L'Unità - anno IV - n.7 - 12 febbraio 1915

626 L'U NITA richc e produ rrebbe pii, male che bene, crean do della Germania, quasi tutta l'Aust.ria-Ungheifa del malcontento anz ichò dissipar lo. e la penisola .Balcan ica, e fu disegnata per È di somma importanza tener presenti si- mostrar e che le fronti ere politiche non coinci- mili consideraz ioni nel tratta re dei diritti che dono per nulla con que lle che naturalm ente vengono acca mpat i in nome della naziona lità . sepa rano le diverse nazionalit à. Vale la pena Per es. la German ia (sempre assai pron ta a di osservare con qual che attenzi one quest i lasciarsi pcnsuadcrc da teorie) afferm ava nel '7 r territori. il propri o diritto alle provincie dcll'Alsazia - ·1.orena pel fatt o che esse le aveva no appar - La P..,lonia. tenuto l' una sino al scc. XVI [ e l'altra sino al scc. XV I rr e che i loro abitan ti erano cli razza germanica . Ma la cosa essenz iale si era che i Lorene si e più ancora gli Alsaziani erano divenuti completamente francesi di spirito. I vincoli cli affinità cli cui erano consci, non li legavano nlla Germania, ma alla Fran cia. Di conseguenza essi si risentirono elci loro forzato distacco dalla Fran cia, e I' annessione di quelle prov incie costitui una perenne fonte di irrequiet udine per lo spaz io di quaranta – quatt ro anni. impedì ogni duratura cordialità di mpport i tra Francia e Germania e contri– bui alle cause che produssero questa guerra. Esiste in German ia un partit o clamoroso e potent e, detto dei Pan germani st i, i quali ispirand o la loro politi ca alla teoria della na– ziona lità., pret-endono che 1 1 unità tedesca sarà incompiuta sin che l'Olanda il Belgio e la Svizzem tedesca saranno fuori dei confini dcl– i' Impero. Essi vantano un diritto sull'Olanda e sulla Svizzera perché i loro ab itant i sono di san gue Teutonico e perché nel l\'ledio Evo facevano parte del regno cli Genna~ia, e ten– tan o di far valere consimili argomenti per il Belgio. È ovvio che la vera ragiono di questa tatt ic..1.risiede nel desiclerio di possedere per fini commerc iali e militari i porti. c~el i\lare del Nord e i valichi alpin i e anche le flo– rido colonie olandesi e belghe. :'\fa queste pretese sono asso lutamente inconciliabili col principio cli nazionalit à onesta mente intcrpc– trato. li popolo olandese risponde a tutti i requisiti necessar i per ch.ia.marsi nazione ed è fieramente conscio del suo diritto a quel nomo e della sua storia gloriosa : fu questa appunto, che fece degli Olandesi, benché originaria– mente di sangue germa nico, un popolo di– st into, con linguaggio proprio. Ma la cosa riesce ancor pii1 evidente per quanto concerne il Belgio. L' Olanda non prova alcun senso di affinità con la Genn~nia e re– sisterebbe con ogni sua ~nergia a qualsiasi ten– tativo di incorporar la in quella. Il Belgio ha eroicamente dimostrato di esser pronto a sop– portare lo massime sofferenze piuttosto che subire quella sorte. · Le prete se dei Pang er – manisti sono in realtà un insulto al principio cli nazionalità da essi usato quale pretesto per nascondere piani di cruda aggressione. Inoltre dobbiam o rammentare come in ta- lune regioni le nazionalità siano si commiste che il principi o nazionale non offre più una guida precisa per le giuste divisioni tra Stato e Staio. Sono queste regioni nel sud -est dcli' Europa, specie in Macedonia, e questa é la principa le difficoltà al loro stabile assetto. Ma il fatt o cho esistano simili regioni non deve costi tuire un ostaco lo alla sist emazione della piena nazion alità dove se ne riscontrino i contra ssegni. Né d' altrondo dobbiamo permette re che la nostra fiducia nel principio nazionale come la base più so– lida e nah1ra le dell'organiz zazione .degli Stat i, sia indeboli ta perché di quel prin cipio stesso si abusa talvolta per velare Ja cupidigia o le inten zioni aggressive. L'organizz ars i degli Stat i sulla base di na– zionalità. in Europa si di ffuse gradatam tmtc dall 'occiden te verso l'oriente. Cominciò nel Mcdjo Evo in Inghilterra e in Franc ia, e si diffuse nella Spagna, ncll'OlaRda e nei paes i scandinavi durante . i secoli XVI e XVII. Nel• l'Europa centra le Germania e Italia conqui • staro no la loro unit à con gra ndi sforzi e sa– crifici soltanto nel sec. XJX che anche fu testimonio elci primi tent at ivi di libera– zione delle piccole nazioni oppresse del sud– est, tentati vi che ancora n on ham~o raggi unt o un pieno successo. :\la rimane tutt ora in Eu – ropa- un' estesa arca che sino ad oggi non è 11azio11aliu ata (se ci si permette questo ter– mine) o per lo meno non é nazionalizzata com– pletamente. La piccola carta geogra fica sopra riprodotta ne dà un ' idea : essa compre nde una parte dell' Jmpero di Russia, una pii1 ristretta L.1.piil vasla regione occupata da una na– zionalità distinta è la Polonia, la cui parte ma ggiore apparti ene alla Russia, la minore alla Germania Orientale, mentre un'e stesa zona della provincia cli Galizia è, orma i solo cli nome. in possesso dcli' Impero Austri aco. li Regno cli Polonia era un tempo uno elci pi\1 grandi Stati cl' Europa. Nel scc. XV sem– brò supera re la stcss..1. Germani a cd era assai piil importante della Russia. Nei secoli XVI e XVI r dimostrò molto valore nel rc!.istcre ai Tur chi. Ma il regno decadde per un errato siste– ma politico o sociale e noli' ultim o quarto del secolo XV lll , con uno dei pii, cinici delitti che la storia regist ri, l' int ero suo territorio fu div iso senza scrupolo in tre parti dai suoi tre vicini, Russia , Pru ssia e Austria. L' iniziatore della divisione fu Federico il Grande di Prus– sia, ma la Russia ebbe del bottin o la part e elci leone, incluso un buon tra tto di terra veramente russa, già conquistata dai Polacchi. Dal tempo di quest o infam e smembra– mento della loro patrja, i Polacchi in cui il patriottismo ha l' intensità di una p.."lSSione, non cessarono di pregare, di cospirare e, quando l' occasione favorevole si presentava, di ri– bellarsi, nella speranza di riconquistare l' unità perduta. U}. loro tragedia naziona le ha tra – mut ato i Polacchi in un popolo di cospiratori e di anarch ici, sicché parteciparono ad ogni moto rivoluzionario del scc. XIX non solo nel loro propri o paose, ma anche in terra straniera. Napo leone cercò di valersi del pa– tr iott ismo polacco costituendo il Granducato di Varsavia con la maggior p.."lrte delle pro– vincie usurpate da lla Germania e dall'Austria: e per qua lche ann o la Polonia rivisse. Ma la sua breve libertà. cessò con la caduta cli Na– poleone. 11 Granduca to fu annesso dalla Rus– sia il cui Imperat ore promise di rispettar lo come Stato a sè con cost ituzi one propria : la promessa fu osservata per quindici anni, tra – scorsi i quali la Galizia rim.1.SC all'Austria mentre i Polacchi cli Poscn e della Pruss ia Occidentale ripiombarono sotto il giogo tedesco . In complesso devesi riconoscere che in questi ultimi ann i i Polacchi della Galizia ebbe ro un trattamento migliore dei loro com– patrioti cl' altre regioni : fu loro concessa una notevole autonom ia ché il governo austria co voleva ottenere il loro appoggi o contro altri elementi più irrequieti: essi riconoscono la mi– tezza del regime l)la non possono dimenti– ca.re i giorn i dcli' anti ca loro unità e grandezza. Inv ece i Polacchi di Russia subirono, specie in. certi periodi, grav i persecuzion i intese al vano scopo di russificarli , mentre quelli della Pru ssia furono sottopos ti, specie negli ultimi trent' anni ad un'oppressione che, per essere cl' un genere più sistematico e scientifico, non fu perciò meno dura. li Governo tedesco si era tracciato un regolare programma di ger– manizzaz ione di quelle provincie bandendone la lingua polacca e comperand ovi terreni che vcniv"ano occupat i da agricoltori tedeschi. Questa tatt ica non solo falli cOmplet arricnte al suo scopo, ma rese piit intensa l'appassio– nata aspiraz ione dei Polacc hi ali' unità e jn – dipendenza del regno, aspirazione che sem– bra va senza probabilità alcuna di realizzarsi sino allo scoppiare della presente guerra. Il Prin cipe di B.ùlow difese la deliberata bruta– lità del siste ma prussiano in Polonia add u– cendo che la stor ia di quel p.."lescdimostra l' in.capacità dei suoi abitanti a governar si. Si pot rebbe aggiungere a quelle parole un comment o ironico, rammentando come un se– solo fa l'id enti ca accusa fosse mossa proprio a:i Tedeschi I... Oggi un.a nuova speranza brilla sull' oriz– zonte della Polonia : 10• 7.ar ha promesso che, se vinceranno gli Alleati , la nazione sarà riuni – ta, le sarà concessa un 'aut onomia e insieme alla sorella Russa godrà la protezione della Casa Im – per iale. ~ fuor di dubbio che é stat o i/ interesse e Gino Bianco russo a suggerire quel proclama ; e il mant-eni– mento di quei propositi potrà non sembrare trop– po sicuro dopo l'esperimento ciel 18q. Ma d'al– tronde l'unità. sotto la Corona Ru ss..'\. è, date le esiste nti condizioni, l'uni ca possibile per la Polonia . Se gli lm.pcri Centra li riuscissero vit toriOi>i, quella spera nza svanir ebbe: i Po– lacchi san no già che cosa possono att endersi dai Tedeschi. E bisogna pur riflettere che. la situaz ione in Russia ~ not evolment e mutata in questi ultimi anni; vi hanno contribuito la istituz ione deUa Duma in cui i rappresentanti del popolo polacco già siedono a. fianco dei deputati russi, e il sorgere d ' un gn1ppo cli uomini politici i quali augurano la tra sformazione dcli' lm pcro Ru sso in una federazione di Stati autonomi su base nazionale. I Pola<;clù stessi hanno acc9lto la promessa. con piena buona fede, ad onta delle loro infelici espcric nzo passate ; e Radicali estremi corno il prin– cipe Kropot kin insieme a Liberali moderati come il professore Vinogracloff si dichiarano convi nti che 1ma nuova era st ia per sorgere in Russia, e che questo rinnovament o debba infallibilmente comprcndcro la rcalizzaziono del sogno unitario Polacco, ta nto spesso de– luso. Sembra dunque che vi sia davvero ragione di sperare che alla fine cli questa. guerra la nazione cl' Europa più cruclelmonte oppressa ottenga se non la piena indipend enza, l'unit à e un'e ffettiva misura cli libertà. Se cosl avverrà, sarà pacificato uno dei più peri– colosi focolai di agitazio ne rivoluzio naria e l'Europa intera ne trarrà profitto. li groviglio dell'Austr ia-Ungheria: A sud dello smembra to regno di Polonia si este nde l' Jmpero Austro -U"ngarico. Esso può di rsi il solo grande stato d'E uropa privo di baso nazionale e perciò da lungo tempo la sua condizione é ritenuta precaria. Esso è un aggre • gato di nazioni o cli frammenti di nazioni aggiunti gli uni agli altri da cospicui ma– trimoni e conquiste degli Absburgo, e 'in temp i pii1 recent i tenuti insieme dal t imore di ciò che accadrebbe in caso di divisio ne. L'Im pero si compone di due part i distinte, con dist inti govent i e con una razza di do– minio; nell' una i Tedeschi dell'Austr ia, e i Magiari nell'altra '.Austr iaci e Magiari si com– batt erono già accanitam ente o non si può di re che nemmeno ora si amino. Ma da quand o l'au– tonomia fu concessa agli Ung heresi (1867) le due stirpi lavoraron o d'accordo e di ciò si scopre la ragione se si pensa che ambed ue sono di gran lunga inforioFi per numero ai popoli che reg– gono e che sono loro soggetti : men.tre questi le dete stano entrambe o asp irano a essere indi– pend enti o ad unir si coi fratelli abitan ti oltre il confine dell'Impero . Cosi gli Austro-Tedeschi come gli Ungheresi occupano territori ben de– finiti, gli Austriaci le provincie a sud e sud-est di quello abitato dai loro fratell i cli Germania, gli Ungheresi la parte centrale delle valli del Danub io e della Tis za; ma tutta l'a rca che di là si estendo verso la periferia é popolata da altre razze affatto distinte dagli Ungheresi e dagli Austriaci e nella maggior parte elci casi int imamen te legate ad alt ri popoli da lla parte opposta della frontiera , come in quello già discusso, dei Polacchi. In primo luogo tra queste razze soggette devesi cita re la Boema o Czeca, la quale vive in un vasto te rritorio al nord, una specie di isola, fra le mOntagne. I Boemi sono orgogliosi della loro sto ria naziona le, il cui maggior decoro fu nel sec. XV, quando J' entusiasmo suscitato dalle dottri ne di Gio– vanni Hu ss cd il genio militare di alcuni fa– mosi soldati boemi li mise in grado cli sfidare t rionfanti la pot enza non solo della. Germania ma dcli' Europa intera . li regno di Boemia passò, in causa di matrimo1ù, ai Duchi Ger– manici d'Austria , ma i Boemi superbamente mantennero. la loro esistc n1..a nazionale sepa– rata , sinché nel seicent o la crudele persecu– zione austria ca non la soffocò, alme no tem– pora neamente. l\fa un gran de risveglio patri ott ico av venne tra i Boenù nel scc. X IX : studiarono con nuovo ardore la loro storia , riabilitar ono il loro antico linguaggio da lungo tempo confi– nato ai soli contad ini, facendolo veicolo d'una letteratura di qua lche valore. Nel 1848 si ri– \'Oltarono contro l'Aust ria, ma senza successo. Ciò non valse ad arrestare il moto nazio– nale, e la Boemia costih1l per l'Austri a, nello due ultim e generazioni, un costa nt e pro Wema. Non v' é dubbio che i Boemi desiderano ri– conquistare una libertà nazionale. Potrebbero formare un giorno un piccolo Stato indipen– dente la cui neutralità fosse gara nti ta: e se gli Alleati vincono questa guerra é assai prO– babilo che delle monarc hie sia pur potenti esiteranno ormai a violare tali patt i, e i piccoli Stat i saranno molto pili sicuri che nel passato. Tutto il sud-est dcli' Ungheria, regione mon– h1osa nota col nome di Tran silvania, tra i Carpa zi o il Danubi o, è prin cipa.lmento abi– tata da Rumeni della medesima razza e lin– guaggio di quelli appart cne1\ti al libero regno di Rumania sul!' altro versante dei Carpazi. li popolo rum eno possiedo caratteristi che as– sai inter essanti . Esso pretende di discendere da soldati e colonizzato ri romani che si sta– bilirono in quelle terre nel secondo sec. del- 1' era Cristia na; e benché la razz..1. sia molt o mist a (per molti secoli fu dimenticata . som– mcrs..1. dalle onde successive di tribù che at – traverso quelle regioni ca.lava no in Europa) pure conservò con singolare tenacia una lin– gua che é una specie di lati no corrotto e che la distingue nettam ente da i popoli vicini. I Rumeni non occupano soltan to il moderno Regn o di Rumania, e la prov incia ungherese della Tran silvania, ma altre sl la Bessarabia che la Russia pòco onestame nt e si annetté nel 1878. Tutte queste regioni sono ferti li e ricche in minera li e la prospe rità raggiunta dal regno prova che quel popolo possiede un'effetti va capacità di progre sso ci– vile. Se il regno di Romani a potesse este ndersi tanto da comprend ere t utti i territori occu– pati da Rumeni, diverrebbe senza dubbio uno stato solido e potente con caratte re propr io. Essi, natura lmente, da lungo tempo agognano a questa cs"pa.nsionee il loro fermento in ta l senso .costitu isco già da molti anni una delle varie difficoltà della politica Austro-Ungarica. Si é perciò che la Rum ania segue con sl vivo inte resse lo vicende della guerra. Al limite opposto , sud-0ecidental e dcll' Im – pero Austro -Ungari co esiste una numerosa po– polazione italiana. Osservando il disegno geo– gyi.fico dcli' Ita lia, si vedo un tratto tr iango– lare di terr eno montan o che si proten de noi– r estTcìno lembo a nord dcUa penisola. Que– sto é il Trentino, cioè la provincia di Tren– to: di carattere è puramente italiano, ben– ché politicamente faccia parte del Tirolo Austriaco. Vi è poi la penisola di Trieste che si spinge nelle acque dell'Adriatico ; essa possiede una popolazione in maggioranza Ita – liana che sino al secolo XIX fece sempre parte cosi sto ricamente come geogra ficamente del~ I' It alia. Lo stesso può dirsi di molte tra le isole e cli una porzione della costa Dalmata sull'Adriat ico. Queste terre appartennero alla libera ant ic...1. Repubblica di Venezia, soppressa da Napo leone e poi dominata dall'Austria. È naturale che gli abitanti di quest e storiche terre italiane aspi rino alla riunione con i loro frate lli del Regno e sicno causa di gra vi preoccupazioni al Governo Austriaco, del cui trattame nto non hanno a lodarsi. Quest i paesi formano la. cosi detta Italia irredenta, ed ogni buon italiano vi guarda con desiderio, come al comp imento della grande opera di reden– zione nazionale por cui i padri versaron o tanto sangue. In fine, abbia mo le provincie al sud e al sud-ov est deU' Impero, Slavonia, Bosnia, Er– zegovina e parte della Dalmazia, sono prin– cipa lmente occupate da Serbi, della stess..~ razza.. lingua e trad izione dei loro frate lli del piccolo ma libero Regn o cli Serbia . In fatti queste regioni appart eneva.no t utte alla sto– rica Serbia dei tempi felici prima dcll' inva– sione Turca, quand o sembra va ·dovesse di– venire una. delle grandi nazion i d'Eu ropa . Il sogno di tutti i patrioti serbi di veder riviver e quei giorni gloriosi, ha fomentato quell'agita– zione per una più grande Serbia che solo po– teva acquetarsi alle spese dcll' Impero Austro– Ungari co, e che è stata la causa immediata dcli' att ualo conflitt o. l\la di ciò parleremo più oltre.

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