L'Unità - anno IV - n.19 - 7 maggio 1915

676 cont ro i nuovi prov vedimenti tributari. Si può immaginare facilmente che que'ìta gente 11011 vede altro probl ema nel mondo che il saggio di profitto dei loro capitali! Potr ei continuare ancora con altri esempi, caro Salvemini; ma sarebbero inutili. In gran parte son cose risapu te. L'eg oismo è il so lo impulso delle nostre classi dirigent i, che lo spingono fino alla brutalità. Qu el che fanno di front e alla classe ope raia, fanno anche \'erso la P atria , ai cui interessi solo dagli a:tri reclama no devo ii one e sacrifizio. Quel che fu nel 19 1r- r2 per l'impr esa di Tripoli, si ripete oggi e si ripeterà doman i, se an– deremo in guerrn. Valga per tutti l'e sempio di uno dei più grandi industria li italiani il quale continuò a forn ire per più mesi ai belligera nti un suo prodo tto che fa parte del mater iale da guerra 1 e celebrava nell'autunno scorso i vantagg i che la neutralità ar recava al i' ind ustria italiana i e confe ssava poche settimane fa di essersi conve rtito gradual– men te ali' interv enti smo 1 forse perchè la vi– gilan za del gove rno 1 pressato dalla pubblica opinione, aveva reso difficile l'esportazione all1estero dei suoi prodotti, e bisognava ri– farsi coll'ottenere co mmi ssioni piì.1abbondanti dal governo italiano. Si dice infatti che i guadagni di que ll' industrin, di cui è titola re un membro de l Parlamento, abbi ano que– st'anno superato di oltre un milion e i gua– dagn i de ll'anno passato. Ln conclusio ne di que sto mio scritto non vuol essere solo la giusta riprova zione di que– sto incredib ile ego ismo . lo vorrei, se è pos– sibile, giungere a qua lche risultato migliore. Vor rei che, :;e and remo in guerra (come per molt i segni pare probabil e), tutti co loro che hanno in Italia un po' di coscienza e, anc he senza esser spint i da lla solidarietà verso gli umili, sentono almeno il pe1·icolo cli questa soverch iante preocc upazione degl i inte ressi loro, a cui sola obbediscono le classi diri– genti , si unissero a reclamare, mentre la guerra dur.:1 1 senza lasciarsi inganna re dalle invocaz ioni alla solidarietà · naziona le : che della guerra spetta a chi può di sostenere le spese; che gli abbient i devono addo ssarsi sacrifici adegua ti alla gravità del momen to ; che lo spettro de lla miseria non dev e accre – scere l'orro re della sit uazione; che lo Stato non deve abbandona re per la guerra tutte le opere onde s'a limenta la vit. :i.de lle popola– zioni, anche se, per prov, 1 edere alle spese, dovrà impo rre doma ni agli abbient i nuov i trib uti. Si adottino pure tutte que lle cautele, che la scienza deg li economisti e la prati ca pos– sono sugge rire per evitare cr isi e rincaro della mo neta; ma non si faccia il calco lo brutale di pote r, col regime di guerra, sof– focare le pro teste degli stomac hi affamati. Se ques to, viceversa, fosse nelle intenzioni o divenisse doman i un fatto 1 per impu lso in– consapevole dell ' egoismo, non si pretenda di far calcolo sull' unan imità naziona le; e se quest a sarà apertamen te rotta anche di fronte alla minaccia nemica, non si inco lpi nè l'o ro tedesco nè l'antipat riott ismo socialista : s' incolpi solo la politica delle classi diri– genti che, anche 0 nei momenti pili gravi, non hanno avuto occhio ad altro che ai loro in– teress i. Ugo Guid o Mond olfo. POSTIL LA De/t'arti colo del Mandolfo, pubblicalo net manero del 26 marz o, postillai 1uella sola parie, in wi 11011 ero d'accordo. Il resto riu– sciva cos} perjella menle confo rme a tull e le idee foudamenlali del 'Unità, che er,1 perfel- 1,mzenle ùzulile ogni esplicita adesione da pari e mia : era proprio quello il caso del « chi tace accomenle ». E se lo spazJo to permei– /esse, potrei riprodurre, peri'odo per periodo, l'arti colo del Mondolfo, segnando accanto a ci'aswn periodo i ,mm eri del( Unità; pr ima e dopo il 26 marto, in cui io o allri collabo– rntori abbiamo seri/l e e ripetute le stesse cose. ,Ed anche a lttllo quanto scrive il Mon– dolfo in quest'arti co/o 11011posso che aderir e. Si potr ebbe, anti , allung are, di molto , la nc,la delle accuse, che il Ji1omlolf o muove all' egoi– stictl cecità delle nostre classi dirigm ti. L'UN I T À Per allro, noi crediamo che l'ami co ./ilon– dolfo non sia dei /,,/l o giusto, scaricando la intera rtsponsabi/i/à di questi errori sulle e c/a,si dirigenti , : o meglio, siamo dispo:,li a rico,,oscere la giusli{ia integrale delle sue critiche, solo che egli riconosca che di quelle « classi dirigenti > f a p.ute, e in prima li– nea, /,,/l o il personale direllivo delle organi{ · {at ioni socialiste. Sarà bme non dimenti car/o mai: in wz pae5e come il nostro, in cui J. gruppi ,h· governo non hanno 11essw1 vigore ,h vita, e sono sempre pronti a calarsi le brache al pri mo sin/omo di sconlenlo o di ltmmlto popola re, i condollieri delle organit• {a{iOni prole/arie fanno parie , di fa llo, e in pr opor{ioni assai pitì t:asle che 11011ap– paia ujficialmenl e, dellt < classi diri'genli », del cosi dello « govuno , . < Governo », in /lnlia, siamo 1111 po' tu/li : il primo scenJel– lalo, che sale s11 d'una seggiola ù, pia{{a e si me/le a chiedere la luna nel pono , è, in Italia, e classe dirigente , quanto, fo rse piit del prefe llo, clte sia ml suo 11./Jìcio, col tele– fono all'orecchio, /remando come una fog lia, aspellamlosi il lrasferimenlo o la deslilup'one, a caso, sia che i q1usl11ri11ia11w,au ù10 sia che port ino in tr ionfo il suddello scervella/ o. Ciò posto, ci sa dire l'amico Mondotfo quale è ;tata, in questi mesi, l'atiom di quella pari e tielle nostre < classi dirigenti ) , che parla - 11011osiamo scrivere : pensa - in nome del pro/e /aria/o? Di f ronte a molli dei problemi, che il Mandolfo tocca nel suo scrill o 1 qual'è staio l'alleggiammlo dei rap– presenlanli del proletariato italian o? Quali idee precise hanno agitalo nel pae;e per spin– gere il governo a tener presenli i dir illi e gli interessi degli umili /11 questa crisi na\io – na/e? Non han saputo f are allro che gridare « abbasso la guerra > 1 pur sapendo che alla g11erra ci s'andava, o spinte o spante. E 11011 sono slali capa,i di aSSllmere ,ma sola ini– p"aliva vigorosa e sistematica, per strappare alle e classi dirig enti > qualche grand e nf orma d'interesse generale per la intera classe la– vonzlrice. A quest'ora, per es., il darJo !.li i gr,ino avrebbe dovuto essere abolito per sempre in Itali a: sia che fossero sia/i inlervenlisti, sia che fosse ro sfati ueulral isti, i socialisti avr,b– bero dovuto aff errar e ora per la gola la bor– ghesia italiana , e costri11gerla a rimm{'tlr e al– l'esoso pri vilegio del grami. Invece !u/lo si è ,-idollo a 11na fi nta ma11ov, a: una mo{'011e alta Camera, su cui 11011si è insistilo con nessmza emrgiìi 1 a sostegno della quale 11011 è sia/a invocala nessmw agitatione nel paese; una motione che doveva servire çolo a per– mei/ere ai deputali di dire mi comiti che essi, sl, chiedono l'abo/ip'o11ed,I dar,io sul grano, ma le e classi dirigenti » 11011 vogliono sa– pente . La verità è questa : che se domani il GtJ– verno convocasse i deputali socialisti e chiedesse loro quel che il governo dovrebbe far e per alleggerire il peso della crisi a/lual e, i àepll– lali soci'alisli farebbero certamente 1111a fig ura meschinissima, non perchè 11011 ci sia 11ul/a da chiedere, ma perchè 11011saprebbero da che pari e rifarsi; presenterebbero alla rinfusa domande coni'radill orie e caoli'che, di cui com– pr emierebbero in cuor loro la irreallà, e cia– scimo f arebbe passar e di nascosto, o/Ire alla /,Sta di provvedimenti generali, che mssm10 prenderebbe sul serio, una piccola 110/icina dei bisogni delle cooperati ve e degli e/e/lori infl uenti del pro'prio colleg,'o. Dei grandi pro – blemi, clze la guerra suscita e che si devo110 risolvere all raverso il Ira/lat o di p,,ce e dopo la pace, neanche il minimo sentore. Tutto si riduce oramai a gridare contro i disagi della guerm - la più par ie dei quali / superiore a 911all 11q11e volontà umana - ; ad aspellare 911alrhe insucusso che consmla di alleggiar si a lrio11falori mila rovina generale; e ad astro– logare se e quando tornerà al potere l'amico Gi olilli, e di q11a11/o potrann o crescere o di– mi,mi re i voli nelle prossim e e/e{ioni generali . Con fui/ o questo, noi siamo ollimi sli sull a silua tione morale pnsen le del nostro pllese. AI di sollo delle « classi dirigenti », borghesi e proletarie, cioè delle piccole mi11orm1te orga– nin.ale e parassite che for mano il parlamento, /.:z ;tampa, i poteri superiori dello Stat o, che for mano insomma il cosJ dello « govtmo > , e'( la borghesia t'tr :1 r propria 1 e e' è il pro– ldarialo i·ero e proprio, i qu.zli a poro a poco si vanno at'Vt{{a11do a comider,zre le « classi dirigenti » come 1111,1 malalli'a cos!J°– lup 'onale dtl parse, da cui ognuno de1 1 e ·er– care di dzfmdersi meglio che può, colla pro – p ria inip'aliva individuale, col sacrijìcio, col lavoro. Q,usle masse borghes,· r proletarir, le quali 11011 hanno rapp resenlanli politici c/,e per esserne disgustale, si sa/tteram,o da s} col loro buon senso, anche ndla grande crisi~ a cui and,"amo i,,conlro. E speriamo rlze dopo avere salvalo s}, trovino modo di mandare al d,0110/0 te signore e classi dirige,tli > 1 e a fa re una bllona disin/e{i one i11/er11a, comi11- cia11do da certi lanp'c/,enecclzi giolilliani del radicalismo, della repubbliCJ1 e del socialismo. g. s. I prov erbi in azione. Avrei potuto intito lare iadiffer en tem ente questo anicolo : et I nodi vengono al pet– tine » : et li tem po è galantuo mo» i « Chi h:i rotto p:igh i li. L' :ugomento t: il « B:rn co di Roma II e b sua Assemblea annu:1 avvc· nut:t di recent e :l Roma . Jn questa Assemblt' a t': Sta t:l propo::ta t: vorn ta tr:t le proteste e il tumult o dei pie• coli a1.ionisti b svalutazione dei 50 mi– lioni di lire di cap itale aumentato giusto tr e rmni or sono , quan do si tr:itta v;i di va lu– tare in con tam i la partecipaz ione del pa– tr iott ico Banco :1 1' impr esa libica, per b qu:1le dclirnv:ino :1llor:1 le gazze tt e del « tru st » cleric:1le e llltte le politi can ti sa– crist ie d' I mli a. Ora '1a scena è cambia ta. Giolitti non è più al Governo ed il popo lo it:1li:1no ha comin ciato :,. vede r chi:uo sulb Libia e sul « fato n che gliene h:1 fatt o non grazioso regal o. I 50 milioni del «Banco di Roma n, che era no forse il fumo con den sato de i patriot– tici enrn siasmi onde era sta to repe ntin a– ment e perva so il p:trt ito clerica le italiano, sono nuov:tmc1nr .... sfuma ti. I tr e giovan i tripo lini, Abdu l Scla m Bus– :-airi, Bescir Bussa iti e Smirli Bub ache r, che :i.vevano riscosso i caloros i ap plausi del– l'A ssemb lc-a del c1 Banco di Roma 11 nella pr imavera del 1912, inneggi.:tndo in bene elab ora ti componimenti alla nuova civi ltà itali ca, che il ca tt olicissimo Banco sta va per apport:.tre ai loro disg raziati correl igio– nari della Lib ia, saranno ora al r:un po del Scnu sso o Dio sa dove .... Non men o dep lora t:i è stata da 11' ultima Assembl ea un'altr a dupli ce ass enza : quel la del signor Costanzo Chauvet, il quale nel 19 12 era stato sfolgornto da lla luce del nuovo Sinai, e quel la del genera le medico de lla R. ~lar in:t, sen ator e Feli ce Sant ini, il qu :ile tr e :11111i or sonb era venuto apposta « dall'e ssere vissuto tra le carn i lacere cd i corpi mutilat i dei soldati itali ani » per dare sfogo u ali' irr esistibile bisogno di port are un ringraz iam('nto al Banco di Roma a nome dell'esercito e dcli' arm :tta di S. M. Il e per dir e che (< se il Ban co non fosse esi– stito sar ebb e st:tto necessar io di inventa rlo, perch è :td esso si dove va il novanta per cento di quello che si era fatto in Li bia 11. Scom mett o che l' on . senatore Santini, che si ebbe a male quando io ricord ai que lle sue paro le alb Camer a dei deputati e che dal suo II interv enti smo n libico è passato ora, in buon accor do coP var i altri suoi ono– revo li colleghi di laticbv io (tra i quali P on. Sou lier), al più acca nito neutralismo per amore della German ia, avrt!bbe dato un p:1io dei crocioni cosmopoliti , de i quali è insigni to, per non essere costretto a ri– leggere le sue d;chiarn~ioni del 19 12 citat e ali' ultim a Assemblea del « Banco di Ro– ma i1 da l president e comm . Pacce lli come ar– gomento decisivo a favore dell' annun cio dato che il Consiglio del Banco int ende muovere lite al Governo italiano allo scopo di es– sere indenni zzato.... t( di tutto quello che si è fatto in Libi a con tanto entu siasmo ». B<'n venga la lite senza t ransaz ioni ! Sarà inter essa nt e di vedere risolut e da i Tribu nali que ste pretese del ((Banco di t ca Gino Bianco Rom.1 contro il Go\'erno Jc-Ir on. Gio- litti. Intanto . perll, i: bene dtc ,i ~;1pri.1 i.:h-..-. tr., gli .\ mmini~tr.nori del B.111,0 di Ro– ma che fanno t:.Hl~,l .11 GO\'t.'rno. :-ono i due onore\'ol i deputati conte Soderini e marche,e Theodoli e che un altro lleput.no . I' on . .'.\lonti -Gu;unieri . a2ionisr;1 del Banco di Roma )\ h:1 dichi:tr;Ho ;1)1' uhim,1 .\ ,,em– ble:1 che approv.1,,1 l' ordine del giorno di salva taggio per gli .\ mministr ,1tori :t l'Oll– diz.ione che il Con$iglio us i mostr.1:;.~e ener– gico ne! sostenere i diri tti degli ;1zioni~ti per il risarc iment o dei d:rnn i ~ubiti 1. Non ~ad . superfl uo di .1ggiungere l'h t! l' onorevo le i\ lonti -Gu :un ieri è quel co l• lega depu tat o n:n.iona lista o difen!'ore dei naz iona listi, il quale nell.1 sedurn. pa.rbm en– tare del 16 dicembre 1913. qua.ndo io met – te\'O in dubbio la buo na volon d dei deli – ranti patrio tti libic i di p ,1g.uc le cons-eguenze finan ziarie della loro bella. impreil-a. 1ni in- 1er rupp e esclamando: « Pa.ghercmo ! 1'. Alt ro che pa.gare ! Il « Banco di Rom.1 u ed i suoi onorevo li avvocat i ~i prep ar ;mo a presenta re per atto di usciere al popolo it:iliano il conto :-abto dell e loro cntu~i,1- stiche pre st:1z.K>ni. Soltanto hann o sbaglia.te l'indi rizzo del debitore, ed è da sperare che ci siano giu – dici in It alia che lo vogli:tno e lo sapp ia no ricordare. Se c' t qu alcheduno tenuto :1 risarcire: al 1, B:rnco di Roma» o ad :i.Itri le « anticip:i.– zion i 11 d i spese fatt e per b Libia, è 1· im– pre s,i politi co-indu stria le, or.1 in liquida– zione, m.1 nota sott o la rngione socia le di 1c Giov:tnn i Giolitti e co mp:1gni n. Se lo teng:tno per de tt o i sig1101i Ammi– nistr:uori del e( Banco d i Rom:t 1, cd i loro onorevo li patron i. Ed il loro caso disgrazi:u-o serv:t di nor ma. :igli Ammini strat0ri ed agli A1.ìonisti di tutte le vecchie e nuove B:inchc per fare d' or.i in poi i propri affari coi loro qu attri11i 1 cessando dal confonder e i loro rispettab ili (o non rispettabili) int eressi coli' intere sse de i con trib uenti e dei ciu:idini it aliani. Ed oard o Giretti. ANG IOLO G 10VANN'OZZ I, gerettle-responsa/Jile. FlruH, 1915. - 51111,Tip. ALDINO, VI•,,, Rc-■I, Il. - Tcl. S-15 GIOS. Illl.TERZll e f!Gill, Bari E DITORI FRANCESCO NITTJ : II capitale stra– niero in Italia. (Biblioteca Moderna, N. 80). - Bari, Laterza. - L. 2,50. Franc esco Nitti è uno dei pochissimi stu- diosi italiani che alla vastità della dottr ina accoppino una conoscenza diretta della vita economica, in lui rafforzata da parec chi anni . cli gove rno, come ministro di agri coltura, industria e commercio. Egli lesse circa un mese fo alla Società Reale cli Napoli una dotta memor ia sul « Capitale straniero in Italia• che ebbe me– ritamente larghissima eco nella stampa quo– tidia na. L'argoment o è di quelli che maggiorm ente occupano l'atten zione del pubblico in questo momento <lecisivo, e che in un tempo dà luogo presso le persone più colte ad idee erronee od esagerate. Molto opportunamen te perci ò il lavoro del Nitt i scri tto con la con– sue ta forma chiara ed efficace e dedicat o al ministro di Stato del Belgio E. Vandervelde , esce dal chiuso campo accademico per cor – rere fra un pubblico più largo ed appassio – nato, nella bella ves te dei volumi della Biblio• teca di cultura moderna del Laterza di Bari. INDICE 1 Lettera n E. Vnmlervclde - Il capitale stra– niero t ·lo sviluppo della ricclte:sza in Italia - l paesi creditori iu Europa - JI capila/e stra11icro impiegato in ila/in- L~esp_ansio11e dt!l'ltalia e f opera del capila/e nas,ionale– APPE,;."' DICI : li consolidalo ilaliano all'estero dal 1870 al 1914 - Le società per acio11i stra11iere tsislenti in lla/ia 11el 191; - Le società tslr.re soggelle a lassa st1lcapitatt– Le socie/ti per asioui sh·auiere esislenli al uovembrc 1914 secondo la Dire~fone gene– rale del Credito - Le banche stranier e iu /lalia - Il rispa,-mio in llal ia. Olrl1crc co■alnloa\ e -u1ll • 1111 Cua e, 11rlcc O, LA· TERZA e Fl1ll, Bari.

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