L'Unità - anno II - n.47 - 21 novembre 1913

414 • cxpe dit vige sia per il clero che per « i catt olici ». Se così è, S. E. Monsig nor Ve scovo è prega to di spiegarci i seguen ti ar– cani: 1° Come mai in Giovin azzo. appar– tenente alla diocesi di 1Woljetta, abbia po– tut o esse re pubbli ca to il 23 ottob re 19 13, senza 1lesS1ma sco1tj essiouc del!' au,torità ecclesiastica, il seg uente esilar antissimo ma nifesto : Co11citl adi11i, Gli emp i si sono levati contro Dio, e Dio Oagella le nostr e campag ne, e ci minaccia di colera e di peste con )r. provenienze de i Bal– cani. Forse <1uesta vota zione è l'ultima sua chia– ma ta; dopo di essa, chi sa qua le sven tur a ci att ende? Voi, donn e inga nnali', voi inesper ti fanciulli, vi state rend( ndo strumen ti inconsa pevoli del• l' inferno. ltldio ispirò il Somm o Roman o Po11lefict a comandl.lrt al cirro di sostenere la candidatura del cattolico (1) Cornm. Domenico Cioffr-ese. Citi 11011 vota pn · lui disubbidisce tr Dio. Gio,-inazzo, 23 ouobrc 1913. Ii~ CO..\IITATO. 2° Come m ai in G iovin azzo, appar– te 11e11tc alla diocesi di Molfett a, ab bia potu to esser e distribu ito, alla porta dlll– /c chiese, senza 11essU,na sconfessicme de/– l'autorità ecclesiastica, un altro ma nife– st o in cu i si legge va : Dove il Pap a dà ai preti il permesso di vo• tare, com' è avvenuto nel nostro collegio, vuol dire che Il e' è pericolo grave per la religione e per la patria, ed ~ dovere di coscienza di ogni cauoli co concorrere alle urae e votare il candidato indicalo dai superiori tccltsiaslici. Oper ai pensateci bene ! Affermatevi tutti nel nome del Comm. Do– menico Cioffrese il quale è onesto, leale, ca"o• fico t voluto dal Papa e ·dal Re. Non votate il nome di Gaetano Salvemini il quale è socialista t ,ron l relig ioso (vedi la Pu– glia del Popolo del 5 corr ., n. 17) e perciò: Vuole distruggere I.i religione. Vuole distruggere le Congreghe. Vuole il divorzio ch'è contrarlo ad un Sacramento della Qiesa. Vuol togliere Dio datle sc:uoleecc. ccc. Giovinazzo, 19 onobrc 1913. IL COMITATO. Dunque, an che S. E. Mons ig nor V e– scovo di Molfetta , a somi glian za del ca – nonico teo logo Mir.utillo di Bisceg lie, smenti sce tr op ~o. V. Lim itandoci alla citt à di Mol fett a, occorre ch e S. E . Mo nsi g nor V escovo ci pe rmetta di rinfr esca rg li la memoria co l rico rdo di a lcuni fa tti not ori, i quali st ann o I ì a dim os tr are che per lo meno il suo non expedi t fu inteso d a tutti pr op ri o a lla rove scia. Infatti: 1 ° Il presid ente della Banca catto– lica, avv. Mauro Garaballese, fece tutl o qu ant o pot è pe r sosten ere il candidat o diciam così repubb lica no. 1° I pr eti di Mol fetta , sa lvo una mezza d ozz ina che mi erano pers onal– ment e am ici perchè mi ei vecc hi maestri o compag ni di scuo la, e perciò furono viol ent ement e imp ed iti di votar e i e salv o una decina , che dis g ust ati delle infami e che si comm ettevan o, si as tennero dalla lotta ; - il clero di Mol fetta fece fuoco e fiamme pe r il ca nd idato repu bbli cano. U n pr ete, P ie tro Carabe llese , in ca sa de l Si ndaco cl erico -repu bb licano - il fa. moso Si ndaco della pr ocessio ne di Sa n Corr ado stampa to in effig ie sull' Uwlà de l 29 ago sto - lavorava la sera a ma– nip olar e certificati elett orali ad uso de– g li amici men tr e di g iorn o, l'ufficio co – munal e face va contr o g li elett ori nos tri 11) !-laHOClC i1eriuo alla loggia • Ouorr P) e Giu.iii ia (! ! !) • di S. ri. L' UNITÀ il più be sti ale ost ruzi on ismo. Un a ltr ~ prete, ce rt o Bi ne tt i, in nan zi alla se sta sez ion e aiu ta va i malviventi e i de lega ti a basto nare e scacciare g li eletto ri non•.. repubb licani. 3° P rop rio q uin dici gio rni prim a de lla vo ta zione de l 26 ott obr e fur ono rest itui te a i frati Ca ppucc in i da lla Co n– gregaz ione di ca rità, pres ied uta da l fra– te llo del S ind ac o, al cu ne sta nze de ll'e x co nve nt o, che erano state to lte loro al– cu ni an n i or so no e per cu i i fr ati avevan o alza te a lt p g rid a fino ad int erv eni re ape r– tamente nelle elez ioni amminis tr ative del 1~10 pe r riave rl e. E la ric onq uista de lle stanze rap it e fu festegg iata co n un t rid uo elett ora le e relative predi che. Co me mette d'acco rdo S. E. Monsi– g nor V esco-; o di Molfetta qu es ti fatti, che ness uno pu ò sment ire e che eg li no n può avere ig norat o, col non expedit da lui mant enut o? Og ni co ntr add izio ne si co hcil ia, qua n– do si acce tti no senz'a ltro Je a ffermaz ion i de l Terlizzi, alle quali co rri spo nde al– me no in par te anche ciò che il cano– ni co ~Iinutill o è costre tt o a ri conos cere d.,: aver scutito dir e (da chi m ai ?) in Molfett a : il non expcdit vige va ufficial– ment e ; per il Ve sco vo d i :Molfe tt a, men– t re era to lt o da ll 'A rc ivescovo d i Trai 1i ; u fficiosame nt e, poi, il Vescovo d i Mol– fetta ig norava l' azio ne del v ici n suo g rand e e e si rende va indiff erent e » se le sue pecore lle si me tt ev ano in com – butt a colla que stura e coll a mala vita per sosten ere il ca ndidato repubbli cano . VI. Comprendo benissi mo che la pub blica– zione di qu esti rap po rt i ufficia li o uffi– cios i fra il vesco vo di i\fo lfett a, l'arei· vescovo d i Tr ani e la rep ub blica pa nsi– ni ana , rie sca incr esc ios a ai pr e ti de l co l– legi o di Molfet ta-B isceg lie. Dinanzi alla reazion e manif est atasi fra i co ntad in i, i marinari , g li arti g iani e tutt e le person e onest e de l co lleg io con– tro le infami e co mm esse nella vota zione , oramai stor ica, de l 26 ott ob re - reaz ion e non pr eved uta e vigo rosa e te nace - i preti si sforzan o o ra di sci nde re le loro responsabilità da quelle deg li a lleat i di ieri. Ma la loro resipis ce nza ar riv a trop– po in r!tardo. E ce rt e smen tit e troppÒ lard eHat e di res tri zioni mi ste mentali per e$ser e prese sul se ri o, non varranno mai a canc ellar e dalla memo ri a dei no– stri lavora tori il fatto che a Molfe tt a e a Bis ceg lie ne lla pr ima applicaz ione del suff rag io univer sa le il clero diè man forte a lla sa nta a llea nza de lla mala vita, della repubblica e della polizia nella soppres sione ini qua del d iri tt o elettorale. .G. Salvemin i. Mentre il giorna le va in maét:J,ina, riceviam-0 la seg11ente lettera cJie certt,meute no,i farà ,ies– s1111piacere al cmionico Mi md ilio : B isceglie, 19 novembre 19 13. fil .mo Sig. Direi!. del giornale L' ,, Unità • Firenu . Il giornale Roma di Napoli pubb lica una lett era del Cav. )I inutillo con la quale costui vorrebbe ~mentire ciò eh·(! riferito in una mia letter a pri"ata all' avv . Poli, e che fu pubbticata dall ' Unitd del 7 novembre. Per mettere le cose a posto, dichiaro pubb li– camente che il Can. Minutillo, il giorno 20 ot– tobre, dopo gli uffici del matti no, in presenza di tutti i canonici di Coro, 11011 richiesto da, ness uno diceva: • Sono stato a l\'lolfctta da l\lons. Picone, per domand argli se a\'essc ist-ru– zioni sull' inter vento del Clero nelle prossime elezioni, cd egli, mi ha detto: - [o non posso sospendere il 11011 e:rpedi t per il Clero a favore cli Pansini, pcrchè, sebbene non mi consti che il Pan sini sia massone, consta a tutti che egli firmò alla Camera l' ista nza per l' abo lizione della legge sulle guarentigie: però se il Clero non potrà votare per l11i, potrà bene ciascun sacc1clote raccomandarn e il voto a· suoi con– giunti, amici e dipcndcnii "· Se egli, l\linuti llo, non vide 1\lons. Picone, vuol dire chc- la cosa se la foggiò lui di sua icsta ; ed io in questo non entr o: a me solo importa di affermare e confermar e che egli così disse. E perchè lo disse in pubblic o, non richiesto da chicchC'SSia,era nat urale che io arguissi che avesse avuto un mandato . Ora egli clicc che non ebbe alcun mandat o eia que– sta Curia. Voglio pur crede rlo. :\la e allora a che proposito riferire a noi il disrnrso e la dirett iva suggerita. a noi che nulla sapevamo di ta l cosa.? ;\fa, o che fu nrnndclto o non, ciò che importa è questo : egli riferì la cosa, come sopra <' elett o, e come io scrissi ndla lettera al Poli. Questo pe1 ) lolfetta. Per ciò che riguarda Bisceglie poi, confermo che il Venerdì 24 o il Sabato -z5 (non ricordo bene) il Vicario Bombini a tutt i i canonici presenti , dopo il Coro. disse : " Signori, vi fo sapere, che Domenica sarà lecito a' preti d' an– dclrc a votare •· - • Sicchè qui (! sospeso il 11011 expedtl •· disse uno. E lui in risposta inchinò profondamente la testa. Ed un :,Jtro: • E per chi dobbiamo votare ? ». E lui : « Per il meno tristo •· Ed un altro : • Ma inS(Jm– ma per chi de' due ? •· E lui : • Per Pan – sini •. Questa la cronaca della comunicazione. Ora poteva il Vicario fare cotesta comuni – cazione uffi('ialc, se non ne avesse avut o I' or– dine dal Superiore? E l' ordine di votare per Pansini non significa Ja sospensione del 11011 e.rped,t a favore di lui ? Se non è zuppa , l! pan bollito. Conosco t utt o il dietro-scena cli questa comunicazione, e come e da chi fu carpito a.ll' Arcivcscovo tale ordine: ma non vo ' dirlo, perchè ciò sconfina dalla smentita Minutillo: e poi non voglio aggiungere nuova esca al fuoco. Del resto , se non basta la mia testimonian– za. che non teme sment ite, e quella di tutti i presenti. se non temeranno di dire la verità, basta il fatto che tutti i preti cli Bisceglie, dico lutti, eccett o me solo, andarono a votare, per convincersi che il 11011 expc,lit. qui era stato sospeso. Tutto questo io scrivo si,ie ira et sllldio, quorum causa.s proc1tl habeo, per amore alla verità e per confermare nella più esplicita maniera le cose eh mc riferit e all'Avv. Poli, che mc ne fece richiesta. E mi appello alla Sua cortes ia, Signor Di .. ctt orc. che voglia · inserire questa mia lettera nel prossimo nu– mero del suo giornale. E intant o mi creda suo dcv .mo l\J. TERLIZZI. LIBRI RICEVUTI E DOARDO G 1RET T1, I trivellatori della nazio,ie ; è il n. 4 della collezione L 'attualil<i pclitica. Roma, Libreria Politica Moderna, 19 13, una lira . Magnifico volumetto di propaga nda ant i– protczionista , dedicato agli agrari , agli zucche– rieri, ai siderurgi ci ; il quale ci fa vivamente desidera re il completa mento della M-ric. l nsicme al secondo opuscolo dcli ' Unità può fornire tutt i i piì.1 interessanti clementi alla propaganda antipro tezionista scritta e ora le. I nostri amici dovrebbero tut ti fornirsene e consiclcrarlo come un vadc mecum indispensa– bile nella nostra campagna . G!OVAN:-.1 BOKl"I GLIO . La scuola e la cullura i,1 Lentini. Catan ia, V. i\foglia, 19 13. p. go. Lire 1.50. Fa parte della collezione • La scuola in Si– cilia •, stud i degli alunni del corso di pcrlc– zionamonto pei licenziati da l!e scuole normali presso I' Università e.l i Catan ia, raccolti da G. Lomba rdo-Rad ice; ed è un documento inte– ressante dcli' indiriz zo rinnovatore che il Lom– bardo-Rad ice ha saputo da re a <1ucllo che è, in mano ai più, lo stupidi ssimo insegnamento della pedagogia. Il Lombard o-Rad ice non assegna ai suoi alunni i soliti lavori pedagogici, da cui s' im– para che il bambin o ha due mani con dicci dita e altrettant e unghie che vanno tenute sempre pulite, e che il maestro de,·e essere diligente e amoroso e deve sviluppar e armo nio– samente sviluppare tutt e ie facoltà dell'alun- Biblioteèa Gino Bianco no, e altre simili novità utili o dilettevo li, Ma prende i suoi alunn i e li dirige nello st u– dio dei fatti scolastici attuali, in modo che escano da lla sua scuola uomini capaci di di– rigersi nelle difficoltà. giornali ere dcli' insegna – mento e conoscitori del mondo in cui de– vono operare, e non vacui e fatui ripetit ori di scemenze pedagog iche alla Dc Dominicis 0, alla Credaro. Questo bel lavorct to del Bonfiglio è un frutto di quest o metod o nuovo, che non ha av uto bisogno di nessuna riforma legislativa o regolamentar e per attuars i. :Ì!: sta ta l' ini– ziativa di un uomo, che era un .... uomo. g. s. Comun icazioni agli amici. A. C. (Bito11to). - Provve deremo presto a soddisfare il suo desiderio. Biblioteca Civica ( Fiume). - Abbiamo rice• \'lito . Grazie. N ella prima qu indicina di dicembre usci– rà il terzo opu scolo dell'Unità, in cui si tro– veranno raccolti gli articoli di P. Sifva e G. Salvem ini su " I clericali e la scuola ,... Sar à messo in vendita al prezio di L. 0,30. I rivenditori sono pregati ad inviar e sino da ora le commissioni. Saremo grat i a quelli amici che si prenoteranno con sollecitudine. per l'acquisto inviando il prezzo. L'aut orità di P. S. di Bari ba vietato per moli<vi di ordine pabblico al fotografo Ant onelli la esposizione di una fotografia, in cui era presa la dimostrazione fatta in Molfetta il giorno J'. 0 novembre al candi– dato sconfitto dalla questura, dalla repub · blica e dalla ma la vita. Visto e considerato che la esposizione di quella fotografia dà tanta noia al Pr efetto di Bari, abbiamo deliberato di esporla noi nel prossimo ntsmero dell' Unità. A NGIO LO GJ OVANNO ZZJ, g-eren/ e-respot1sahilt . flrtate • Stab. TI, . Aldl■o, Via de' Re■■I, Il • Tet. g.as , GIUS. 11.11.TE ~?.II. & flGhl ~ Batri EDITORI Biblioteca diCultura moderna CROCE B. Cui/ara e v i/a morale, in– termezzi polemici - (N,69) di pp. 2U . L 3,00. Gli scritti che il Croce raccoglie in questo J ,·olume, intcr'mcu i di riflessioni e d':munoni, menti, vi:-,vi:t sbocciati nel corso dei suoi mag• gior i favori sotto lo stimolo di varie occasioni, non si può dire certo che si:tn per perdere ccn le occasioni la loro efficacia polemica criucati va, imp rontat i come sono del forte suggello della pcrsonalit:\ e del _pensiero dell'autore. Tra la voga e l'abuso oggi di volumi formati con ri– tag li di riviste e di giornali, questo offreun' unit :\ spirituale e un'organicit:\ d' interesse dominante che pub fornc anche dimenticare l'origine spie• ciol:t d'Articoli onde è composto. Nei v:1.ripro- , blcmi J' idee che a volta a ,•olta attrag gono 1 J':1ttcn1ionc del Croce, il suo spiri10 è soventi attratto dalle cause mor:tli che ~ano ostacoloal ,·ero, come J 'ahra parte nelle dispute d' indole: pratic:t e meralc egli sa scorgere acutamente l'errore lofiico che le ingenera, sicchè inverando ~•a;:i:!~~a 1 ~c;~~~i1~~e s ~f1~ 1 ~u~~:i~~ì'~r;; l:t, :I~~ come nelle discussioni politiche e sociali dilu- ~1as~~:l~~ r:,~l~~~rE idrr~~!~ii1i if~~~l~t~~:;i ~~~ la vanit:\ moralistica, ma il supremo :1more della luce spirituale su tutto, della chiarcz1:1 'intcl– letti\·a sempre e dovunque, come neccssit:\ su- ;~~f1~a :~1 ul~l~ni~:~n,!:nc::~r~c1:c~ra~1l~e:&l1cal~ spirito e che non soffre ,,cJo di caligine mai nel suo limpidociclo filosofico « Il dovere nostro .. » ; scrh•c « C 1:,, luce; non la torbidezz:1,ma la chi:1- rezza. Che l'oscmit3 e la confusione persistano di fatto nell'opera nostra e che debbano ess~r J çoi più o meno benign:1mente giudicate,e che , 1:1 J 1alvolta da riconoscere in esse vigorosi germi ,·itali ; tutto questo va benissimo,ma appa tiene 1 a un altro conto. Il dovere nostro rimane sempre ~ucllo: la ricerca della chiarczz:t, l:t fuga del· 1oscurità, Dante è qua e 13,oscuro? Ma \'Olc,•:t esser chiaro, e perciò fu Dante. K:1111 è spesso 1 a\•viluppato, confuso e perplesso? ~fo. il suo sfor10 cm di sp:1rgerc luce sulla natura e i li– miti del conoscere umano ; e perciò fu Kant »; Dlrlcere comml11loal e nella 1ll1 Cau E41trlet OIUS. LATERZA I FIOLI, Bari. •

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