L'Unità - anno III - n.1 - 2 gennaio 1914

438 Zuccherieri e clericali Come era da prevedere, i baro ni dello zuc– che ro, mrss i con le spalle al muro dalla pat– tuglia anliprotczi onista, non lasciano inten tat o nessun mezzo per difendere innanz i ali' opi– nione pubbl ica il loro furt o legale. E la stampa qu otidiana, sul tipo ciel Sole, de l Carlino , e dei cinq ue giornali del Lrust clericale, si è sca: gliata con tutta forza a proteggere « l' indu– str ia zuccheriera dai nuovi att acchi del libe– rismo •. ( l più accan iti sono i clerica li. No n solo ess i moltipli ca no la forza de lle loro di( esc col sistema delle pubblicazioni con– temporan ee a ripetizione, per cui lo stesso articolo fi lozucchcriero esce nello stesso giorno a Roma sul Corrier · tl' Ilalit1, a Bologna sul- 1' A vvet1ire cl' Ita lia, a Mi lano sull'Italia, a Torino sul .Momeulo, a Palermo sul Corriere di Sicili a, ecc. ; ma ritorna no più volte al– i' attacco, come, exempligrazia, hanno fatto ultimam ente, il 13 e poi il 15 dicembre . Tipi ca sopratull c è stata la pubb licazione del 13 dicembre. Si tratt a d ' una inte rvista, da tata da Genova - la Sa nta l\lecca delle varie Società. zuccheriere - che il corrispo n– dente locale ha av uto 41 con un noto compe– tente econo mista • (ma chi è ? perchè questo mistero ? si trattas se forse cli un masso ne... gcnlilonizzato ?). L' illustre quant o ignoto • am ico • degli zuccherieri e dei giornali trova che i • quat– tro liberisti italiani • vogliono • rovinare l' in– du str ia e l'agri coltura ••• persegu itand o l' indu– stria dello zucchero in l ta lia •· Ai sofismi e ai mendaci zuccherieri ha ri– sposto egreg iamente sul Seu, lo il Cabiati, anzi • certo Atti lio Cabiati •• come lo chiama nella int ervi sta sullodat a il sudde tt o ignoto • amico•· Que l che inter essa osservare , al di sopra della discussione attuale, è il fatto cl1e il prot ezioni– smo affamatore trova i suoi più vivaci e sfac– ciati difensori proprio nei giornali clericali. Si vede che dopo la rivelazione del sctta logo Gcntil oni, il decalogo del i\lon tc Sinai è and ato uori uso. Ora mai non ha piì1 nessun va lore il comandam ento: 1 non rubare •..... E non si può più criticare un siderur gico o un cotoniere o uno zuccheriero senza che salti subito su un Camcroni a strillare che cosl si vogliono di– strugger e le • indu strie naziona li •· ~ Il campo della lotta politi a immediata • - ha spiegato il Dc Viti De l\larco nel pri- • mo opuscolo dcli' Unil<l - deve essere ri- • servat o alla soluzione dei problemi, che la • conqui sta della Libia e la nuova situazi one • int ernazi onale e la prossima scade nza dei • tratt at i di commercio pongono in prima linea. • Ed è su qu esti problemi che de,·ono mani- • festare il loro pens iero tutti i part iti, e spe- • cialmcnte il partit o catto lico o neocon scr- • valore. La Chiesa, dop~ le sue prime ori- • ginì democra tiche, si ò sviluppata come po- • tcnza politica mettend o al servizio de i po- • tenti e elci privi legiati la influenza religiosa. ■ che eserc ita va su lle masse, per indu rle alla • rasseg nazione. Cosi facendo, ha partec ipato • ai profitti cieli' impre sa politica, ha acquistato 1 temporalità e privilegi . Or è un seco lo tro– • viamO la Chics..1. unit a alla nobiltà feudale ■ contro il terzo sta to. I potenti e i pri vile- • giati di oggi non sono i feudata ri de l Medio- • evo: sono, come suole chia mar li la intuitiva • ana logia popo lare, i baroni del ferro, de l pc- • trolio, ciel grano, del cotone, della banca, 1 della finanza . .. Con chi st arà oggi il partito • clericale ? Predicherà alle nuove masse elet- • tora li, come già. fece alle turbe mediova li, la • rassegnaz ione terrena verso le nuove form e • rli sfruttament o economico ? E si limiterà a • distr ibuire, q uale compenso elcmosiniero della • rassegnaz ione, lo sconto di qualc he cambia- • lett a cattoli cO-agricola, come faceva nel :\le- • dio-evo dist ribu endo la minestra alle porte • elci conventi ? È su questo terreno, e non • su quello dei prob lemi ecclesiastici, che la • democrazia deve costr ingere i clericali ad • accettare la discussione •· Per avere così par lat o, r on. Dc \ "iti Dc Marco è sta to accus. .1.to di clericalismo. E noi con lui. Gli è che sarebbe tant o comodo per cert i deputati , e clericali e anticl ericali, far le viste di massac rarsi intorno al problema insolubile L'UNITÀ delle Congregaz ioni, o intorno al problema secondar io del divorzio, o int orno alla misti· ficazi one de lla precedenza del matrim onio ci– vile; - cd evitar e cosi I' imbara u o di dover rivelare il proprio accorcio fondam ental e quan– do si tratta di lasci are indi sturbati i grandi tri vellatori del proletariato. L ' U~ ITÀ. Il Convegno dei Segretariati di Emigrazione. Segreta riati laici cli Emigrazion e si riuni – scono ogni anno a conv egno presso la Società Umanitaria di Milano . ri nora si è sempre trattat o di emigrazione contin enta le; inten ·cngono i rappresentant i delle federazioni cli mestiere dalla Germ an ia, da lla Svizzera e dall' Austria per disciplinare, cl' acco rdo coi Segret ariat i, la lotta contr o il crumira ggio italian o, e la propaganda per l' or – ganizza zione. Ne l recente co1wcgno del 20 deccmbrc l' emi– grazi one transoceanica ha fatt o il suo ingresso al convegno di '.\lilano coi Segretari ati cli Ge– nova, cli Alcssa.ndria , di Aquila e cli Chiet i, sorti per imziativa dcli' Umanit aria. La questione del fondo dcli' Emigrazione, spesso agitata nell' Uuitd , preoccupò questa volta gli anim i degli int ervenuti. Il rappresenta nte del Segreta riat o cl' Udine dichiarò che le istit uzioni di assiste nza ali ' e– migraz ione contin enta le. dovessero cessare da l ch iedere ulteriori sussidi al Commissa riato. L' Ufficio Centra le dcli' Umanit aria chiese ai suoi Segret ariat i già fiorenti e bene avv iati , di rinunziare in tutt o o in parte al sussidio, per po ter dedicare que i fond i a promuovere nuov i segre tari ati nel Mezzogiorno. Vi fu anche chi si dichiarò favorevole ali' a– bol;zione di qualunqu e cont·ribut o da parte deg li emigra nti. l\fa questa propost a sembrò troppo audace o almeno prematu ra. Si è forse sicuri che abolendo la tassa di 8 lire si riusci– rebbe ad abb assare di altrettanto il prezzo dei noli ? Ed in ogn i caso s..1.rebbcmaggiore il vantaggio di queste 8 lire rispa rmia te, o il dann o conseguen te da uno sconvolg iment o di tutti i serviz i di emigrazione, oggi assai uti l– mente organi zzati ? Inta nto il convegno dichiarò dovers i risol– vere al pii1 presto la qu est ione del contr ibuto deg li emigranti non tra nsocean ici. anche tor– nando a considerare I' idea di un passa.porto spec iale a pagament o se l'esperimento della tessera ferrov iaria dovesse dichiararsi fallit b. Assai notevo le è anche la deliberazione presa in merito ai trattati. di commercio: è noto come insieme con questi, allorchè si tratterà della loro rinn ovazione nel 1917, si proporranno anche tratt ati di la, ,oro dir ett i a migliorare la sit uaz ione giuridica del nostro emigrante al– i' estero. 1 Segretar iati hanno ricevuto un lungo qu est ionar io da tra smett ers i, colle risposte alla Comm issione Reale . Ed è specia lmente int orno al primo quesito che I' on . Cab rini \'Olle sent ire il parere elci Segreta riat i. Esso chiede: 1 In quale maniera e in quali • limiti. credete che la rinn ovazione dei trat- • tali di commercio possa prestars i ad aume n- • tar e le garanz ie e la protez ione dei nost ri i lavorator i emigra ti ali' estero ? Rit enete op- • portu no considerare la condizione e la pro- • lezione cosl delle merci come dei lavorato ri 1 in un trattato unico, opp mc crede te prcferi- • bili tratta ti di lavoro e cli emigrazione di- • st inti dai tratt at i di com mercio ma simul- • tanei ? •· Il sott oscritto, rappresentant e del Segreta – riato Toscano, fece rilevare come gli interess i degli emigranti dov essero neccss..1.riamcnt e con– siderarsi in opposizi one a quelli ciel protezio– nismo agrari o ed indu striale : poichè nei trat– ta ti futuri l' em igra zione verrà assim ila ta a • lavoro in espor tazione •. occorr erà preme re pcrchè sian ridotti i nostri da.-i a favore di qu egli stat i che la accolgo no: si ch iedeva che il Convegn o si pronun ziasse in qu esto senso. Altri congressisti si assoc iarono a queste vedute ; alcun i furono anch e favorevoli a trat – tati unici per merci e lav ora tori. Il rela tore però, pur e accettando la formula anti protezionista, si dichia rò favorevo le a trat – tati distinti, ma simultan ei. Ecco l'ordine del giorno appr ovat o : ■ Il VI I Convegno dei Segretaria ti La ici cli 1 Emigrazione, prendendo alto cicli' inclu sione 1 del lavoro e cli una rappresentanza dei lavo- • rat ori nel programma e nella Commissione • pci trattati di commer cio, augurand o che la 1 presente larga consulla 7.ionc degli Istituti a • difesa degli em igranti intom o ai rappo1ti • fra emigrazione e trattati di commerci o at- • testi nella politica sociale italiana il proposito • cli tenere nel giusto conto gli inte ressi delle • nostre forze di la\'Oro in espo rtazione , richia- • mand asi alle conclusioni ado tt ate sull'argo- • mento ciel I I Congresso deg li italiani ali' estero • (anno 19 11) ; { , • l'!Sprirne il voto che: 1. Alla stipula7. ione , • dei tra ttati di commercio sia considerata • la ridu zione cli da zi doganali a favore degli 1 Sta ti che stipulin o trattati di la\'Oro a favore 1 della no<itra emigrazione; 2. Xci presente rap- • port o di influenza nelle classi sociali della • politi ca economica dello Stat o italian o, la 1 materia emigra zione e la,·oro ven ga di'iCipli- • nat a medi ant i"• tra~::.:-: da ncgcu.ian,i sinnura- • neam ente ma distintamente dai traiTàn-di- • èommcrcio, opp ure mccliantc speciali conven- • zioni per vL-.te cd appo!}itc clriusolc dei trnt - • lati di commercio ; 3. I Segre tariati si aclo- • perino a rnccog:lierc la maggio r so mma cli dati 1 o cli informa zioni in risposta al ques tionar io • emanato da l mini stero di A. I. e C. scmpli fi- • cat o dall 'Ufficio centra le stesso che provvc- • clerà al loro coordinamento ,. Tali deliberazi oni pres e da un convegno di Segretariati prc,·alcntem cntc dc li' Alta Ita– lia, coli' int ervent o dei diri genti la Confedera– zione ciel Lavoro, e di par lamen tari diretta – mente conn essi col movimento operaio, non man ca cli un cer to int eresse. Coloro che hanno seguito le questio ni agi– tate da <1ucsto giornal e, lo sapra nno certa - mente vedere. Gurno VALE:-.' SI~. Lo sciopero di Cerignola. I giornalì politici hanno fatt o, due setti mane or sono , la cronaca dolorosa. dello sciopero coi soliti fatt i di s..1.nguc. Ma l'eco di essi, j>0r– tata inciclcntalmcntc alla Camera, non ha avuto nessun seguito : in Par lament o non si ò cre– duto cli da re ai fatti cli Cerignola una im 4 portanza maggiore di qu ella che meritan o le solite occasio nali con tese tra datori ed ass un– tori cli lavoro. Sembra invece a noi che le cose stian o ben differe nteme nt e, e che deplorevole miopia sia que lla di coloro , i qua li crcclono di pote r nel caso cli Cerignol a circoscrivere l'aspra con tesa .semp licement e tra l'ammini strazione della Casa Dc La Rochcfoucaulcl eia una part e e gli opc- i da ll'altra . Noi diciamo invece .- pone ndoci da un unt o di vista più alto - che il torto non egli uomini, ma delle cose, che non hanno urtr oppo queU'anda'mcnto. che s..1.rebbc nc– essar io pcrc hè la pace regnasse indi sturbata. Le ag itazioni agricole in Puglia hanno sem– >re origine eia condizio ni di ma lessere delle polazioni lavorat rici : fa torto a. sè stesso olui il qua le sup pone che siano un icamente dete rmi nate da lla propa ganda che si è so– liti chiamar e sovvers iva. Quando il lav ora– tor e sta discretamente bene e non ha gravi ragion i di dolersi, la lotta di classe non si inasprisce mai al punto da portare ai fatti che deploriamo in qu esti giorni per Cerignola. Del propr io innegabi le stato di malcs.5crc, il lavoratore è portato facilment e a far risalire intiera la colpa al proprietario latifondista, ccl in ciò - cviclcntcmc nte - erra. l\la pur e un certo crit erio di equità, che deriva dal!' innato buon senso, gli fa a volte riconoscere che non é lieta neanche la cond i7.ionc ciel proprietario, qu ando, come nel passato anno {troppo pre– sto dim ent icato rlai faciloni de lla poliiica ita– liana) le contrarie tà climat iche alla prod uzione sono ta li da annientarla , <1uasi . Ciò non ostan– te, pili forte e imm anente al suo spirit o resta - ccl è ben nat urale - la visione dei pro– pri guai cloloro:i ; e quand o le sofferenze si acuiscono invece di ca lmar si, si acce nde an– che per un non nulla, e perde la misura elci propri atti. Da ciò gli asse mbrame nti, le mi– naccio, la rivolta, i fatti di sangu('. Un esame delle cond izioni economiche del Ta,·olicrc non può farsi se non a,,cnd o riguardo almeno all 'ultim o dece nnio. In c1uesto periodo di tempo, che va dal 1904 al 1913, il T:wo– licre clic vive de l g-rano e della vigna (il man dorlo e I' u)i\,o non vi ha nno purtroppo l' importanza che tengono in prov incia di Bari : il fico, che tanta importa nza economica sociale ha nel leccese , può dir si sconosciuto , pcr chè il clima non v' t fa,·orcvo lel ha av uto prima un a crisi di abbo ndanza nel vino: poi la crisi della deficienza cli prodotto qua ndo i p.czzi si elevarono inaspcHa tam ente ; e inoitre cl ue crisi di man ca te, o qua si, prod uzioni di grano : 1908 e 1912. 1\ colmare tant i vuot i della produz ione non è bastàta cert o la buona e diciamo pure ott ima~pr ocluzione dei cerca li del 1913, tant o pH1 quando - ccl ceco il fatto che deter– mina I' inasprim ento . la eccessiva ten sione de– gli an imi - si annuncia pc.I 19 14 un'annata triste senza pioggic che consentan o di vcclcr germ ogliar e i seminati! Risogna viver la la \'ita della terra per com– prender e certi stati d'animo delle masse lavo– ratrici da un lato e degli organiz1.atori della produzi one dall'altro. Non si dimenti chi che la produzione lorda della quale vive la popo lazione è il risultato di due fattori: quantità e prezzo. e Gino Bianco Le vigne cli Cerigno la non hanno mai dat o i raccolti delle vigne de l Capo di Lecce e del Brindisin o ; ba.sta confronta re lo svilu ppo del– l'alberell o di queste vigne e di quelle, per con– vincersene . Q~~·!do !·:r :;.. e,a tanta e non vaicva, era pur poca a Cerignola ; quand o ·va leva era in– sign ificante la quantità: sempr e basso e non soddi sfacente il prodo tt o. Del gran o, e dei cercali in genere, il prezzo elevat o nel 1912 non ha g:iovat-o gran che quan do - come in più cli un caso - si do– vettero persino rico mprare tu tt e le sementi . Le seme nti rapprese nt ano - è bene non dimenticarlo - un forte capi tale di scorta nelle grand i coltivazion i estensive de l Ta, •o– licre. Tutto ciò fa fondatame nte presumere che il bil ancio medio del decenn io non è lieto pcl proprieta rio : i registri di cas..1.De La. Ro– chefoucaulcl potrebbero ben provarcelo E quand o la sµcrn nza di compcn s. .1.rc il pas– sato col futuro vien<>a man care, come in que • stc sett imane, allora gli uomi ni da ll'una parte e dall'altra µos.'iOnO eventua lmente avcro de– gli scatti, perdere la padronanza sui prop ri nen •i, ed ceco le agitazioni di piazza. Per giudi care equamente le quali non havv i altro modo ali' infu ori di qu ello di S..'\J>CfC e volere prima im medcsimar,;;i dello sla to d'a– nimo dcli' am minist-ratorc elci signo ri De La Rochcfoucauld da una parte, e elci suoi opera i da ll'altra , cli fronte all'an damento de ll'ag ricol– tura , da lla qual e tutt o viene, da lla quale tutti si aspettano il soddisfacimento elci loro bi- sogni. Ma l'avvenire del Ta voliere non può esscrl mutat o sen7.a l'impie go di immani capitali , che per om e per un pezzo ~ vano sperare di ved ere imm essi nel suòlo. Questa la verità nuda e cruda . E. AZDIONTI. Comun icazioni agli amici. S1g. ~IOKTA'H. Catania. - t-·,1cchu11u 11bbona• me11icumul,,t1v1cou la Riform a Sodale RI prezzo di L. 16. . CAPALD J. Dilo,,/o. - Quest'ann o non si fanno abbou. cumul.. t1\•i con 1~ Voce. Avv. CESARI. AstoU Pice110. - Veda risposta prectde nte. Avv. MANCIN I. Cose,,za . - Non facci~mo spe– dizioni cont ro nsst-g110. A NG10Lo G'",~ov- A~N~N~o~z~z,~, -g~,,~,,.~,,~.r~es-p~o~,,,~•-:-b,.,,_te~. Flreaze - Stab . Tip. Aldlno, Via de' Reaal, Il • Tel. g.85 GIUS. lllHERZA & fIGlll• Ba,i EDITORI LA CRITICA RIYista di Letteratura, Storia e Fllos Oa d;reuo do B. CROCE La Critica ora en trando nel suo dodi ce– simo anno di vita può mostrare, nella serie dei suoi volumi, quasi completamente auuato il suo program ma, c:he annunziava nel no– vembre 1902. Doppio era lo scopo della ri· vista , la qua le per una parte si propone, ,a, reagendo contro la grossezza del precedente periodo posi tivis tico, un fecondo risvegl io dello spirito filosofico italiano, e prometle\l:t insieme di d,1re un vas to quadro, con severa indag ine cr itica, di tutta la produ zione nrli – stica e scientificn in Italia nell'ultim o mezzo secolo. Ora l'efficacia spiegata eia questa rivista nel campo degli studi è univer salment e no• ta, nè meno ingente è il lavoro che essa ha eseguito e continua ad eseguire per prepa– rare una stor ia letteraria e filosofica de l pili recente peri odo, avendov i già il Croce trat– teggia to le più eminen ti e varie figure e i cara tteristici momen ti della lette ratura ila• liana contemp oran ea, tratta ndo di ben ot– tanta scritt ori artisti e lettera ti, e d'a ltra part e esse nd o pre s~o il Genti le a compiere il dist-gno, con potente visione d' insieme e profondo acume critico, di tutto lo svolgi – ment o progressivo, att raverso le varie scuo– le, de lla cultura filo:5ofica italianH. Con compatto dis eg110e costan te unità di svolg imento concepi ta e scr itta La Criti:a vuol esse re, cd è, qualcosa di mezzo tra la rivis ta e il libro : agile e opportun a come una rivista, ma durat ura come un libro. Si pubb lica il 20 di tulli i mesi dispa ri in fascic ~li di almeno 8o pagine. Abbo n. annuo: per l'Italia L. 8 - Estero L. 9. Chi vogli11 farsi un'idea del rk co ..:ontenuto della rivist11 1 po t, à domandare, e riceve,!\ l{r~– tuitamente I' IND l...:E SISTEl\lATICO DE I PRIM I DIEC I VO LUM I. So no disponibili le annate 19,9, 1910, 1911, 1912 e 1913, al prezzo di L. S ciascuru1, e le a,inate 1904 e 1905 , seconda edizione in v~– lume, I.. 10 ciascuna, Dlrl&tre comml11lo■I e n1II• ■Ila C111 1!411rlct OIUS. LATERZAI FIOLI, .Bori.

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