L'Unità - anno IV - n.7 - 12 febbraio 1915

problemi della vita italiana. 1059. Sìg. Aldo Andreo_li llelle Arti, 8 BOLOGNA ·5,i pubblica il Vene rdì io Fi renze - Direttore GAETANO SALVEMINI - Direzione e Ammin istrazione : Lungarno Vespucci J2b - Abbo name nto annuo ·ordi na rio Lire 5 per il Regno e per i paesi italiani dell'Austria · e della Svizzera; per l'estero Lire 7,50 - Abbonamento sostenito re Lire 20 annue - Un numero Centesimi J:O- Conto corrent e con 1a posta. Anno IV - N. 7 - 12 Febbraio 1915. SO~H1 AR10: II principio di aaz!ooalità e l,1 guerra, R ,utSA V MuJR, - Dopo il disastro. IL PRINCIPIO Dl. NAZIONALITÀ E LA GUERRA. i:;;;:;;::;l&utM111;ds• Il- [[[DStm ~'Cnr..J !222t m,,;,,sl J.,,ù,,::1::,1 - ~ ~ ~»-Jcsllu AJtc"'°"' ~!fwf;11r.-n ,olu6cnt: ,•f14'"°" STATI E NAZIONALITÀ NELL'EUROPA CE NTRALE E ORIE NTALE Dopo il discorso di Lloyd Georgt su « L' fughi /terra e la guerra europea • (Unità, 25 Dic. 19r4) ,; dopo lo sludi'o ,iet Treve/.J,a11 ~' « LJ Europa dopo la guerra » (Unità, :l9 gen – naio), traduciamo e pubblichiamo anche 11110 dei più. interejsanti opuscoli della Oxford Uni– versity Pre ss . (su wi si veda Uni1à, 18 di– cembre 19 14) . Troppa roba inglese - dirà probabilmente qualche nostro /et/ore. Jl(/a 11oi continueremo a tradurre ro,ba inglese, ogni i·olla che il conte– mdo di essa meriti di essere conosciuto. l 'Inghilterra, come ha spùgafo il Geisser nella monografia su l' Impero britannico, di w i qualche parie fu pubblicala nel passalo t1umero de/JJ Unità, è 1111 paese i11cui la so– vranità della opinione pubblica è continua ed efficace: è, an\i, il solo paese in cui la co– scien{a co/lelliva della 11azJ011e abbia un peso predomù1a11/e su l'opera degli uomini di go– verno. Perciò ogni ma11ifestarJ011e dell'op inione deve essere considerala come w 1 indice impor– tante delle idee, che te11do110a prevalere nel Governo ù,glese, e da cui la diploma{ia bri– ta1111ica si lascerà dirigere nel creare il nuovo asse/lo del/' Europa, ù1 caso di vittona della Triplice bti esa. Ora la serie degli Oxford Pamphlets è uno degli strumenti più importanti di quella pro– paganda, co11 cui la classe politica inglese va co11vi11cendo la t1a{io11e della uecessilà e della .giuslip"a della guerra, e preparandola al p,o – gramma della fu l!1ra pace. E l'opuscolo, che oggi riproduciamo, riassume egregiamente le idee centrali di siffa!la prop,1ga11du. L' umanità e le nazioni I prob lemi che una guerra fa sorgere sono sempre più vasti e più profond i delle cause imm ed iate che la provocarono : poichè la guerra. togl iendo di mezzo le timidezze della cliplomazia e la rep ugnanza di questa a compromettere lo stato di fatto, sembra at.ifrarc nel!' orbita del possibile spera nze e teorie che in tempo di pace appaiono remote e inattuabil i. Una delle grandi speranze che questa guerra probabilmente ammetterà nella sfera della po– litica pratica è quella d'una migliore attua– zione del principio nazionale, l'idea cioè che gli Stati debbano, per quanto è possibile, or– gan izzarsi sopra una base naziona le. Quelli che credono in tale principio, credono altres l che ovunqu e esistono nazion i divise le quali asp irano ali' unità o naz ioni soggette che de– siderano l' indip endenza da un gov; rno stra– nìcro, è giusto soddisfare queste aspirazioni non solo nell'interesse di que lle nazioni ma anche pel bene della civi ltà e di tutta I' u– manità. A molti potrà appar ire che i sogni naz iona– listici dei Polacchi, dei Serbi, dei Rume,ti, de i Greci o degli Italiani non riguardino cUretta- . mente un Inglese, per quanto egli possa cal– dam en te simpatizzare con essi, ma abbiano importanza solo per i Polacchi, i Serbi ccc. ecc. Questo è un modo di vedere assa i angusto, e per due ragioni. In primo luogo bisogna riflettere che la ci– viltà Europea trac in gra n parte il suo carat– tere progressivo dalla circostanza che mentre esiste una base di unità comune a tutti i po– poli occidenta li, entro quest'unità rimase sempre una varietà grandiss ima di tempera– menti , tradizioni e costum i. Ciascun p(>polo ha i propr i pregi caratteristici e il proprio speciale contri buto da offrire al patrimonio comune: e pii:1i popoli sono liberi cli svilup- a Gino Bianco .;-p""ire là propria civiltà .In gara l'uno còn l'al– tro, tanto maggiore è il profitto genera le. È naturale che cia~cun popolo tenda a con – sidera re i propr i met odi di vita e di pensiero come ot timi fra tutti, e ogni qualvolta un po– polo s' impone con la forza ad u1\ altro, av• viene inevitab ilmente eh' esso cerchi di im– porgli il proprio carat tere e le proprie idee. Nella misura in cui raggiunge lo SCOJ)O, esso i1npovcrisce la vita comp lessiva dcl– i' uma1tità, col sopprim erne uno de i vari elementi. Certo non si può negare l'es istenza di popoli, anche in Europa , che per alcuni accident i della stor ia sono rimast i in uno stato di civiltà alquanto arretrata : e si potrà forse soste nere che un popolo rozzo può tra rre profitto dalla tute la cl' un altro pili progredito . Questo talvolta si avve ra ma è assai pericoloso am– mettere troppo prontamente la infallib ilità clcl– l' esperiment o, specie quando trattasi di popoli europei, le cui capa cità nat urali, benchè varie, sono singolarme nte affini.Poniamo ad es. i Rus si : se raffrontati ai Frances i o ai Tedeschi, essi fu– rono considerati per lungo tempo e sotto vari ri– spett i as!iaì meno progrediti. 1\fa se il carat– tere naziona le russo fosse stato violentemente compre sso in uno stampo francese o tedcsc?, vi sarebbe ragio ne di temere che ,.quella vena cli genio specia lmente russa posseduta da Tolsto i o Turgen ieff non avrebbe arricch ito l'Europa e che l'Asia del Nord non avrebbe raggiunto que l grado di civ iltà a. cui la Rus– sia seppe condur la. Ancora: è incontestabile la superior ità politica d?i Romani sugli altr i popoli dcli' evo antico ; ma una delle ragion i cui devesi ascr ivere il gradua le decadere della civiltà nel periodo dcli' Impero, si è appunto che i Romani erano an•ivati (ad onta della loro tolleranza) ad imprim ere una uniformità , troppo piena e a fondere troppo perfetta– mente le varietà e i contra st i vivificato ri, dei diversi popoli. Por lo stesso motivo, anche se fosse vero, come i Ted eschi procla,nano, che la. loro l<ultur è superiore a quella degli altri paesi, e anche se essi riuscissero ad imporla ali' intero mondo ci– vile, ne risulterebbe un ristagno e una deca– denza . La massima garanzia del progresso e della vitalità della civilizzaz ione sta nel!' es– servi tra i diversi stati' civili la maggiore varietà possibile : e il mezzo pef ottener la è di consentire ad ogni nazione degna d'essere così chiamata, l'opportunità cli sviluppare a modo suo le sue idee e i suoi siste mi di vita speciali._ }2ucsto è il primo motiv o per credere che l'este ndersi del principio di nazionalità sia di grande importanza al mondo intero e non soltanto a quelle nazioni che devono ancora . conqui sta.re la. loro unità e indipend enza. ~Ia vi è un'altra ragione ben pili grave e più pratica per essere conv inti che le aspirazion i nazionali degli Ita liani o dei Serbi si riflettono anche sugli intere ssi inglesi, e si è che il com– pimento di quei desider i è essenziale contro il rinnov ?rsi della guerra a prossima o lon– tana scadenza. Basta guardare alla sto ria de l scc. XIX per ,-edere : che quasi tutti i moti rivoluzionari, quasi tutte le guerre o le · minaccio di gucna che tu rbarono l' Eu– ropa, derivar;ono in guisa dfrctta o indiretta da aspirazio ni insodd isfatte di unità e libertà nazionali. Le insurrezioni del r820, elci 1830, e del 18.18, la guérra JX:r l'ln'èlìpendenza gl"eca, il Ri sorgi– mento cl' Italia, le t re guerre create da Bi– smarck, tutt e quante sorsero direttamente dalle agitazioni per l'unit à e pel libero governo na– zionale. Persino la guerra Iranco-prn ssiana del 1870 fu deliberatamente preparata da Bi- . smar ck allo scopo cli ot tenere I' unità della Germania. Persino la guerra di Crimea, ben– chè potesse apparire di orig ini diverse, di fatto avvenne in causa della cond izione in cui si trovavano le naz ionalità oppresse dcl– i' Impero Ottomano. E lo stesso dicasi delle guerre ty ·co-russc del sec. XIX. Se l' Eu _ ropa occidentale ha potuto godere la ,pace dal '7r in poi, si fu perchè la causa naziona– le vi aveva trionfato e perchè , salvo po– che eccezioni, pili non sussistevano irritant i amarezze cl' insoddisfatti desideri naziona li. Do– po il r87r l'un ico punto pericoloso le cui com– plicazioni minacciaro no di tratto in tratto l'Eur opa . fu la regione ove quelle mire na– zionali non avevano potuto affermarsi o ave– vano potuto farlo in_modo incompiu to : cioè il sud-est. Non . ò per mera coincidenza che la disastrosa. guerra attuale è direttamente sorta dall' aspirazione dei serb i soggetti ali 'Austria a fondersi coi loro fratelli. Se tqrrcmo conto di questi fatti, certo 11011 si esagererà dicendo che il pericolo di fu– tu re guerre in Europa potrebb' essere. se non eliminato del tutto (forse non ci è lecito spera r . tanto), per lo meno grandem ente climi• nuito quando il principio nazionale potesse tro– vare la sua piena appl icazione in quelle parti cl' Euro pa ove shtora l'eb be soltanto par– ziale. E per questa ragione le aspirazion i nazionaliste dei Serbi, dei Polacchi, dei Ru– meni possiedon,o an che per un inglese un· im- 1)0rtanza prati ca e reale. Che cos' è una n.l.:ione:. Bcnc hè sia vero che l'estenders i ciel prin– cipio di na zionalità arr icchisce la civiltà e rappres enta una garanzia contro la guèna, ne trarranno beneficio soltanto quei popo li che possono veramente giust ificare la loro pre– tesa a nazione. Una nazione è qual che cosa di pii, che un. dato numero cl' individu i abi– tanti la stessa arca di te rreno, segnata con un dato nome sulla carta geografica: è un insieme di persone tanto fortemente. legate da vincoli di affinità naturale, da causare tra esse una pronta simpa tia e comp rensione e da far sì che possano vivere felicemente le une presso le altre. I legami che creano tale affi– nità variano di carattere secondo i casi, si da rend ere impossibile darne una definizione esatta. 1\fa una nazion e pienamente degna di qLtcsto nome è unit a da una certa comun ità di raz1.a, da un comune linguagg io e dalle speciali idee che quel linguaggio esprime, dal comune pos– sesso di fondamental i concett i mol·ali e reli– giosi, dalla tradizione o dalla comu ne me– moria cli gesta e di sofferenze condivi se nel passato. Riesce facile citare delle nazioni, pur di fatt o tali, alle quali manca l'u na. o \' altra di queste altre caratteristiche : ma nessun po– polo cui esse manchino tutte o qua si hit.1:e può esser cltiamato nazione . X è la pretesa ali' unità nazionale può considerars i valida ove tra le varie parti della nazione non sia un positi\'O senso cli affinità e un vero desiderio di unificazione : ove ciò mancasse, I' unificazione si effett uereb be su basi esclusivamente tco-

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