L'Unità - anno IV - n.4 - 22 gennaio 1915

614 L'U NI TÀ prepanuc da un a parte e dall'altra le basi di una seria cooperazione tra r talia e F rancia, cooperaz ione che si facci:i senti re dur ante la guerrn, e, sopra tu tto, dopo Ja guerrn, quando si dovrà tra tt are In pace. P ietro Silva. I legami della Triplice. L.' U11ilà m..inacc ia di lrasfo rma rsi in un dia– logo fra seri tto ri e lclto ri. F orse è nn bene, oltr e che una necessi tà . Un ,,abbo nato fedele », che forse per ecccs– bi,·a modes tia non ha volut o nomina rsi, ci scrh e : « H() letto con grande piace re il cli– • scor:so di Lloycl Gcorgc. Ilo am mirato spc– (1 cia lmcnt e l' umorismo con cui Lloyd Gcorgc ., afferma il dove re di fedeltà ai tr attati , a « quelli che Bethm ann -l lollwcgg chiama i pezzi « di carta . 1\fa anche la Tripli ce Alleanza è c1un t ra tt3t o, che l' It alia deve rispetta re. 11 Non deve esse re neanch ' esso un pezzo di « carta. Poss iam o noi, dunq ue, pro porci libc – t1 ra men te il problema cli definire gl' int eressi • d' lt alia, come fa l'U nità, e de finirli in una -« mani era che ci po rta a cozza re quasi ~icu– « ram ente coi nostri du e allea ti , e a rompere « il trat ta.to? L' intere sse fondame ntale ciel– i( l' Jt alia sembr a a mc qu ello d i mant ener 11 fede alla sua firma, anche se do Ycsse ·casca re .. il mondo. E non comp rendo come l' Unità • con cilii il suo entusiasmo per le teo rie di • Lloyd George con la .pra tica, di cui dov rebbe • rendersi responsab ile I' Jta lia. Se il nos tro « paese non fosse legato alla neut ra lità dal {I trat tato della Triplice, io non esiterei ad « app rovare la linea di condotta consigliata (t d all' Unità. l\l a finchò esiste una cambi ale « come quella, dobbiamo pagar la . Eppo i, quale K gloria , quale eroismo ci sarebbe ad assalire 1<l'Au stria , ora che minaccia di and are in • rovina ?• li problema dei legami della Tripl ice turba le coscienze cli moÌti italiani , e ha turbato as– sai - pcrchè non dirl o ? - anc he la nostra. Un trattat o firmato da ll' It alia non dev e essere un pezzo di carta che si possa stra c– cia re a cap riccio o per como do. L'It alia sa – rebbe disono rat a e sva lutata se conunettes se verso la Germania e l'Austria un att o di sleal– tà: 11eauche la Tr iplice h llesll, a, cui ,.ende– remm o questo servigio indegno, sentirebbe di uon potersi fi dare della parola nostra. ì\la. anche dat o e non concc~so che il trattat o o meglio tutto l' insieme di patt i e accord i che vanno sott o il nome di T riplice Alleanza, ci obbl ighin o alla neutra lità hcnev ola verso gli im.peri centrali , non per questo cesserebbe la util ità di una ricerca libera dcgl' int eressi dcli ' Ital ia . Definire quegl' in teressi ind,pende 11JemenJe dai pa tti della T riplice significa mette rci in gra do di de finire le respo nsa bili tà di coloro che nel 19 12 a nti ciparono il rin novam ent o della T ri– plice. Se l' esa me del problema ci conduce a definire gl' inte ressi dcli' It a lia in modo che essi ~i tr ovan o garentili dalla Tr iplice, questa concl usione ci po rterà no n ad invoca re il ri– spe tt o dei patti, pcrchè ci fanno comodo , ma ad appro ,·a rc, e se occorre glorificare, gli autor i del trattato e elci suo a nt icipato rin– nuova mento. Se gl' interessi dcli ' Jtalia ci ap pariranno tali da non 1:>Òter essere rea lizzat i se non cont ro i patt i della Tripli ce, non ne ricaveremo il nostro diritt o di violare il tratl ato, no : ma ne rica ,·eremo la visione chiara della respon– sabi lità di coloro che nel 19 12 rinnovarono, in quelle condizion i, quei patti seg reti e da nnosi al paese . i\la è proprio vero che i patti de lla Trip lice ci obblig hino a lla neutra lità? I testi elci tr attat i e deg li acco rdi sono se– grèti. ~ranca perciò ogn i elemento sicuro per dete rmi nare fino a qua l punto, nelle attuali condizioni di Europa, co~i dive rse da qu elle ciel momento in cu i i patti furo no rinnovati, l'Italia sia ten uta a rimanere lega ta alle Potcn1.e centrali. Questo, però, sappiamo: che nell'agosto pas– sato i triplicisti proclamavano che !' It alia, seco ndo i patti de lla Triplice, non aveva di– rit to di essere neutra le; e pa re che a lle amba– sciate italiane di \fi('n na e di Berlino non vi fo5se segreta rio e bidello che non procla– mas"e ai q uattro venti che l' Jtal ia era eliso- norata, perchè non aveva dichiarato guerr a alla Tripl ice Intesa. Oggi ò pacifico che I' It a– lia aveva il diritto di dichiara rsi neutra le (si veda il definitivo opuscolo L' Italie et la,grand e guerre, lei/re. <l'un italien au dire.ctettr d'm1e. revue allemande , Turin, V. Bocca, 1914). Anzi i triplici<iti proclamano che quella neutra lità che nel! ' agosto era un tradi mento oggi è un.. dovere . Bisog nerebbe , dunqu e, lasc iar decidere se la ncut ra lit,\. ci è o no im.posta dai patti della Tri plice a chi conosce i patti medes imi . Néi possia mo solo dete r mina re quali son o gl' in– teress i reali del paese, e sulla base di qu esti int eressi aspetta. re al varco gli esec utori del tra tt ato . l\fa si può anda re anche pili ava nti nel- 1' esa me del caso di coscienza. Anzit ut to si ha il diritt o di aflermarc che , · per quanto largo e incondizionat o !:>ia l'even– tuale obbligo di neutralit à fatt oci dal tr att at o, esso t rattato in un caso solo ci lascia certa – mente liberi di non rim a.nere neutra.li : nel caso che l'Au stri a e la Germania assa lissero ... noi. Quest'a ffermazi one può a ppar ire una bur-– letta. Ala la realtd è che iu questa guerra l'Au– stria, cercand o assicura rsi la egemonia nella penisola balcanica , e la Germania, cercando (li assiwrar si il predomùt io marittimo e coloniale nel mondo, hanno dichiarata i mplicitamente guerra anche a noi. Se il blocco aust ro-germa -!.. nico trionfa in questa lotta , fra i vinti ci sa– remo a nche noi : ott errem o, forse, qualche bocco ne in compenso della inerzia , ma entre– rem o come tutte le altre nazioni vint e o neu– trali nel vassalla ggio dei t rionfat ori . Ora i pat ti della Tripiice possono esse re im pegnat ivi quan to si vuole : sarebbe contr o il senso comune amm ett ere che ci ob bligano a rimane re alla finestra a guardare cadere ad uno ad uno, per opera della Gcr1_nania e del- 1' Austria, tutti i punt elli del vecchio edi ficio europeo e della nostra indipend enza, in at – tesa che alla fine - scompa rsa ogni possibilità di equili brio _- i vincit ori comu nichino anche al nostro fedele neutra lismo i cenn i delle loro sovrane volontà . E c ' è un altro caso in cui non c ' è patto scritto , che possa obbli gare q ualunq ue più scrupoloso galantu omo alla. fcdclt~: è il caso in cu i uno de i contrae nti si avvede di esse re stat o inga nnato nella sua buo na fede nel mo – mento de lle trattati ve e della sti pulazione del cont ratt o sul significato del conlratlo stesso. Avete un beli' aver firmato un contratt o che vi obbli ga per la dura ta di sett e anni a viag– giare in compagnia di a ltri du e soc i per affari conn:ni ; se questi du e soci si mett ono a un certo momen to a sva ligiare i vian danti per le strade, \'Oi avete il diritt o e il dovere cli d isdire il cont ratto. Qu~to é il caso dell'Austr ia e della Ger– mania. E d i fron te alla guerr a at roce da esse pro vocata per interess i loro, dina nzi a l J)<'ri– colo che qu esta guerra si perpet ui con un cont inuo da nno nostro, o finista con la fine della nost ra indipendenza nazio nale in \lll mondo dominato da i tedesc hi, o mett a capo ad una pace sgang herata e -provvisor ia che ci obblighi a nuove pili rovinose spese mili. tari, - noi abb iamo, pili che il diritto, il dovere d i inte rvenire, anche contro le due ex•a lleatc, non appena l'interve nto risulti di esito sicuro, senza tene re ness un con to di patt i sur rett izi e sleali strappa ti ci in altre cond izioni . E si può andare anche pili avan ti nel!' ana– lisi Dopo la violazione della. neutra lità del Belgio né la Germania nè l'Austria ha1:no pili il diritto di invocare i tra tt ati: il 11ostro governo ,1vrebbe avuto it dirilto di disdir e im– mediatmneute, dopo quell' t1tlo di sleale bruta– lità, ogni convenzione con- le potenze centrali; non si conser vano relazioni d'affar i con chi dimostra tan ta disinvoltura nel calcolare il valore della sua firma. Se non che nell'agosto e ino Bian o scon:o la nostra imprcparn.;,ione mi!itHc c.c•mc in seg uito abbiamo sapnto, era tale cht' una nostra prolcsla avrebbe servito solo ad espo rci a tremcn(li peri coli. Oggi la !-.itua/ic,ne è mu– tata a nostro , antaggio. E noi utilizziamo quella libertà <I' azione, che la , iolazkne clella neutralità. del Belgio e la consq::ucntc dcca• <lenza cli tutte le conven;,ion i au~t ro-genna• niche ci ha procura ta. E si può fare ancora 1111 pru:so pil i innanz i. Noi non conoscia mo i test i elci trat tat i. ì\la qualche co~a del contenuto cli cui si può in– travvedere attraverso quanto è stato ufficia l– mente talvo lta dichiarato negli ann i passa ti dai diplomatici italia ni e austriaci, e anc he clall' attegg iame nto che essi hanno ten uto di fronte a determ inate eve nienze, in conseguenza dei palt i de lla Tripli ce Allean za. Ora noi sapp iam o che, a nche in regime di Triplice Alleanza, l' Jta lia ha avuto una gue rr a colla Turchia negli ann i pross imi passati. Nes– sun im pegno triplicista, dunque. potrebbe im– pedirle di ri tTovars i in guerra colla Tu rchia, non appena. la Tur chia movesse guerra ag li Stat i b.-1.lcanici alleati de lla Trip lice Intesa, o tendesse a sconvolgere lo staJu quo dc li' Eg itt o e dr l Mediterraneo Orienta le . Per questa via l'Ita lia. potrebbe da re un aiuto prezioso a lla Trip lice Int esa senza violare la Tripl ice Al– leanza. l noltre, ò noto che tr a gli accordi it alo– aust riaci cc n~ è uno, in fcrza del quale l'Au– stria è obbligat a a non promu ove re mul a – ment i territoriali nella penisola ba.lcanica, senza prev enti vi accordi con l' Ttalia. Con I' 1tlti• matum a.Ila Ser bia del luglio scorso l'Austr ia mostrò di crede re, e volle far credere, di non voler attenta re alla integ rità te~ritorialc della Serb ia, ma solo di volerla puni re per le ucci• sioni cli Scraj cvo e di voler prendere precau– zioni contr o l' irredenti smo pan ~erbo. Sola– mente, qu este precauzioni eran o tali che l'eser– cito, la poli zia, la magistratura , le scuo le, erano messe. sotto il contr ollo austriaco: la integrità territoriale della Serbi a rima neva in• tatta, ma la indipendenza 1uui o11ale spariva . Quest'ulti matum fu inviato senza nessun preveùtivo accordo con l'It a lia. E ra la fine della Trip lice. li nostro Governo commise l'err ore di non disdir e imm ediatam ent e il tratt a to : forse la nostra imp repara zione mi– litar e scons igliava in quel momento un passo cli questo gen ere. Ma quel che non si fece allora si ha il dir itto di far lo sempre. Qurutt o all'e roismo, e alla gloria, noi con– fessiamo modesta men te di ncn essere mo~fi contro · il blocco austro -germani co eia nessuna pret esa di gloria e da nessun furore di eroismo. Da che mondo è mondo , le guerr e si fann e o si min acc iano, quan do si ha la certe zza di vincere e non quand o si teme cli esse re sco nfit ti : si fanno , cioè, qu ando si ha motivo cli credere che il nemico sia pili de bole. La German ia e l'Austr ia hann o forse scatenata que!,ta guerra perchè sent issero cli av ere cli fronte una coa lizione di forze piì 1 pote nt e, o piuttosto perchè s' illu desse ro cli poterla con la loro superi orità sop raffare? Se la guerra si dovesse fare o mina cciare-, non quando si ha la cer tezza cli vincere, ma quando si è sicuri cli anda re a rompersi la tes ta con tro un n.vvcrsario inespugnabil e, la guerra sareb be sempr e una ridi cola follia. Per ,nczzo secolo l'Au stria ci ha tenut o le ginocchia. su l pett o, ftnchè era pili fort e di noi. E noi abbia m do– vuto so ffrire, tace re, servire. Oggi l'Aus tria è mezzo sconqu assata, e noi pos~iamo prendere le garenzie che ci occo rrono per l'av veni re. Doman i, se l'Aust ria si cava da l ma l passo, essa ritornerà alla prepo tenza, e noi dovremo ritornare ali' obbe dienza. Perc hè lasc ia r pas . sa re quest'att imo fugge nte ? O ci ass icuri amo ogg i una posizione migliore, o non polr C'mo conqu istar la mai pi i1. G. SA LVFMl:SI. Sar emo assai grati agli abbonati, lettori, am ici dell' Unità i quali avran no la corte– sia di indicarci possibili abbonati o lettori a cui sia util e inviare numeri di sag gio, Abbonamento cumulativo: Unità e R iforma Sociale L. f 6.- II ciuco e il ciucaio. U,1 nostr o lett ore si duo le poichè noi, trat– tando la ques tione dell'Alto Ad ge, e propo– nendoci d i trattare qu ella della Dal mazia, rom~ piam o la u crnco rJia nazionale "· 11 nos tro lettore ha torto . Dato che la unani– mitn sia necess aria e possibi le, non si può fare a noi rimpr overo di avere rott a questa unani. mità. Enn •amo, anzi , cosi ingenuamente desi• deros i di concordia , che deliberam mo di tace re e.... sosp end emmo il giornal e. Ma men tre noi tacevamo, gli altr i parla van o. La concordia nazional e deve consi:,tere in que sto : che aJcuni d evono parlar e, impadro– nendosi de ll'opin ione pubblica; tutti gli altr i devono tacere . In un org ani s mo nazionale sano e forte q ue– sta propag and a improvv isa e impr ovvisata non sarebbe pericolosa. Ogn i tendenza politica è na• tu rale che abb ia i suoi ecce ss i i gli estr emi si bilanciano e si concilia no nella opinione media ; e il Governo util izza l'uno o l'a ltro seco ndo la oppo rtunit à. MJ nè il nostr o paese nè il nostro Gove rno rappr ese ntuno una forza solid a i nè la nostra class e dirigente ha una tale dose di coltura e di pr epara zione politica da sap ere agevo lmente distin guer'e i miraggi dalle realt à, gl' interess i veri del paese da quelle che possono essere pr etensioni o fantasie di piccole minora nze stra– vagan ti. Mancando ogni capacità di controllo e ogni forza d'inibi zione in quella magg ioranza, che dovrebbe formare la opi nione media, è agevole ass ai a qualunqu e propag anda, per quanto per icolosa e ma l fond ata, se non tr ova osta coli, impad ronirs i dell o spirito pubb lico, tra volgere il Governo, render e inevitabili spro– positi anch e assa i gra vi. Che se al Governo si tr ovano uomini capaci di resistere alle infatua– zioni e risolut i a ri manere risolutam ente nei limiti della realtà, la loro opera è non solo resa più difficile, ma an che male appr ezzata. Quella che sar ebbe lodat a come saviezz a ed energia è vitup erata come viltà. I succe ssi ragionevoli, al confronto dei de sideri immoderati, diventano sconfitt<::.Lo spirito pubblico non è mai sod di– sfatto : nè può godere i vanta ggi dell'equilibri o, nè sa rinunziare agli sterili rimpi anti delle bSpi– razioni ir reali. L'i mp resa l:bica dovrebbe mt:tt erci in guar– dia contro i danni delle ecce.ssive aspettazioni. Anrhe amm e.sso che la guerrJ. libica fosse ne– cessa ria, è certo che essa si pot ev\l fare con s forzi assai più economici, se la sovr ecci tazio ne pubbl ica non avesse tras cinat o un Governo, ignorante nè più nè meno del paese, a pass i stoltalmente it:cor.siderati. Se per es. la gene– rale folli a non ave sse fatt o re'!p ingc re come non sufficientem ente grandi oso ed eroico il pro– gram ma di ferma rsi alla costa e <li non pene– tr are nell' intern o che lent amente e comoda– mente secondo gli ult eri ori consigli dClla op– port unità, ogg i non avremmo in Cirenaica l'im• pressio ne di ave re fatto un fiasco per non ess ere riesciti ad allontanarci dalla costa pi ù cli qua nto una vision e esa tt a della realtà ren<leva fino da principio consigliabile ; nè avremmo fatt o nel Fezz an la pazza e costosa fanfaro nata de lla penetrnzion e fi'lo a Morzùk , seguita a così bre ve distanza di tempo da una cosi rapida e cosi pericolosa ritì rat.t. Nel problema nttu ale dei rappo rti territoriali it alo-aus triac i-balcanici 1 e cli non nuova loro mi– gliore sistcma zion(', sa rebbe stato bene che nes suno avesse preteso di conc retare a modo suo le linee del programma naz ionale; si sa . rebbero evitale discussio ni, il cui minore inco– venie nte è quello di appar ire ridicole; si sa – rebb e fatt a opera di sincera ed uti le concordia fra gli elem enti, divers i d i trad izioni ide ali e di orjgini storiche, i quali concorrono alfa campa– gna cont ro la Tr iplice. Si è preferito invece, specul&re sul des iderio di concord ia per mett ere la concord ia a servizio delle tendenze di un gruppo solo; si è doman– dat o il sile nzio, per preoccup are grazie al silen– zio de i min chioni il terreno a vantaggio dei più abili. Anche il ciucaio e il suo ciuco sono con– cord i: ma altro è essere il ciucaio , alt ro è es – sere il ci'uco, Nella concord ia attual e fra de mo– crati ci e nazionalisti i democrati ci fann o, al solito, la part e del ciuco. Finchè non si tratta sse che della democraz ia,

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