L'Unità - anno IV - n.7 - 12 febbraio 1915

L'Au stria contro il prioclpio di nazion alità. L' lmpcro Austro-Ungarico adunquc con– siste di due piccole nazioni , gli Ungheres i e i Bòcmi, e dei frammenti sud divisi di cinque altri popo li, Tedeschi. Polacchi, Rumeni, Ita– l_iani e Serbi, la part e pii, nume rosa de i quali vive fuori dei' confini austr iaci. 11a vi sono pure altre razze, o ;ncglio piccoli nuclei cl'altrc razze, i Rut cni nella Galizia Orientale, stre tti parenti elci Russi ; gli Slovacchi al Nord , cugini dei loro vicin i Boem i ; gli Sloveni e i Croa ti al sud-oves t, molto affini al limitr ofo popolo serbo. Tra tutte queste diverse razze :;uSSistc uno stato di forzata unione e il pro– blema supremo della politica. Austriaca. fn ogno– ra quello di riuscire ad aggiogare acl un mc– ·dcsimo carro parig lie cosl mal assortite. 11 compito è infatti d' insuperabile difficoltà, anzi destinato a fallire. Non v' è Stato cui il trionfo del princip io nazionale sarebbe si di– sastroso come ali' Impero Aust riaco. giacchè tutti gli altri Stati d'Europa s'is piran o ormai a quel principio e da esso derivan o la loro forza . Appunto perché il principio nazionale è" di grave.: peri colo all'Austria, essa gli si mostrò sempre decisa · nemica e la storia della sua politica nel secolo scorso può riassumersi nella formula : resistere al principio naz ionale, oyunquc esso cerchi afferma rsi. È facile con– vincerse ne se ripensiamo alle epiche lotte 'per I' uniHl nazi onale che caratt erizzarono la sto– ria di Europa negli ultim i cen t'anni. Quand o i ·Greci insorsero contro ' i Turchi, il loro ne– . mico pii1 costant e, dopo il ·Governo Otto- mano stesso , fu l'Austriaco. Furono gli Al– leati d'oggi, Russia, Francia e ln ghilterrn, -che col loro inter vento resero possibile l' af– fermarsi dcli' indi pendenza greca. Quando nel ·•30 i Belgi si ribellarono alla supr emazia del- 1' Olanda, l'Au stria e la Prussia erano pronte a domar li con la forza : Fra ncia e Inghiiterra salvarono la libertà. del Belgio. L'eroi ca stor ia dcli' unificazione doli' Ita lia è essom.in.lmcnte que lla della lotta contro l'Austria : e quanto l'Italia non dovett e al magnifico valore dei suoi figli, l' ebbe da l– !' interve nto armn.to della Fran c~a, dalla co– stante simpat ia, dall' app oggio diplomatico dcll' Inghilterra, Ma soprat utt o merita cl' esser ricordato che l'Austria fu il massimo osta.colo ali' unit à della Gonnania; e solo quando fu vinta dalla Prussia nel 1866 fu resa possibile .la Germania una , sotto il dominio Pru ssiano. Le cinque nadonal llà del Balcani. Noi trov eremo però la piì1 evidente illustra– zione della politica anti -na zionale a cui l'Au– str ia de,·e atteners i per le intrinse che condi– zioni della sua st ruth1ra, nella sua condotta verso le nazio nalità della penisola Balcanica ,che per tnnti secoli furono oppresse e in gran pari e n.bbrutit c clall' ottu so e tiranni co domi nio Tur co. La regione è abitata da cinque naz ionali tà distin to. la Ture..'\ esclusa pcrchè questa rappre – sent ò sc1uprc e solo un'esigua cast a di domina – to ri gucn·icr i. Abbin.mo già detto qualche cosa dei Rumeni, il cui regno indipenden te oc– cupa per ora meno della metà cieli' area popo lata da lla razza rumena. l Greci cost i– tuiscono la seconda cli quelle piccolo nazioni e la loro ~toria attrasse più d'og ni altra l' att enLionc dcli' Europa ocçidcntalc: essi bann o tJua.si toccato i loro limiti naturali, sebbene vi siano tutt ora isole essenzialmente grec ho che dov rebbero aggiungersi al Regno di Grecia: una di queste è Cipro, adesso am– minisbata dagli Inglesi quando sarà final– ment e cessato il turbam ent o che da gene– ra zioni per vade il sud-est di Eur opa, t utt o -ci indu ce a sperare che potre mo assistere ad 1111 vigoroso rifiorire della civiltà greca, a grando vanta ggio di tutto il mondo. La ter.t:a delle nazioni balcanic he è la Bul– gar a, forte cd onesta ra zza di contadin i la cui potenza era formidabile nel Xlll secolo, ma la cui stessa esistenza fu · dimenticata da l- 1' EmoJXl nei lunghi secoli di soggezione al giogo tur co. Por molti era un popolo affatto sconosciuto quando verso il '7~ la storia delle a trocità bulgare sollevò l'orrore dcU' l~uropa e diede occasione ai famO<iidiscorsi di Glad– stone. La Bulgaria iniziò ultima tra le na- L'U N I T À zioni BaJc.·rniche il movimento liberatore: la sua vita come paese indipendente cominciò dopo la guerra Russo-Turca nel 1878. T.' effi– cacia cli un libero regime sullo spirito d' t:na nazione è dimostrato dallo sviluppo che in questo piccolo Stato s' iniziò dopo quella guerra. Gli s_torici della guerra ciel '78 mi– sero spesso in ovide111 ..a il temperamento fiacco e servile del contad ino Bulgaro, che in fine altro non era se non il risultato cli cinque– ccnt ' anni di dominio stroniero. Ma bastò una sola generazione pcrchè i figli cli quei fiacchi e servili contad ini dimostrassero sui campi di Lule-Burgas cd al trove, che nella lotta per la causa nazionale t;on cedeva no per valore a nessun altro esercito. La Bulgaria ha quasi ragg iunto ormai i suoi legittimi confini : quàsi ma non interamente )X)ichè la conclusione della guerra Balcanica la privò (e l'Austria ne · fu indirettamente la causa principale) di al– cune provin cie che lo spett avano di diritto. li quarto IX>poloBalcanico, e il più antico , è I'Alb..1.nese,che sin dai primordi della sto ria visse tra rocce inaccessibili, nella parte occi– denta le de lla penisola. Mai soggiogati cli fatto o Msimilati da alcun conquista tore, gli albanesi non emersero an cora da uno stato primitivo d'in cessante guerriglia. Seppero dare però non solo valorosi soldati, ma capaci amministrato ri, Senza il cui aiuto il dominio turc o non av rebbe saput o soste nersi per sl lungo tempo: È di{- . ficilc poter dire se gli Albanesi, lasciati a loro stessi, sarebbero in grado di crears i un si– stema di governo ':'rdinato e sta bile : ma è ovvio che il problema dell'Alb..1.nia non ·si po– tr à. risolvere coli' imporre a quel popolo sel– vaggio e fiero un sovra no tede sco. L'-ultimo , ma sotto alcuni aspetti il più interessante tra i popoli Balcanici, è il Serbo. L'\ Serbia non tennin a. ent ro i confini att uali del Regno. ma si estendo al Regno del l\'lon– tcnegro, e, come già.accennammo , alle provi ncie au st riache de lln. Bosnia, Erzegovina, Da lma– zia e Slavonia, ment re la. Croazia è occupata da un popolo di stirpe affino. Se il Regno Serbo si allargasse sino alle sue natural i fron– tiere, toccherebbe l'Adriat ico, formando uno stato cli considerevo le estensione, quasi eguale ad un' ampl iata Ruman ia. Quando, nel quat– to rdicesimo secolo gli In glesi combat tevano i Fran ce!li a Poit iers e a Crcssy, l'I mpero Serbo abbracc iava quasi intera qucll' arca, e al~ra anc«;>ra.Sot to il loro gran Re Stefano Dus~ian morto nel t355, la pote n1.a serba prometteva di este ndersi a tut ta la penisola Balcanica, ma prima eh' css.. "l potesse consolidarsi do– vette sostenere r urt o dcli' invasione turca, e dopo un· acc..1.nita difesa della sua libert à nella disastrosa battaglia di l(ossovo restò soffocata per quattro cento anni, e l' Europa ne dim enticò anche l'esistenza. Ma il ricordo dcli' anti ca grandezza e della sua fine tra – gica e impr ov,·isa non mori nel cuore dei Serbi, cd è tuttora vivn. nella mente del più umile contadino .Ste fano Duscian è sempre un eroe na– zionale, e quando, nella guerra Balcani ca un eser– cito serbo sconfisse gli odiati Tur chi a Kuman o– vo, qua sinet luogo istesso della fatale disfatta di Kossovo, l' effetto sul sent imento pat riott ico fu immenso. Il pùJX>lo se.rbo fu il primo a rivoltarsi contr~ il dominio Tur co ; anzi il ram o di esso, che abita la piccola insenatura rocciosa del Montenegro, non fu mai effett i– vament e sqggiogn.to dai Turchi. La prim a in– surrezione cominciò entro l' attuale territorio serbo nel 18o4, molto pr ima della ribellione Greca. E i Serb i benché ottenessero scarso aiuto dall 'E uropa nella lunga lotta condotta sotto il loro vtiloroso capo, il mand riano di porci J(ara Giorgio, seppe ro resistere o alla fine, nel 1826, costringere il nemico a concede r loro l'aut onomia pur ~otto la sovran ità turca. Da qu'Jlla data in poi il sogno naziona le fu l' unione dcli' intero JX>poloSerbo e il ritorno sia pur d'un' ombra dcli' antica sua grandezza. Con l'aiuto della Russia la Serbia otte nne piena indi pendenza nel 1878; ma cosi prima come dopo d' n.llora potè convincersi che l' ineso– rabi le suo nemico e il maggiore ostacolo alla sua unità. na zionn.le era l'Austria. Donde le agitazioni che condussero ali' as– sassinio dello scorso giugno ~ alla guerra. Ma per comprendere questo stato d'animo, è ne– cessar io esaminare la polit ica adottata dal– l'Austria verso le piccole nazioni .Balc.."\niche. Ruu la e Austria nei Bak aoi. I Turch i che avevano già soffocato le na– scenti nazioni dei <$orbi, dei Bulgari e dei Rumeni, sconfissero più tardi anche gli Un– gheresi, spingen dosi sino alle porte di Vienna, e assediando la per due volte ; la prima nel XV I e la seconda nel XVH secolo. Di conse– guenza il comp ito di ricaccin.re indietro i Tur– chi toccò agli Austr iaci. In una serie di im– portanti campagne alla fino elci seicento essi resp insero il nemico oltre il Danubio o gli tolsero i ter ritor i occupa.ti On.gliUngheres i, dai Rum eni della Transilvan ia e dai Serbi della Sla– vonia. Per un breve tempo s' insediaron o anche oltre il Danubio nell'attu ale Serbia (1718-1739). Ma i conqu istato ri austriaci non pensarono nemmeno per un istante di concedere I' indi– pendenza o l'a utonomia a quei popoli che essi liberavano da l domi nio Tur co: si limitarono ad annetterli al proprio lmpor o. Da quel tempo ,fu scqpo essenziale della politica Austriaca di espandere quest' Jmporo verso il sud-est, a spese. dei Tur chi, nella spera n1.a di raggiun – gere alla fine Salonicco o il mare Egeo. Questo sogno ambizio so fu tenace mente per– seguito ma con scarso successo. B' ovv io infatti che il sorgere cli liberi Stat i Balca nici mal si conciliava con qucll' amb izione e costit uiva anzi ~ma causa cli perturbazi oni alla com– pagine stess a dcli' 1mpero . Era logico che l'Austria vi si oppo nesse. Si può rintra cciare In. ragione del!' insuc– cesso della JX>litica Austria.e.."\di espansione a spese della Turchia, nell'oppos izione russa durante il settece nto e l'ottocento . La Rus: sia possedeva sulla concorrente il grande vantaggio d' essere della medesima razza e religione della maggior parte dei popoli Bal– canici, e in grado quindi di catt ivarsi la loro fedeltà in un modo cho l'Austria non poteva imitare . Tra le due politiche dei due Im – peri rivali vi fu sempre questa netta diffe– renza: che mentre l'Austria costantemente av– versò il cost ihtir si di liberi Sta.t i, la Russia con altr ettanta pertinacia ne appoggiò l'i dea. Sin dal 1772-74, quando per la prim a volta in– torvo1u10 seriament e negli affari Balcanici, si pu ò dire che es~a non abbia mai ten – tato cli annettersi diretta mente dei ten i– tori : ma ogni sua vitto ria contro i Turchi (e tra il 1772 o il 1878 furono ,frequent i i con– flitti tra Russia e Turchia) fu contrasse gnata dall'aument o dèl numero di Stati liberi o d_el grado di autonomia loro concessa.. Certo sarebbe assurd o il suppor re che ciò si sia dov uto ad una sublime magnanimità da parte della Russia. Resta il fatto ch'essa atteg gian– dosi a patrona. delle piccole nazioni, sperava d' accrescere la propria influen1 . a. J.. . 1. sua politica non s.uà . stata meno egoista di quella dell'Aust ria, ma l'egois mo russo condusse alla libertà delle naz ioni Balcan iche oppresse, mentre l'egoismo aust riaco ne volle sempre la ~chiavitù. Se la JX>litica russa ebbe successo si fu per avcr essa pot uto valersi della magica forza insita nel sentime nto na zionale. Quel successo fu osservato con viva an– sia, duran te lo scorso secolo, non soltanto da l• l'Aust ria, ma anche dall' Inghi lterra, che al– trove amic..1.del principio naziona le, ne era qui divenuta ncntic.."lpel gel~ timo re della Rus– sia. Nè l' Inghi lterra nè la Russia medesi ma si conv insero, per lungo tempo, che allor – quando quegli Stati fossero diventat i vera– mente liberi e prosperi si sarebbero rifiutati a lasciarsi muovere come bura tt ini, anc he clalla stessa Potenza, cui avessero dovuto la loro Hbcrtà. L'ul timo e più im1X>rtantc inte rvento russo negli affari Balcanici fu la guerra del 1877-78, seguita alla rivolta dei Serbi della Bosnia e allo atr ocità Bulgare. Dopo eh' ebbe comple– tamente vinta e umiliata la Turchia, la Rus– sia l' obbligò a concedere piena indipendenza di fatto e di diritto alla Rumania e alla Ser– bia e un'lnclipcndenza solo c' i fatt o alla Blll– gar ia, entro limiti che a un dipresso cor– rispondevano a quelli raggiunti dalla Bulgari a ncll' ultima guerra Balcanica (Tratt ato di Santo Stefano, 1878). Ma que sto non con,·e n.iva affatto ali' Au– stria. Il sorgere di ta li Stati sotto l' influenza r.ussa pone,·a un term ine ad ogn i sua spe– ran za di dominare il territ orio tra il Da – nubio e l'Egeo. Appoggiata da lla Germania, Gino Bianco 627 con la quale stava por stringere quell' inti – ma alleanza che ancor oggi dura, e appog – giata dall' Inghi lterra, per paura della Russiq, essa ottenne che le Potenze rivedessero il Trat – tato di S. Stefano. li territorio Bulgaro fu cli– minuito, e la Bosnia e l'Erzegovina poste sotto l'amministrazione austriac..1.. I Bosniaci resi – stettero ai nuovi padroni, ma invano: la loro sconfitta sembrò segna re la fine de ll' unit à.Serba e fece apparire l'Austr ia ciò che era in realtà, l' inesora bile nomic.."l della causa nazionale serba. Ciò nonostante sussistette per molto tempo in Serbia un partito favorevole all'Au – str ia. E il fatto che il Re e la Corte erano fautor i di esso, concorre a spieça rc il piì.1 deplorevolé episod io della recente storia ser– ba : I'assass inlo, cioè, clell'ultimo re della linea degli Obrcnovich cui venne sostitu ito un mem– bro della casa, esiliata e rivale, dei l(ara– gcorgevich, discendente dall'eroe della rivolta Serba sul principio dell 'ottocento . Il plano Austro Ted esco. I Serbi poterono vicppii1 riconosce re nel– l'Austr ia il loro naturale ..nemico , durante- gli ultimi vent'an ni, quando Austr ia e German ia cominciarono a svolge re il vecchio programma di espansione verso il sud-est, piano pili vasto cd ardito. Questo piano non s'ar restava alla peniso la Balcanica ma voleva stab ilire l'influen 1..a austro -germanica, attrave rso l'Asia e la i\fo– sopotamia, sino al Golfo Persico, e forse sino ali' Ind ia : cd esso fu, oltre alle amb izioni na– vali e coloniali della German ia in occidente, la causa principale del nuovo aggruppam en to degli Stati Emopci , e dell'attuale guerra . La s\ia attuazione dipendeva da diverse circo – stanze. Anzitutto si doveva stringere una cordia le alleanza con la Turch ia, l' antico e odiato oppressore delle nazioni balca niche. La Tur – chia doveva entrare a far parto della Trip lice Alleanza e abbandonare lo sfruttame nto delle sue risorse commerciali nelle mani Tedesche . II generale Bernhardi ci ha dett o che la Tur– chia è l' ualleata nat ural e• della Germania e il Prin cipe Von Biilow ha soggiunto che« la Tur– chia serve gli inte ressi tedeschi da l punto di vista industriale, milita re e JX>litico •• e che erappr esenta un anello utile ccl important e nella catena delle nostre relazioni politiche•· Cosl avven ne che il l{aiser coltivasse rap~fti amichevoli con Abdul Hamicl, e dopo la ca– duta di lui, coi Giovani :r urchi, mentre gli uffi– ciali tedes chi imp rcndevano a riorganiz1..are l' esercì to turco. Ma punt ellando la potenza Ottomana si veniva direttame1\tc a sfidare le nazioni Bal– caniche , la cui unità poteva comp iersi sol– ta nt o a da nno di que lla. Jn secondo luogo l'effettuazione del piano tedesco postu lava la necessità. cli mant enere debo li e divi si que i piccoli Stati, e in particolar modo la Serbia la quale impedi va ali'Aust ria il passo al mare Egeo e si poneva cosi tra gli ·Imperi Cen– tral i e la loro II naturale alleata •- Dunque non rimaneva che ridurre la Serbia alle di– pendenze dell 'Austria: si tentò di raggiu ngere questo scopo, prima coi sistemi comme rciali, cioè con una guerra doganale disastrosa al– i' industria serba, guerra che spinse i Serbi al- 1 'osasporazione. Altra condizione per la riuscita del program ma era I' accrescime nto massimo del diretto potere austriaco nei Balcani . Una spbndida op1x,rtun.ità. a tal uopo capitò nel 1908, quando l'Austria, appoggiata dalla Ger– man ia, annu nciò cl' improvvis o l'annessione de lla Bosn ia e dcli' Erzegovina, sino allora da essa ammin istrate sotto la sovran ità nominal e della Turcl tia. I Serbi indignati eran o impotenti ad oppors i a quell':mnc ssione. La Russia non ancorn rimessa dalla guerra col Giap pone era impreparata alla lotta , e la Germania procla– mava, nella grandiloquente frase de l Kaise r, che • si teneva in scintillante armatura al fianco de ll'Alleata,, simile a un cavaliere di leggenda, pronto a soccor rere il debole e l'op– presso. Da quel mome nto in poi il sent imento dei Serbi verso l'Au str ia divenne d 'od io im– placabile, e com' cm da attendersi, società se– grete e cospirazion i puJtularono nelle prov in'cie annesse. Un grave colpo ai proget ti Austro-Ger– manic i, venne quando tre degli Stat i Balc.."\nici, mossi principa lmente dal timore di que lle

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