L'Unità - anno IV - n.7 - 12 febbraio 1915

628 L ' UNITA ambi,ioni dimenticarono le loro gelosie e si strinsero in lega contro i Turchi. ) la la pe– nosa sorpresa crebbe ancora quando la Lega dimostrò sul campo la prop ria super iorità ~mli' cc.crcito turco, h,truitQ dalla German ia, e per poco i Turchi non furono cacciati d'Eu– ropa. Bisognava faticosamen te riannodare le fila del grandioso piano. Quando le Potenze intervennero alla conferenza cli Londra per regolare le condizioni di pace. l' influenza au– stro -germanica non b.."l.'ìlÒ ad impedire che ne uscisse indebolita la sua • nat urale Alleata 1 e rafforzate invece le piccole nazioni vitto – riose : ma si esercitò con sufficiente efficacia pcrchò la Serbia non ott enesse quello sbocco nell'Adriati co che l'avrebbe rcs..1.nei commerci indi pende nte dall'Au stria . L.1. Serbia allora non potend o conseguire un giusto compenso col– i' incorporar e nel suo regno quella parte del territ orio naziona le ancora in man o degli Au– striaci , dovette esser compensa ta altrove, e appunto in una regione che per equo dir itto doveva tocc..'\re alla Bulgaria. Ciò ebbe, dal punt o di vista austro- tedesco, il felice risul– tato di provocare un dissenso tra. gli alleat i, dissenso che dete nnin ò la nuova disgraziata guerra 13.'llcanica. I.. ,' int erve nto della Ruma – nia impedl che la Serb ia dovesse subire una sconfitta a tutto vantaggio della Tur chia. La. politica degli l mpcri Centrali riusci a sven– tare un ' altra volta le :\Spira zioni naziona li <lei popoli .B.'llcanìci e un'ami chevole alleanza tra di essi. Questa. sarebbe stata una vera be– nedizione per la pace Eur opea : i Balcan i non avrebbero rappre sentat o pii1 la piaga aperta nel fianco dcli' Europ.,., ma nt la pace dei popoli nò l'ademp imento dei loro desideri na zionali erano nell' intere sse della Germania o dell'Austr ia . C'è fon;e eta meravigliar si se a questa mez– za sistema~ionc che lasciò la Serbia , dopo i suoi sforz i eroici , appare ntemente lontana dal suo sogno di w1ità naziona le, seguì una nuova attivit a agitatri ce nelle pro,•ince serbe soggette all'Au st ria? L'assass inio dell'Arcid uca fu ap– pun to il prcvcdibil o cfiel to di quello stato d'a– nimo cl' un popolo fiero e amarame nte deluso nelle sue pii1 care speranze, e solo da poco sottratto al giogo Lnrco che per quattro secoli lo nvova educato a lla contravv enz ione della logge. Ogni paese può cita re nella propria st oria epi sodi altrettanto orr ibili e non suggeriti da maggiori provocai.ioni, e benchè quanto so– pra dicemmo non ,·alga certo a scusa re un delitt o :,erva almeno a spiegar lo. La. prova della p..·ut ecip.'lzionc del Governo Serbo al delitto o della simpatia del popolo non si potè ottc ncro , ma l'assass inio present ava alle due Alleate un magnifico pretes to per farla finita con la Serbia, la. quale si era mQ– strata. di cos l grave imp•. "\ccio ai loro gra ndi progett i, e per ridurla alla dipend enza assoluta . Quel prelc:,to, per giunta , si ofiriva nel momento in cui la macchina militare PnISSiana· era perfettam ente pronta, ogni disposizione presa por la guerra , approfond ito il Ca.nal e di Kiel, il scgret(! dei cannon i Krupp non pcranco sve lato, gli Zeppelin lutt i equipagg iati· nei loro lumgars, le cave o le piattaforme in cemento, prcp.-iratc in Fran cia dove occorreva, le navi di carbone sparse nei lonta ni port i donde sa– rebbero p.'\rtite per rifomirc gli incrociatori a cacc ia del com mercio nemico, l'e sercito di spie al suo posto. Un momento così oppor– tun o pot eva non ritornare mai più. E la guerra fu decisa. A guc.r,a. finita. L-i guerra parti da un colpo ardito contro le na.turali aspira zioni d'una piccola e di – visa nazionalità del sud -est ; fu iniziata con un malva gio e sleale attncco contro un ' altra piccola na1Jone del nord-ovest , la cui sola colpa consistette noli' essersi fidata della pa– rola d' onore data da un paese che un giorno aveva esso medes imo conosciut o le miser ie e lo debo lezze della discordia ; ebbe per iscopo precipuo la definitiva rovina di una grande nazione, da secoli all' avanguardia della civiltà europea, d' una nazione che se fu un tempo attratta dal miraggio di dominare altri popo li, ebbe poi pieno agio cli apprendere che il bene supremo cd effettivo d'un popolo sta nell a libert..\ e nella prosperità genera le. Se vi () stata mai guerra in cui si sia dibattuta la cau~a dl'llc naziona.Jità questa è quella guerra, e se la tin..'llCvittoria toccherà alla gim;lizia, il risultato do, ·rà esserne il trionfo del principio nazionale, il definitfro assetto della geografia politica europea sulla sana e giusta base della nazionalità. TI Belgio martoriato ottcrd un 'adeguata ricompensa e la garanzia perenne della propria inviolabi – lità. Le bnita li iniquità che la Pnissia a\Tà inflitte alle altre naLioni nel pcr~eguire l'u nità e k~ grandezza german ica, dovranno essere sanal e, col pcnneltcre agli Alsaziani cli riot– ten ere la cittadinanza nella loro clilelta Fran– cia, pnrcht tale sia sempre il loro desiderio. l Danesi dello Schlcswig non dovranno ri– maner di visi dai loro fratelli del Nord. Dopo lunga separazione si riuniranno i Po– lacchi di Poscn e di Cracovia nella patria che un tempo fu loro e elci Po lacchi di \"arsa.– via. Si do vrà concedere alle piccole nazioni del sud-est di raggiungere l'unità na zionale, e cli svilupp are in pace la loro partico lare civi ltà. Sul· la carta d'Europa dovranno comp.u irc quali na– zioni w lidamentc organ izzate, una più grande Serbia cd una pii, grande Rum ania. Sarà ne– cessario ridare alla Bulgaria le terre bulgar e cli cui In privarono sopra ttutt o le egoistiche ambizi oni clcllc Potenze ma ggiori. L' ultima delle isole di Grecia, ora sotto regime stra– niero, si ricongiungerà alla madr e pat ria. E cosi sarà dcli' Italia irredenta. 1 Boemi riavrann o la loro perduta indipen– denza, sia in modo asso lut o sia con un 'autono– mia federa le. L'orgog lioso :\lagiaro si accon– tente rà d ' un ' Ungheria veramente ungherese, rinunci ando a dominare popoli cl' m1.' altra raz>"..a. E finalmente i ted eschi stess i che in quest i anni recenti hann o rappr esentato nel dramma clcllc na zioni la parte cicli' egoismo brutale, dovran no limitarsi a godere i ,·asti e ricchi territo ri popolati dni loro figli : ma non dovranno, pii, che non lo debban o altre libere nazioni, subire l'iniquit à di quello smem– bramento che pur tentavan o d'infliggere al– trui. Se i Tcdcsch.i dell'Au st ria lo deside– reranno, dovrà. esser loro consentito di en– trare ncll;:l granclo Confederazione elci loro comp... 1 triot:i ; op pure di unir si ni loro compa– gn i cli redo cnl1:olica, i Bavaresi, in una nuov a Confederazione, co1.:,iderando che tra loro essi si amano più di quel che amino i prussian i. Queste sistemazi oni presentan o molte diffi– colti\ . Ma solta nto a patto che gli uomini di Stato ai qua li incombe rà il compito di co– stru ire la nuova Europa, tengano ognora presente il principio di naLionalità essi po– trann o edificare in modo giusto o duraturo. Soltnnt o cosi avremo un'Eur opa libera fi– nalmente dall 'amarez za, cl~llc speranze nazio– nali deluse, un' Europa in cui ciascun membro della grande famiglia sarà libero di svi luppar e il suo p..uticolare caratte re e la sua spec iale civiltà, come meglio pot rà, non piìt minacciato dalla arrogante prete sa. d' uno elci membri di quella famiglia stessa, cli voler imporr e con la violenza •la propria J(ultur, le proprie idee, i propri sistemi, infine prot et to dal!' univ ersale rispetto dei reciproci cliritt i garant iti da trat– tati che nessuno oscra più violare . Ram say Mui r. Per danneggiati dal terremoto. Somma precedente L. ;90.5 0 Raccolte a LaHgosco Lombardo dal Sig. Bocca latte Carlo (1.0 versa- mento'. L. 22Q 20 Id. (2.0 ver:,:111lé'nh•) 21.40 Prof. ;\. Marchesini. /1111$::,11 5.- Prof. L. Pala tini, l\lt1ssa 5.- Prof. C. Vincent, Roma. 5.- Ing. C. 1\ . Azimonti, li1i/a110 . 5- N. N., Verona. 5- Prof. Ida Ghisalb erti, Crmtom, 5.- Racc olte dulia Contess a ~isa Scopa li, Veroua (1° versam ento) . . . . 55.- Roccolte clalln Contessa Lisa Scopoli, Vero ut1 (2° versamen to) 12.- TotalC L. 1129. 10 La tirannia dello sfa{ iO ci obbliga a so– spendere la discussione su la cris, del sociali– smo. Su quest'argomento ci è pervenuto w1 i11/eressa11te art icolo ,li Rodolfo Mo1rdoljo, c/ze pubh/icl,eremo nel prossimo ,mmero. E imi'eme all'artico/o del Ji1011dolfo oppure nel m,mero successivo - se a/lrimmti 11011 sarà possihi(e - dir rmo le nostre ossena\1011i. Gino Bianco Dopo il d i sa stro . Pu gli asili d' infanzia. 011ortvolc signor,, La Commissione Centrale per la diRusione deW istruzione nelle provincie meridionali isti – tuita presso il Minis tero della P. 1. con la Legge 15 luglio 19o6 1 per lenire in modo efficace e dur evole le consegue nze del recente disas tro, ha deliberat o di venire in niut o dcli' infanzia, mediant e la sollecita istitu zione di asili infan– tili ne i luoghi colpiti; ed ha fatto voto per· tanto che iniziati\le priv ate, nurnbìlm ente ri• volte a soccorrere le misere popolazio ni, unis– ser o e conve rgessero allo scopo accennato e– nergie persona li e mezz i finanziari , cosi da ren• der e r:a.pido e comple to l'impinn to e il funzio– nam ento degli asi li in ogni Comu ne dann eggia to. In seguit o a ciò si è fornrnto un Comitato gene rale, come nWaccluso elenco, che riun itosi in Roma il 29 gen naio 19 15 ci hn afiiclnto il mandato di preparare il coor dinam ento desi· dera to dalla <letta C?mmission e. Noi facciamo perc iò appello ni Comi tat i che abbia no gi:\ deciso di dedic:tre de lle somme per erezi one cli asili o per scop i nflini, pcrchè vogliano 11nificsrc col nostro il loro nobile sfo rzo i ai giornali che hnnno rnccolto clalla pubbli ca piet:'I ingenti somme nflinchè ne de– dichin o uno parte ad eguntu n questn opcr:l che sarà continuat iva e se rberà le tracce del sen ti· mento che animò gli oblo.tori ; ci rivolgiam o pur e ;1llc associazioni ed agli Enti che per il loro cara ttere permane nte megllo possono in– tendere l'imp ortan za di tale opera a favC're dcli' infanzia. Gli asili che con tali mezzi snrn nno isti tuit i e funzioneranno nel più breve tempo possibile , potrann o essere int itola ti al nome degli Enti e dei pr ivati che abbi ano contr ibuito in misura tale da bas tare alla fondazione di uno di essi. Data la necessi tà di iniziar e prontamen te l'opera proge ttata, chiediam o al:a sua cortesia una solleciln rispos1a. Lt o1•01.1>0 F'RANCIIHTTI. Sennl"l't> de l Regor\ Presidente - PrnTitO B ERTO· 1. 1N1, Deputat o al Pa rla•nento - Lu1c:a Bomo, Senat ore de l Regno - C 10 • VANN I CENA , - GIOVANNI CA IROI.O - Comm. CA MILI.O CoRRAD INl - A1.r-;s– SANDRO MARCUCCI - Contessa k\lARIA PASCOLl - GAtff ,\NO P1ACF.NT1:-.1. P~r q1wsit1si i,ifo rma~io,ir rwol{!t rti nl/' As– soci.i:ione Na :.lonalc.per gll lntc.rusl del Mc.:z:oglorne ;,, Roma, Vin Deprlli s, 74 A t1lln quale sarmmo inviale n11cht le offerte . Il. Una buona iniziativa. Gino Dell a Valle di Genova ci comunica que– se idea, che ci semb ra pratica ed utile assai: a Fin dai primi giorni in cu i cominciammo a rac cogliere socco rsi, ci prop onemm o di trovare un mezzo che ci dess e modo di ottenere, oltre il contributo delle borse più modest e, anche quello di coloro che, gi:\ avendo sott o– scr itti> nelle liste dei giornali. ass ociazioni ecc., potevanQ avere un focile pretesto per rifiutarsi di dar e. u Il mezzo dov cv:1 essere quindi cli fncile e larga diffusione e sicuram ente pra tico : l'obo lo richi esto dove va C:Ssere minimo e l'oggetto ori– ginal e, se nnche ,t' uso comunissimo. " Decid emmo di fare una car tolin:t illustrata : trovammo il pittore che la disegnò gratuita– mente e lo stabilimento (la Socie tà Anon. In– dus trie Grafiche e Affini, già fra telli Armanino ) che, con una spesa relativam ente esigua, acce ttò di farla sollecitamente. " Ora questa car tolina sta per esse rci con– seg1mta. La tir atura che ne è sta ta fatta - io mila copie - sarebbe enorme se dovessimo limit arne la vendita a Genova e provincia , ma contiamo diffonderla nnche fuori, in tutt a Jta– lia. a Bi~ognerebbe invitar e pers onalmente gli amici, che l' Uuittì ha ormai quas i dapp ertutto, a occupar sene, diffondendola e vendendola nella città, nel paese, nell' amb iente in cui ognuno di essi si tro\'a: L'aiut o che potrebbe venire al– l'ope ra di soccorso non sarebbe trascura bile. " La cartolina viene a costarc i in ragione di 2 cent. e mezzo. Noi auguriamo vivamente che gli amici dcl– i' Uuilà facciano buon viso alla proposta del Oelh, Valle e la seco ndin o con ogni ent usiasmo, mettend osi in relazione diretta con lui. Compiu ta l'opera di pronto socco,·so, è neces– sario ora pensare ad aiutare In ripr esa della vita normale: opera più difficile e delicata de l pron to socco rso, ma appunto perciò più dove – rosa per chi vuol compiere un lav oro sis tema – tico, e non limitarsi a fare un po~di spor t se,nti mentale per qualche se ttinrnna soltanto. Orll. uno dei mezzi più efficaci per promuo– vere il rit orno alle ab itudini di lavo ro e di aut onomi:1 individualt\ dis-.ipatc a un tratto da una cri.-,i , t:ui eRetti non possono essere com – presi rhe da chi li abbia reatizza ti in sè con esperienza personale, uno dei mezzi più efli• caci, dicevamo, è quello di pro , 1 , 1 eder e subilo a Jr assis tenza dcli' infanzia: raccogliere subito e alla meglio 111 un asilo cl' infanz ia i bambini dai 3 ai 6 anni, significa non solo assicura re a1 bambi ni un ricovero giornaliero colle 1ti\'O che sos titui sca In casa dis trutt o, nrn anche permet – tere ai geni tori una maggi or libe rtà di inizia– tive per recupe rare le masserizie , cercar lnvoro, costru irsi il ricovero, provvt clere insc,mmn ni puri bisogni elementa ri della vitn, che la per – dita dello casa moltipl ica e nello stesso tempo impedisce di soddis fare. Da ora in poi, tutte le offerte che perverr anno alr Unilà, le des tineremo a questo sc:opo. g. s. """"'~ ...... -.,... ~-.--.•- ... AN GIOLO G10\"ASN01.1.1, gerenlr- ,upo t1snlule. ~.;';;;'ì,ji - Slab.-T/p. ALDISO.Vii 4el Reni, Il. - Tel.g.45 LIBRERIA DELLA VOCE Via Cavou r, 48 .:,t Firenz e U/1/me pubbllca,ioni : G. PAPIN J : Cento pagine di poufa L. 2.- - Buffonate . 2,- A. SOFFICI : Glorn11fedt bordo . 2,- G. PREZIOSI : la Germania a({a con· quls/11dcll' 1111.Ua con prefazione drll 'on. G. A. Colonna di Cesuò e con noia dtl P,of. Matte.o P.anla.lc.onl. J.50 G. PREZZOLINI: Discorso su G. Pap lnl . 2,- Le. t>rdin.t:lonl si i:ossono fa.re. .tncbc. ali'a.mml· slra.:ionc. drll' Un(tÀ. GIUS.ltllTE~ZR & f!Gltl- Ba~i ED I TOR I An t onio S 11l a nd ra POLITICA E LEGISLAZ IONE SAOOIRACCOLTI DA O. FORTUNATO Un ,·ol. della Ulbllot. di Cult. Moder.. pp. Vlll-500 Coulitm: La dottrina della rappr esen tanZA pcrson.tle. Lmenme nti d'una critic a. - Il riordinamen to delle finanze comun ali. - Ln progress iont: dei bilan ci negli Sia.ti mo.terni . Prolusi one al corso di legisluzionc econo mi– co-finanziaria nell' Univers ità di Romu. - Un caso del soci alismo di Stato. Lo Sta to assic uratore. - Ln ques tione politica del– l'agri coltur:i. - La teoria economica della costituz ione politica di Achille Loria. - Sui deman1 comunali nelle prn,·incie ciel Mezzogi orno. - Socialismo antico. - La riforma agraria. Appe ndi ce a una di!eUS– sione pa1lamen tare. - Sulla istitu zione del divorzio in llalia . Relazione. - 11 Convitto Nazionale di Lucera. Discorso. - Di un ca– talogo critico clelle fonti de lla storia italiana. Relazione. - Manfredi . Confere nza sul can– to 11 del Purgatori o. E n r i co Cocc h la INTRODUZ IONE STORICA ALLOSTUDIODELLALETTERATURA LATINA Un voi. della Blbllol . di Cult . Moder , pp. Vlll-382 L ire $ .- Couliem: La storia della letteratura la– tina: suo concetto e suo compito. - Indi– rizzo metod ico nelle, studio della letlera turn latina. - Cara tteri genera li della lettera tura latin a. - li popolo e l'am biente. - La lin– gua e la scrittu ro. - Evoluzione storica de ll:1 letteratura latina: sue tradizio ni e sue fonti. D a v i d e L o p e:& CA N T I BARESI Ele1an1c.voi. formalo go lo urta a miao, pp. 172 LI-r e 3.$ 0 L'au tore con ver o senso d'ar te rivela in questi canti l'an ima del popolo barese nei suoi più var i asp etti, nella gioia e nei do– lori, nella fine iro nia e nella ingenua gaiezza. Gli argom~ nti e i pers onaggi son tratti da ogni cat e~oria sociale ed hanno senso pro• fondo della vita real e. Chiude il vo\umt: un ricco glossa rio che facilit a la compren sione del dia letto bare se. Gon. T eodor o D e Cu ~l• IL MEZZOG IORNO NEL PROBLEMA MILITAR E DELLO SlA TO Elegante ,·ol. In carta a mano di pp. 250 L ir e 3 .,50 Con/iene: li Problenw. - Gue rra e poli– tica nello Sta to del Sud . - Le istituzion i militari J cl Rea me di Napo li. - Ln sv alu– tazion e militare del i\lezzogiornr .- Alcune anomalie della nostra circosc riz1on1:militare. - Uno •guar do pc.litico alle Stanze de i Corpi - Lo Scacchie re strnt ec;ico del Mez– zogiorno Contin entalt>. - L'Esercito e l'e . dncazione fisica drl Mt'zzogiorno. - Un po' di commen ti sul Bilanci o de lla guerra. - Conelus ioni e propos te. Dirigere commlsalool c. va1lla alla Cua Editrice OIUS. LATERZA & FIOLI, Bari.

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