L'Unità - anno III - n.14 - 3 aprile 1914

488 L'UNITÀ buon Coppino, povero figlio d' un misero cal1.olaio, che provvide così alla sua povertà. i\fa l'autore dcli' is1ruzionc obbligatoria e il difensore in Parlamento di Mentana, non era un democratico alla moderna. Octo anni dopo il disastro del 1 893, sulle orme dcli' Estrcm:1 !'on. Giolitti riafferrò il po– tere.• L' Italia -scrisse 1 iccolò Machiavelli - p:1r fatta :i resuscit:lr(" le cose mone •. Tempo verd di narrare la storia del mi– nistero Zanarclelli, e si vedd :1llora se :11- 1' on. Giolitti solo si debbti la nuova poli– tica trapiant.ita cblla Francia {t: non nuov::i. neppur in Germania) delb neutr:llit:l dello St:no ncll.-1lotta fra c;1pitalc e lavoro. Nep– pure è :incor detto se questa politic.1 ddlo St:.110. ridono a un semplice guardiano dcl– i' ordine pubblico, sia confacente :111' ide;1 eh' io per esempio mi faccio dello St:uo, il c1unle deve essere sinonimo di prevenzione :1i turb:11ncnti soci:tli e d'integrazione dei principi cli giustizi:1, Allora, però, fu un pro– gresso. Ma usC"ito, nel modo che uscì, cl:111' :1go– nizz:1nte ministero Z:111:1rdelli, arrivò ni disordini degli scioperi genernli, per chia– m:1rc la prim:1 volta in soccorso il Vaticano nelle elezioni del 1904: egli che nel 1903 :1vev;1 offerto un portafoglio a Filippo Tu– rati! Non :i.luimcnti, dieci anni dopo, in– vocava l'aiuto del conte Gen1iloni dopo avere condotto P on. Bissolati al Quirinale. E la S111mpa del senatore Frass:1ti - che gi::\pro– testò ((con furor d'inchiostri, con fulmin di parole» contro i ge111i/011iz:111i - trov:1 oggi che fu savia poli1ic:1 cieli' on. Giolitti avere col p:1ttO Gentiloni tenuto unite le forze co– stituzion:1li, impedendo per tal guisa la vittorin d'altri cento socialisti. Così I' ab– biam visto ,1pplicarc il suffragio univers:1le, che poco prima avcvn denunziato alla Ca– mera come il trio,ifo ddr ig11oranz11 : questo gli occorrcv:1 per sbar:1zzarsi dcli' on. Lui'.– zat ti, che p:1ssata la riforma elettorale, avrebbe fotto lui le elezioni. Così per paura del grido di : « B;1nca Roman.i ! Banca Ro– mana! n, negoziò con le federazioni di resi– stenza degli impiegati, egli che ali.i Camera aveva detto che use qu:1lche sciagurnto pensasse ;1sciopernrc nelle pubbliche ammi– nistrazioni, sarebbe subito scaccinto ,1: fc– der:u.ioni, però, che nel suo dic:1stero non ha mai tollerate; e quando tre .Delcg:tti pcr– tnisero una dimos1rnzione ostile sotto pa– lazzo Draschi, furono immediatamente tutti c1u:1nti nel più severo modo puniti, senw una prot·esta in loro favore. In tutti i suoi Ministeri i ministri non sono che capi sezione. Scrisse già una Sotto Eccellenza al Governo: 11 L' on. Giolitti è eh noi tuui prevenuto, più che obbedito, nei suoi ordini. Ogni suo desiderio è co- l m:1ndo ,,. - fler suoi collaborntori egli non sceglie i più c:1p:1ci, m.i i più ligi, gettando il port.1foglio ai suoi favoriti. come getta il fazzoletto nlle sue belle il Sult~rno. Inter– pellato un giorno da un ingenuo pcrchè fosse Sl'ato affidato un ministero a una person:1' ~ che non brillò mai per :dcuna competenza e in nessun genere, tranne in quello di por– targli il p:damidone. rispose : t1 Non è punto necessario che i ministri s'intendano delle faccende del loro ministero. Per questo ci sono gr impieg:ni :tpposta. I ministri ser– vono per la C.-.mcro ». I Un uomo, di quel tcmpcr:1mcnto e con quei precedenti, si comprende bene come abbia bisogno per sorreggersi della compli– cit:\ dell' Esnem:1 Sinistra e della st~11np:t: F un:1 e I' :1ltra rese mute con concessioni in grande e in piccolo, di parte o di person:1, ~econdo richiedono le circosi-an2e. / La sramp:1 se I' :1cquist,1 mediante I' ami– f/ cizi.1 dei grandi industriali: poichè la stampa ' è divent:-irn un:1 gr:111dcindustria. - l no- stri pro!ctari, cacci:1ti dal bisogno fuori dell:t patria, m:1ndano oltre un mezzo miliardo ogoi anno in buon oro ali' lt:tlia ; e quasi un altro mezzo ce lo provvedono il nostro sole, i nostri musei. coi forestieri. Questo denaro, che costituisce la vrra ricchez1.a na– zionale. procrea un:1 ricchezza fìnt:1 a mezzo del Go,·crno che col protezionismo lo con– ccntr:t nelle casse dcli' alta fin:1nz:1. Quanto a!P Estrema, un po' colle coopera- tive, un po' colle riformette, un po' col suf– fragio universale o altro specchietto- amica aperta o nemica da burla - finora l' ebbe sempre con sè, sebbene nessun ministro più di lui conti gli cecidi proletari per i fori e per le vie. I socialisti, specialmente, che bravi silenz.i::irii sono stati al momento op~ portuno ! E con che sl,mcio assalivano, I per es., tre anni or sono gli oppositori al Monopolio delle assicurazioni : - monopolio 1 I che adesso la Stampa ci fa sapere, che come i miliardi seppelliti nella fortezza di Spandau e quelli sepolti nei sotterranei delb Banca l di Francia, dovrà servire come fondo nell'e– ventualità di una guerra. Ah, quei socialisti, che han sudato t:tnto per •finanziare• lo Staio, :1ffinchè possa far la guerra ! f E questi metodi di governo son bastati \ ali: on .. Giolitti per viver quieto in Camera e in piazza. "' Una / Tancredi Galimberti. falsificazione finanziaria. La Tribuna, volendo dife11dere t'o11. Gio– litti da/t'accusa di avere lasc,·ato l' esef'cilo indebolito, si fa 1tna tloria di ricordare agli accusatori, che se ci t stato un uomo politico, che l1a saputo aumentare le spese 11,·ilita•n:questo ;, stato proprio /'011.Gio– litti, che -in cinque ann,._ ha portato ·il bi– lancio della guerra da 302 a 4a9 mili'om: con un aumento di 127 mi/i011i, ed ele• vando la /orza /Jilan&iata da 205,000 a 275,000 uomùn·, oltre una spesa straordi– naria d-i 565 11,ili'oni. Sono cifre, d1.' cui ci ricorderemo nel giOr110 110n /011tano, in cui la «: democra– zia » amica del/'on. Gi'olitti, V()f"rt} riten– tare f assalto della corriera in nome dei suol altrctlanto secolari quanto l11co1,c11.ssi prinoipi. Q11anto alle co11di'zio111: dei magazzini, l'organo giolittt'auo r:i /a sapere che 11011 solo sono sta# ov11,11q11,e ricostituiti i ma– teria/i' distratti per la guerra libica, 111a • t.'t valore delle dotazioni l cresciuto di 79 miliot1i,- e 110n solo l stato reintegrato tutto il mate-r1."ale vestiario co1ist1,111ato in Lr.Oi'a,111asi sono spesi 20 milioni per au111e1,ta-re le dotaziOni e generalizza-re la dt'visa grigtO-ve-rde; e di altri 63 mi/i'oni sono cresciute tutte le alt-re seziOni a,.· pa- l tri111on,O11lilitare. « E si noti che. tutte. e due le somme. di 79 e 83 milioni furono prelevate. non dagli stanziamenti in bilan– cio, ma dai fondi speciali della Libia ». Se non abbiamo le traveggole, e se la Tribuna 11011-Ila lavorato difa,tlasia. sem– bra a 11oi clu: l' orgauo giolitt::a110 a.b/Jia rivelato al paese 21,nadelle p·iù scandalose respomabilità del Ministro Giolitti. Il quale avrebbe approfittalo della impresa libica, per s,pe11dcre 162 1m'Jio111,·, sotto il falso titolo della guerra libica, allo scopo di aumentare le dotazùnii dei 111agazzi11i 111i/t.'tan·. Se il controllo parlamenta-re sulle spese 11011, fosse ridotto -in Italia ad 11,11a bur· letta. dovrebbe bastare questa sola rivela– zione della Tribuna per rendere necessaria 1ma ù1cki/Jsla pubblica suita contabilità dcii' ùnprcsa #bica e suite rcsjJonsabilt'tà di' questa ,: dr: cl,,: sa quante altre jalsifi• ,azioni jìnanr.iarie, senza contare le man• gerle di ogni genere civili e militari. È uscita la seconda ristampa del primo opuscolo delt' UNITA' " Per un pro– gramma di azione democratica " dell'on. Antonio de Viti dc Marco, con la risposta ai contraddittori contenuta nel n. 4J dc.I– l' UNITA'. È posto in vendita dalla nostra Amm. al prezzo di Cent. l 5. La tiranni.i dello spazio ci obbliga a rinviare .il prossimonumerol'ultimo articolodi N. FANCELLO su J dolori della. Sardegna, e la discussionecon E. VAINA su Scuole p11bbfiche e scuole private. Bi lioteca Gino Bianco Intorno alla questione degli zuccheri. I. Zuccherieri e agricoltori. Dalla t\azionc d, F1ren:e npro.lucumrl) q,uslo articolo t:cm ,,,. 1/ nostro ,muro r collabora/ore G11ido Vakusw ha cucato tgreg,amente d1 pre– parare I' opùuone pubbltcu e,/ C01t1'tg110sugh zuuheri e/te s, terrà o Firrn:t ,I 5 apnle. Se si desse ascolto a certe voci si dovrebbe credere che le sorti cicli' industria zuccheriera sono congiunte con quelle cicli' agricoltura na– zionale. Sia consentito ad un modesto agricoltore, che non ha la fortuna di posscdere e terra da barbabietole•. cli trovare as<iai esagerata questa nffcrma~ione. Alla harb.1bietoln da zucchero si dedicano oggi 5·1 mila Ettari, sopra un totale di circa 25 mihoni di terra agraria: si 1ratta adunque di una zona ristrettissima : i nostri g·randi interessi agrari rimangono estranei a quelli zuccherieri, quando non si tTo,·ano ad essere opposti. Il vino, gli agrumi, la 'seta sono prodotti cli esportazione; questa ultima lo è attraverso ad una industria antica e glorios."lche esporta per circa mezzo miliardo ogni anno: e tali in– teressi agrari, davvero formidabili, non po– trebbero che avv.intaggiarsi di una riduzione doganale sugli zuccheri, offerta in cambio di migliori tariffe estere per le loro esportazioni. È stato inoltre detto, e con rag"ionc, che il minor costo dello zucchero darebbe vita al- 1' industria delle conserve, che è appunto di quelle industrie casalinghe, adatte anche ai più modesti centri rurali. e come tali di grande utilità non solo agraria, ma sociale. Questo potrebbe dirsi dcli' agricoltura in genere: e per quella spt.-cialc delle zone bie– tolife.re ? Non può negarsi in questa un note– vole progresso agrario ùovuto a pili accurata coltivazione cd ai residui degli zuccherifici messi a disposizione del bestiame. Ma per poter affermare che la barbabietola è pili remunerativa che ogni altra sarchiata, occorrerebbe aver prodigato a queste le stesse cure culturali che si sogliono dedicare a quelle. JI Conte Francesco Guicciardini, tino dal 1900, metteva in guardia gli agricoltori, ba• sanclosi su rigorosi conti culturali. contro le soverchie illusioni create dalla barbabietola : Jhc cosa potrebbe dirsi oggi clte la cresciuta ricerca dei suini ha dato un maggior valore al granturco e alle patate? E l'allevamento dei suini ~ stato quasi generalmente abbandonato nelle aT.iende romagnole dedicate alla barba– bietola. l\la un fatto assai pH1 grave si osserva in alcune zone bictoli kre, per esempio nel forli– vese e nell'imolese: l'abbandono del!' alle• vamento del lil11gello.Tale allevamento capita nello stesso periodo della campagna bietoli– fcra, cosicchè tanto i mezzadri, quanto i brac– cianti impegnati in questa, non hanno più tempo per dedicarsi a quello; cosi la vecchia pratica agraria che aveva formato nelle classi agricole una trndi7.ione e una specializzazione, è caduta in disuso: non si impiantano pii, gelseti nuovi, si tralasciano le cure a.i \'Cechi, la foglia non trova pii:1acquirenti, cd è lasciata seccare sugli alberi quando non v· è stato tempo di raccoglierla per il bestiame. E ciò mentre le nostre tilanclc son costrette ad im– portare dall'estero bo7.zoli per parecchi mi– lioni. Nou credo azzardato affermare che buona p.nte dei dodici mila giornalieri maschi e fem– mine, impiegati per tre mesi nella campagna bìetolifcra, sono stati distolti dalla b..'1.chicoltura. Ciò è utile a ricordarsi quando gli zuccherieri si agitano anche in nome del lavoro nazionale. L' on. Cino Incontri, durante il convegno fio– rentino del 15 marzo disse, sempre in tema di agricoltura, che i viticultori pugliesi sarebbero contrari ad una riduzione del costoclellozucche– ro, perchè ta.lc prodotto entTcrcbbe in concor– renza coi loro vini per il taglio e la rettificazione elci vini deboli. lo credo che quel che pH1inte– re'ssa ai viticultori pugliesi è di ottenere al loro vino ta.riffe estere favorevoli e buoni sbocchi che li mettano in grado cli lottare contro la concorren7.a spagnuola. ì\la certamente la questione della rettifica- zionc elci ,,ìni collo zucchero ~ assai grave ed importante: anzi è il solo grande inte~~ agrario, di carattere nazionale, eh<: occo1re considerare di fronte al problema zuccheriero: ed ~ do"e.roso riconoscere che i piit emincnll leaders del liberismo hanno taciuto intorno all' c\Cntualità di quel pericolo. lo non h() dati né competenza per suggerire 1111 riparo: ma é necessario che In cosa sia cs.1mìnat i da chi propugna. sotro qua.l.s.iasi forma. un1 riduzione note\'olc sul prezzo dello zucchero: forse snr:\ opportuno "edere quali pro\'\'Cd1- menti siano stati adottati a questo proposito in un grande Stato vinicolo, la r:rancia. Premessa questa riserva, c-rcdcrei di poter concludere che nella crisi zuccheriera. non è il caso cli parlare cli agricoltura nazionale o di la\'oro nazionale, ma di interessi di zucche– rieri. Cli zuccherieri hanno voluto il monopoli'1 del mercato italiano, ed hanno fatto male i loro calcoli, supponendo che il consumo i, Italia (uno dei più bas~i in Europa) cresces-;•• in proporzione dellt estendersi tumultuario dcl!c loro lavorazioni: mo. il consumo invece non è cresciuto in misura notC\'Ole, perché inceppato dai prezzi proibii-ivi. Ora gli zuccherieri si trovano i magazzini rigurgitanti. l'orizzonte oscurato, e chiedono aiuto. Ed é chiaro quello che esso chiedono: la riduzione della t"lssa di fabbricazione, ferma restando l'attuale protezione dogana.le . lo non ho nessuna animosità contro gli zuccherieri e non desidero affatto la chiusura delle loro fabbriche; se non che mi sembra che chi chiede un fa"ore, è tenuto a mostrarsi un po' condi– scendente. In questo caso è r erario che dovrebbe pa– gare per cavare gli zuccherieri cl' impiccio. E l'erario (è bene ricordarlo perché troppo spesso si dimentica) signìtica sangue di contribuenti. t logico dunque che il buon contribuente, in quanto è consumatore, si agiti perchè questa eventuale elargizione eia farsi coi suoi denari ali' Unione Zuccheri, non sia elci tutto gra– tuita e porti a conseguen7.C duratu..e e tangi• bili, non trattandosi precisamente cli opera di benotice11T.a. Del resto mi si permetta cli lodare il buon contribuente italiano per questo suo vivace ris\'cglio: finora si ~ contentato di borbottare cor~tro il messo che gli presentava il poco sim– patico foglio di intimazione. Ora sembra preso dal cleside.rio di sapere, almeno cosl ali' in– grosso, come sono amministrati i suoi denari ; e pretende di farsi un'opinione e cli esprimere un parere, stando anche fuori del Parlamento. Potrà essere che egli arrivi a conclusioni sb."lgliatc, ma non mi sembra che possa con– testarglisi questo diritto in un paese libero e civile. E ciò ::inche a costo di ~sere qualificato come , traditore della patria• dal Signor Di– rettore dcli' Unione Zuccheri. GUIDO VALENSIN. Il. Zuccherieri e viticultori. E' sr11za dubbio, (ISSai wmmovcnte ili p,reoc• t:11pazio11e cl,e i difu1sori del protezionismo :uc– t:hcriero moslrano ptr gf i,itercss1 dei vit1c11/lori p11gl1esi. Se la co11ti1111a di questo passo. preslo gli zuccherieri prete11dcram10 che lutti gl' ita– liani eltl'illO IW 111omwie11to d, imperilllra riC0· noscetull al/' 011. E .. l/aratni. come a colui, che ter,.cbbe- lllto i11 Italia il prezzo dello zucchero ·11011 pu arricclifre sè stesso. ma per be11ejicare i viticultori meridio11ali. Se 11011 che i s111/odatirimici del protezionismo .zuccheriero ci permetteranno, speriamo, di do• maudar loro. percliè mai, d1111que, essi chie– dono una forte di111i1111zio~1e d lla tassa di fab– bricazione. Questo prom:edimento 11011 farebbe abbassare il pre:zo dello zucclir.ro ? e il prez:o dello zuct:hero diminuito 11011 rovinerebbe- i vi– ticullori pugliesi? Q11a11do 11oi cMediamo l' abo/i:io11e del dazio di protezio11e, 11011 solo per otte11ere una dimi- 11u.zio11t del prezzo dello ::ucchero, con vantaggio dcli' erario, ma anche per metter fi11e allo sca11- dalo della taglia di 40 mi/ioni ali' a11110prele– vati dalla , Unione Zucchtri • su lutto il popolo

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