisogno è la P,.'\· zicnza. So cloves,i suggerire 1111 motto a chi interviene ad una confere nza tra p.1.droni ed operai. snrcbl>o questo: • Prendi tempo: non aver frNta: tutto !:tiaggius terà colla paL.icnza, col tatto e con la C.'lma •· ;\la ~ eviden te che non po-.siamo adottare questo met odo, ora. Il tempo è vittoria : e mentre padroni ccl 01x:rai sul Clyde ha.nno perduto tempo nel questio nare M1 una. pie• cola fra1ione di lira, e una setti nmna , dieci giorn i, due settiman e di lavoro agsolut-amcnto indispensabile per la difosa della nazione, sono sta te sciupale, io :,ffcrm o qui solennemente che non ~ am missibile che I' csistcn1.a del · I" lnghilt c1Ta sia messa in pericolo per una questione di un aumento di paga di -z conte• sim i a.Il"ora. Di chi la colpa ? Non è qu("!';t0 il problema, ma bcnsl : come impedirlo ? 1 padr oni dicono: • Dobbiamo noi cede re sempre ? •· Cli operai gridano: • I nostr i pa. droni si fanno ricchi a spc~ della nazione : perchè non dovremmo noi aver la nostra parte cli que sta ruberia > •· Vi è qui presente un signore che è de l loro parere: spero che non sia un ingegnere. Gli opera i dicono : • Koi lavoriamo pii1 del solito •· Se è ,,ero, io non posso dir altro che essi hann o diritt o alla che i bisogn i della comunità. soffriranno ri- loro purte. tard i lunghi ccl esasperant i e anche danno si : i\fa non è questa la questione: chi ha. ra.• mn io sono sicuro che il pubb lico si rassegnerà gionc ? chi ha torto ? T11tt-ie due hann o ra- volentieri a queste noie, perdi te e privazioni, gionc, e tutl i e due hann o torto. Quello che se in tal modo il nostro paese potrà uscire importa è che queste div ergenze vengano ne• trionfante dal terribile conflitt o. Noi abbiamo comoda to senza mett ere in perico lo il trionfo ogni ragione di nutrire simile fiducia: non dcli" umanità nel piì1 grande connitt o della ne abbiamo nessuna per dichiara.rei soddi • storia. Molto si può dire in ra,·ore e molto sfatt i : la spcran1.. a è la sorge nt e principa le contro l'arbit rato obb ligatorio; ma durante dcli"energia ; la soddisfaz ione è la rovina . la guerra il Governo dovrebbe a,·crc il potere Noi ridia mo di cose della Germani a, che di comporre ogni divcrgcn1.a, si che il la\'Oro dovre bbero atte rrirci. Noi diciamo: • Guarda cont inui regolarm ente. il modo come essi preparano il pane : "coÌtc L' opera io dovrebbe esser pagato meglio: patate , ah ah ! •· Sì, l'animo che si mani• benissimo: il Gove rno inda ghi. accerti le con• festa nel preparare il pane di patate . de,·c dizio ni di fatto e gli au menti il salario. Se esser temuto anzichè deriso. lo lo temo più irwecc non è così, l' operaio non dovre bbe che non tema la slrntegia. c}i Minclcnburg, per per questo avere il diritto cli scioperare: la quanto efficace essa sia . Questo è I" animo col nazi one non può permette rlo. Sarebbe un di• qual e 1111paese dov rebbe affrontar e un grave snstro. E io non dubit o che i padro ni e gli pericolo, e invece di deriderlo. noi dobbiam o opera i, una volta rcsisi conto cli questo, non em ularlo. si rifiuteranno a corrisponder e alla richiesta lo so che noi siamo imbevu ti di questo elci Gover no. E non vi è tempo eia perdere. spirito quanto i tedeschi, ma noi abb iamo· Vi è un altro aspetto della cluestionc che bisogno di risvegliar lo. L'ing lese è troppo è difficile e peri coloso toccare. Vi sono rcgo- modcsto per essere un eroe, finchè non gli lamenti cl' ogni sorta cho Hmit.1..110 la produ- viene richiesto. Il temperamento britannico zion~. Non en trerò nel merit o de lla questione: non fa inu tile pomp..1.d" eroismo, ma ne pçs· vi sono dei seri moth ·i che hanno reso ne• siede in quantità per l'ora del bisogno. X-on cessMie queste restrizi oni, gli operai furono ,; è nulla che gli Inglesi non s.-icrifichcrcb • costretti a combatt ere per protcggcl"'$imeclian• bcro ,·olent"icri per l' onore del loro paese e te quelle rcsfrizioni. ~la jn tempo cli gue rra. per la cau <,a della libert à. l piaceri , i com odi, la legge ordinaria. è sospc...,1. La produzione e perfino le ncccssit¼ della vita , essi rinunce• è tutto in qucsta gue rra. Questa guerra non rcbbcro senza esita zione. E im ·ero ,·i sono sar à combattut a prin cip.'lhnente sui campi di ino Bianco batt ag lia ciel Belgio C' della Polon ia .... u.\ comba ttut a nelle oftìc111e dcli,\ Fran cia (' cicl– i' Inghilt erra E an che qui deve C',.......Cf co mlX\t· tuta in condi zioni di guerra . \ 'i ~'\ranno ga – ranzi e, e l' operaio an 1. il compenw do\l1to . ma. io ~pcm che cgh ci aiuted ad ottenere dall e officine 11ma,,1mo reddit o, pcrch~ I' c,i • stenia delln nazione chpcnclc da questo. I lit'' · stri nem ici hann o 1x-n compreso quc~ta ,·e– rit à. e padroni cd operai ~tan no facendo il loro mru.simo ::-forzo 1-'l Fran cia, pun .•, forty • natame ntc lo comp rende; e in qudl a terra d.-illc libere istituzi oni con un Pre,iclc•ntt.~dei :\linistn ~ociali~ta . e un )lin i-.tro della gucrm sociali:-.ta, e un M1ni, tro della marina socia • lista , p.1.droni t.'<Ioperai ~ubordinano tutt o alla difesa della loro bella nazione . Il pe:rko lo dell',akoollsmo. Debbo dire ancora una p..1.rola su nn altro argomento: una p.uola spiaccvok· chl' ;,, ·rei preferito f~sc cl"tta da altri e non da mc. La maggior p.-irte elci nostri opera i mette tutta la SlM energia nell'opera cli difesa. dcli.i loro p.1..tria, lealmente e p.11riottica mcn1<.•. ;\la questo non hi pnò dire di tutti : vi so1'to nl• cuni, t! dolorChO riconosce rlo. che s.i sottrn s:• son o al loro dovere in qu esto gra.ve moment o. Ho senti to p.-irlnrc di operni c\cllc fabbri chi..• d'a rmi. che hanno l"ifiutat o cli lavorare una int era settimana , mentro occorrc,·a provvedere ai bi'iOgni cldla na1ionc. Es..-.i !)()110 la mino• ranza, scnz.1 dub bio, perchè la gra nde mag• gioranza è com1>0sta di ope rai ~ui qua li ..,j può contar e. Sono una minora nza : pure . doh– biamo ricordarci che una piccola minoran 1a di opera i può mcticr lo scompiglio in un grande la\"oro . Per qun l rnoti, ·o rifiutarono ? Ora può essere uno, ora un altro: ma siam o sinceri : princip.-ilmcnte è la pa..'Jo~ione JX'r il bere. Essi rifiutan o cli lavora re per un cer to tem po, e quando ritornano al lav oro, la. loro forza. e produtti\'ità ~ diminuita per 11 modo in cui hann o tm scorso il tempo libero . I.'. al– coolismo ci reca pi\'1 danni che non tutt i i sotto m:lrin i tedeschi. Cosa ha fatLo In n:ussia ? La Hu-.sia, cono – scendo la propria impr ep:H"azìon'-!, lm eletto u sè stcss.-i: , Debbo raccogliere tutte le mie forze: non ,·oglio esser sopraffatta , ~ebbene colta di sor prcs.'l : mi ,•arrò cli t11t-te le mie risorse•· E qual e è il suo primo atto ? Oi• stru ggere I' alcoolismo. Parl ando col signo r Bask, ministro clclle FinanLc russo, nn uomo abili~im o, gli ho domanda to: • Qnalo ne è stato il risultat o ? • Egli mi ha risposto: • La produtti vità ciel la– ,·oro. la c1uantità di la,·oro prod otta da gli operai. è aum entata da l 30 al 50 per cento •· - • E come sopporta no questa proibizi one del bere ? •· - • Come la soppo rtan o ? lo ho per• dut o un reddito di 65.000.000 di ste rline (1.625 milioni cli lire) e noi non poss iamo permett erci una simile pertlita : ma se io pro • ponessi cli risrnbiliro lo spaccio dei liquori, scoppie rebbe una rivoluzione •· Questo mi ha detto il ministro delle Pinan ze russo: cd ha soggiunto che tutt o il merito spetta allo Zar. i:: stata una decisione ardita e coraggiosa , uno degli atti pili eroici in questa guerra. I.in pomeriggio ci toccò rimandare la nostra riunione, pcrchè il ministro delle Finan ze fran • cose dove,·a recarsi alla Camera per prcscn• tare una legge che aboliva la vendita dcli' as• senzio. L' assenzio in Fran cia. corris pond e al whisky (acqu.l\•ite) eia noi : è la peggiore spedo di bibita in uso tra i lavora.tori non solo, ma anche tra le altre classi sociali. I danni che essa produce sono enormi ; e fu abolita, quel pome riggio, con una maggiora nza schiac cia.nte di 10 contro uno. Così quelle grandi na zioni affrontan o le loro respo nsabilità. 'o i non proponiam o misure così draconiane: siam o essenzialm ente mo• clerati. ì\la noi ci sentiam o armati cli ogni pote re per la difesa. dello Stato. Noi tratt e– remo questo prob lema , non esito a. dichiarar lo, non da.I punto di vista di chi lo cons idera come una questi one sociale, ma semplicemente da l punto di ,·ista dei lavori cli cui lo Stato ha bisogno. ~oi disponiamo di grandi poteri per risolvere il problema dcli' alcoolismo, e intendiamo servircene. Li usere mo con spi • rito di moderazione , li useremo con di~re• zione . ~-iggiamente , ma li IL-.Cremosenza al. cun riguardo . .E io non dubi to, poichè il pac~

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