L'Unità - anno III - n.1 - 2 gennaio 1914

La quutlooe aavalt . L'UNITÀ "''/ \"i è però un punto molto importante dove I e due corrent i imp erialistic he della Germania coi ncido no; e qui si dete rm ina nel suo~ min e essenzia le la lotta con l'Inghilterra. ,- La Camc -;a _ di Co~;mlc~ èlì Atllburgo, prim a ancora che gli orga ni militaris ti, ha ban• dit o la dott rina del pote re navale . Per una na zione che ha così vasti inte~essi disseminati per tutto il mondo - -essa ha affermato - le nav i servono non tant o alla difesa delle coste, quanto a lla salvaguard ia degli interess i econo• miei e alla tute la dei connazi onali ali' estero. La !-."azione che si è creata per miracolo di volontà una grande flotta comm erciale deve avere anche una potente armata naval e. ( Dinanzi a questa cresce nza ina spetta ta, gl' imperialist i e ttnionisti inglesi hanno affer• mata la necessità per l'I nghi lter ra di appro• priar si il segreto e lo spirito della nuova po· tenza germanica, imit .rn:/cme l'unità polit-ica, .l'organizzazione mi lttare, U prctezioni smo. l Ma i libera li hanno contrap post o al program• ma unionista, lo sto rico program ma <li Cobde n ciel pane a buo n mercato. E il popo lo inglese ha dato loro ragione. E l' Ingh ilterra ò go– vernata da un gabinetto libero scambista, paci• fista. il qual e prese nta agl'ingl esi come esempio ùa imit are . non il milit arismo e il protezionismo germanico, ma la perfezione tecn ica dei prodot – ti, la organizzazione e il met odo commercia le, la solidari età spo ntan ea E ncn si sono mai visti uomini di gove rno affermare con magg iore energ ia degli attuali ministri inglesi l'ass urd o delle eccessive s?Cse milit ar i e la necessità di inte se per la rid uzione deg li arm amenti. Eppure, ness un gove rno ha mai aum entato le spese militari piil che non abbia fatt o que– sto ministero di • pro-boeri ", che ha gettato du ran te il 19 13 nel bilan cio della Marina la somma favolosa di I qS mili oni ! Come spiegare que sta contraddizio ne ? Si spiega <ju~nd o si pensi che gli stess i libe- rali inglesi, mentre sono disposti a transigere · ( più che i conserv at ori imperiali sti su tutti i campi della contesa coloniale, non int endono rinun ziare a nessun patto alla sup eriorità na. vale. Gli è che l'imm enso domini o colonial e in– zio11c della prima. « Il perfeclly pian aml simple pian • conclud e il mini st ro britanni co. La guerra a colpt dt mlltardl. Questo vuol ~lire, in parole pili brutali, che In ghilterra e Germania, pur provand o a cer– care inte se su tutt i gli altr i campi , si con~ide- • ran o come in istato __permanente di guerra. gue rreggiata nelfa°ques ti onc navale. Guerra finanzia ria, incominciata, si può dir e, nel 1892 col pri mo grande programma della Ger– mania, modificat o e aumentat o ben cinque volt e fino ad ogg i. l\'la guerra capa ce di esau– rire alla lunga gli organismi pili potent i. E può darsi che qualched uno debba riuscirne, o pr ima o poi, disfatto senza che si sia sparato neanch e un colpo di cann one. Mettendo a discrezione della Germa nia, col suo • piano sempli ce e perf~-r al11nento de lle spese nava li, I' In ghilterr a fa assegna– ~ on certo sul cap riccio illimit à°bile elci governanti, ma sull' influenza che l' onere delle spe se può esercitare sop ra la determinazione degl i armamenti. E la Germania com incia a sentire H peso mortale dei pro grammi navali. .Ed ceco pcrchè l' indi ce oscillante della ri- valità angl o-germanica, segna da qualche tem- i po la poss ibilità di un accordo naval e, che pot rebbe conccetamente tradurs i in una so– sta pili o meno lunga nell'aume nto dei pro– grammi. In rea ltà semb ra che la Germania \ si sia · fc~mata per ora alle 4 1 corazzate e ai 20 incrociat ori da battaglia prev isti per il 1917. Sarà questo l'i nizio della pacifica vittoria degli inglesi, i qua li avr ebbe ro cosi imposto la formula della loro superiorità salv_ando la pace \ mond iale? La risposta potrebbe forse darsi affermati va, se a modificare -i rapporti non -i1llervenissero con ~maggiori e minori preponderanze tutte le altre 11,azioni che si aggruppan o ·11.ei sistemi delle al– fea11zee deJJe i11tese europee. J Ecco perchè il dissidio anglo-tedes co inte– essa an che I' Italia. Ed ecco pcr chè I' lt alia ~ av ere una pa rte not evo le nell'eq uilib rio era le clellC forze, a nche se in via assoluta ue capac ità sono assa i limitat e. V· F ORMENTINI. glese, affidat o tutto alla pace e al libero scam- A.a A R O L E D' Q R O bio, non ha flotte di difesa locale (o megli o non ne aveva fino ad ogg i), e sta tutto sotto ~ overno il qu ale curi con amore I' i- .I' unic a salvagu ardi a de lla pote nza navale me- struzione e l'educazion e de:i figli del popolo; tropolitana. Pe rché la libertà economica e che, favorendo attivamente: il lavo ro na- 1' autonomia dei sins oli do minii inglesi sieno zionale:, Pagricoltura, i commerci, procuri tutelate, occor re che nessuno attent i alla su• maggior ricerca della mano d'opera e in pc riorità navale della madre patria. Jmp eria- conseguenza un aumento dei salari; che, lismo e liberalismo si ricongiungo no, per l' Jn- RESISTENDO ALLE CORRENTI DI ghilt erra , venendo da diverse vie, in un di- CIECO PROTEZIONISMO , si adoperi a iemma : no,i si è voluto imitar e il militarismO migliorare rapporti internazionali, ad aprire e il protezionismo tedesco; bisogna vincerlo o alme,io ,,on la.sciarsi vincere da esso. nuovi sbocchi ai nuovi prodotti, a ni.iglio- rare: le condi zioni delfa nostra mar ina mer– i La potenzia lità clclla marina bri tnnn ica - ha detto il Minist ro de lla Marina in un cl~- cantile; che provveda a bonific a re terreni sco rso program mati co pronunziat o ai Comu ni insalubri e sterili; un simile go'vern o a'l,rà nel marz o 19 12 - dC\'C aver di fronte qu ella {dito più per le class i po1'ere eh.e non pro- tedcsca. L' abband ono della form ula del troo ponendo leggi le quali contengano bensi la powcr standard, posta nel 1889 da Lord Gcorge proclamazione di santi principi ma siano ste- Hamilt on. è dovuta ali' apparizi one della ma- rili di effetto perch.è non corrisponde nti alle rina tede sca: nel 1909 alla vecchia formula si sost ituisce il two keet lo 011e standard, va le a d ire: due grand i unità inglesi per ogni unità condi~ioni del paese. (3 novembre l892 ). G. GIOLITTI. germani ca. Due a nni dop o I' Am mi,·aglìat o propo ne ~ n sintomo interessante? un ulterio re aum ento a l 10 ~o come formu la , ~ cli' articolo di fond o del Corriere della sera <li sicure zza. E cosi si a rriva a conc retare del 23 dicemb re, noti amo un breve, ma jn te- 1' espre ssione de lla difes a maritt ima dello im . rcssante , accenno alla questione doganale. pero nella fo1mul a de l Go 0 0 . L' Inghilterra poss iede pii1 dread11ougl,ts che le due più po – tenti marine del mondo ; ma se tut-te le grandi ' navi monocalibre cli tutte le po tenze del mon– do, compresa I' l nghiltci-ra . and assero a picco, la sup eriorità inglese cresce rebbe . Con le navi pre-dread11011ghts l'In ghilterra hn orga nizzat o una potente riserva la cui efficcnza è da con– sidera rsi in pii1 della formul a de l 6o 0 0 . Da te qu este premesse. se la German b intende ri– nunciar e ad un qua lsiasi grnpp o di nuove uni t:\, I' Inghilterr a rinun cicrà al doppio cor• rispo nden te. Così la Germani a ha facolt:\ di far sparire un grupp o di unii :\ de lle forze bri tanni che, senza spos tar e la propo rzione e rea lizza ndo una econo mia. Tutt o ìl meccan ismo G11t regola le relazio,1i fra le fo r:e della German ia e del/' Inghilter ra ; messo (I t·oloufrì e a disrre- • Si è discorso - scriv e il Corriere - della e depre ssione i!1duslria lc cd ccono mi~1. del • Paese , acce nnan do ne le ca use in modo an- • che inesa tt o. L' on. Cornian i. ad esempio, ■ ha ravvi sat o nel man tenim ent o cli una forte • prot ezione il mezzo di front eggiare la crisi, • mentre la crisi di alc,me 111d11.strie, come quelle ■ del cotone e dello zucchero, è precisauumle dc- • vuta ad eccessi di protezione che, colla pro• • spetti va, an zi coli' imm ediata. poss ibilità di • lauti guadagn i, h:rnno richiamat o in pa...~ ato , verso qu este indu strie capita li esuberanti e • talv olta mal e impiegati •· Data l'aut orità de l giorna le, qu ~ te paro le hanno un ,·a lar~ grandi ssimo. Che sieno il prim o segnal e di un nuovo orientam ento poli– tico della parte J)iii sana e più int elligente delle no~tre cla s..<>i produ tt rici ? e Gino Bianco «li',; La precedenza .._&.., r• . • del matrimonio civile. Caro Sa lvemi11i, La tua savia opini one a proposito del di– vor zio - che debba , cioè, esser rimedi o ser– bato per cas i gravi, e circondat o di garanzie per evitare sopra ffazioni dcli' egoismo maschile a danno dell e donne - mi torna a mente a propo sito della precedenza del ma tr imonio ci– vile sul religioso , leggendo l'arti colo di S. Sil– va, a cui hai dat o ospitalità senza alcuna ri– serva, segno di assenso pien o - nel N. 52. Ora anc he la precedenza dev e esser consi– dera ta come una difesa delle donne contr o l' egoismo masch ile, specialment e nei riguardi dcli' emigrazione . Nel piano lucchese conoscia mo casi di con– tadin i che celebrano matrimo nio religioso , pas• sano il mare, e chi s'è visto s' é visto. Dopo mesi cd anni di silenzi o la sposa, rimasta a cas a, viene a sapere, pel tramite dei nostri consoli, e più spesso dalla bocca di qualche redu ce compaesano la ragione del silenzio e dcli' abbandono. L ' uomo ha trovato una bra– silera con dote , l' ha sposata ed ha figlioli in S. Paul o, e della donna lasciata in l talia e del figliolo nat o nel frattempo non se ne cu• rerà pili. Pr obab ilmente avra i sentito raccontar cas i consimili anche tu, fra i con tadini di Puglia. Perchè mai la legge deve essere impotent e a proteggere queste disgraziate ? Tieni per primo che esse non hanno inteso affatto di contrarr e « unione libera col vincolo religioso II con tutt i i suoi rischi e perico li, ma han credu to di trovare sul matrim onio religioso una qualche tut ela. Che maravi gha che il costume secolare, la tradizi one cont i pilt in quelle menti cl' ogni legge scritta? Ma cosl. obietta il Silva, si riconoscerebbe il matrimonio religi oso che oggi ignoriamo. Lo Stato non può ignorar e che nova nta su cento cittadin i ita liani credono necessario o utile, far sanzi onare la loro uni one anc he da un parroco, o da un pasto re valdese, o da un rabl>ino. Forse che in questo riconoscimento di un fatto universa le ò impli cata una qualche diminuli one della Sov ranità ? Se cosi soste – nesse qualche radicale della Giordan o Brun o non mi pare stra no debba valere sulla colonne dcli' U11ità. Va benis simo che nè questo né altri num eri del programma anticlericale abbiano a servi r cli comodo diver sivo per metter e in seconda linea i prob lemi piil urgenti ; ma che non serva a nulla d i serio e d' impo rtant e richiedere al parr oco, al pastore valdese, al rabb ino di pronun ciar le loro form ule dopo che I' Uffi– ciale cli Stato Civile ha pronunziata la sua, fran camente . non mi par e. Questo non va a dan no di chi vuo l l'uni one libera! Diavo lo, non cono sciam o bene, tu cd io, un deputat o pugliese che ha trovato modo cl' av er dalla sua gli emissari del Conte Gentiloni e di qua – lificars i per catt olico, cioè antid ivorzista , per– ché ... cli divorzio non ha bisogno? · Afl.m o L UIG I 80NFICI .I. POSTILLA .~";..'" " Ci11q11an(ann i or Sono, qua11do il malr inlo• nio civile fu introdotto in //a li,,, il clero comballè accaniJamente la 11110M istituzione. e cercò di farla fallir e. i1111ita11do i f edeli ad astenersi dal contrail o civile e a limitarsi al solo rito rrligioso. E sorse allora, fra gli anticlericali. il programma di imporre per rappresaglia la precedenza ob– bligatoria del matr imonio civile. I liberali di allora pensc1ro1w gi ustamente che 110 11 f osse il caso di ina.sprire gli an imi con rap– presnglte 11011 strettamente indispensabili; eb– bero fede 11e/la stabilità, delle, loro opera e nella lezione dcli' esperienza. E it 1rnmero dei matri– mo,ii pura mente religiosi è andato dimi1111eudo di mw o 111 ann o. E orama i, i11 qua.si tutte le re– gio11i 1t,ilia11e i pa rroci 11011 cclebrmw più il rilo religioso se di fatt o non è gid avve1111to 11 co11tratto civile. Quali proporzioni continua tuttora ad avere /' i11e01we11iente lamentato dall'am ico Bonfi • gli ? 50110 esse cosi va.sie da legittimar e tuttora ,ma. precau:io nc legislativa, che andr ebbe a ro- 437 vescio di quel principio di separa.zio11e assoluta a cui deve 1mif ormars1:per qua11to_ è possibile la politica . ecclesiastica dei partili democratici, e che rappr ese11terebbe i11dubbiame11teuna limi– tazione del/a. libertà personale iti chi volesse spo• sarsi col s~lo rito religioso, mentre chi si sposa se11za 11essu 11vincolo e se11za t1essuu rito rimane assolutam ente libero di fare quel ciie gli pare e piace ? E anche amm esso che queste propor zioni sie110 t.11/tora vastissi me, 11011sarebbe bene lasciare che a poco a. poco tutt i facessero le loro esperienze anche dolorose, e le esperienze degli ann i. servi– rebbero ad evitare sorprese agli altri ? E a11che ammesso che sia necessario mettere rim edio agi' inganni , che si comp iono per ,r1ezzo del rito religioso, 1ion ci sarebbe qualche via indir etta per raggiunge re lo scopo, se11za che si. debba. ricorrere a questa prima di illiberale in– tervento dello Staio 1'.n 1m f e11ome110, cht in quant o ha 101 aspello religioso lo Staio, quale noi to -i1lte11diamo, deve ig11orare ? La ricerca della paternità, 111/rodotta tielle nostre leggi co,i l' intesa che it rito religioso è prova di paternità, 110nripar erebbe a quasi tutti i danni, che si lamentan o oggi nei matrimoni puram ente religiosi, senza. che avvenisse nes– simo scontro fra autorità cfoile e auloritd reli– giosa? 1\1a certi anticlericali di nostra conoscenza della ricerca della paten1ità non vogliono sa-per– ne : 11011 bi.sogna parlM d-i corda in casa. del– /' a.ppic cato.. E cki vieterebbe alla legge italia na di consi– derare e p,mir e come seduzione l' abbamlo110 della domia dopo it sempl1ce matrimo,iio reli– gioso, special mente se c·i sono dei figli, e magari. di p unire come complice della selluzione a,1che 1·1 par roco che avesse celebralo il rito religioso? Messi fm 1a11:ia 1m pericolo di questo genere, è certo che ben pochi parroci oserebbero da. om in poi intervenir e in un matrim onio puram e,ife religioso. E /a. questione sarebbe così risoluta da, sè, senza bisogno di ima legge cl,e f erirebbe profo11dm11e11te il princ ipio della separa zi011e f ra. Stato e Chiesa, che deve riman ere sempre a base di ogni azio11e democratica. 1t problema, badiamo bene, non ha in sè che una mediocre impo rlatiza. Ne ha solo in quant o servirà, a quel che sembra., ad a11ticlericalt'.e cle– ricati, nei pross im i mesi, per turl11pi11are il paese , facendo credere che sia in gioco clii sa quale straordinario 1'.t1tersse politico o reli• gioso ! r.: Ur-.lTÀ. È uscita la seconda ristampa del primo opuscolo dell' UNITA' " Per un pro· gramma di azione democratica ,, dell'on. Antonio de Viti de Marco, con la risposta ai contraddittori contenuta ne:I n. 41 de:1- 1'UNITA'. È posto in vendita dalla nostra Amm. al prezzo di Ceni, J5, Sono in vendita presso I'Amm. poche collezioni del 1912 al prezzo di L.15 per gli abbon_ati e di L. 20 per i non abbonati. Letture raccomandate -I a chi vuol farsi una seria coltura sui principali e improrogabili pro– blemi della nostra politica interna: GIUSTINO FORTUNATO, Il 8',fez– sogiorno e lo Staio Italiano ; FRANCESCO P AI' AFA VA, 'Dieci anni di <tJitaitaliana, 1899-1909; ANTONIO DE VITI DE MARCO, Per il Mu. ~ogiorno e per la libertà commerciale ; L'OPUSCOLO della "Vo~ ., su. la Questiont meridionale. I nostri abbonati possono otte– nerli a prezzi ridotti, facendone richiesta alla nostra _Amministra– zione.

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