L'Unità - anno III - n.1 - 2 gennaio 1914

., ., I059. Sig. Aldo Aodreol( r Belle",\rti, 8 - , l Problem i della vita italiana. Si pubblica il Venerdì: in Firenze - Direttore GAETANO SAL VEMINl - Di rezione e Ammini strazione: Lungar no Vespucci 12 b -Abbon amento annuo ordinario Lire 5 per il Re:2 00 e per i paesi itali ani dcli' Austria e della 5"fizzera; per I' estero Lire 7,50 - Abbonamento sostenito re Lire 20 annu e - On numero Centes imi 10 - Conto corrente con la posta. Anno III - N. I - 2 Gennai o 1914. SOMMA Rlc/i:t orno atle spu e militari, L'UNITÀ - fine del latt foodo ?, Ac1u co 1.A - ~ nla e lnghiltu ra , U. F OR) I E:-;TINI - La prK edcou del matrimonio clvifr, L. e Clukall, L' UNIT,\ - li Convegno ~ tlar laU di Emlgr.a:ion e, GUIDO VALENSIN - Lo scloprr ~ ola, E. AZ ll tONT I. BONFI CLI , L ' UN IT,\ - crhul crl / Intorno alÌe spese militari. In quesl anno passato la Germa nia ha dato u,, magnifi c~ r:.·tmpio dtl metodo, che dOtJrebbtro srguire t11ti i g;,;Jtrnt 11e§l1 au– met1ti delle spese militari: l.!_1dicare .sempre ~ ,, modo preciso I' 11mmo11tare delie nu ove · maggiori spese, e proporre ntllo JtlJSQ t?mp7J" - ; 'pr6éii}ld1mni'ìi fi11an:iari 11eass ari a for– nire le corrispondenti 1111ove lltrate. l a impOsta sul ;eddito e ml P"t.rimonio, p roposta dal Governo germanico per f ronteg– giare le nuOtJespese, ht1 avuto un effetto safo • tt1re su chi dovrà pagarla. Pid. d'uno cbe invocava con ent11Siasmo li aum e11ti, - qua11- o non sapeva con precizio ,u d, quale cifra ci fo sse bisogno e con quali espedienli fi11a11- :ia ri si dovessero procurare i fo 11di 'llCCessari , - É.f1_inJJi1D-1.i1Jlreddare il suo (eroore non appe 11a ha cominciato a capire che toccava p roprio a lui di tste re ~u.i_a_ paaao:.-: E on.che in Francia il Governo ha potuto imporre p i ,ì fac.il menu il seroizio dei tre mmi, che i prowedime11ti jiflan:iar ·i per far fronte olla spesa del seroizio dei tre anni. Quan to alf It alitl, i nostri pa1rioti tripo– litti sono tutti come B ertoldo, che non trovavt1 mai l' t1lhero a mi appiccarsi . Che occorrono molti denari per pagare la 1wov11grandezza ti' lt alia, i. positifJ.o; ma nessuna tassa f' buo,,a, meno quelle che o prima o poi saranno pagme dagli altri. E se tre a,rni or sono, ,ul momento stesso ù, cui cominciava la cnm– pag11a giornalisti ca prr T ripoli, i giornal i tripolini avessero dello rhe I' impresa sarebbe costata 1m mi/ardo e 11u:zo per comi ,iciare, t ,m a settant ina di milioni all'an no di spesa co11tinuativa, e avessero enu merate le 1tu 0tJC tasse che bisognerti mettere per f ronteggiarf' queste spese, - è flSSfJi probabile che a Cfri– poli non ci saremmo andati, o per lo mmo ,io11ci sarebbr stata per la 1< santa gesta » una così f renetica 1ma11imilà. Osseroando gli ejfrui sedati vi, che ha pro– dotto in Gernumia e i1t Francia la co1Joscew:.,1 1rihutt1ria che dt'Ve corrispondere alle nuove spese militari, Norma ,i A ngrll - l'aut ore del fa moso libro su l..a gr:mde illusione - lui pubblicato in qursti giorni ,m opuscolo intitola to La guerra e i b vo rnt ori (\.\far :md the \\"orkers), in mi spiega quali vantaggi ricar•rrehbe la cauw d,·lla pt1a mondiale da una r.stensio11e dr/ ull'todo ude sco. Bi sognerebbe - st rivt ,Yorman An gell - cht in tutti i parsi f osse intr odolla la regola costante di uparflrt le impo ste destinate agli aumenti di spese milit ari dalle imp oste de– stinnu a manten ere tulti gli altri suvi:.i pub– blici; e gli aumenti delle impo ste militari do– r-rcbbero nscrt sempre prelcoatc dai redditi o dai patrimoni dtll, classi suprri ori, che so110 st mpre pronte ad asrnmcre r i11i:it1tiva di qtulle spese. Bi sogna, scrive f A ngeli, che per es. in I nghilte rra tutti sappit1110 che ad ogni ,wov,1 dre ad n:rng ht corrisponde auto– maticamt ntt un au mento di ditci u nt. 11dla nco me-w x; pn -0110 drcadnaughts, ottant11 roztesimi ; e così di srguilo. E' questo il solo me-.:.:o, che ci sia, per ob– bligare la gente a riftttterc 1111 poco più in tulli i p,u si, prim a di ltisciarsi suggestio11are da ccrtt paure o da certe ma11it di grande-.::.a. U idea dtlf An gtll sembr a tutt ' allro che imuuttabile alla \Vesuni nster Gaze tte, che 11rl n1011tro drl 22 diumbre riassume larga– mente lo sc·ritto dtl pa ri.fista ingltse . Ora In \\ "estmin ster Gazett e i quel che si direbbe ;,, Italia il giornale ufficioso ddf allual e mi- 11isrero liberale. Ed è 1111 f atto nsMi impo r– tome che un giornale come la \Vestm inster Gazette consideri come accettabile la propo– sta dell' A 11gell, dichiara,ido che (< nessun go– vtr,i o, il qw1le si rrmln ronto de/I' attuale distribu:.ione della ricchn::.11,può sognarsi di 1111me11tare il peso delle impo stt su ltz classe operaia n. l' idea de/l' An gell dovrebbe essere appli– cata a,iche in I talia. O per lo meno i partiti democratici dovrebbero chiederne l' att.uazione alla riape rtura della Camera. - Il 1l1i nistro della marina domanda 100 mili oni all'anno di maggiori stanziam e11ti? Co,i quali nuove tasse intende il Governo trOtJare questi 100 milioni? - Per paga re gf i11leressi del de– bito per la libia e per prow cdere alle spese continuative della foll e imp resa, occorrono 70 od So milioni ? Con quali nuovt tasse intende il Governo protJVedert a questo fabbi sogno? Una battaglia -risoluta e co11thwa su. que– sto terreno e in questo smso, costringendo tutti alla sincerità e dando a cia.sc ,mo il sen– tim t 11to imm ediato della propria respo1tsahi– lit,ì fi na11ziaria, rapp reswt erebhe contro gli aum ellti delle spese milita ri 1111 ostacolo assai più grave che centi naia di comizi di proteste « sovvu sivt n contro le spese 1< imp roduttive)>. E gùì che siamo a parlare di fre1ti automa – tici contro gli aumenti m ilita ri, credia mo op– p:irt,m o ti; rù:h,:.mw, : I' ,,!tcn::io11.: di qu,;;;;,; arca 110 occuparsi scriam ellte di questo pau– roso problema, anche su un' idea svilup pala sul Berliner Tagesblatt drl 12. 110tJembre 1913 dall' rco11omista l ujo ll rc,1ta110dell' U11iver– sità di .Honaco. ll Brm t,mo ha osseronto, a proposito del famoso processo Kr upp, comt il Govuno te– dtsco - e noi possiamo dire lo stesso di'/ nostro - mentre i11teroir11ei11 tulli i rami d,lla vita cc_onomica cerca,u/o di rnhordi11are il gioco delle fo r-..cnaturali a preocmpa:io ni di i11dole politica, 111111 so"1 forma di a11ivit1ì indu striale abbandona quasi del tutto alla i1ii:ù1tiva priv ,1/a: quella della produ: io11e delle ,1n11i: cioè proprio quell(l, che Adam o Smith riconosceva essrre /11 sola di cui il mo11opoliodovesse compt ten: sempre allo St.ato. .Ve è co11seg11i10 che gli Stati si trOtJa,io oggi ad rssne dive11tatigli schiavi dl'ilt ft1bbriche p rivate ti' armi; le quali, pu me-.:.:odella stampa tla esse pre-:::.olat1 , co11trolfota, creano lr gra11di pau re i11ernazio11ali e costri11go110 i gOtJerni a spese che si potrebbero crrtamcnte er,itare, se 110n fo ssero richits te dllgli inte– ressati. Una volta, quando l' i11d11stria mili– tare rrn ancora 1111 111011opolio dr/lo S111to,lt' spnr mil itnri nan o ili ronug urn:a della po– liti ca rstera, che lo Stato si propo11rv11.Oggi so110 sptsso gli interessi dtllt fa bbriche d'a rmi la c,w sa deu rmi 11ante dt lla poli tira estera degli Stati. !!..!!!2 ... !i!!.t~d_io contro quts to da1110, cht· diviene ogni giorno pi ti grave, Ì' il mono– polio statale delle fabb rù he d' 11rmi. An che st ~i--prad 1 2io11e ,u//t oJjit "i"iie statali do– vt sse riuscire superiore a quello delle ~ffeti,u pri vate, questa pe rdita economica sarebbe com– pr11s11ta d,.alvantaggio polit ico i,u stimabil c di sottrarre i Governi allt prnsio ni artificiose di i11d11.strie pri vau, le quali ha11110 i111eresse a r.11der semp·re crescere le ordi11a:io11i mili – /llri, o per lo meno a 1101tvederle ma i dim i- 1111ire; e sono portale natura lmente a deside– rare e magari a provocare, contro la stessa vo– lollttÌ degli uomini di governo, un a politi ca i11ttr11a:ionale di i,u idmt i, di attriti e di .. 11t1:io 11alis mo. oteca Gino Bianco Per rttul, re imlipendrnte In politiC1 estera ,fogl' i11ttrr ssi priv11t-i,bisogna comi nciart: dal ::,.istru~ne le,fabbrirhe mili tllTi p rivate. Ecco 1m' a/Ira idea, che meriterebbe di cn- La fin .e del Dopo avere negato le pensioni per la vecchiaia ai lavoratori agr icoli, cioè a quas i tutt o ·il proletariato ciel Mezzo– giorno d' Ita lia, l'on. Giolitti ha voluto dar si l'a ppare nza di avere pensato an• che a questa piuttosto numerosa cat ego– ria di suoi sudditi, ai qua li le male lin– gue lo accusano di voler somministrare niente altr o che bastonate. Perciò ha prome sso nientemeno 1a divisione del lat ifondo. Vent i anni or sono, al tempo della insur– rezione fascista. lo spezzament o del lati• fondo siciliano fu la questione cli moda in It alia: tutt i voleva no condannar e almeno alla galera i lat ifondisti, che non si affret– tassero a colti vare inte nsivam ente le loro terre; un deputato radicale proponeva un progetto di legge, che cominciava: (< art . 1 ° Il latifondo è abol ito " ; e il Ministe ro Cri– spi presentò addir ittu ra una vera e pro– pria legge di espropriazione in caso di ' lld it1...ul.1 lra s!orm.i.Gic,nc culturak:. Va da sè che non se ne fece nulla, e il latifondo continua tutt ora a coprire la sesta parte della Sicilia (382.967 et– tar i , appar tenenti a 173 persone). Ma mentre i politicanti chiacchiera– vano, un certo num ero di studiosi estra– nei alla politica cercava di esam inare se– riamente il grosso problema per dete nn i– nar nc con 1' aiuto della scienza e della esperienza la soluzione migliore. E i resultati di questi studi si possono leggere, lucidamente riassun ti. nel re– cente bel volume, che G. Bn CCOLE RI ha dedicato a La Sicilia d'o ggi (Roma, Athenaeum, 19 r3). Per risolvere il problema del lat ifondo, osserva il Bruccoleri, bisogna affrontare prima alcune condizioni essenzialissime da cui il latifond o ha origine come ef– fetto inevitab ile. E la prima e più essenziale è la con– dizione fisica e climatica. Se si fosse comi nciat o - spiega il Biuccolcri (pag . ,125 e seg.) - col porsi qu esta domanda essenziale: • date le condiz ioni fisiche, in cui la Sicilia si trova, è possibile ott enere dalla mag– i;+or part e della terra. anche se abolit o il lati – fond o e migliorat i i sistemi di coltu ra, una pro– duz ione di gra n lunga ma ggiore di qu cll,l at – tuale ?• - : si S.."lrcblx! ottenuta la rispos ta ne• gativa che il Cuboni (/ problemi de/J' "gricol– tun, meridio11ale, Hasscgn a contemp oranea. apri le-ma ggio 1909), dà in forma. troucantc e rcci')a nei seguenti brani, che è opport uno ri– produ rre : • L' umidit à, che è condizione indi • e spcns<lbile della vita vegetativa, man ca asso• 1 lutam cnte nel sud, e spesso la siccitft dura 1 ostinata per sette od an che otto mesi di se- • guito. Xci sud abbia mo du e prima\' cre : da l • febbrai o a li' aprile e da ti' ott obre al 110 \'C lll - • bre, con un pericxlo int ermedio di almeno qual- • tro mesi, du rante i quali ogni colt iva zione 1 si arre sta o per man canza assoluta di piog- • gia, o perchè le pioggie cad ute non sono mai • tanto copiose da compcn s. .1.re le perdit e pro- • dotte dall ' e\'ap orazione eccess iva causata trare in '"' programm a immediato ,t a:ione democratira. L' Unìt à. latifondo ..? • dagli alt i calor i estivi. Cosi è che men tre nel • nord si possono seminare in mezzo al fru. - mento delle leguminose, e dopo la mietitu ra , le condiz ioni termiche de l suolo ass econdano " il prospera re dei prati che posso no esse re fai- • ciati o sovesc iati, nel sud, invece, dopo la • raccolta del frument o il terreno arat o si fa • polveroso e i pra ti somiglia no alle steppe. • La stessa 5 111/a, la tan to vant ata pia nt a • foraggiera resistent e alle gra ndi arsure es.tivc. • nei mesi di luglio e agosto sospe nde il suo • ac-crcsd men lo. Nè giov ano alla bisogna gli « ac... prnn:on i temporalesc hi, non ta ntd per la loro • rarità, c1uan to per la loro \'iolenza che ltt11g1 " dal penetrar e il suolo nella p.rofondità ncces• • s..via perché l'acqua possa essere a.:.sorbita • dall e rad ici. asporta, con danno not cvoFssimo, • r,ra n p'lrt e dei n:trati fonnal'<ii nel suo lo. • Dalla mancanza. cli pra ti e-stivi pro viene ra sca ..scu. a di best iame, e di conseg uenza il di• t( folto d i forza per lavorare la tcr,a <' eone-i• • marla orr;ani camentf'. Cli stessi concimi chi. • mtc1, che ha nno ta nta importa nza nelle ')vi- • luppo della nostra agr icoltura, nelle te ,re • aride ciel Mezzogiorno non dann o buoni ri • • suita ti se non nelle annate con prima\·era • piovosa ; in caso cont rario, come spc-...o av • t(' viene, riescono clanno~i pur aumcn tamh la • spe')a di colti vazione. Questo fenomeno ò • affa tlo na lnr.ilc, pcrchè in ist.ito di siccità • jl concime non si scioglie, anz i viene ad au- • mcntar c la ~alscd'nc della terra , quella sai • sccline che ò t;1nto noci\'a alla vege ta zione. • Aggiungan si a c1ucsta ca usa fondam ental e 1 delle tri sti condizioni dcli' agr icoltu ra mci :- • clionale, le cau se secondarie d<·lle ,qu a li si ò • parlat o e -,i parla to nto : ciOO il latifond o, la • ma ncan za di case e di sta lle, e sopratt utto • Ja clcf1c1enza di capi tale; e .:.i avrà. una r.i <isc- • gna qua si completa. elci mali che aflliggono • il nostro "Mezzogiorno agri colo. Però convien • nota re che c1uesle cause secondari e deriva no • in ultima anal isi dall' unico p1-incipa lc: la. • siçcità "· Dunque perlin e il latifondo sareb be ca usa seco,idC1riC1, mentre la pri11cip1.1le cl /a sicciltì. Similmente, ~,e con altrettan ta se,enit à. di spir ito si fosse posta, circa i rim eùi escogitati, que st'a ltra doma nda: • È possibile spezza re il 1 kitifond o, senza che la sua struttura tcc1~ico • agricola ne :-ia prorond amen le e radicalment e " modificata. sì da restarne quasi distrutta ~ » - si sar ebbe avuta, anche qu i, da i competen ti - alcuni dei quali non sospe tt i, perchò sociali- sti, co me il Ca mmarcri e il Vacirca - un a ri. sposta in gran pa rte negativa. Tant o costoro, infatti, qua nto il Valenti, che il l...orcn;ooni, rit'cngono impossibi le o quas i, ccl in ogni caso nocivo lo spezzame nto, ai fini de l rendim ento , del latif ont!o. Lo Ziino (Lauf omfo e !Clt1jo,ulismo) ò piut– tosto ottimi sta circa lo spezzament o, an• che attual e, del latifo ndo; ma pone, però non poche condizion' alla co~tit uzionc a al. I' util e fun7ionamc nt o dei pode ri a utonomi risulta nt i da llo smembram ent o; cd cssc1wial – ment c: a) le comuni ca zioni ; b) r acc1ua po– ta bi!{'; , ) la sistemazio ne idr olor,ica dc snolo. Inoltr e e,:::li riconosce che lo spezzamen Lo \ BOWGN

RkJQdWJsaXNoZXIy