L'Unità - anno II - n.47 - 21 novembre 1913

sian sco lari , lut ti qu elli che in lt alia , con la m ed itaz ione c. con l'azione, fanno opera di– sint ercSSata in pro de lla scuoL:1 italiana. Documento dcli' opera di questo libero so– daliz io e spec ialm ent e del suo capo idea le Giu– seppe Lomb ard o-Had ice è )I libro, che la mo– destia dcli' auto re ha intit olato Lezio11i di didattiw (1)., m a il cui vero tito lo do – vr ebbe esse re invece La 11era riforma della scuola in ltll/ia. 11 mo tt o di que sti riformatori è stat o: • rin– novar e conse rva nd o • ; èssi cioè hanno in teso a ricrea re la scuola int èriormcntc, pur rima – nen do ncll' amb ito degli attua li ordiname nti scolastici. Quindi : rispe tt o asso luto de lle form e esteriori vo lut e e consacrat e dall e vigent i di – spos izioni di legge, ma in par i tempo crit ica min uta e sp ietata di tutti i valori tTacli>.iona li della scuola , e rivalutazi oni e tra sfo rma zione della magg ior part e cli essi. Risolta la q ues tione dcli' insegnam ento della pedag ogia co l dim os trar e J' assurdità e I' im • possibilit à dc li' esiste nza d ' una peda gogia come scie nza pe r sè st ant e e col ricondurr e qu esta pseudoscienza a lla ftloSQfia, da cui non avre bbe dov ut o distacca rsi mai : in conseguenza di . ciò abolita la metodologia apri oristica e la "<lida tt ica ricettari o, va levole pe 1 tutti e per tutt o, e affermata inve ce la necess ità tli una dida tti ca persona le: tanti maest ri, <tant e di• datti chc, ridu cent esi poi tutt e ad unità nelle formul a • sii uomt>, sa rai maes tro •· Lo st-udio della gra mmati ca, teoricamente , co ncepit o come studi o di organi smi viventi e quindi svo lgenti si co ntinu am ente , come in• daginc lii feno1!1cn i ripetenti si sempr e secondo le stesse leggi ma sempre so tt o appa renz e di– verse; prati ca ment e. int eso come prepa ra– zione o sussidio ali' usb della lingua e ali' in– telligenza dei test i ; testi considera ti , alla lor vo lta, non come esemplar i e modell i d i cscrci• ta zioni lettern rie, ma come documenti della vita de i !JOpoli. Per I' italiano : trabo ccat o gii1 da l suo tron o d i vesciche I' idolo de l componim ent o e. quel che pii1 cont a, messe in luogo suo altre pili s..1.lut ari csercit:lzioni e chiam ate in sussidio di qu!W!o !pseg n31~,1pnt~ ~pfl~, lç, allre d~'-cipLinc, anzi tu tt a la vita. Rinn ov ,1to l'in segnament o della storia, per il cui st-11dio si volle • riviv ere il dramma clèll' umanit à, sent end ov i pul sa re la nos tra vita medes ima , come moment o cli c1ucl dramma • ; rinn o\'a to I' insegnamento de lla geog rafia, così che non fosse pÌlt • pura no – me nclatura gcog rafic,1, ma illustra zione del re– cip roco rap porto, nelle vari e regioni de lla terra, dei fenome ni fisici e biologici fra di loro. e del mon do natural e co l mondo uman o•; ri– co nd ott o a suoi \'cri fini l' insegname nto delle !:ICicnze, pone nd o il prin cipio che • la co no• ::;cenza de lla naturn non ~ ne lla escogita zione dc' tipi , clclle classi C! deg li astra tti generi. ma nel penetr are e nel!' int ende re il d inrun i– .smo deg li esseri, il loro concreto storico dive– nir e •· Perv ase insomi..na da qu esto nu~vo amato e come richiamat e ad una vita nu ova, ad una nu ova significazione tutt e le di scip line; e tutt e le discipline e le singole parti di esse ri– clott e ad unità e cospiran ti alla formazio ne di qu ella comp leta coltura de llo spi rito, che ~ I' idea le de lla scuola med ia . l\la non ben e e non per inti ero pa reva as– solto il co mpi to de ll'in segna nte. se qu esti si fosse acco nt ent at o di si)ie~ r gramm at ica e di in segnar scienze in cl:-isse en tro gli ornri e secondo i pr ogrammi uflìci:Lli: eh~. oltre a ciò. rotta ogni bar riera tra scuola e ,,ita, si accomp ag na, ·ano gli alunni fuori de l ca rcere, e co nsider.indo li come colla lX>rafori nella as– sid ua e a lacre opera <1' csp lora,ionc e di col• ti ,·:-izione mor ale, c1{e è missione d. og ni vero i11scg1rnntc, si stud iava in essi e con essi la famiglia, il paese. )a rcgiQnc, la pa tri a, il mon• do . Ecco pC'rciò il maestro ad aggravare la s:ua fati ca giri non lieve , institucnd o e reggendo bibli oteche s:colastiche , tenendo liberi clopo• sc uola. face ndo escursion i, pronunciando con• fcrcnzc , promuovendo inchiC'StC, ~ rrctt o in c1ucsta bisogna da ll ' illu~ione cli trovare im• medi:-tt:a adesione di qualche intelligenza alla sua. da lla spera nza cli porre in a ltr ~ 1111 germe piU tardi fruttifero.'dalla certez za, in ogni caso, (1) G1Uifft'I: LOliluaoo R.un cc, lr.;iom Ji Jid,,t1ir11 t 11• ~ rJ, Ji llftrÙtfi .A• "ti 1tr.1!,, Palermo, Sandron. • • L'UNITÀ di educa re intanto e di migliorar e almeno sè medes imo. E tutt o que sto non ag itato e discusso in d iatribe teoriche, ma pr ovat o in pazie nti •e lunghe esperienze: non • forò • ma • ho fatto 11, non propos iti ma at tuaz ioni, non pro gra mmi ma relaz ioni : espe rimen ti , attuaz ioni, rela– zion i fatte da gli inseg na nti, non per dir et to ri o ispetto ri o commi ssari di concorsi, ma. per sè medes imi prima , e poi per qu elli che voles– sero eia qu ell'ese mpio ricavar consigli e norme per hr cli pili e meglio. Questi ingred ienti , insieme con altri pr ezio– sissimi ricav ati dall' espe rienza sua personale , Giuseppe Lo mbardo -Ha.dice ha fusi nel fuoco della sua volontà e de l s1;0 ingegno, li ha git t:-it: nelle forme cli un ben compaginato e rigorosissimo siste ma filosofico, e ne ha fog– giato qu el marav iglioso arne se di batt~g lia, che son le sue Lezioni di didattic a. Libro, che altr i JX>t"rà considerare pii:1specia lment e come un manual e cli pedagog ia ad uso de l seco ndo corso normale, ma che a mc è parso sov ratult' o un mira.bile lib ro di storia e di poesia , un poe- ma : la canzo ne de lla gesta eroica di quei po– chi insegnanti ita liani, che si sono accinh a dar ci la scuola bu ona ~I f'Cl11cativa, nonosl:ante b :\line,.va, nonos tante i colleghi, nonostan te la pedagog ia : e che rioscirnn no da soli a ri– solvere il prob lema de lla vera riforma scola.• stica . l mpresa magnifica, impresa tut ta qua nta italiana, che può aver riscontr o per magn ifi– cenza. e per itali anità, solo in 1111' altra im– presa: quella per cui i cafo ni del mezzogio rno nonost ant e le leggi, nonostant e il Gover no. nonos tante i borghesi meridiona li e ... sct-ten– t riona..li, si sono accint i da soli alla rede nzione deO? te rra loro, e risolvcr:-inno eia sol i il pr o- blem:i. mc~iclionale. Alcuni altr i libri come q uesto in mano a par ecchi insegnanti , che di libri cosiffat ti sen– tano realment e il bisogno e che in essi libri ritrov ino sè medes imi , e po i la vera riforma della scuola med ia s..-uà. cosa oramai com– piuta, cd al h!tur o legislatore poca fatica sa rà riserbata. A UGUSTO ì\foN TI. Clero, questura e mala vita in Puglia. I. Ne l numer o 17 nvv. dell 'Unità pubbli• cammo la segu ente lette ra, dir etta dal professor e ì\ 1 faur o Terl izzi. ~anonico de lla catt ed ral e di Bisceg lie, all'avv. Barione Poli di Molfetta: 30 ottobre 1913. M,o carissimo Poli, Mi meravi glio forte che Voi con un certo ri– se rbo, e per solo vostro uso e co11s"m o, vogliat e sape re da me una cosa, che qui è nota lippis ti /011sorib11s da potersi chiamare il secreto de' ban· di. È ve ro ch'essa ha dell'in credibil e, ma non 1>er ques to è meno vera . UJit ~. Il giorno 2 1 ottobre il Canoni co Te o– logo Minutillo fu da ques ta Curia mandato a Molf<:tta dal Vescovo per saper e da lui, se, co• me Vescovo del capo luogo del Collegi o, av esse istruzio ni da Ro,,1a sul famoso • uo,i t:rpedit n. E, tornato, disse in pieno Capi tolo, me pres ente: 11 Picone mi ha dettci di non ave r potuto ot • 11 tenere per il clero la doma11dala sospe nsione " de l 11011expedit a favore clell'on. Pansini , poi– • chè que sti figura tra i firmatari della propo • u sta di legge per l'ab olizione delle Guarenti– " gie del Pa pa. S_i passerebbe sopra eh' è re – " pubb licano , non constar e che sia massone, 11 ma su qu ello non si pu ò passar e. Quind i (sen• • tit e questa eh' è bella) il Clero , come Clero, a de ve as tenersi ; ma possono , a11.ci debbo110, i " pre ti esor tare i par enti, gli amici, e in gene• " raie tutti quelli che dipendon o da loro avo– " tare per Pa nsini "· Ques to avveniva marted\. Ma venerdì il Vicar io Generale Bombi ni con• vocava il Capit olo, e pa rt ecipàva in nome del• l'Arc ivescovo di Trani , Carrano , eia cui dipende Bisceg lie, che la S. Sede ha sos peso pel colle– gio dì Molfett a e Bisceglie il • 11011exptdit " a favore delt'on. Pa nsini. E so ggiung eva: " Tutti " so no invitati a votar e e far votare per Pan- • sini. Anzi per dar 1:1gio a tutti di fare il loro • douere, dispens o per domenica di venire alla • Chiesa pe' Vesp ri alle ore 16; chè i Ves pri " ce ii dir emo domenica dopo la Mess a "· E cosi fu fatt o. Va se nza dirl o che io era prese nte a questa comunica zione uHìciale. IL Vostro dcv. aff.mo 1\1. TERLI ZZI. Qu este in form azio ni del prof. ca no– nico Terlizzi - uomo, lo ri petiamo , di g rande rettitu dine e serietà e di sin teres– sato nella lotta eletto ra le, a cui non part eci pò in nessu n modo, e alla cui parola noi cred iam o in cond izion atame nte - qu este informa zio ni non sono andate a fag iolo al can onico Minu till o, il qual e ci in via una smentita. ch e di ce preci – samente così : \'enon, Il noumbr e 191J. E falso che la Curia Vescovile di Bisceglie abbia dato a mc sottosc( itto incarico di inte• ressare il Vescovo di Molfetta, Mons. P ,cone, su ll'avere o no sosp eso il 11011 expedil in favor e del candidato on. Pansin i. I~ falso che io abb ia parlato col Vescovo P1cone, anzi non sono stat o affatto a Molfetta il 21 ottobre. È falso che il Capitolo di •Bisce~lie abbia tenu to una se duta per ques ta faccenda: come è falso che io ab– bia riferite ct.l C3pitol o confidenz e fattemi de l Vescovo Picone , col qual e non ho parlato. Il ~Sig. Can. Terliz zi lrn inve ntnt o di sana pianta, e son pro nto a provarlo con documenti e te• stimoni. Dom-:N1co M1NuT11.1.o Car onico Teolo go di Bisceg lie. In questa epistola il ca nonico Minu• tillo non sment isce in nulla que lla parte della lette ra del Terli zzi, che riguard a il non, ex,Pcd·it to lto ufficia lment e dall'ar– civescovo d i T rani, Carr ano, per 1'. 1 Iol– feua e Bisceglie. Si lim ita a prÙclamar e falso e inven– tato' di sana pianta il sblo racè o'nt o de lle " pratich e avute dal detto canon ico Mi• nu tillo col vescovo di M.olfetta . Possia• mo dunque considerare come definitiva – menle rico nosciu ta da llo stesso Minuti Ilo la revoca del non cxpedit per op.era del– l'a rciv escovo di Trani. E a co nferma di questa facile in duz ione abbi amo un'alt rà lettera del medes im o canonico :Minutillo .. a ll'avv. Po li di Molfe tta in data 12 no• vemb re; in cui sment endo, i12._~i~me a tutto il resto , anche la sed ut a --capito– lar e, scri ve : < È falso che il Ca pit olo di Bisc eg li~ abbia tenut o sedute almeno per questa f accenda >. La fa cce11da, per cui fu tenuta la seduta, è evident emente quella in cui fu fatta dal Vi cario Gene • raie Bambi ni la comuni cazion e dell' A r• civ escov o di Tran i. lll. Ed ora pa ss iam o a di scut ere la smen – tit a del 1'1irrntillo per que l che rig uard a l'att egg iamen to del ves covo di ì\ 1 (01- fetta. A propos ito del qual e, il cano ni co Min utill o ha co mm esso un gross issim o err ore : qu ello di sm entire tro ppe cos e e in tono troppo reciso. Ecco q ua, infatti , un 'a ltra sua lett era, co nte nu ta nella segu ente epistola della Curia vescov ile di Molfetta . ll olfctt•, 12 novemb re 1913 Ili.mo S1g. Direttore dt- L'U11ifà ...:. Fir en1.e Nel 111ouero 4J, An no Il, 7 uovtmb,-e 191; del gior 11ale L'Uni tà di F,re11ce, ;,, q11ar/a pag ina, sollo la rnbrica • La pust1.1 delf Unità " lro via• mo inserita ,ma cor rispo11d1wsa 1 con cui si ac– rnst1 il vtscouo di Mol/t lla di auer j auorila la ca11didat11rt1dtlro tt. Pa11si11i,td, a conf erma, è ripor/ala ,ma letlcra del Pr of. Maur o Ter/is$ i ca11011ico della calledrale di Bisc,g lit , dir cf/a al• fa vv. lla rione Poli di Molfett a, nella quale so110 messe i11 bocca al Noslro Vescouo parole che, si asst riscr, abbia tg li rivolle al Ca11011ico Ttologo D. Mimdi/1 1) dtlla s/essa ca/lcd rale di 1noBianco 413 Bisceg lie alfu opo ma11dt1toper i11/erpellarlo i11- lomo alla soppressione del f amoSo (sic) non ex pe• dit . Sfa ,t/e la compie/a f alsilà di quanto leg,.resi 11ella sudde l/a corri:spo11de11tsa, specialm tnle nella lettera del Prof. Ter/ii;z ;, a 11ome di Mons. Ve– scovo di .Molf elta, pr, go la S. V. cl,t , a smm– lila , pubblichi la s~guenle lei/era del Ca11011ico Teo/. :l/i1111tillo. 11 novembre 1913. Cariss imo amico, H o letto la /ua e quello che è seri/lo sul gio r- 11ale L' U1:ità di Firmu . /11 propof'ilo, sme:1/isco assolulam e11/e c/11 la Curia Vescovile di Biscrglie mi nbbia dato iuct1rico di inlerrogare il lltscovo di Molft lla sullt, nota f llcctnda del non exped it: sment isco che io sia sia/o i11 Molf tlla in ncs;,,,, gio rno dell'ottobre pas sato,' eccello il 19 dalle ore 6 alle 7 ½ pom. per pr tdicare 11ella Parrocchia di S. Genna ro, e che ù, q11e/fora 11011ho pt1r– lato che col par,.o co: smenlisco che il Capitolo Cafledral e di Bisceglie abbia fe1111la 111u, setlutt1 capilola,.t in proposito. È vero sol.imen le che 10, Interrogalo privatamente da qualche canonico se fosae Vero che il Vescovo di Molfetta. a.veS3e!olio il non t:rpedit in favore dell'on . Pan sini, risposi di av e, senUto dirt In Molfetta non esser vera la sospen– sione del non exptdi f, ma solo che Il Vescovo con• sigliava l'astensione del Clero e si rendeva indiffe. renle che I laici cattolici votassero pel Pansini, ' Del reslo nou .so più 1111/la. Proleslo quind i contro le me111,ogne del C<mo11ico Ter/fosi , stim a11do eh, q11tsta 111it1 leflera sia pubblica/e,. Con Sfllult ajf ,tlt, osi mi coufr.r mo Ajf.m o Do ~rn.NICO M INUT II.L O Can. Teo l. de lla Cattedr nle di Bisceglie A magg ior conferma di quanto sopra, S. E. Mgr. Vescovo <li Molfetta mi incarica far 1~oto che eg li nell e elezioni polit iche del pass :-ito ot– tobr e dir ettamente e per mezzo di questa Curia Vescov ile a coloro che lo hann o interrog:-ito se nella nostra diocesi vigesse il 11011 upedit, ha sempr e rispos to : • il 11ou e:rpedil vige sia per il clero che per i cattoli ci "· Anzi eg li la vigi• lia dell e elczioni 1 a scans o di equivoci, faceva girar e fra il clero il numero del giornal e La Liberlà di Napoli 24 ottobr e 19 13 1 in cui sotto la rubrica II Il Catechiirno dell'e lettore n chia– ramente si imponeva sub gra ui l'o~se rvanz;.1 dèl 1101' txpedil in quelle diocesi in cui non era stat o sospeso. Canonic o GmrnARO M1NERv1i-.1 Ca11celliere vescovile. Dunqu e il canonico Minutillo fu a Molfett a ; solo non fu il 2 1 otto bre, ma il, ... 19. E tornat o a B isceglie, ra céo nt ò di aver sentito dt're - da chi ? - qua l– cosa che si somiglia quasi come una gocc ia d'acqua a quant o il Terlizzi ha raccontato. Dunque , non tutto è falso nè inv en• tato di sana pianta ne l racco nto del Terl izzi, co me il Canonico M inu ti llo in• vec e affe rma nella lette ra inv iata a noi. Che dire , poi, del ca villo pi eto so a cui qu esto bu on serv o di Di o si afferr a, per negare di av er parlat o « in seduta ca– pitola re », mentre par lò solo e privata– ment e a qual che canoni co > ? Il Te rli zzi non ha mai pa rlato di e se • duta capit olare » ufficiale a proposito dell ' in cident e Minuti Ilo : ha par lato di dis corso fatto « in pieno Cap itolo, lui pres ente)) , cio è alla presenza di tutti o di molti ca noni ci, senza affermare in al• cun mod o che si tr at tasse cli vera e pr op ria « seduta cap ito lare » . rego lare. Ques ta seduta · ca pit olar e rego lare il T er lizzi l' ha affe rm ata so lo per la co– muni cazione del non expcdit tolt o uffi– cia lment e da ll'ar civesc ovo di Trani. · I V. Ed ora ci resta da es amina re la let· tera de lla Curi a vescov ile di Molfetta, ne lla quale S . E . Monsigno r Vescovo, senza nulla s111e 1/iredi quaut o # Terli z:t.' lia raccoutato dcli' azio11e del/'Arc ivcsco110 di T raui , ci fa l'ono re di farci sape re pe r il tra mit e del suo Ca ncelli ere, éhe eg li < a co loro che lo hann o in te rr oga to e: se 11-etta nostra diocesi vi gesse il 110n « exp edit, ha se mpr e rispos to: il 110n

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